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14 problemi che solo chi viaggia molto può capire

14 problemi che solo chi viaggia molto può capire

Le persone che amano viaggiare difficilmente riescono a resistere alla tentazione di partire ogni volta che ne hanno la possibilità. Viaggiare è una passione irrefrenabile, travolgente, insaziabile.

Anche i viaggi, però, nascondono delle piccole insidie. Ecco un elenco di 14 problemi che tutte le persone che viaggiano molto si sono certamente trovate ad affrontare almeno una volta nella vita.

Se sei un “malato di viaggi” e un globetrotter sfegatato di certo ti rivedrai in molte delle situazioni problematiche qui descritte (se non in tutte). E questa è solo una piccola selezione dei problemi che chi viaggia molto incontra spesso sul suo cammino e, per forza di cose, ha imparato a gestire con il sorriso sulle labbra.

Problema #1

La preparazione delle valigie o, ancor peggio, del temibile bagaglio a mano

Rispettare misure e pesi obbligatori dei bagagli senza incorrere in sanzioni in aeroporto è un’arte che si impara a padroneggiare con l’esperienza e con tanta, tanta pratica.

Per chi viaggia di frequente la preparazione del bagaglio è, nel corso del tempo, diventata un’operazione di routine. Poi ci sono i viaggiatori come la sottoscritta che, nonostante gli sforzi e l’impegno, proprio non ce la fanno a ridurre al minimo indispensabile le cose da mettere in valigia.

E quindi? Quindi.. modalità Mago Merlino che fa i bagagli: attivata!

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Problema #2

La scelta dei compagni di viaggio giusti

Ripeti dopo di me: “meglio soli che male accompagnati”. Ancora una volta: “meglio soli che male accompagnati”. Di nuovo: “meglio so…” ok, basta. Il concetto è chiaro.

Scegliere i compagni di viaggio giusti può fare la differenza tra ritornare a casa con il ricordo di un’avventura straordinaria e indimenticabile e rientrare dalle vacanze implorando per essere sottoposto ad una lobotomia per cancellare ogni reminiscenza dell’esperienza terribile appena vissuta.

Prevenire è meglio che curare. Impara a riconoscere al primo sguardo i compagni di viaggio “a rischio” e i soggetti assolutamente da evitare per non rovinarti le vacanze. Scegli di condividere i tuoi vagabondaggi per il mondo solo con viaggiatori a te affini. Altrimenti, ripeti dopo di me:”meglio soli che male accompagnati”.

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Problema #3

I controlli di sicurezza in aeroporto

Per un viaggiatore in erba tutto sembra complicato e pieno di insidie. Affrontare i famigerati controlli di sicurezza in aeroporto, in particolar modo, può risultare snervante e sfiancante. Il metal detector suona. La tua valigia è sospetta e va ispezionata. Ti sei dimenticato di riporre i liquidi del bagaglio a mano nell’apposito sacchetto trasparente sigillato. Il passaporto si è perso nei meandri oscuri della tua valigia e non riesci più a trovarlo.

Insomma, i controlli di sicurezza in aeroporto possono essere fonte di notevole stress per i viaggiatori meno avvezzi. Per tutti ma non per lui.

14 problemi che solo chi viaggia molto può capire

Il globetrotter esperto è nel suo ambiente. Scherza con gli addetti alla sicurezza. Ha un bagaglio impeccabile. Passa indenne sotto il metal detector. Si muove con l’agilità di una antilope africana e con la disinvoltura di una diva di Hollywood sul red carpet.

L’esperienza fatta sul campo, durante innumerevoli viaggi in giro per il globo, lo ha reso un provetto cittadino del mondo. L’aeroporto è la sua seconda casa, gli spostamenti in aereo sono il suo pane quotidiano e neanche il jet-lag lo scalfisce più.

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Problema #4

L’escursione termica tra il luogo di partenza e la destinazione finale

Non dirmi che, scendendo da un aereo o da un treno, non ti sei mai ritrovato a vivere una scena tragicomica come quella dell’arrivo di Totò e Peppino a Milano?

14 problemi che solo chi viaggia molto può capire

L’escursione termica tra partenza e destinazione è una delle incognite più difficili da gestire quando si viaggia.

Vuoi un consiglio? No, non ti sto per propinare il solito consiglio da mamma iper-protettiva di “vestirti a cipolla”… anche se, detto tra noi, funziona sempre. Se devi affrontare una possibile escursione termica tra partenza e arrivo la carta vincente è una sola: fallo con stile!

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Problema #5

Le subdole “tentazioni” del cibo servito in aereo

Sali sull’aereo e ti allacci le cinture di sicurezza. Hai un languorino ma ti riprometti di resistere fino all’atterraggio, memore delle nauseabonde pietanze che ti hanno propinato l’ultima volta in aereo.

