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Viaggio in Val Venosta: itinerario di 6 giorni tra Malles, Glorenza, Sluderno, Müstair, Burgusio, Curon e il lago di Resia

Itinerario di viaggio: 6 giorni in Val Venosta Alto Adige

L’itinerario completo del mio viaggio di 6 giorni alla scoperta della Val Venosta (Alto Adige). Le tappe principali sono state le località più belle della valle: Malles, Glorenza, Sluderno, Müstair, Burgusio, Curon e il lago di Resia.

Val Venosta è il nome della valle in cui scorre il primo tratto dell’Adige, fino a Merano.

La sua posizione geografica, al confine con la Svizzera e l’Austria, ha determinato lo sviluppo di una storia molto particolare. I tanti castelli che punteggiano la valle sono ciò che resta delle lotte di potere del passato.

Oggi la Val Venosta è famosa soprattutto per la produzione delle mele.

Itinerario: 6 giorni in Val Venosta (Alto Adige)

Malles è la località più importante della Val Venosta.

L’ampia scelta di hotel, ristoranti e possibilità di svago la rendono il punto di partenza ideale per scoprire questa zona. Qualche tempo fa ho scelto dunque di soggiornare a Malles per cinque notti, nella settimana di Ferragosto.

L’itinerario che mi appresto a descrivere tiene conto di una certa libertà di orari, dovuti anche al particolare periodo dell’anno e alla presenza di alcuni eventi e manifestazioni. Le escursioni descritte si possono svolgere in mezza giornata, prevedendo il ritorno a Malles per ora di pranzo o subito dopo.

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Panorama di Malles e delle montagne circostanti
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Malles: torre Fröhlich e ruderi del castello

Giorno 1: MALLES

Per giungere a Malles dall’Italia il percorso obbligato è l’autostrada del Brennero (A22) fino a Bolzano, la SS 38, che supera Merano e il bivio per il passo dello Stelvio, e la SS 40 (per 8 km).

Malles ha diversi monumenti e chiese medievali. Il più significativo è la torre Fröhlich, ciò che resta di un castello del XII secolo. D’estate è possibile salire fino in cima e godere di un bel panorama.

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Malles: torre Fröhlich e ruderi del castello

Vicino alla torre si trovano la chiesa di San Martino e la parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta: la prima ha un massiccio campanile romanico, la seconda un campanile del ’500 e alcuni arredi barocchi.

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Malles: chiesa di San Martino

Il monumento più antico è la chiesa di San Benedetto, che si raggiunge con una piccola passeggiata in salita ad ovest del paese. Costruita nel VIII secolo, ha un tipico aspetto medievale e al suo interno conserva alcuni affreschi dell’età carolingia.

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Malles: chiesa di San Benedetto

Giorno 2: GLORENZA E SLUDERNO

A due chilometri, ben visibile da Malles, si trova Glorenza, la città più piccola dell’Alto Adige.

Ciò che la caratterizza maggiormente è la sua cerchia di mura, perfettamente conservata, costruita da Massimiliano I d’Asburgo nel 1555. Ancora oggi si notano sette bastioni e tre porte turrite.

La sua posizione strategica, all’incrocio fra la via per il Tirolo e quella per i Grigioni e la Svizzera, l’ha resa un passaggio obbligato per gli eserciti: ciò spiega il motivo di tante fortificazioni.

La torre est (verso Sluderno) ospita una mostra sulla storia della città e consente di percorrere un tratto del camminamento di ronda.

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Glorenza: torre-porta verso Sluderno

In tempo di pace sin dal Medioevo la cittadina divenne un importante mercato per il sale dall’Austria e per i prodotti agricoli delle zone vicine. A questo scopo sorse la suggestiva via Portici, con le case dei commercianti, le botteghe e i magazzini.

Accanto si trova la chiesa parrocchiale (del 1227), dedicata a San Pancrazio. Poco oltre c’è la chiesa barocca dedicata alla Madonna (Frauenkirche).

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Glorenza: la Frauenkirche

La Frauenkirche si affaccia sulla bella piazza Città, a forma irregolare e un po’ in pendenza.

Con pochi passi si arriva alla torre Tubre (a sud), dove si può visitare una mostra dedicata a Paul Flora, fumettista e disegnatore nato a Glorenza e morto nel 2009. Oltre la porta c’è il ponte sull’Adige e la strada verso la Svizzera.

