Itinerario di 3 giorni in Valle d’Aosta tra castelli, borghi, città d’arte e vette innevate. Cosa fare e vedere in un weekend lungo: Skyway Monte Bianco, Forte di Bard e Aosta.
Da tempo desideravamo salire sul Monte Bianco con la funivia panoramica che, partendo da Courmayeur (1.300 metri s.l.m.) raggiunge Punta Helbronner a ben 3.466 metri di altitudine. Un bel giorno abbiamo, quindi, deciso di acquistare i biglietti online per la Skyway Monte Bianco e costruire attorno a questa esperienza unica al mondo un breve itinerario di 3 giorni in Valle d’Aosta.
Ecco cosa fare e vedere in Valle d’Aosta in 3 giorni e cosa abbinare alla Skyway Monte Bianco per scoprire questa splendida regione del Nord Italia.
ITINERARIO IN SINTESI |
GIORNO 1. Bard e Forte di Bard
La nostra esplorazione della Valle d’Aosta è iniziata da Bard, pittoresco borghetto di piccole case in pietra e vicoli labirintici, sovrastato dall’omonimo Forte.
Bard è inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia: in Valle d’Aosta i paesini inseriti in questo circuito soNo solo 2, Bard e Etroubles.
Noi abbiamo deciso di pernottare presso l’Hotel Ad Gallias, ai piedi del Forte di Bard, per visitare sia il borgo che la fortificazione durante il primo giorno del nostro itinerario in Valle d’Aosta. Nella vallata al di sotto del Forte di Bard scorre, talvolta placida, talvolta tumultosa, la Dora Baltea, che dona alla vallata un aspetto ancor più suggestivo. Sempre nella vallata, sulla riva opposta del fiume rispetto a Bard, è adagiato il centro abitato di Hône. I due paesini sono collegati da un ponticello in pietra proprio in corrispondenza dell’Hotel Ad Gallias. A Hône potete parcheggiare gratuitamente l’auto nella zona limitrofa alla stazione dei treni, risparmiando il costo del parcheggio. Il parcheggio del Forte di Bard è a pagamento, ma per parcheggiare gratis vi basterà andare in auto a Hône, parcheggiare la macchina e poi raggiungere Bard e il Forte di Bard a piedi, attraversando un ponticello pedonale. |
Il nostro hotel si trovava all’inizio della via principale del borgo di Bard che noi, quindi, abbiamo visitato a piedi in totale comodità.
La strada sale verso la zona fortificata attraversando il nucleo antico del paese, che ancora oggi conserva l’assetto urbano medievale e diversi edifici risalenti al XV e al XVI secolo. Si tratta di una piacevole passeggiata, che noi abbiamo fatto di giorno, per visitare il Forte di Bard, e successivamente di sera, per immergerci completamente nell’atmosfera fiabesca del borgo valdostano.
Tra le cose da non perdere nel borgo di Bard ci sono Casa Challant e le poco distanti Casa del Vescovo e Casa della Meridiana, oltre alle numerose antiche fontane del borgo e alla Chiesa parrocchiale dell’Assunzione di Maria (XII secolo).
Altri edifici del centro storico di Bard degni di nota sono Casa Valperga, Casa Ciucca, Casa Urbano e Palazzo Nicole.
Nella parte più alta del borgo si trova l’edificio monumentale più famoso di Bard, cioè il Forte di Bard.
Il Forte di Bard si staglia in posizione panoramica su un promontorio abbracciato a valle da un meandro del fiume. Composto da 3 diversi corpi di fabbrica disposti su 3 diversi livelli, il Forte di Bard è una tipica fortezza di sbarramento di inizi ‘800. Il corpo di fabbrica più in basso è l’Opera Ferdinando, quello mediano è l’Opera Vittorio mentre l’edificio più in alto di tutti è l’Opera Carlo Alberto.
La struttura è immensa: 14.467 metri quadrati di superficie, 3.600 metri quadrati di sale espositive, 2.036 metri quadrati di cortili interni, 9.000 metri quadrati di tetto, 283 locali e 806 gradini. Ci bastano questi numeri per comprendere quanto grande sia questa fortificazione!
La nostra visita al Forte di Bard è durata circa 2 ore.