Ma poi lo senti in lontananza, quel cigolio familiare e inquietante, quel ritmico roteare di malefiche rotelle. Una vocina al contempo stridula e suadente cerca di attirare la tua attenzione. Si salvi chi può! Arriva il carrello delle cibarie-spazzatura più costose della galassia. Dolciumi, patatine, bibite, panini, primi e secondi piatti. Lo stomaco brontola. Il cervello va in tilt. Ma resisti. Resisti ripensando all’ultimo caffè bevuto su un aereo… il più rivoltante caffè che essere umano possa assaggiare in vita sua.

Lo riconosci. È lui, proprio lui, che fa bella mostra di sé sul carrello, alla modica cifra di 4,99 Euro più un rene e mezzo polmone (senza contare il fegato che soccomberà in seguito all’assunzione della suddetta sbobba). A chiunque ordinerà un caffè sarà offerto in regalo (“solo” per oggi, ovviamente) un biglietto della lotteria della compagnia aerea che gli permetterà di partecipare all’estrazione di un premio finale di 1 miliardo di Puffodollari e di un viaggio da sogno a Puffolandia.

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Problema #6

La ricerca del “look da viaggio” impeccabile

Altra nota dolente: il look. In viaggio non si ha tempo di pensare ad abbinamenti, outfit, make-up e infighettamenti vari. Nessuno, però, neanche il backpacker più consumato, può rinunciare ad un tocco di stile.

Nel dubbio punta sul grande classico jeans + maglietta. E se hai paura di toppare tieni a mente l’unica, fondamentale regola del “look da viaggio” perfetto: se non acquisti almeno un capo o un accessorio ridicolo da una bancarella per turisti-polli potevi anche startene a casa.

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Problema #7

L’insostenibile varietà di prese elettriche del mondo

Conta tutte le stelle in cielo e il numero di foglie d’erba di tutti i prati del Pianeta. Ebbene non raggiungerai il numero di tutte le varietà di prese elettriche esistenti al mondo.

I viaggiatori navigati sanno che è sempre bene informarsi prima della partenza sulla forma e sul voltaggio delle prese elettriche del Paese di destinazione. Tutti gli altri, all’arrivo in hotel, avranno una brutta, bruttissima sorpresa.

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Problema #8

L’ingestibilità fisiologica dei capelli quando si viaggia

Viaggiare è un’attività intrinsecamente incompatibile con una corretta gestione della chioma. Il concetto di viaggio è, difatti, in antitesi con quello di una capigliatura tenuta mediamente in ordine.

Il trucco è non pensarci, ignorare quella matassa informe di capelli che implora aiuto dall’alto della tua fronte mentre ti aggiri per aeroporti, ostelli e città sconosciute. Non guardarti mai allo specchio. No, neanche sfruttando il riflesso delle vetrine dei negozi o dei finestrini delle auto!

Quando tornerai a casa e ti renderai conto dello scempio che si è consumato sulla tua testa guardando le foto-ricordo del viaggio, sarà ormai troppo tardi per preoccupartene e non potrai fare altro che riderci su.

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Problema #9

Insonnia: non ti temo!

Un altro problema che i viaggiatori rodati si trovano spesso ad affrontate è la scelta del luogo dove riposare le membra dopo un viaggio estenuante. Ostello, hotel, B&B, Couch surfing o Airbnb, poco importa. Le insidie e le brutte sorprese sono dietro ogni angolo, anche il più insospettabile.

Va detto, però, che gli appassionati di viaggi sanno affrontare anche le peggiori collocazioni logistiche notturne mantenendo il sangue freddo e riuscendo, di fatto, a dormire praticamente dovunque.

Le brutte esperienze vissute nel corso dei viaggi precedenti li hanno “anestetizzati” mentalmente e fisicamente e, adesso, non si impressionano più per un po’ di sporcizia in hotel, per una macchia sul copriletto o per un compagno di camera in ostello che russa come un rinoceronte infuriato. Il sonno e il meritato riposo hanno la precedenza su tutto e su tutti. A qualunque costo.

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Problema #10

Il rapporto conflittuale tra stomaco e “delizie” della gastronomia locale

Cavallette fritte, liquori al serpente e spiedini di ratto saranno pietanze “estreme”, è vero, eppure quando si viaggia lo stomaco può essere messo a dura prova anche da piatti tipici meno bizzarri.

La curiosità di assaggiare tutto quello che la gastronomia o lo Street food del Paese di destinazione hanno da offrire, però, è spesso più forte del più scontato buon senso. E poi, si sa, i viaggiatori seriali hanno uno stomaco aggressivo come un orso grizzly ed efficiente come una trinciaforaggi.

