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10 tipologie di Travel blogger da evitare in Rete

Mentre scrivevo il post sulle 10 tipologie di blogger di viaggio che si possono incontrare in Rete, mi sono venuti in mente tanti aspetti negativi e difetti che caratterizzano il Travel blogging a livello sia italiano che internazionale.

Potevo, allora, esimermi dallo stilare un elenco delle tipologie negative di Travel blogger più diffuse? La risposta è scontata: assolutamente no.

Ecco una breve sintesi di tutto ciò che io odio in un Travel blogger. Sono stata “cattivella”, lo ammetto, ma specifico che ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è… puramente non casuale.

Le simpatiche (ma anche no) canaglie del Travel blogging

1. Il Travel blogger “scroccone”

Un fenomeno a dir poco inquietante che sta dilagando nel mondo del Travel blogging è lo scrocconaggio selvaggio. Chi di voi non è mai venuto in contatto con un blogger “accattone”, che vuole viaggiare gratis, soggiornare gratis, mangiare gratis e, perchè no, partecipare gratis ad eventi patinati e feste mondane?

Questi loschi figuri, nella maggior parte dei casi, hanno aperto il loro blog proprio per scroccare tutto il possibile nel campo dei viaggi, con la scusa del “poi lo devo recensire” o del “ne vorrei parlare sul mio blog”. A mio avviso questa è la tipologia peggiore di Travel blogger, che viaggia con il solo fine di bloggare piuttosto che viaggiare per passione, divertimento, amore.

2. Il Travel blogger “divo”

Ce ne sono. Pochi, ma ce ne sono. Anche tra i Travel blogger italiani, nel mucchio selvaggio, si fanno notare i cosiddetti “nomi noti”, i “blogger famosi“, quelli che, se un Blog Tour riesce ad “aggiudicarseli”, è un vanto.

Il blogger di viaggidivo” è sempre presente, si tratti di un evento, di un meeting di blogger, di un Blog Tour o di una manifestazione di un certo livello. Lui c’è e vuole essere notato. E se non c’è, diciamocelo, vuol dire che, sotto sotto, l’evento o il posto in questione è da sfigati. O almeno così pensa lui!

3.Lo scopiazzatore seriale dei Travel blog altrui

Tra le tipologie di blogger di viaggio, lui è il più sgradevole e il più meschino di tutti. Lo scopiazzatore seriale, l’imitatore sfacciato, il cane segugio dall’olfatto sopraffino che fiuterebbe un buon articolo da “saccheggiare” a mani basse anche ad occhi chiusi. Il suo Travel blog non ha un briciolo di originalità, è più fasullo dell’espressione contrita e dispiaciuta di Barbara d’Urso di fronte alla storia strappalacrime di turno.

La grafica è scopiazzata; il nome del blog è una versione rivisitata, corretta e mixata di quelli dei suoi blog di viaggi preferiti; i contenuti sono accozzaglie di idee, pensieri e consigli di viaggio raccattati qua e là nella Rete. Googlebot, paragonato a lui, è un principiante nella ricerca sul web. Il Travel blogger scopiazzatore è ovunque, vede tutto, conosce tutto. Legge, scansiona, memorizza, copia/incolla, si “ispira”, rivede, corregge, rielabora… et voilà: il suono nuovo post è pronto. Ovviamente senza mai citare la fonte.

4. Il Social media addict (altrimenti detto “spammatore esagitato”)

In tema di blog di viaggio, la sottile linea che separa un Social media enthusiast (ne ho parlato qui) da un Social media addict è il carattere più o meno informativo delle sue condivisioni sui canali sociali. Il Travel blogger che dà consigli e offre spunti di viaggio mentre è on the road, che aggiorna i suoi followers sulla sua posizione nel mondo, che racconta in tempo reale avventure e disavventure di chi vive con la valigia in mano è una cosa. Anzi, ben venga.

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Il Twittatore ossessivo-compulsivo, lo spammatore di retorici status di Facebook e il linkatore folle di post totalmente privi di qualsivoglia utilità, però, è un altro paio di maniche. Pollice verso.

5. Lo sgrammaticato impenitente

Un difetto che non può essere compreso né giustificato in un Travel blogger è la scarsa o nulla conoscenza dell’Italiano. Il Travel blogger dall’Italiano stentato è lo sgrammaticato impenitente per eccellenza.

Anche se è un incorreggibile violentatore della lingua italiana e un prosatore goffo e approssimativo, si diletta nel blogging ed è uno scrittore prolifico all’inverosimile. Nonostante lo spell check automatico di Word, i refusi nei suoi racconti di viaggio si sprecano. Gli errori sintattici e grammaticali proliferanti nei suoi testi sono un pugno nello stomaco per i lettori più avvezzi all’uso dell’Italiano corretto.

