Pisticci è uno dei borghi più belli da vedere vicino a Matera. Famoso per le sue Lammie, tipiche casette rurali con le facciate di colore chiaro, Pisticci è una delle “città bianche” della Basilicata.
Il borgo di Pisticci si trova in provincia di Matera, ad appena 45 minuti dalla “città dei Sassi”, ed è incastonato nello stupefacente contesto naturale dei Calanchi lucani. Il centro abitato di pittoresche casette bianche e la veduta spettacolare sui Calanchi fanno di Pisticci una meta imperdibile durante un viaggio in Basilicata.
Scopriamo insieme cosa fare e vedere a Pisticci seguendo un itinerario veloce e completo che toccherà le principali attrazioni turistiche del borgo e dei suoi dintorni.
Pisticci: dove parcheggiare?
Per visitare il centro storico di Pisticci potete parcheggiare in Piazza Plebiscito (nota anche come Piazza San Rocco). Da Piazza Plebiscito ci si può spostare verso i due rioni più caratteristici di Pisticci, Dirupo e Terravecchia, comodamente a piedi.
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Itinerario per visitare Pisticci: cosa fare e vedere
1. Torre dell’Orologio
La nostra visita a Pisticci è iniziata da Piazza Plebiscito, chiamata dai Pisticcesi Piazza San Rocco per la presenza dell’omonima chiesa. Abbiamo parcheggiato qui l’auto in modo da trovarci a pochi passi sia dal Rione Dirupo che dal Rione Terravecchia.
Arrivati a Pisticci in una caldissima giornata estiva (parliamo di temperature oltre i 35°C!) abbiamo particolarmente apprezzato la presenza della fontanella pubblica di Piazza Plebiscito, situata in un punto strategico per iniziare l’esplorazione a piedi del borgo lucano. Dopo aver fatto il pieno di rigenerante acqua fresca, ci siamo fermati qualche minuto ad osservare la Torre dell’Orologio di epoca settecentesca prima di incamminarci verso il Rione Dirupo.
2. Rione Dirupo e Lammie
Il 9 Febbraio del 1688, nella Notte di Sant’Apollonia, una frana sventrò parte dell’odierno Rione Terravecchia (anticamente denominato Casalnuovo), uccidendo diverse centinaia di persone e sconvolgendo l’assetto urbanistico di quello che era stato fino ad allora il centro nevralgico del paesino di Pisticci.
La ricostruzione del paese venne avviata qualche anno dopo nella zona oggi nota come Rione Dirupo proprio in memoria della tragedia della Notte di Sant’Apollonia.
Ai piedi del muraglione del Rione Terravecchia vennero edificate per mano dei Pisticcesi delle ordinate file di casette bianche con tetto spiovente coperto di canne e tegole (Lammie). Le Lammie erano delle abitazioni unifamiliari di piccole dimensioni (circa 30 metri quadrati), a pianta rettangolare e con affaccio direttamente sulla strada.
Il Rione Dirupo nel suo complesso rappresenta un esempio unico nel suo genere di architettura spontanea contadina mediterranea, un patrimonio storico e culturale di straordinaria importanza e dal profondo valore identitario per i Pisticcesi.
I vicoli del Rione Dirupo sono decorati con alcune poesie di autori locali dipinte sulla ceramica che vale la pena fermarsi a leggere durante la passeggiata.
Ogni angolo del Rione Dirupo sprigiona una bellezza semplice, autentica, ammaliante. Le casette a schiera sono disposte ordinatamente lungo linee che sembrano correre verso l’infinito, un infinito che si manifesta in tutta la sua preponderante e selvaggia magnificenza dove la vista si apre verso la lunare distesa di Calanchi.
Le file di case bianche coperte da tegole color arancione brillante disegnano dinnanzi a noi delle ipnotiche geometrie, particolarmente apprezzabili in corrispondenza dei punti panoramici più belli del Rione Dirupo.
Passeggiando senza meta tra i vicoletti ben presto giungerete nel punto panoramico più scenografico di tutti, il belvedere della Chiesa dell’Immacolata Concezione, tappa successiva del nostro itinerario a Pisticci.
3. Chiesa dell’Immacolata Concezione
La Chiesa dell’Immacolata Concezione è una delle cose assolutamente da non perdere a Pisticci.
La chiesetta è perfettamente innestata nell’ordinato contesto del Rione Dirupo, in posizione dominante sull’abitato. Con le candide case a schiera del Rione Dirupo condivide le dimensioni modeste e le pareti in calce bianca: se non fosse per il rosone e la croce che la sormonta, quasi non sembrerebbe una chiesa ma una delle tante abitazioni private di stampo rurale dell’area.
