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Itinerario per visitare Matera in 3 giorni – Giorno 1

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere

Matera è una delle città più antiche del mondo (la terza, dopo Aleppo, in Siria, e Gerico, in Cisgiordania).

Matera, la “piccola Cappadocia”, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1993 per le sue caratteristiche uniche al mondo. I celebri “Sassi” di Matera, nucleo antico della città, sono quartieri interamente scavati nella roccia calcarenitica locale.

Breve storia di Matera

La storia di Matera, però, non inizia dai Sassi. Gli insediamenti più antichi del territorio si trovano, infatti, sul versante opposto del canyon scavato dal torrente Gravina. Le “tappe” principali della storia di Matera possono essere così sintetizzate:

  • Nel Paleolitico e nel Neolitico le prime popolazioni si insediano stabilmente nelle grotte naturali situate sulle pendici della Gravina materana, una profonda incisione erosiva simile ad un canyon scavata dall’acqua. Per avere un’idea di come si presentassero alla vista questi insediamenti primordiali, basta affacciarsi da uno dei belvedere di Matera rivolto verso il Parco archeologico storico-naturale delle chiese rupestri del Materano (detto anche Parco della Murgia materana). Il Parco della Murgia materana rappresenta il contesto originario, quasi inalterato, in cui i primi abitanti di Matera vivevano.
  • Gli insediamenti umani, nel corso dei secoli, dalle grotte del Parco della Murgia materana si spostano sul versante opposto della Gravina, dove ancora oggi sorge la città. E’ qui che le grotte gradualmente iniziano a trasformarsi in abitazioni, seppur rudimentali e comunque basate sull’escavazione.
  • Nell’Alto Medioevo a Matera inizia l’avvicendamento di popoli e culture. Prima arrivano i Longobardi, poi Bizantini, Saraceni, Normanni. Il nucleo antico di Matera, la rupe della Civita, è già presente. Da un lato è protetta da una cinta di mura, dall’altro dalla Gravina.
  • Attorno al VIII secolo, comunità di monaci basiliani raggiungono la zona delle Murge e si insediano nelle grotte che caratterizzano il territorio materano. I monaci basiliani, in fuga dalla Cappadocia, riconoscono nell’ambiente circostante caratteristiche a loro familiari. Le grotte della Gravina ricordano la Cappadocia e ben presto vengono trasformate non solo in abitazioni ma anche in luoghi di culto. A questo periodo risalgono più di 150 chiese rupestri rinvenute a Matera e dintorni. Matera diviene un importante punto d’incontro tra Oriente e Occidente. La cultura e le tradizioni della civiltà rupestre e pastorale materana si arricchiscono di tratti e influenze bizantine.
  • La città è ancora circoscritta alla Civita. I Sassi, però, iniziano gradualmente a popolarsi e ad assumere un ruolo di spicco nell’assetto urbanistico di Matera.
  • Il Sasso Caveoso (il più antico, risalente al 1100 circa) e il Sasso Barisano (risalente al 1500), insieme alla Civita, costituiscono il centro urbano di Matera. In questo periodo storico i Sassi si ampliano a causa dell’incremento demografico. Gli abitanti, alla ricerca di spazio, sistematicamente iniziano a scavare nelle pareti rocciose della Gravina ricavando soluzioni abitative peculiari: le case-grotta.
  • Nel XIII secolo sulla rupe della Civita viene innalzata la Cattedrale, a testimonianza della fede (e della fedeltà) dei Normanni nella Chiesa di Roma. La Cattedrale di Matera diviene il simbolo “fisico” della potenza della Chiesa d’Occidente in contrapposizione a quella d’Oriente.
  • Dalla seconda metà del XVII secolo inizia a svilupparsi anche il quartiere Piano (attuale centro cittadino), contraddistinto dalla presenza di palazzi signorili, viali eleganti e luoghi di culto barocchi. E’ facile intuire che qui risiedevano i ceti più abbienti.
  • Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, quando le condizioni di vita nei Sassi di Matera diventano insostenibili, si cerca di porvi rimedio con delle leggi speciali. Nei Sassi vivono più di 20mila persone, le case-grotta ricoverano sia le persone che gli animali, le condizioni igieniche sono precarie, la mortalità infantile è elevatissima e la povertà è dilagante. I Sassi di Matera vengono dichiarati “vergogna nazionale” e, nel 1952, viene approvata una legge per il loro risanamento. Gli abitanti vengono sfollati in abitazioni di nuova costruzione, più moderne e dotate di tutti i servizi, mentre i Sassi diventano demanio dello Stato. Ancora oggi i Sassi sono per circa il 70% proprietà demaniale; il restante 30% è proprietà privata perché una piccola minoranza di abitanti dei Sassi all’epoca dello sfollamento si rifiutò di abbandonare le proprie case-grotta, permettendo agli eredi di mantenere la proprietà delle stesse.
  • E’ stato dimostrato che alcune delle grotte naturali della Gravine materane sono state abitate senza alcuna interruzione dall’Età del bronzo fino agli anni ’50, quando tali insediamenti vennero forzatamente sfollati a causa delle condizioni di vita inumane di coloro che vi vivevano.
  • Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera e il Parco della Murgia materana Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Da questo momento in poi l’importanza dei Sassi viene rivalutata sotto il profilo antropologico e l’intera città beneficia del nuovo status di bene culturale di interesse globale.