Siamo saliti a piedi fino alla biglietteria del Forte, dove abbiamo acquistato il biglietto d’ingresso per poi salire sull’ascensore panoramico. Eventualmente si può salire anche a piedi ma noi abbiamo preferito percorrere la tortuosa strada tutta curve e pendenze per scendere dal Forte, evitandoci la scarpinata per salire fino in cima.
All’interno del Forte di Bard sono ospitate esposizioni temporanee e permanenti. È molto piacevole esplorare il forte senza mete prefissate, camminando tra cortili, stanze, ascensori, camminamenti sulle mura, prigioni e punti panoramici.
Forte di Bard e The Avengers Una curiosità che forse non sapete sul Forte di Bard è che la fortificazione compare in alcune scene del film Avengers: Age of Ultron. Le riprese del colossal sugli eroi della Marvel hanno coinvolto anche altre località nei dintorni del Forte di Bard, cioè Donnas, Hône, Pont-Saint-Martin, Verrès e Aosta. |
GIORNO 2. Skyway Monte Bianco
Il secondo giorno in Valle d’Aosta verrà ricordato per l’epico e inaspettato salasso autostradale subìto nel tragitto da Bard a Courmayeur. Avendo visitato fino a questo momento solamente Bard, baluardo fortificato a breve distanza dal confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, eravamo ancora ignari del pericolo che stavamo correndo entrando in autostrada in Valle d’Aosta!
La mattina del nostro secondo giorno in Valle d’Aosta partiamo alla volta della Skyway Monte Bianco colmi di entusiasmo. Imbocchiamo appena possibile l’Autostrada A5 (Torino-Aosta-Monte Bianco) e non la lasciamo fino all’ultima uscita possibile prima del Traforo del Monte Bianco, per raggiungere velocemente Courmayeur. Errore fatale! Costo del pedaggio: 18 Euro sola andata!!!!
Attenzione. Come già accennato, Bard è stata per noi la base di questo itinerario di 3 giorni in Valle d’Aosta e la “porta” per scoprire le altre meraviglie della regione. Da Bard ci siamo spostati rigorosamente in auto, raggiungendo le altre 2 tappe del nostro tour on the road, cioè Courmayeur con la Skyway Monte Bianco e la città di Aosta. L’unico problema che abbiamo riscontrato scegliendo Bard come base dell’itinerario (ma suppongo ciò valga un po’ per tutta la regione, qualsiasi “base” sceglierete per il pernottamento) sono i costi ASTRONOMICI dell’autostrada in Valle d’Aosta. Per spostarci da una parte all’altra della regione utilizzando l’autostrada abbiamo subìto un vero e proprio salasso. Solo dopo lo shock iniziale e qualche domanda ad amici del posto abbiamo scoperto che c’è un’alternativa: la SS26! Se non avete troppa fretta e un itinerario troppo serrato (unica ragione per usare l’autostrada), durante un viaggio in macchina in Valle d’Aosta impostate preventivamente sul navigatore “Evita Pedaggi” e sfruttate la SS26 per gli spostamenti tra Bard e Courmayeur (e viceversa). Risparmierete parecchi soldi! |
Dopo questa dovuta premessa pecuniaria, torniamo alla tappa del nostro secondo giorno in Valle d’Aosta: la tanto sognata Skyway Monte Bianco!
Per raggiungere la Skyway Monte Bianco dovete recarvi in località Pontal d’Entreves (Courmayeur). Qui troverete la stazione di valle della funivia, oltre alla biglietteria nel caso doveste acquistare il biglietto in loco (noi l’avevamo acquistato online).
POSIZIONE GOOGLE MAPS: QUI |
La Skyway Monte Bianco è un capolavoro di ingegneria moderna. Questa avveniristica funivia, dotata di cabine panoramiche rotanti con vista a 360°, vi permetterà di realizzare il sogno di salire ben oltre i 3.000 metri di altitudine e di avvicinarvi letteralmente al cielo come mai avreste pensato di poter fare.
La Skyway Monte Bianco parte da Courmayeur e, con un viaggio panoramico di circa 20 minuti su 2 diverse funivie consecutive, raggiunge Punta Helbronner, a 3.466 metri di quota.
Noi abbiamo acquistato con largo anticipo i biglietti per la Skyway Monte Bianco sul sito ufficiale.
Ci sono diverse tipologie di biglietto ma per l’esperienza completa, quindi la salita fino alla stazione sommitale della Skyway, dovete acquistare il biglietto Andata e Ritorno fino a Punta Helbronner (3.466 metri s.l.m.).