Dal piccolo piazzale antistante la Chiesa dell’Immacolata Concezione si gode di una magnifica veduta dall’alto di Pisticci, con la Chiesa Madre, la Loggia Fratelli Lapadula e le rovine del Castello Normanno che svettano al di sopra dei dedalici vicoletti del Rione Dirupo. All’orizzonte completa la veduta da cartolina una distesa apparentemente infinita di Calanchi.
4. Archi del Rione Terravecchia
Ben visibili dal belvedere della Chiesa dell’Immacolata Concezione, gli Archi del Rione Terravecchia si stagliano all’orizzonte in netto contrasto cromatico con la “città bianca”. Il viale sottostante le arcate è stato intitolato ai fratelli Ernesto, Attilio e Ettore Lapadula con il nome di Loggia Fratelli Lapadula.
Se avete visitato Roma molto probabilmente conoscerete una delle opere di uno dei fratelli Lapadula, Ernesto, famoso architetto e urbanista italiano. È suo, infatti, il progetto del Palazzo della Civiltà Italiana, edificio monumentale situato nel quartiere dell’EUR.
5. Torre Bruni
Dopo aver osservato la veduta panoramica godibile dalla Chiesa dell’Immacolata Concezione, che abbraccia tutto l’abitato di Pisticci, in particolare il Rione Dirupo, gli Archi del Rione Terravecchia, le rovine del Castello e la Chiesa Madre, decidiamo di salire verso la parte alta di Pisticci.
Lungo la strada in salita verso la Chiesa Madre vediamo la Torre Bruni, ritenuta molto antica e parte del vecchio centro abitato di Pisticci.
6. Chiesa Madre di Pisticci
Ancora pochi passi e arriviamo di fronte alla Chiesa Madre di Pisticci, intitolata agli Apostoli Pietro e Paolo.
La veduta da questa zona sopraelevata dell’abitato è a dir poco scenografica: sotto di voi la “città bianca” e le ordinate geometrie del Rione Dirupo, di fronte a voi l’imponente sagoma della Chiesa matrice e tutt’intorno il paesaggio lunare dei Calanchi.
Vale la pena fermarsi qualche minuto a contemplare il panorama, tra i più belli della Basilicata.
La Chiesa Madre è stata edificata nel luogo in cui sorgeva una chiesa più antica (1212) di più modeste dimensioni della quale oggi resta solamente il campanile.
All’interno della Chiesa Madre di Pisticci, oltre a preziosi arredi e oggetti sacri, a cappelle e altari in stile barocco, ad antiche statue artistiche di cartapesta e a tele di notevole valore, si trova una particolare campana. La “campana delle calamità”, predisposta in seguito ai tragici eventi della Notte di Sant’Apollonia, serviva ad allertare la popolazione e a invitare i Pisticcesi a mettersi repentinamente al riparo all’interno delle mura del borgo vecchio in caso di pericolo.
Passeggiando tra i vicoletti nei dintorni della Chiesa Madre noterete diverse abitazioni decorate all’esterno con particolari fioriere che ritraggono le donne pisticcesi vestite con l’abito tradizionale del paese.
La “Pacchiana”, donna paesana con indosso il costume tradizionale pisticcese, è uno dei simboli di Pisticci e sono certa che guardando queste insolite fioriere vi verrà in mente l’etichetta di un famoso liquore… La Pacchiana, infatti, campeggia fiera e vezzosa sull’iconica etichetta dell’Amaro Lucano, celebre liquore italiano inventato e prodotto proprio a Pisticci!
7. Ruderi del Castello Normanno
A breve distanza a piedi dalla Chiesa Madre si trovano le rovine del Castello Normanno di Pisticci, un tempo grandiosa fortificazione collocata in posizione dominante nel punto più elevato dell’abitato ma oggi in stato di abbandono.
Dell’antico castello restano solo dei ruderi, che comprendono una torre, le vecchie scuderie e pochi altri ambienti.
8. Serbatoio dell’acqua di Pisticci
Girando attorno ai ruderi del Castello di Pisticci potrete ammirare una bella veduta sui Calanchi e raggiungere la base del Serbatoio dell’acqua, costruito nel Ventennio fascista.
Il Serbatoio dell’acqua di Pisticci, oggi in stato di abbandono, è un importante esempio di architettura di epoca fascista. Un tempo era ben riconoscibile sulla facciata il simbolo del fascio littorio, successivamente rimosso.
9. Arco di San Martino
Nel Rione Terravecchia si trova anche l’Arco di San Martino, edificato in mattoncini di terracotta come si usava fare all’epoca di costruzione nella zona di Pisticci. L’Arco di San Martino era il principale punto di accesso all’antico borgo di Pisticci.
Al di sopra dell’arco, prestando un po’ di attenzione, noterete un’iscrizione che riporta il motto latino Post tenebras spero lucem (“Dopo le tenebre spero nella luce”).
