Continuiamo il nostro itinerario di 3 giorni a Venezia con il racconto del secondo giorno di viaggio: ecco il mio tour passo passo da seguire per visitare la città lagunare senza perdere nulla.
Prima di proseguire, ricordatevi di leggere l’itinerario del primo giorno a Venezia.
Giorno 2: itinerario in sintesi |
Itinerario di 3 giorni a Venezia
Giorno 2
L’itinerario del secondo giorno a Venezia non poteva non partire da Piazza San Marco.
1. Piazza San Marco
Piazza San Marco è una delle più belle piazze d’Italia.
Di forma trapezoidale, Piazza San Marco ha una lunghezza di 175,5 metri, ed è larga 82 metri davanti alla basilica e 57 metri davanti all’Ala Napoleonica.
Tutte le altre piazze di Venezia vengono chiamate “campi”, “campielli” o “corti”: l’appellativo di “piazza” a Venezia spetta solo a quella di San Marco.
Sotto i portici che delimitano Piazza San Marco troverete ristoranti, negozi e caffè storici, tra cui spicca il famoso Caffe Florian (XVIII secolo).Guardatelo solo dall’esterno oppure entrate per un caffè, ma non aspettatevi prezzi convenienti!
Meritano una menzione anche il Caffè Quadri (XIX secolo) e il Caffè Lavena (XVII secolo).
La zona monumentale di San Marco si divide in tre parti: Piazza San Marco, che tutti ben conoscono; Piazzetta San Marco, situata tra il Palazzo Ducale e la Biblioteca Nazionale (dove sono visibili le due colonne in granito di San Marco e San Todar); e Piazza dei Leoncini, al lato della Basilica di San Marco, che prende il nome dai leoni accovacciati in marmo rosso di Verona che la delimitano.
Cosa vedere in Piazza San Marco?
- Basilica di San Marco (si può entrare e/o salire sulle Logge)
- Campanile di San Marco (si può salire in cima)
- Torre dell’Orologio
- Procuratie
- Colonne di San Marco e San Teodoro
- Palazzo Ducale
2. Basilica di San Marco
Tra tutte le attrazioni presenti in piazza, indugiamo nella descrizione delle meraviglie della Basilica di San Marco.
La Basilica di San Marco è soprannominata la “basilica d’oro” e, una volta entrati al suo interno, non faticherete a capire perché.
Mosaici. Splendidi mosaici. Dovunque.
L’edificio è ricoperto da 8.000 metri quadri di decorazione musiva a fondo oro, con storie tratte dalla Bibbia, figure allegoriche, storie della vita di Cristo, della Vergine, di San Marco e di altri santi.
Decidiamo di entrare nella basilica, accodandoci alla lunga fila.
L’ingresso alla Basilica di San Marco è gratuito.
Si paga, però, per vedere la Pala d’oro e il Tesoro di San Marco, conservati all’interno dell’edificio religioso.
Si pagano, inoltre, 5 Euro per salire sulle Logge, cosa che vi consiglio di fare per vedere da vicino i mosaici della basilica, guardare i decori della pavimentazione dall’alto, ammirare il panorama sul Piazza San Marco. Che magia!
Nel piano superiore della Basilica di San Marco troverete un interessante percorso museale che ospita, tra l’altro, anche i Tetrarchi e la celebre Quadriga di bronzo dorato, portata a Venezia da Costantinopoli.
I Cavalli di San Marco in origine erano di bronzo dorato e argentato.
I graffi, ben visibili sul corpo dei cavalli, vennero fatti intenzionalmente, per rendere gli equini più realistici, attenuando l’effetto lucente del bronzo e i riflessi prodotti dalla luce.
La Quadriga, un tempo posta sulle Logge di San Marco, è stata sostituita da una copia ed oggi è conservata in un ambiente chiuso, al riparo dalle intemperie.
Se c’è troppa fila per salire sulle Logge, potete optare per una visita al Campanile di San Marco.
Per salire sul Campanile di San Marco e godere della mirabile veduta, dovete pagare un biglietto di 8 Euro. Ma ne vale sicuramente la pena.
Io vi consiglio di scegliere una delle due “vedute”: o salite sul campanile o salite sulle Logge di San Marco. Io ho scelto la seconda opzione perché volevo vedere la Quadriga!
Nell’anno 828 i pescatori Buono da Malamocco e Rustego da Torcello trafugarono da Alessandria d’Egitto la salma di San Marco Evangelista. La salma fu portata a Venezia ed ancora oggi si trova nella Basilica di San Marco, intitolata al Santo.
Le spoglie di San Marco sono custodite nell’altare maggiore, alle spalle del quale troviamo il capolavoro dell’arte orafa bizantina e veneziana, la “Pala d’oro”.
Nel battistero della Basilica di San Marco, invece, sono custodite le ceneri di Jacopo Sansovino, “Proto” (cioè massimo architetto) della Repubblica di Venezia dal 1529 fino alla sua morte.