Prezzi dei biglietti per la Skyway Monte Bianco
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I costi non sono proprio economici ma, credetemi, ne vale davvero la pena!
Durante l’acquisto online del biglietto per la Skyway potete abbinare alla salita in funivia anche colazione, aperitivo o pranzo in uno dei ristoranti presenti nelle 2 stazioni della Skyway Monte Bianco. Noi abbiamo aggiunto al biglietto della funivia un Aperitivo Alpino al costo di 10 Euro.
La salita da Courmayeur fino a Punta Helbronner si divide in 2 parti.
- PAVILLON (Stazione intermedia – 2.173 metri s.l.m.). Una volta che avrete parcheggiato l’auto nell’apposito grande parcheggio ai piedi della Skyway Monte Bianco (costo giornaliero: 5 Euro) noterete immediatamente la stazione di partenza della funivia. La prima funivia vi porterà in circa 10 minuti dalla stazione di valle (Courmayeur) fino al Pavillon du Mont Frety, cioè la stazione intermedia (2.173 metri s.l.m.). È obbligatorio scendere alla stazione intermedia per prendere la seconda funivia. Nella stazione intermedia ci sono diverse cosa da fare e vedere ma io vi consiglio di fermarvi qui non durante la salita ma al ritorno, durante la discesa.
- PUNTA HELBRONNER (Stazione sommitale – 3.466 metri s.l.m.). Scesi al Pavillon du Mont Frety, dirigetevi subito verso la seconda funivia, che vi condurrà fino alla stazione di vetta di Punta Helbronner (3.466 metri s.l.m.) con un viaggio di altri 10 minuti. La stazione sommitale della Skyway Monte Bianco è famosa per i suoi punti panoramici. Dalla terrazza panoramica all’aperto potrete ammirare una veduta a 360° sull’anfiteatro naturale formato dalle vette più alte e famose delle Alpi. Un vero spettacolo della natura, la cui bellezza selvaggia vi lascerà a bocca aperta!
In entrambe le stazioni (intermedia e sommitale) ci sono tante cose da fare e vedere, quindi considerate che la salita con la Skyway Monte Bianco e la visita alle varie attrazioni occuperà diverse ore. Se aggiungete anche un aperitivo o un pranzo, la visita si prolungherà ulteriormente.
Noi siamo saliti alle ore 9:30 e scesi alle ore 14:00, tanto per darvi un’idea del tempo che occorre per vivere senza troppa fretta l’esperienza della Skyway Monte Bianco.
Cosa fare e vedere sulla Skyway Monte Bianco?
La principale ragione per salire sulla Skyway Monte Bianco e raggiungere la vetta di Punta Helbronner è, ovviamente, la spettacolare veduta a 360° dalla terrazza panoramica. Ma non c’è solo il belvedere di Punta Helbronner!
Le cose da fare e vedere nelle 2 stazioni della Skyway Monte Bianco sono numerose. Vediamole in sintesi.
PAVILLON (Stazione intermedia) Terrazza panoramica con vista a 180° sul Monte Bianco e sulla Val Veny; Giardino Botanico Alpino Saussurea, dove potrai passeggiare alla scoperta delle specie botaniche d’alta quota; Tor di Pavillon, una passeggiata panoramica facile appena fuori dalla stazione Pavillon, addatta a tutti e praticabile a piedi o, in presenza di neve, con le ciaspole; Cinema delle Alpi, una sala cinema con 150 posti dove vengono proiettate opere cinematografiche di vario genere collegate alla natura e alla montagna; Cave Mont Blanc, una cantina sperimentale ad alta quota dove si produce un particolare spumante (acquistabile nella Skyway Monte Bianco); Hangar 2173, uno spazio espositivo che “racconta” la storia dell’Alpinismo sul Monte Bianco, le fasi di creazione della funivia e, più in generale, aneddoti e curiosità sul complesso e affascinante rapporto tra uomo e montagna in queste zone; Ristorante Alpino e Mountain Bar, dove regalarsi una pausa gastronomica a 2.000 metri di quota. |
PUNTA HELBRONNER (Stazione di vetta) Terrazza panoramica a 360° dalla quale potrete vedere alcune delle vette più alte dell’arco alpino, come la vetta del Monte Bianco, il Dente del Gigante, l’Aiguille Noire de Peuterey, il Mont Maudit, il Mont Blanc du Tacul, le Grandes Jorasses, l’Aiguille du Midi, il Cervino e il Monte Rosa. LaFeltrinelli 3466, la libreria più alta d’Europa, dove fare un po’ di shopping letterario; Rifugio Torino, storico rifugio presente da ben prima che la funivia del Monte Bianco raggiungesse queste impervie vette, raggiungibile dalla stazione di Punta Helbronner tramite un ascensore e un tunnel scavato nella roccia; Ghiacciaio del Monte Bianco, raggiungibile con escursioni accompagnate da Guide alpine (il punto di partenza è il Rifugio Torino); Sky Vertigo, una passerella trasparente che vi darà la sensazione di camminare sospesi nel vuoto; Kartell Bistrot Panoramic, il raffinato ristorante e bistrot di Punta Helbronner, dove regalarsi uno spuntino o un pasto a più di 4.000 metri di altitudine; Sala dei Cristalli, spazio espositivo che ospita una mostra a ingresso libero dedicata ai cristalli del Monte Bianco. |
Come vestirsi per la Skyway Monte Bianco?
