Dall’8 Ottobre all’8 Gennaio 2017 l’Arengario di Monza ospita la mostra “Vivian Maier. Nelle sue mani”, dedicata alla tata-fotografa newyorkese divenuta celebre in tutto il mondo dopo la sua morte, grazie ad Internet.
Vivian Maier: la tata-fotografa
Nata a New York nel 1926, dopo la separazione dei genitori Vivian torna per un periodo in Francia, Paese di origine della madre. L’infanzia trascorsa in un paesino della Francia la segna profondamente: qui impara il Francese e inizia a conoscere il mondo e a guardarlo con inconsueta curiosità. Con la madre si ritrasferisce negli Stati Uniti nel 1938. Quando ha 24 anni, però, fa un nuovo viaggio in Francia ed inizia a documentare i suoi spostamenti e a fare ritratti alle persone che incontra portando sempre al collo due apparecchi fotografici abbastanza rudimentali, come una Kodak Brownie (“my black box”, come la chiamava lei).
Quando fa ritorno negli Stati Uniti, attorno al 1951, Vivian Maier inizia a lavorare come tata e, contemporaneamente, a scattare foto in maniera più costante e articolata. In questo periodo acquista una Rolleiflex: il formato delle foto prodotte da questa macchina fotografica (la pellicola utilizzata dalla Rolleiflex è la medioformato 6×6) diventerà il marchio di fabbrica della Maier, la sua “firma”.
Vivian Maier, la tata-fotografa, quasi senza che nessuno se ne accorgesse, realizzò un numero impressionante di scatti nel corso di tutta la sua vita. Sono stati trovati e catalogati più di 120.000 negativi, un patrimonio culturale immenso, che “dipinge” (nonostante il bianco e nero caratterizzi marcatamente tutta la produzione della Maier) un quadro attento e puntuale dell’America della seconda metà del ‘900.
I volti e, soprattutto, le strade di Vivian Maier non sono, però, quelli dei libri di scuola o delle riviste. La Maier racconta un’America fatta di sobborghi degradati, di lavoratori con le mani e gli abiti sporchi, di vagabondi e alcolizzati, di spazzatura, di animali randagi e di bambini. I bambini, il leit motiv della produzione fotografica di Vivian Maier. Lei che di bambini non ne aveva, ma che di bambini riempiva le sue giornate, occupandosi dei figli della borghesia americana. Bambini che guardati attraverso l’obiettivo di Vivian Maier diventano icone di un periodo storico, colti in una quotidianità mai banale, con occhio critico e apparente distacco emotivo.
Vivian Maier era un’ombra. Girava per la città guardando verso il basso, nella sua Rolleiflex, e così facendo poteva avvicinarsi agli sconosciuti senza essere notata. Portando la macchina fotografica quasi all’altezza della vita, le veniva naturale inquadrare il mondo dal basso, all’altezza dei bambini, protagonisti indiscussi di alcuni dei suoi scatti più noti. Proprio il fatto che utilizzasse una Rolleiflex contribuì al “taglio“ insolito che caratterizza la maggior parte delle sue foto.
All’Arengario di Monza dall’8 Ottobre all’8 Gennaio 2017 sono esposti alcuni degli scatti più identificativi della produzione fotografica di Vivian Maier, tra cui figurano anche numerosi autoritratti, altro tratto ricorrente delle foto della Maier.
La bambinaia-fotografa era solita scattarsi autoritratti sfruttando superfici riflettenti (vetrine di negozi, quadri, oggetti di uso comune e specchi di diversa forma e dimensione). In queste fotografie Vivian Maier presenta sé stessa come fotografa, palesa la sua vocazione fotografica. Ma l’autoritratto si manifesta anche come spazio per l’auto-esplorazione e per la sperimentazione, tanto che Vivian Maier “gioca” con i riflessi e inserisce sé stessa nelle foto in maniera sempre nuova e originale, senza vanità.
Una storia strana, quella di Vivian Maier.
La bambinaia, morta nell’Aprile del 2009 a 83 anni, sconosciuta e in stato di indigenza finanziaria, è oggi considerata una delle più importanti fotografe del Novecento nonché una delle massime esponenti della street photography. Solo in seguito all’acquisto di alcuni negativi della Maier ad un’asta da parte del collezionista John Maloof, alla ricerca di materiale fotografico su Chicago, il mondo ha scoperto, con meraviglia, il mondo segreto di Vivian Maier.
Mostra fotografica di Vivian Maier all’Arengario di Monza
“Vivian Maier. Nelle sue mani”
a cura di Anne Morin
8 Ottobre 2016 – 8 Gennaio 2017
Arengario di Monza, Piazza Roma
Costo del biglietto
- Biglietto intero: 9 Euro
- Biglietto ridotto: 7 Euro
- Biglietto per le scolaresche: 5 Euro
L’audioguida è inclusa nel prezzo del biglietto.