Sempre all’interno della Basilica di San Marco, troverete anche la Cappella Zen, che ospita l’Arca sepolcrale del Cardinale Giovanni Battista Zen, oltre ad un gruppo scultoreo in bronzo che cela una suggestiva leggenda.
Perché la Madonna ha una scarpa d’oro?
La leggenda narra che un fedele, poverissimo, donò alla Vergine l’unica cosa che possedeva, cioè un paio di scarpe vecchie e logore che la Madonna trasformò miracolosamente in scarpe d’oro.
Successivamente, fece visita alla cappella una donna disperata perché ridotta in miseria. La donna pregò la Vergine di aiutarla e, per miracolo, una delle due scarpe d’oro si sfilò dal piede della statua della Madonna, cadendo tra le sue mani. La scarpa d’oro permise alla donna di risolvere i problemi economici della sua famiglia.
Per questa ragione, oggi, la Madonna calza al piede sono una delle due scarpe d’oro. La leggenda popolare spiega anche perché la Cappella Zen viene anche chiamata Cappella della Madonna della Scarpa.
3. Palazzo Ducale e Ponte dei Sospiri
Usciti dalla Basilica di San Marco, ancora sbalorditi dalla bellezza mistica di questo luogo, superiamo il Palazzo Ducale e ci spostiamo verso la Riva degli Schiavoni.
Voltandoci verso sinistra, non possiamo non notare il Ponte dei Sospiri, tra i più amati di Venezia.
Sospeso sul Rio di Palazzo, il Ponte dei Sospiri collega con un doppio passaggio il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove.
Il nome “Ponte dei Sospiri“, secondo la leggenda, è riferito ai prigionieri che, attraversandolo, “sospiravano” guardando dalle fessure delle finestre il mondo esterno per l’ultima volta, sapendo che uscire dalle celle della Serenissima sarebbe stato quasi impossibile.
4. Riva degli Schiavoni
La Riva degli Schiavoni è una passeggiata monumentale affacciata sulla laguna di Venezia.
Si estende lungo il bacino di San Marco ed è delimitata, da un lato, dal Ponte della Paglia, e, dall’altro, dal Ponte della Ca’ di Dio.
Ai tempi della Repubblica di Venezia, i mercanti provenienti dalla Dalmazia (conosciuta allora come “Slavonia” o “Schiavonia“), qui approdavano.
Nell’attuale Riva degli Schiavoni si contrattava e si facevano affari, dato che questa zona era parte integrante del porto commerciale di Venezia e aveva il vantaggio di essere vicinissima al “cuore” politico, economico e religioso di Venezia, cioè Piazza San Marco.
Passeggiamo lungo la Riva degli Schiavoni, senza fretta, perdendoci nella laguna all’orizzonte, e fermandoci di tanto in tanto per scattare qualche fotografia.
Cose da vedere sulla Riva degli Schiavoni:
- il Ponte della Paglia, che delimita un’estremità della Riva degli Schiavoni;
- il Palazzo delle Prigioni Nuove, collegato al Palazzo Ducale tramite il Ponte dei Sospiri;
- l’ex-palazzo Dandolo, attuale sede dell’Hotel Danieli;
- l’ex-palazzo Gabrielli, oggi sede dell’omonimo hotel extra-lusso;
- il Ponte della Ca’ di Dio, che delimita l’altra estremità della Riva degli Schiavoni;
- l’Arsenale di Venezia;
- l’isola di San Giorgio e della Giudecca all’orizzonte.
5. Sosta pranzo
Dopo tanto camminare ci fermiamo in un ristorantino per pranzare con una pizza veloce.
Le cose da vedere sono ancora molte, e non vogliamo sprecare tempo prezioso. Subito dopo esserci rifocillati, ci rimettiamo in marcia.
6. Teatro La Fenice
Mappa alla mano, cerchiamo il Ponte dell’Accademia, ma non prima di aver visto, almeno dall’esterno, uno dei simboli di Venezia, il Teatro La Fenice.
Noi non abbiamo avuto il tempo di visitarlo, ma si può entrare e ammirare l’interno del teatro tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:00.
Costi del biglietto d’ingresso al Teatro La Fenice
- Prezzo intero: 13 Euro
- Prezzo ridotto: 7,50 Euro (scuole, studenti universitari, istituti convenzionati)
Il biglietto comprende una visita guidata che illustrerà la storia del teatro e della sua ricostruzione.
7. Campo e Chiesa di Santo Stefano
Sul Campo Santo Stefano, uno dei più pittoreschi e famosi di Venezia, affaccia la chiesa omonima, che è la nostra tappa successiva.
La Chiesa di Santo Stefano, edificata tra la fine del XIII secolo e e l’inizio del XIV secolo, ma più volte rimaneggiata, fu teatro di episodi di violenza e omicidi e, per tale ragione, fu sconsacrata per ben 6 volte.
Notevole il portale della chiesa del 1442, a firma di Bartolomeo Bono, che scelse di realizzarlo con una lunetta in stile gotico fiammeggiante, due guglie a pianta ottagonale e, al centro, una statua di Gesù in trono.