Itinerario di 3 giorni a Matera

La nostra visita a Matera è articolata in 3 tappe e segue un itinerario che parte dai due Sassi principali, fa tappa nella Civita e si conclude con il Parco della Murgia materana.

Giorno 1: Visita guidata nel Sasso Caveoso

Giorno 2: Sasso Barisano e Civita

Giorno 3: Parco della Murgia materana

Matera – Giorno 1

Visita guidata nel Sasso Caveoso

Abbiamo deciso di iniziare la nostra esplorazione di Matera dal Sasso Caveoso.

Il quartiere di Matera conosciuto con il nome di “Sasso Caveoso” è il più antico dei due Sassi ed è caratterizzato dalla presenza di case-grotta e chiese rupestri articolate in un sistema urbanistico complesso, solo in apparenza caotico.

La parte più esterna del Sasso Caveoso confluisce in Via Casalnuovo, dove noi tra l’altro abbiamo pernottato.

Per approfondire Dove dormire nei Sassi di Matera?

Per fare tesoro del tempo a nostra disposizione, abbiamo prenotato su Internet una visita guidata al Sasso Caveoso qualche giorno prima di partire per Matera.

Io mi sono affidata a Martulli Viaggi – Visite guidate. Ho effettuato la prenotazione della visita guidata attraverso la loro pagina Facebook, dopo aver richiesto informazioni in merito alle varie tipologie di tour che offrivano.

Visita guidata nel Sasso Caveoso di Matera: 2 ore = 15 Euro a persona

La nostra guida, Simeone, ci ha accompagnato tra i vicoli del Sasso Caveoso (da cavèa, perché ha la forma tipica di un anfiteatro romano), spiegandoci un po’ di storia della città e arricchendo il giro turistico con curiosità e aneddoti divertenti sulla vita passata nei Sassi di Matera.

Il tour guidato si è articolato in varie tappe: partiti dalla Chiesa del Purgatorio (luogo di ritrovo del gruppo), ci siamo spostati nel rione del Sasso Caveoso.

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Matera vista dal Sasso Caveoso
Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Sasso Caveoso (Matera)

Qui abbiamo ammirato il panorama sulla Gravina e sul Parco della Murgia materana, oltre ad alcuni scorci suggestivi (e insoliti) della città, e poi visitato il Convicinio di Sant’Antonio, un complesso di chiese rupestri (XII e il XIII secolo) affacciate su un cortiletto rettangolare panoramico.

Le quattro chiese rupestri, intitolate a San Primo, a Sant’Eligio (o all’Annunziata), a San Donato e a Sant’Antonio Abate, nel corso dei secoli persero il ruolo di luoghi di culto e furono trasformate in cantine adibite alla produzione e alla conservazione del vino.

I dormitori dei monaci divennero depositi per le botti e, all’interno delle chiesette, si possono ancora notare i palmenti per la produzione del vino e il taglio arrotondato dei gradini derivante dalla consuetudine di far rotolare le pesanti botti per le scale per spostarle negli ambienti al piano inferiore, più freschi.

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Indicazioni del percorso pedonale nel Sasso Caveoso (Matera)

Notevoli gli affreschi ancora visibili alle pareti e i decori in bassorilievo sui soffitti. Bellissimi gli affreschi del Cristo pantocratore del XIV secolo e quelli di Sant’Antonio Abate e di San Sebastiano, entrambi del XV secolo.

La nostra guida, invitando il gruppo a guardarsi intorno con attenzione durante la passeggiata nel Sasso Caveoso, ci ha fatto anche notare la presenza di conchiglie in via di fossilizzazione sui muri e sulle rocce.