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Glorenza: torre Tubre

Sluderno è a tre chilometri da Glorenza.

Più che il paese, moderno e poco caratteristico, è molto bella la natura, con le montagne circostanti.

Poco distante c’è la strada per lo Stelvio.

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Sluderno

Il paese deve la fama a Castel Coira, forse il castello meglio conservato di tutta la Val Venosta.

Voluto nel Duecento dal vescovo di Coira (da cui deve il nome), nel 1504 diventò di proprietà dei conti Trapp, che lo abitano ancora oggi.

Il castello, che domina il paese dall’alto, si raggiunge in una ventina di minuti con una comoda passeggiata a piedi. Le visite sono rigorosamente guidate.

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Il paesaggio intorno a Castel Coira
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Una delle torri di Castel Coira

I conti Trapp trasformarono il castello in dimora signorile, creando una serie di stanze affrescate, una cappella e una grande raccolta di armi, e abbellendolo con vari oggetti preziosi.

Le torri e i bastioni sono rimasti quasi intatti dal Medioevo.

Giorno 3: MÜSTAIR

Müstair è una piccola località del Cantone svizzero dei Grigioni al confine con la Val Venosta. Si trova a circa 10 chilometri da Glorenza e si può raggiungere attraverso la SS 41, anche tramite pullman dalla stazione ferroviaria di Malles.

Müstair prende il nome dal monastero benedettino di San Giovanni; dallo stesso convento deriva anche la denominazione di tutta la valle circostante (Val Monastero in italiano).

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Müstair

Secondo la tradizione il convento è stato fondato da Carlo Magno alla fine del secolo VIII.

Nel 1983 l’Unesco ha riconosciuto la grandissima importanza storica di questo luogo inserendolo nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Dal XII secolo è diventato un convento femminile e ancora oggi è abitato da suore benedettine.

All’esterno ciò che colpisce di più è il bianco delle pareti degli edifici, nel quale s’inseriscono resti di affreschi e statue, come nella porta-torre attraverso la quale si raggiunge una corte agricola.

Entrando nel monastero, al bookshop occorre prenotare la visita guidata della chiesa e / o del museo. Consiglio vivamente di effettuare la visita completa (che in totale dura un’ora e mezza), per scoprire man mano tutti gli ambienti di questo incredibile monastero.

La chiesa conserva il più grande ciclo di affreschi dell’Alto Medioevo: si possono ritrovare in ogni parete anche perché alcune pitture successive si sono staccate in tempi recenti, mentre gli affreschi sottostanti, di età carolingia, sono rimasti in buono stato di conservazione.

Fra i tanti elementi della chiesa sono notevoli le volte a crociera tardogotiche, un altare barocco dedicato alla Vergine incoronata e una statua che raffigura Carlo Magno a grandezza naturale, scolpita nel 1165 su una colonna.

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Müstair: interno della chiesa (altare della Madonna incoronata)
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Müstair: interno della chiesa (statua di Carlo Magno)

La visita del museo si svolge all’interno della torre Planta, che risale al 958.

Nelle sale sono esposti oggetti di varie epoche, come alcuni frammenti di finestre con vetri colorati del secolo VIII, gli affreschi staccati dalla chiesa, dei pannelli carolingi in marmo e varie sculture medievali e barocche.

Salendo alle celle storiche, in un piano rivestito interamente in legno (come le tipiche case di montagna), si scoprono oggetti preziosissimi e altri di uso quotidiano.

La visita comprende anche il refettorio, il chiostro, il dormitorio e il giardino.

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Müstair: museo (sculture antiche)

Giorno 4: CURON E IL LAGO DI RESIA

Da Malles seguiamo la SS40 in direzione dell’Austria. Dopo 12 km avvistiamo il lago della Muta e il paese di San Valentino alla Muta. Proseguendo per altri 5 chilometri giungiamo a Curon.

La storia di questo paese è intimamente legata al lago di Resia.

In origine esistevano tre laghi separati, uno a Resia, uno a Curon, detto anche lago di Mezzo, e quello della Muta.

Nel 1950 venne creata una diga per unificare i primi due laghi. Ciò provocò l’allagamento del paese di Curon, che dovette essere ricostruito più a monte.