Ovviamente l’abbigliamento da indossare per salire sulla Skyway Monte Bianco varia molto a seconda del periodo dell’anno in cui sceglierete di vivere questa esperienza.
Le 2 stazioni della Skyway sono riscaldate quindi negli spazi al coperto aspettatevi temperature simili a quelle delle vostre case. Negli spazi esterni, invece, le temperature variano da stagione a stagione.
Considerate che la stazione intermedia (Pavillon du Mont Frety) è a 2.173 metri di quota mentre la stazione sommitale (Punta Helbronner) si trova a ben 3.466 metri di quota. Trattandosi di alta montagna, è necessario indossare un abbigliamento adatto a queste altitudini.
È consigliabile indossare, quindi, abbigliamento invernale con diversi strati “a cipolla”, in modo da rimuovere gli strati più pesanti nelle aree al coperto.
Una giacca pesante antivento e scarponcini da trekking sono la base, in modo da avere una buona copertura per tutte le zone all’aperto. In Inverno non dimenticate cappello, guanti e sciarpa/fascia collo. Tutto l’anno è bene avere occhiali da sole e protezione solare perché il sole può essere molto forte anche se le temperature sono basse.
Monte Bianco: meglio QC Terme Montebianco o QC Terme Pré Saint Didier?
Per chi volesse abbinare all’esperienza della Skyway Monte Bianco qualche ora di relax alle terme, vi ricordo che in zona ci sono QC Terme Montebianco e QC Terme Pré Saint Didier.
La differenza tra le 2 strutture è che QC Terme Montebianco è un hotel a 4 stelle, che oltre alle camere vanta la presenza di un ristorante e di una grande area SPA/Benessere (vasche idromassaggio, saune, bagno di vapore, docce emozionali, percorsi Kneipp, sale relax e vasche esterne panoramiche con vista sulle montagne). Qui non ci sono le terme! Chi soggiorna, però, al QC Terme Montebianco può usufruire delle terme acquistando un pacchetto o un accesso singolo alle terme del QC Terme Pré Saint Didier.
Se volete trascorrere del tempo alle terme NON dovete andare al QC Terme Montebianco ma al QC Terme Pré Saint Didier che, invece, è un vero e proprio centro termale.
Il QC Terme Pré Saint Didier è un centro termale enorme, con percorsi wellness di ogni tipo e una superficie di 3.000 metri quadrati al coperto e ben 7.000 metri quadrati di aree benessere/termali esterne. La struttura mette a disposizione degli ospiti diverse piscine termali all’aperto, cascate termali, vasche idromassaggio, saune di diverso tipo, percorsi con idrogetti, stanza del sale, bagni di vapore, vasche sensoriali, vasche con musicoterapia, percorsi Kneipp, docce Vichy e diverse sale relax.
Le acque termali di Pré Saint Didier, note per le loro proprietà curative sin dall’epoca romana, sono particolarmente apprezzate per la loro azione disinfettante e antinfiammatoria. Oltre ad avere funzioni miorilassanti e stabilizzanti, le acque termali di Pré Saint Didier hanno effetti benefici sulla pelle e favoriscono la circolazione sanguigna. Insomma, al QC Terme Pré Saint Didier potrete regalarvi qualche ora di benessere termale e di relax circondati dalle montagne in tutte le stagioni dell’anno!