Quello che molti conoscono come “tufo materano” è, in realtà calcarenite, una roccia sedimentaria originatasi dalla compattazione di un antico fondale marino. Ecco spiegata la presenza delle conchiglie!

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Parti di conchiglie “intrappolate” nella calcarenite materana
Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Veduta panoramica di Matera e della Gravina

Lasciatoci il Convicinio di Sant’Antonio alle spalle, ci siamo spostati, insieme al cicerone Simeone, in un’altra zona del Sasso Caveoso, dove abbiamo visitato una casa-grotta trasformata in museo.

La casa-grotta, tipicamente arredata, ci ha fornito un’idea, seppur superficiale, di ciò che era la vita nella Matera antica, quando persone e animali domestici vivevano sotto lo stesso tetto, in una simbiosi tale che le galline e i conigli venivano messi sotto al letto per produrre quel po’ di calore che permetteva alla famiglia di scaldarsi nelle fredde notti invernali.

Nell’antica società materana, a causa della povertà dilagante, i nuclei familiari avevano l’esigenza di razionare le risorse, cibo in primis.

Per tale ragione i figli maschi a tavola avevano la precedenza rispetto alle figlie femmine, che talvolta venivano nutrite poco o per nulla. Solo le più forti e robuste, in questo ambiente in tutto e per tutto ostile, sopravvivevano. L’unica donna ad avere un ruolo fondamentale nel nucleo familiare era la moglie del contadino: quando il marito era lontano da casa per lavorare i campi o occuparsi del bestiame, la moglie doveva occuparsi della casa, dei figli e del razionamento del cibo, che era poco e doveva durare il più a lungo possibile. La donna materana era la “regina della casa”: dalla sua sopravvivenza dipendeva quella di tutta la famiglia.

A Matera le case sono letteralmente addossate le une alle altre. Si suol dire che la strada fa da tetto alle case e i tetti delle case fanno da strada. Essendo, inoltre, le abitazioni senza finestre (trattandosi di case-grotta scavate nella roccia), nei tempi antichi era molto difficile accorgersi del sorgere del sole al mattino.

Per tale ragione si racconta che la città si ridestava in una sorta di movimento a catena: quando il contadino che abitava nella casa più in alto si svegliava e prendeva il mulo per uscire a lavorare nei campi, gli zoccoli dell’animale, battendo sul pavimento, svegliavano la famiglia che dormiva nella casa sottostante. Si ripeteva, allora, la stessa scena. Il capofamiglia prendeva il mulo e si incamminava verso i campi, svegliando i “vicini” del livello posto più in basso, e così via, fino ad arrivare alle abitazioni situate a valle. Il pavimento di una casa era di fatto il soffitto dell’abitazione posta più in basso.

Ovviamente si tratta di un aneddoto, più che di un fatto storico comprovato, però il gruppo lo ha trovato decisamente divertente.

Il piccolo museo della casa-grotta è stato davvero interessante da vedere, accompagnati da una guida brava e simpatica come Simeone. All’uscita della casa-grotta Simeone ci ha anche intrattenuto suonando un cucù enorme.

Il cucù è uno degli oggetti più famosi dell’artigianato materano. Si tratta di un fischietto, simbolo di forza e virilità, che assunse un ruolo fondamentale nel corteggiamento a Matera.

Un pretendente poteva mostrare il proprio interesse per una ragazza regalandole un cucù: più il cucù era grande e ricco di fregi, maggiore era l’amore del ragazzo per la ragazza. Come ovvio, la dimensione del cucù era direttamente proporzionale alla ricchezza del pretendente.

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Il Cucù, fischietto artigianale tipico di Matera

La visita guidata è terminata con una degustazione di prodotti tipici lucani.

Ecco, detto tra noi, questa parte del tour potrebbe essere decisamente migliorata. La cosiddetta “degustazione” presso un negozietto di prodotti enogastronomici consisteva in due tavoli apparecchiati con quattro vassoietti contenenti, nell’ordine, una manciata di taralli e un po’ di bruschette (quadratini di 2×2 centimetri) all’olio, con crema alle cime di rapa e con crema di carciofi. Il gruppo era composto da 30 persone e le quantità proposte non bastavano neanche per un assaggio.