Furono sommersi più di 500 ettari di terreno, 160 case e l’antica chiesa di Grauno: sopra il livello dell’acqua rimase solo una parte del campanile, come si può vedere ancora oggi.

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Curon: il campanile nel lago di Resia
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Curon (oggi)

Quest’incidente della natura, provocato dall’uomo, si è poi trasformato in un’attrazione turistica: in riva al lago è stato eretto un monumento commemorativo con dei pannelli esplicativi; di fronte al campanile è sorto un lungolago con panchine, bar e un porticciolo per escursioni in battello.

Continuando per altri 4 chilometri giungiamo al piccolo paese di Resia, all’estremità nord del lago. Ci troviamo a due chilometri dal Passo di Resia, che segna il confine con l’Austria.

Il paese non ha caratteristiche peculiari, ma una sosta ci consente di apprezzare la bellezza della natura, fra il lago e le montagne vicine.

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Resia
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Resia: la chiesa madre

Giorno 5: BURGUSIO E L’ABBAZIA DI MONTEMARIA

Burgusio è una frazione del comune di Malles, a circa quattro chilometri in direzione dell’Austria, facilmente raggiungibile anche in autobus.

Degna di nota è la chiesa dedicata a San Nicolò, che risale al 1199 e conserva resti di affreschi del XIII secolo.

Lungo la strada per l’abbazia di Montemaria incontriamo a sinistra i resti del castello di Fürstenburg (non visitabile).

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Burgusio: chiesa di san Nicolò
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Burgusio: il castello di Fürstenburg

In venti minuti, seguendo un sentiero attraverso il bosco, giungiamo all’abbazia benedettina di Montemaria.

Fu eretta nel XII secolo grazie a una donazione dei Signori di Tarasp, città svizzera non lontana dalla Val Venosta.

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Il sentiero verso l’abbazia di Montemaria
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L’abbazia di Montemaria vista da Malles

Il colore bianco è predominante in ogni edificio dell’abbazia.

Il portale della chiesa è rimasto quasi intatto dal Medioevo, mentre l’interno è stato arredato in stile barocco a metà del XVII secolo.

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Portale della chiesa dell’abbazia di Montemaria
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Interni della chiesa dell’abbazia di Montemaria

L’abbazia ospita ancora oggi alcuni monaci benedettini.

Nella parte aperta ai visitatori si può vedere una mostra molto interessante sulla storia del convento, sulla vita di San Benedetto e sulle attività dei monaci.

Orologi d’epoca, oggetti antichi, opere d’arte e frammenti di affreschi della chiesa sono esposti con grande cura. In un’ala del convento si trova una bellissima collezione di minerali, ricca di spiegazioni e filmati.

La sala più preziosa è la cripta costruita nella roccia.

Conserva dei magnifici affreschi romanici, che sono stati riscoperti solo negli anni ’80 del secolo scorso. Ridiscendendo verso Burgusio non possiamo fare a meno di ammirare il panorama in direzione di Malles.

Prima di ritornare a Malles possiamo anche fermarci a Burgusio per il pranzo.

Il piccolo paese, con le sue tipiche case di montagna, sembra invitare alla sosta anche i ciclisti che percorrono la strada lungo l’Adige.

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Burgusio

Giorno 6: Saluto alla Val Venosta e ritorno a casa

Il ritorno avviene seguendo lo stesso percorso dell’andata.

All’inizio di questo racconto avevo accennato ad eventi e manifestazioni occorsi durante il mio soggiorno, che presumo si ripetano ogni anno.

Il giorno di Ferragosto ho assistito a Malles a una sfilata in costumi tipici e a un concerto della banda del paese.

La piazza principale, dietro alla chiesa parrocchiale, è stata allestita con banchi, stand gastronomici e palco per la musica; per tre giorni si è riempita di giovani in costumi tirolesi, gruppi musicali di tutti i tipi e turisti provenienti da tutta la valle, in un’atmosfera da sagra festosa ma anche ordinata.

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Malles: sfilata in costumi tipici
Itinerario di viaggio: 6 giorni in Val Venosta Alto Adige
Malles: concerto di Ferragosto della banda del paese

Con questi ricordi del mio viaggio in Alto Adige, chiudo il racconto del mio itinerario di 6 giorni in Val Venosta, sperando che possiate prendere ispirazione dalle tappe appena citate e visitare questo bellissimo luogo.

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