In barba all’Accademia della Crusca, il Travel blogger sgrammaticato continua a considerarsi un bravo scrittore e a saturare il web di articoli di bassa lega e, tra lo stupore generale, spesso è premiato dalle SERP. Misteri di Google.

6. Il Travel blogger Alberto Angela (o “il Saccente”)

E’ la nemesi del Travel blogger “Sapiente” (anche detto “il Piero Angela della situazione”). Gli manca solo il completo da provetto esploratore color kaki o la divisa da Giovane Marmotta incallita, per il resto è la copia esatta di Alberto Angela (espressione vacua compresa).

E’ il classico saputello a cui non si secca mai la lingua: ha sempre qualcosa da dire, su qualunque tema e in qualsiasi contesto. Sul suo blog descrive epopee di viaggio e imprese mirabolanti in giro per il mondo che sanno tanto di “costruito a tavolino”.

Nei suoi post si dilunga nel parlare di opere d’arte, monumenti, fauna e flora locale, etnografia, storia, architettura e chi più ne ha, più ne metta. Come ci riesce? Grazie alla quotidiana operazione di “taglia e cuci” da enciclopedie, siti web culturali e blog di viaggi altrui, sapientemente abbinata a forbite citazioni dei più grandi pensatori e studiosi di tutti i tempi. Tutto pur di non dimostrare di essere ignorante come un blocco di tufo.

7. Il vanitoso (o il Selfie-dipendente)

Ce n’è uno in ogni buona famiglia (Puffi compresi) e non poteva che essere così anche nella “grande famiglia” dei Travel blogger. Il blogger di viaggi vanitoso è cintura nera di Selfie e non perde occasione per mostrarsi.

travel blogger selfie

Quando viaggia, il suo look è sempre impeccabile. Ciuffo cotonato e vestiti all’ultimo grido per Lui; make-up professionale, occhiali da vamp e scarpe con il tacco per Lei. Non passa giorno senza che il Travel blogger vanitoso ci ricordi quanto è bello e stiloso con le sue foto di viaggio Fashion e i suoi caricamenti sui Social Network.

E’ l’emblema del Narcisismo ai tempi di Facebook e Twitter ma, in fondo, non fa male a nessuno, quindi sforziamoci di guardarlo con occhi materni e speriamo che, prima o poi, maturi.

8. Il Travel blogger mondano

Questa tipologia di Travel blogger è particolarmente facile da detestare. Il blogger mondano è uno “in”, che viaggia solo in posti selezionatissimi, dove non corre il rischio di entrare in contatto con la “plebe” (cioè tutti gli altri turisti senza distinzione alcuna) che tanto disprezza.

In aeroporto lo riconosci perchè si aggira brandendo quello che a prima vista potrebbe sembrare un vassoio ma che, se ti avvicini, scoprirai essere null’altro che il suo tablet di ultima generazione. Altro tratto distintivo: la valigia di Louis Vuitton. Le destinazioni di viaggio Luxury sono la sua ragione di vita; Spa e centri benessere sono la sua seconda casa; gli hotel dai 4 stelle in giù, per lui, “sono da pezzenti”. Insomma, un vero simpaticone!

9. L’Hippie Hipster

E’ l’incarnazione della Filosofia Hippie aggiornata agli anni 2000: in poche parole la versione Hipster del Flower Power concept. Un Travel blogger di questa tipologia lo riconosci per l’abbigliamento dai colori sgargianti, la scelta di tessuti rigorosamente naturali, la predilezione per mete di viaggio che trasmettono un senso di spiritualità, misticismo ed esotismo solo a sentirle nominare.

Indossa Pashmine, Gilet, Kaftani e Dashiki, spesso abbinati a pantaloni modello capri o jeans skinny con risvolti alla caviglia. Altri capi immancabili nel suo guardaroba sono i gonnelloni gitani, gli abiti a tunica, le camicie XXL e tutto ciò che presenta stampe geometriche, psichedeliche o floreali. Ai piedi porta sandali in cuoio marrone, infradito o mocassini.

boho travel blogger

L’occhiale da sole retro (meglio se RayBan) è un must, così come cravatte e papillon, abbinati in maniera improbabile col resto del guardaroba. Se non ha problemi di vista, è quasi sicuro che indosserà occhiali con lenti finte e montatura spessa di colore nero. Se ha problemi di vista, rigorosamente lenti a contatto.