L’accoglienza del proprietario è stata tanto “calorosa” che le persone sono dovute uscire dal locale accompagnate dal monito: “chi non deve fare cassa (cioè acquistare i prodotti) può accomodarsi fuori per non intralciare gli altri”.

La degustazione è da rivedere, mentre il resto della tour guidato è stato piacevole, divertente ed istruttivo: lo consiglio caldamente, almeno per iniziare l’esplorazione di Matera con un’infarinatura generale sulla storia della città e sull tradizioni locali.

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
La Chiesa di Santa Maria di Idris (sul promontorio roccioso) e la Chiesa San Pietro Caveoso (in basso)
Cosa vedere nel Sasso Barisano:

  • Convicinio di Sant’Antonio (XII-XIII secolo). Si tratta di un complesso di chiese rupestri raccolte attorno ad un cortiletto comune.
  • Chiesa di Santa Lucia alle Malve (VIII secolo). E’ una chiesa rupestri di grandi dimensioni, in tre distinte navate. Rappresenta il primo insediamento monastico femminile dell’Ordine benedettino.
  • Chiesa San Pietro Caveoso (XIII-XIV secolo). Edificata su un preesistente edificio religioso, è intitolata ai Santi Pietro e Paolo. Notevole è il soffitto in legno dipinto della navata centrale. Da non perdere è anche l’affaccio panoramico sulla Gravina materana.
  • Chiesa di Santa Maria di Idris (XIV ed il XV secolo). Costruita scavando la roccia dello sperone roccioso del Montirone (o Monterrone), nei pressi della Chiesa di San Pietro Caveoso, quella di Santa Maria di Idris è una delle chiese rupestri di Matera dall’architettura più originale.
  • Casa-grotta del Casalnuovo. Composta da 5 ambienti scavati su 3 livelli con annesse stalla e cantina. Gli interni sono arredati con mobilio originale e decorati con oggetti di uso comune e attrezzi da lavoro appartenuti alla famiglia che qui ha vissuto fino al 1958.

Dove mangiare a Matera?

Il primo giorno abbiamo fatto una pausa pranzo veloce nel centro di Matera, al Caffè Ridola. Abbiamo mangiato dei deliziosi crostoni preparati con l’ottimo pane di Matera. Consigliatissimi!

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Caffè Ridola (Matera)
Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Caffè Ridola (Matera)
Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
Crostoni con Pane di Matera, Caffè Ridola (Matera)

Per approfondire Cosa mangiare in Basilicata? I piatti tipici lucani da provare

Cosa fare a Matera di sera?

Il resto del pomeriggio lo abbiamo trascorso in libertà, passeggiando senza itinerari prefissati per Matera, godendo dell’atmosfera serale della città lucana.

Matera ha un panorama serale e notturno unico nel suo genere, da restare incantati. Al tramonto e di sera, quindi, non posso che consigliarvi di concedervi un aperitivo o una cenetta tipica lucana e poi perdervi tra i vicoli della “città dei Sassi”, andando a caccia dei punti panoramici più belli.

Quali sono i belvedere più scenografici di Matera? Ecco i miei preferiti.

    • Belvedere Luigi Guerricchio
    • Belvedere Piazzetta Pascoli
    • Piazzale della Cattedrale di Matera
    • Belvedere della Chiesa di Sant’Agostino
    • Belvedere di Murgia Timone

Itinerario di 3 giorni a Matera: cosa fare e vedere
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Stai per visitare la “città dei Sassi”? Non dimenticare di leggere l’itinerario del secondo e del terzo giorno a Matera.

Itinerario a Matera Giorno 2: Sasso Barisano e Civita

Itinerario a Matera Giorno 3: Parco della Murgia materana

Matera, la “piccola Cappadocia” (Video)

5 Comments

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  1. Questo racconto di viaggio mi è stata di grande aiuto!
    Non sono un grande avventuriero, per questo preferisco affidarmi alle guide. Mi hanno permesso di conoscere la storia e le curiosità sulle gravine, le case e le chiese rupestri e, in generale, su questo luogo surreale che sembra essersi fermato a un’altra epoca.
    Le foto sono bellissime e mi ricordano con piacere tutte le cose spettacolari che ho visto anch’io… Matera è stato uno dei più bei posti che abbia mai visto!

  2. Ciao Lucia. Ho letto il tuo ” visitare Matera in 3 giorni” . Molto invitante. Abito a Torino e vorrei viaggiare in treno. A Matera ti sei appoggiata a guide locali? Ti auguro tante cose belle. Grazie per avermi letto.
    Tiziana

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