10. Cappella dell’Annunziata
Imperdibile tra i vicoli del Rione Terravecchia la graziosa Chiesa della SS. Annunziata (anche nota come Cappella dell’Annunziata).
Edificata come cappella gentilizia nel 1444, la Chiesa della SS. Annunziata è una delle chiese più antiche dell’abitato di Pisticci.
L’edificio ricorda nelle architetture la tipica Lammia pisticcese. Particolarmente pregevole è il portale d’ingresso in pietra calcarea lavorata.
11. Palazzi nobilari e centro storico
Nel centro storico di Pisticci resistono allo scorrere del tempo diversi palazzi storici, meritevoli di essere visti durante una passeggiata nel borgo:
- Palazzo Minnaya-Giannantonio (XVII secolo), oggi sede del Municipio di Pisticci e del Museo Civico;
- Palazzo de Franchi-Caldoni (prima metà del XVIII secolo);
- Palazzo Rogges (XVIII secolo);
- Palazzotto Laviola (XVI secolo).
Dopo aver visto le principali attrazioni turistiche di Pisticci non perdete l’occasione di passeggiare liberamente per qualche minuto tra i vicoli del centro storico, senza itinerari prefissati e senza fretta. Ogni angolo e ogni scorcio del centro storico è dotato di un particolare e intimo fascino che certamente saprete apprezzare se, come me, amate i piccoli borghi antichi.
12. Terrazzino del Melograno
Prima di lasciare Pisticci ricordatevi di fare tappa al Terrazzino del Melograno, uno dei punti belvedere più noti del borgo lucano, posto proprio all’estremità di Corso Margherita.
Progettato dall’architetto Vittorio Vitelli, il Terrazzino del Melograno è decorato con le opere pittoriche delle sorelle Maria Teresa ed Ermelinda Romeo (uno dei soggetti dipinti è proprio un albero di melograno, al quale il belvedere deve il suo nome).
13. Calanchi di Pisticci
La Basilicata è una terra dal paesaggio eterogeneo, con aree montuose, collinari e costiere.
Una delle peculiarità paesaggistiche del territorio lucano è la presenza dei Calanchi, un particolare fenomeno erosivo osservabile in diverse regioni d’Italia, in particolare in Toscana e in Basilicata, ma anche in Abruzzo, in Emilia-Romagna, in Calabria e nel Lazio.
I Calanchi si formano a causa dell’azione erosiva esercitata dallo scorrimento dell’acqua su rocce argillose in pendio. L’erosione può dare vita a Calanchi di diverse tipologie e in diversi stadi. I Calanchi sono, comunque, facilmente riconoscibili per la comparsa sui pendii argillosi di profondi solchi simili a scanalature.
L’abitato di Pisticci è lambito da una distesa di Calanchi tra le più estese d’Italia. Questo fenomeno erosivo ha modellato lentamente il paesaggio collinare circostante al borgo donandogli un aspetto lunare, aspro e selvaggio. Altre zone famose per la presenza dei Calanchi sono i dintorni di Aliano (MT) e di Montalbano Jonico (MT).
Nelle aree interessante dal fenomeno dei Calanchi si possono fare escursioni e trekking ma anche uscite a cavallo, in mountain bike e in e-bike. Tra i Calanchi di Pisticci, inoltre, si tiene una manifestazione teatrale estiva molto apprezzata dai visitatori chiamata “Teatro dei Calanchi“.
14. Museo dell’Amaro Lucano (Essenza Lucano)
Come vi accennavo poco sopra, Pisticci è la “patria” di uno dei liquori italiani più conosciuti e bevuti al mondo, l’Amaro Lucano.
Il pasticcere Pasquale Vena, appassionato da sempre di erboristica, nel 1894 ideò la ricetta che cambierà la sua vita nonché la storia del piccolo e sconosciuto borgo lucano. Pisticci è il luogo dove l’Amaro Lucano venne inventato e la Pacchiana (tradizionale abito pisticcese) ritratta sull’etichetta del liquore sottolinea le origini e le radici lucane di questo amaro aromatizzato con più di 30 erbe.
Per approfondire la storia dell’Amaro Lucano, a breve distanza dal centro di Pisticci e facilmente raggiungibile in auto, è possibile visitare Essenza Lucano (Museo dell’Amaro Lucano).
15. Marina di Pisticci
Il borgo di Pisticci si trova nel primissimo entroterra lucano. Da Pisticci è possibile raggiungere la costa in circa mezz’ora d’auto per rilassarsi in alcune delle spiagge più belle della costa jonica.
Marina di Pisticci è una frequentata località di vacanza estiva. Tra le spiagge più famose della zona vanno menzionate la Spiaggia Lido San Basilio, Riva dei Ginepri e Lido 48.
Imperdibile anche il Porto degli Argonauti, porticciolo dal quale partono diverse escursioni alla scoperta delle meraviglie marine di questo tratto di costa jonica.
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