Che male vuoi che faccia un fritto misto in pastella a base di tarantole e scarafaggi…

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Problema #11

La gestione degli imprevisti durante il viaggio

Quando ci si trova di fronte ad un imprevisto ci sono due tipi di persone al mondo: i “non ci resta che piangere” e i “don’t worry, be happy”.

Inutile specificare che, quando si viaggia e accade un imprevisto (e stai certo che l’imprevisto accadrà sempre), è altamente consigliabile circondarsi della seconda categoria di persone.

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Problema #12

La depressione post-viaggio

Una delle controindicazioni più difficili da gestire per le persone che viaggiano molto è quella tremenda, incombente malinconia che ti attanaglia al rientro da ogni viaggio.

La depressione post-viaggio è dura da superare e l’unica cura apparentemente efficace è il crogiolarsi mentalmente nell’idea di ripartire il prima possibile verso nuove mete da tempo sognate. Sopraffatti dalla crisi d’astinenza e dalla voglia irrefrenabile di ripartire, i “malati di viaggi” non di rado passano dalla “teoria” alla “pratica”. E così veniamo al problema successivo…

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Problema #13

La ricerca ossessiva di offerte e last-minute

Ore passate davanti al computer studiando tratte aeree e coincidenze di mezzi pubblici di ogni genere. Brividi lungo la schiena nel ricevere la newsletter con le ultime offerte di Ryanair. Monitoraggio quotidiano dei migliori comparatori di prezzo di voli, hotel e noleggi auto.

E ancora, pianificazione compulsiva di possibili itinerari di viaggio. Raccolta forsennata di informazioni pratiche sulle città che sogni da anni di visitare. Ricerca random su Google di belle immagini dei luoghi che hai inserito nella tua personale lista delle cose da vedere prima di morire.

Se queste sono alcune delle tue attività preferite quando non sei in viaggio, anche tu sei vittima di un grave caso di Wanderlust. E, sì, è un male incurabile. Ci dispiace molto.

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Problema #14

La scelta della prossima meta in una lista lunga quanto i Promessi Sposi

Arriviamo al problema che affligge tutti (ma davvero tutti, tutti, tutti) i viaggiatori più accaniti: la difficile scelta della prossima meta.

I luoghi che vorresti visitare sono tantissimi e il tempo sembra non bastare mai. Allora come si fa? Come si fa a scegliere la destinazione giusta per il prossimo viaggio? Cosa scartare e cosa tenere in considerazione? Come si esce da questo atroce dilemma esistenziale?

Niente. Non se ne esce. Mai. Ed è questo che ci spinge a viaggiare. E viaggiare. E ancora viaggiare. Senza stancarci mai.

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17 Comments

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  1. 🙂 Forte! mi ci ritrovo in quasi tutte le situazioni. Io riesco a ridurre al minimo le cose da mettere nella valigia a mano… però ho notato che, se non devo prendere l’aereo, per lo stesso numero di giorni la mini valigia diventa gigantesca con tante di quelle cose inutili 🙂 .

    • Io al ritorno dai viaggi do il meglio di me perchè voglio sempre riportare oggetti e ricordi quindi il peso della valigia aumenta sempre in maniera esponenziale. Ho bisogno di aiuto! 🙂

  2. non parliamo del problema “lingua”. e non parlo del francese o dell’inglese, che più o meno riesci a farti capire. ma di situazioni in cui viaggi in thailandia o giappone o cina. fa paura essere circondati da lingue incomprensibili!!

  3. Spassosissima! Io mi ritenevo veramente brava a fare il fatidico e solo bagaglio a mano! Ma non sai quanto si complicano le cose con un bebè: quando la tua borsa diventa la sua! Mago Merlino e Mary Poppins insieme non bastano! Ahimè! 😉

  4. Mi hai fatto morire dal ridere, io adesso sto affrontando il problema del bagaglio a mano per 10 giorni di permanenza, sono alla ricerca di una soluzione magica :O

    • Ahi ahi! Bagaglio a mano per 10 giorni? Se ci riesci hai tutta la mia stima. 🙂 Io faccio fatica anche solo per un weekend! Prova la tecnica di Mago Merlino: bacchetta in mano e canzoncina orecchiabile con annessa formula magica. 😉

  5. Come non darti ragione! Su tutto! Per quanto riguarda la valigia, se si va al caldo almeno si possono lavare i vestiti e trovarli asciutti il giorno dopo. Non sopporto chi, per 3 giorni di vacanza, ha un bagaglio in stiva!

    • La preparazione della valigia è solo uno dei tanti problemi che affliggono i viaggiatori. Pensa a me che sono vegetariana e devo cercare cibo veg-friendly all’estero. In alcuni Paesi è davvero una missione impossibile! 🙂

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