Ogni suo outift è fotografato e postato sul blog con la scusa di mostrare ai lettori le sue mirabolanti avventure di viaggio, di norma in luoghi esotici (in particolare India, Nepal, Cina, Vietnam, Thailandia e Giappone). Fa Yoga e la meditazione ha cambiato la sua vita, o almeno così ama raccontare. Dreadlock nei capelli (o, comunque, capigliatura lunga e selvaggia), macchina fotografica vintage al collo, Moleskine in tasca e il gioco è fatto. Ah, dimenticavo, ovviamente ha “la grana” ma non vuole farlo sapere troppo in giro…

10. L’Acritico sempre e comunque

Avere un Travel blog è un piacere ma, spesso, anche una responsabilità. I lettori si aspettano di trovare recensioni obiettive di alberghi e ristoranti, consigli di viaggio reali e genuini, racconti di esperienze vissute in prima persona. I post e le recensioni acritiche, che fanno sembrare tutto bello e perfetto, sono l’antitesi di ciò che rende utile e valido un blog di viaggi.

Le dritte di un Travel blogger “neutrale“, che ha il terrore di esprimere la propria opinione, che non critica luoghi o strutture ricettive neanche sotto tortura, che descrive tutto in maniera idilliaca, sono utili agli altri viaggiatori quanto una forchetta per mangiare il brodo.

Queste, almeno secondo me, sono le tipologie di Travel blogger da evitare, dalle quali vi consiglio di starne alla larga. Di blog di viaggio validi e ben scritti, sia italiani che stranieri, ce ne sono tantissimi. Come in ogni altra cosa, basta non accontentarsi.

Photo credit: Weheartit

17 Comments

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  1. 🙂 Bello bello, mi sono fatta 2 risate!
    ps: non ho assolutamente dimenticato l’articolo sulle 3 cose, mi sento davvero onorata…solo che ci metto un pò :). A presto!
    Anca

  2. Questo mi era sfuggito, Lucia! Sei andata giù pesante! 🙂
    Io invece non sopporto quelli che fanno “casta” e che si ergono a detentori delo status sommo di travel blogger e si affannano a siminuire gli altri 😉 Pochi, ma ci sono!

    • Le “caste” non sono mai positive, quindi sottoscrivo. 😉 Comunque meglio prenderla a ridere e scherzarci su. No? C’è sempre qualcuno che “rovina” anche le cose più belle, come il Travel blogging, ma per fortuna sono pochi e si può sempre scegliere di evitarli. Basta fare clic da un’altra parte… questo è il bello del web! 😉

  3. Bellissimo e simpaticissimo post, ma ora me ne vado con un dubbio…mamma mia…non rientrerò mica in qualche categoria?!
    Ma magari ognuno di noi qualcosina di ciò che hai scritto se la porta dentro 😉

    • Hai ragione, Beatrice. 🙂 Probabilmente tutti abbiamo qualche difettuccio. Nessun Travel blogger è perfetto (me inclusa)… Qualcuno però esagera ed è bene farglielo notare, ma sempre con un sorriso. Senza prenderci troppo sul serio. 😉

  4. Ahahahah questo articolo è troppo forte!!!
    E – purtroppo – anche vero.
    Dovrei fare anche un pò di autocritica? 😀

    • Grazie Manuela, diciamo che questo è anche un post autocritico scherzoso, per ricordarmi di non fare certi erroracci che, sulla Rete, possono risultare sgraditi. Ma anche un modo per toglierli qualche sassolino dalla scarpa perchè (ovviamente non tu, perchè il tuo Pensieri in viaggio è bellissimo!) di Travel blogger “da evitare” ce n’è davvero qualcuno in giro… ;P

  5. eh eh eh quando clicco su un link che parla male di alcune tipologie di travel blogger sento sempre un certo brivido lungo la schiena, forse ho paura di riconoscermi in uno di essi? Io l’unico travel blogger da cui penso sia meglio “stare alla larga” è quello che non ha mai viaggiato, se non per qualche blog tour e ce ne sono a bizzeffe. A volte leggendo alcuni post la mia domanda è stata: ma come fai a scrivere un post sul viaggiare low cost alle Maldive se ci sei stato una volta sola, per un blog tour e per di più in un resort a 8 stelle? bah eppure ci riescono a scriverlo!!!

    • Martina, infatti i Travel blogger che “bloggano senza aver viaggiato” o che “hanno viaggiato solo perchè hanno scroccato durante un blogtour” me li sono dimenticati. Dovrei aggiungere una categoria apposita! ;P

  6. Sei stata molto critica ma mi ha strappato qualche risata. 😀
    Ben venga la critica ma soprattutto l’autocritica (secondo me non c’è travel blogger totalmente esente dai vizi descritti da te).
    Bel post, complimenti!

    • Ovvio, l’autocritica viene sempre prima di qualsiasi critica verso il prossimo. 🙂 La mia filosofia di vita (sul web e fuori) è quella del “riderci su”. Però con questo post qualche sassolino nella scarpa me lo sono tolto. 😉

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