Se siete interessati ad abbinare la Skyway Monte Bianco con le terme, ricordatevi che potete acquistare il pacchetto Monte Bianco Benessere che comprende la salita fino a Punta Helbronner con la Skyway e un ingresso escape (5 ore) alle Terme di Pré Saint Didier.
Per approfondire 16 hotel con piscina esterna riscaldata in montagna e alle terme |
GIORNO 3. Aosta
L’ultimo giorno del nostro itinerario in Val d’Aosta è stato dedicato al capoluogo di regione, Aosta, una città spesso sottovalutata dal punto di vista storico-artistico ma decisamente interessante da visitare. In Valle d’Aosta non ci sono solo le montagne, come avrete modo di scoprire facendo tappa ad Aosta…
Aosta è una città relativamente piccola se comparata ad altre città d’Italia. Si gira comodamente a piedi e, con una gradevole passeggiata di appena 2-3 ore, riuscierete senza problemi a visitare le attrazioni più importanti del centro storico.
Purtroppo noi non abbiamo avuto moltissimo tempo a disposizione per i giri turistici avendo approfitttato della visita ad Aosta per organizzare una cena con degli amici che vivono in Valle d’Aosta e che non abbiamo molte occasioni di vedere durante l’anno.
Siamo, però, riusciti a vedere le cose principali, che vi riassumo in un mini-itinerario.
1. Parcheggio Piazzale Plouves
Abbiamo parcheggiato in questa area di sosta per essere il più possibile vicino al centro storico di Aosta e ottimizzare le poche ore a disposizione per la nostra esplorazione della città.
Appena usciti dal parcheggio, vi ritroverete nel cuore del centro storico di Aosta, a pochi passi dalla Porta Pretoria.
2. Porta Pretoria (o Porta Pretoriana)
Risalente 25 a.C., la Porta Pretoria era l’accesso monumentale alla città di Augusta Praetoria Salassorum, antica colonia romana. Non è un caso che la Aosta odierna ricalchi il tipico assetto urbano di epoca romana in quanto venne costruita sul modello del castrum romano, con pianta rettangolare protetta da un perimetro di mura, con porte e torri.
La grandiosa Porta Pretoria aveva, come d’altronde ha oggi, 3 fornici (aperture arcuate tipiche degli archi trionfali romani): il fornice centrale era riservato al passaggio dei carri mentre i due laterali erano riservati ai pedoni.
3. Arco di Augusto
L’Arco di Augusto, caratterizzato da un’architettura tipica del tardo periodo repubblicano, è uno dei monumenti più conosciuti di Aosta.
Circondato dal verde, si staglia con la sua austera sagoma monocromatica appena fuori le mura di Aosta, vicino al Buthier (affluente di sinistra della Dora Baltea).
4. Teatro romano
Il Teatro Romano di Aosta è uno dei più importanti esempi di architettura per fini teatrali del periodo romano. La facciata meridionale, alta ben 22 metri e in buono stato di conservazione, è davvero impressionante!
Il Teatro, dove si tenevano rappresentazioni teatrali di vario genere, si trova in una zona dell’antica città romana dedicata proprio agli spettacoli e all’intrattenimento.
Vicino al Teatro romano di Aosta si trova anche l’Anfiteatro romano o, meglio, alcune rovine di quello che un tempo era un’enorme arena di forma ellittica che poteva ospitare fino a 15.000 spettatori.
Alcune parti dell’Anfiteatro romano di Aosta sono state inglobate nel Convento di San Giuseppe: le arcate sono ben riconoscibili lungo una parete esterna dell’edificio medievale che un tempo ospitava le monache di Santa Caterina. L’arena vera e propria, invece, oggi accoglie un orto con alberi da frutto ma in un lontano passato era proprio qui che si tenevano i combattimenti tra gladiatori.
5. Piazza Émile Chanoux
Ci spostiamo nella piazza più importante e vissuta di Aosta, Piazza Émile Chanoux, intitolata a Émile Chanoux, eroe della Resistenza in Valle d’Aosta, torturato dalle SS e deceduto in carcere nel 1944.
Sulla piazza si affaccia il neoclassico Hôtel de Ville, sede del Municipio, uno degli edifici storici più eleganti della città.
6. Cattedrale di Santa Maria Assunta
Facciamo subito dopo tappa presso la Cattedrale di Aosta, intitolata a Santa Maria Assunta, luogo di culto più importante della città valdostana, edificato nella zona dell’antico foro romano.