All’interno della Chiesa di Santo Stefano, per la precisione nella sagrestia, sono conservate quattro tele di pregio: la Resurrezione, l’Ultima Cena, Cristo lava i piedi agli apostoli e l’Orazione nell’orto di Jacopo Tintoretto.
8. Chiesa di San Maurizio (Museo della Musica)
Situata sul campo omonimo, la Chiesa di San Maurizio è una delle chiese più antiche di Venezia (risale al 699).
Attualmente ospita l’interessante (e gratuito) Museo della Musica e vi sono esposti più di 150 strumenti musicali.
Particolare menzione merita la sezione dedicata alla liuteria. I liutai veneziani, nel Settecento, divennero fonte d’ispirazione ed esempio nel campo della liuteria, sperimentando con i materiali e perfezionando le forme degli strumenti, dando vita ad una tradizione artigiana d’eccellenza.
Informazioni sul Museo della Musica
- Orari di apertura: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00.
- Costo: Ingresso libero
Una curiosità sulla Chiesa di San Maurizio è che fu scenario di un bizzarro crimine.
Il parroco Giacomo Tanto, nel 1319, decise di derubare un altro sacerdote con l’aiuto di un complice. Il parroco uccise il malcapitato dopo averlo attirato con l’inganno nella Chiesa di San Maurizio e poi si recò nella sua abitazione per rubare tutto il possibile. Per il suo gesto vile e deplorevole, aggravato dal fatto che fu commesso da un uomo di chiesa, il parroco fu condannato alla pena della Chèba.
La Chèba era un particolare tipo di tortura utilizzato nella Repubblica di Venezia. Il condannato veniva rinchiuso in una gabbia di legno appesa al Campanile di San Marco, nutrito solo con pane ed acqua.
La durata della pena poteva variare a seconda della gravità del reato. Nel caso del parroco assassino Giacomo Tanto durò fino alla sua morte.
9. Ponte dell’Accademia
Dopo aver visitato la Chiesa di San Maurizio ci dirigiamo verso il Ponte dell’Accademia, un altro punto ottimale per ammirare il panorama e scattare qualche bella foto di Venezia.
Come il Ponte di Rialto, anche il Ponte dell’Accademia attraversa il Canal Grande ed è un punto di osservazione privilegiato sul brulicare di Gondole e imbarcazioni che popola il canale. Tutt’intorno, edifici storici, monumenti e la Venezia più autentica e magica.
10. Chiesa di Santa Maria della Salute
La nostra prossima meta è la Chiesa di Santa Maria della Salute, una delle più affascinanti di Venezia.
L’edificio fu costruito sulla Punta della Dogana per volere del Senato nel 1630, come ex voto in seguito all’epidemia di peste che decimò la popolazione di Venezia.
Nonostante le gravi perdite per l’epidemia, Venezia superò le avversità e ne uscì più forte e potente. Come ringraziamento alla Madonna, che aveva protetto la città, fu edificata la Chiesa di Santa Maria della Salute, su progetto di Baldassarre Longhena.
L’edificio è a pianta centrale e presenta una originalissima cupola a tamburo che definisce lo skyline di questa zona di Venezia, in particolar modo al tramonto. Celeberrimi sono i dipinti realizzati dal Canaletto con la Chiesa di Santa Maria della Salute come protagonista o sullo sfondo.
Il giovane architetto Longhena ideò una chiesa dallo stile innovativo sotto ogni punto di vista. Lui stesso definì la sua cupola una “rotonda macchina che mai s’è veduta né mai inventata”.
All’interno della chiesa si trova la Statua della Peste di Giusto Le Court che cela una curiosità. Questa statua rappresenta la peste come una vecchia brutta e sdentata: da questa statua ha avuto origine il detto veneziano “ti xe bruta come ea peste” (“sei brutta come la peste”).
L’ingresso alla Chiesa di Santa Maria della Salute è libero.
Orari di apertura della chiesa
- Dal Lunedì al Sabato: 9:30 – 17:30
- Domenica: 9:30 – 12:00 | 15:00 – 17:30
11. Punta della Dogana
Usciti dalla chiesa, non dimenticate di fare una sosta presso la Punta della Dogana (o Punta della Salute o Punta da Màr).
Questa zona di Venezia è, in sostanza, una sorta di punta triangolare che divide il Canal Grande e il Canale della Giudecca.
Che panorama! In lontananza si vedono la Giudecca, un bel tratto del Canal Grande, San Marco e l’isola di San Giorgio.
Chiudiamo l’itinerario del secondo giorno a Venezia con un tramonto mozzafiato visto da Punta della Dogana. Una vera meraviglia!
Lungo il tragitto per tornare in hotel, è quasi impossibile resistere alla tentazione di fermarsi a fotografare i canali di Venezia… ad ogni passo c’è uno scorcio dal fascino unico.
Ogni centimetro di Venezia ti far venir voglia di fermarti 10 minuti a guardare e fotografare le sue bellezze!
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