7. Criptoportico forense
A pochi passi dalla Cattedrale non dimenticate di fare tappa presso il Criptoportico forense, altra importante testimonianza romana nel cuore del centro storico di Aosta.
8. Piazza della Repubblica e la Lupa
L’ultima tappa di questo itinerario veloce nel centro storico di Aosta è la Piazza della Repubblica, dove campeggia la famigerata Lupa capitolina che nel corso del tempo ha causato non pochi dibattiti in merito al suo status di bene artistico-culturale.
Posta sulla cima di una colonna alta 15 metri, la Lupa di Piazza della Repubblica è uno dei monumenti fascisti più noti d’Italia. Realizzata in bronzo scuro e ritratta mentre allatta Romolo e Remo, venne inaugurata nel 1939 e posizionata con il muso diretto verso il confine francese, in segno di minaccia e di aggressione nei confronti della vicina Francia.
Oggi, però, più che simbolo dell’odio contro i Francesi, la Lupa di Aosta rappresenta un “pezzo” di storia della città: intere generazioni di Aostani si sono date appuntamento “in piazza della Lupa” e non si può negare che la statua abbia un posto speciale nel cuore e nei ricordi degli abitanti della città
8. Cena da Maison Bandí
La nostra giornata ad Aosta si è conclusa con una deliziosa cena tipica valdostana presso il Ristorante Maison Bandí (Via Sant’Anselmo, 92 – Aosta), che vi consiglio caldamente per assaggiare i migliori piatti tipici della Valle d’Aosta.
Maison Bandí ha fatto della valorizzazione delle tipicità gastronomiche valdostane una vera missione, tanto dal decidere di servire solo piatti valdostani preparati seguendo le ricette della tradizione. Le carni sono di produzione propria, con la particolarità di aver inserito nel menù del ristorante carne valdostana frollata adatta per il taglio a costata.
Se deciderete di assaggiare la carne “della casa”, vi verrà fatto scegliere personalmente il pezzo da cucinare, pesandolo sotto i vostri occhi.
Nel menù troverete i migliori piatti della tradizione valdostana, oltre a salumi e formaggi locali, dolci secchi valdostani e liquori fatti in casa. Noi abbiamo ordinato costata di vacca valdostana frollata, crespelle alla valdostana, fonduta con polenta e crostini e salsiccia con polenta, accompagnando il tutto con del buon vino locale. A fine pasto non potete non assaggiare i dolci artigianali della casa e, soprattutto, i liquori di Maison Bandí!
La Bataille de Reines e i campanacci Fermandoci a cena da Maison Bandí non abbiamo potuto fare a meno di notare le decine di campanacci appesi ai soffitti del ristorante. Ma perché ci sono tutti questi campanacci a decorare le stanze di un ristorante tipico valdostano? Ci hanno spiegato che in Valle d’Aosta è tradizione far combattere le vacche (in maniera non cruenta e ricalcando un naturale comportamento dei bovini utilizzato per stabilire le gerarchie nella mandria) per eleggere la cosiddetta “Regina”. La sfida, organizzata in diversi tornei a eliminazione diretta, si chiama Bataille de Reines (Battaglia delle Regine) e proprio i campanacci sono i premi che le “Regine” vincono durante gli scontri. Queste grandi campane, sorrette da un collare di cuoio finemente lavorato, sono trofei ambitissimi oltre che piccole opere d’arte. |
Itinerario in Valle d’Aosta: dove dormire?
Come vi accennavo, noi abbiamo scelto di pernottare a Bard presso l’Hotel Ad Gallias.
L’Hotel Ad Gallias è la base perfetta per visitare Bard. Si trova nella parte bassa del borgo, vicino alla Dora Baltea e proprio ai piedi del Forte di Bard.
La struttura, dove antico e moderno si coniugano alla perfezione, è molto raffinata e curata in ogni dettaglio. Nel pernottamente è compresa la colazione, abbondante e varia, con dolci fatti in casa, frutta, specialità locali, buffet salato, succhi di frutta e molto altro.
L’hotel comprende una meravigliosa SPA letteralmente scavata nella roccia, alla quale gli ospiti possono accedere gratuitamente. Nella SPA troverete una vasca idromassaggio con cascata d’acqua, docce emozionali, sauna, bagno turco e area relax con tisane e tè a disposizione.