Cosa fare e vedere a Torino in 2 giorni o un weekend? Itinerario completo con i luoghi da non perdere a Torino e tanti consigli utili su dove parcheggiare, dove dormire, cosa e dove mangiare.
Torino è la meta ideale dove trascorrere 2 giorni o un weekend lungo. La città piemontese si presta bene a una gita fuori porta culturale, a un city break romantico o a un weekend in famiglia.
Vi anticipo, però, che le cose da fare e vedere a Torino sono numerose ed è, quindi, fondamentale pianificare bene l’itinerario e ottimizzare il tempo a disposizione: 2 giorni non sono tanti per visitare Torino ma potrete sicuramente esplorare gran parte del centro storico, i luoghi più belli e i musei più importanti della città sabauda.
Dove parcheggiare a Torino?
Per visitare il centro di Torino e i suoi immediati dintorni vi consiglio di spostarvi a piedi e/o con i mezzi pubblici.
Potete parcheggiare l’auto in una delle aree di sosta a pagamento a ridosso del centro (o in centro se avete il Pass per la ZTL ottenibile da chi pernotta negli hotel del centro storico) e spostarvi a piedi. Il centro di Torino è piccolo e concentrato, quindi non avrete problemi a raggiungere le attrazioni turistiche principali semplicemente camminando, credetemi.
Per chi arriva a Torino in auto l’unico problema sarà il costo del parcheggio, tutt’altro che economico, purtroppo!
Parcheggi (comodi per il centro) che vi consiglio a Torino:
- Parcheggio Porta Nuova (Tariffa giornaliera: 18 euro per 24 ore).
- Parcheggio Apcoa – Emanuele Filiberto (Tariffa giornaliera: 15 euro per 24 ore)
- Parcheggio Corso Bolzano – Stazione Porta Susa (Tariffa giornaliera: 8 euro per 24 ore).
- Parcheggio Stura non custodito con offerta Park & Ride (biglietto giornaliero 5 Euro: 1 Euro per l’uso del parcheggio e 4 Euro per l’uso dei mezzi pubblici su tutta la rete urbana e suburbana di Torino)
Attenzione. Prima di scegliere in quale parcheggio posteggiare l’auto, controllate le date e gli orari di apertura della ZTL (Zona a Traffico limitato) e se il parcheggio che avete scelto si trova o meno all’interno della ZTL. Se pernotterete in un hotel in centro, ricordatevi di chiedere alla struttura di fornirvi il Pass per entrare in ZTL. Se, invece, avete scelto un hotel fuori dal centro, assicuratevi se e quando potete entrare in ZTL oppure scegliete un parcheggio fuori dalla Zona a Traffico limitato. Insomma, massima attenzione, per evitare multe indesiderate! |
Cosa vedere a Torino in 2 giorni o un weekend
Se state organizzando una visita a Torino di 1, 2 o 3 giorni è bene stilare un itinerario prima di giungere in città o per lo meno decidere cosa volete assolutamente vedere, cosa potete tralasciare e cosa visitare solo nel caso vi rimangano dei tempi morti.
Quali sono le attrazioni, i luoghi e i monumenti più importanti di Torino? A mio parere potete suddividere le cose da vedere a Torino in 3 categorie.
Luoghi imperdibili a Torino:
- Piazza Castello
- Cattedrale di San Giovanni Battista (ospita la Sacra Sindone)
- Piazza San Carlo
- Caffè storici di Torino
- Portici e gallerie coperte di Torino
- Museo Egizio
- Piazza Carignano
- Mole Antonelliana e Museo del Cinema
- Piazza Vittorio Veneto
- Chiesa della Gran Madre di Dio
- Murazzi
- Parco del Valentino
Luoghi da vedere per approfondire la visita:
- Museo del Carcere “Le Nuove”
- Santuario della Consolata
- GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
- Juventus Museum (J-Museum)
- MAUTO – Museo dell’Automobile di Torino
Luoghi da vedere fuori dal centro:
- Venaria Reale (o Reggia di Venaria)
- Palazzina di Caccia di Stupinigi
- Basilica di Superga
- Villa della Regina
- Villaggio Leumann
Quante tappe interessanti! Scopriamole insieme, una per una, creando un itinerario completo per visitare Torino in 2 giorni o in un weekend lungo.
Itinerario per visitare Torino in 2 giorni o un weekend
TORINO: GIORNO 1
L’itinerario di 2 giorni a Torino inizia nella zona di Piazza Castello per una ragione molto semplice. Noi abbiamo scelto di pernottare nel centro storico, all’Hotel Chc Torino Castello, in modo da poterci spostare a piedi senza dover usare l’auto in città e in modo da avere il Pass per la ZTL.
Il centro di Torino è piccolo e gradevole da esplorare a piedi. Sconsiglio vivamente l’uso dell’auto se non per arrivare: posteggiatela in un parcheggio coperto e sicuro e dimenticatevela per un paio di giorni!
Pronti a partire con l’itinerario completo alla scoperta di Torino?
1. Piazza Castello
Piazza Castello è una delle piazze più grandi ed eleganti di Torino. Centro nevralgico della vita in città, vi confluiscono le strade più importanti del centro di Torino (Via Garibaldi, Via Po, via Roma e Via Pietro Micca) rendendola di fatto un punto di riferimento e un luogo strategico per le visite e gli spostamenti in città.
Su Piazza Castello si affacciano edifici storici di notevole importanza come il Palazzo Reale, il Teatro Regio, Palazzo Madama e la Real Chiesa di San Lorenzo.
Il Castello che dà il nome alla piazza era originariamente una delle porte periferiche del castrum romano. L’importanza di Piazza Castello venne sancita dalla scelta degli Acaja di collocare qui la propria residenza. Il Castello degli Acaja, già opera di carattere difensivo e modesta dimora medievale, viene trasformato in grandiosa reggia di rappresentanza, polo funzionale socio-politico e fulcro della vita di corte sabauda. Risalgono a questa fase i lavori affidati a Filippo Juvarra per realizzare la facciata barocca di Palazzo Madama e lo scalone monumentale interno all’edificio.
Se volete guardare le vetrine dei negozi e fare un po’ di shopping, partendo da Piazza Castello vi basterà passeggiare sotto i portici che circondano la piazza o che da qui si diramano: troverete boutique dei più grandi marchi della moda internazionale, negozi più abbordabili, botteghe d’arte e artigianato, caffetterie e localini di ogni genere.
Durante le festività natalizie, Piazza Castello ospita i tradizionali mercatini di Natale (come vi avevo raccontato già in occasione della mia visita a Torino nel periodo natalizio).
Palazzo Reale di Torino Se vuoi approfondire la storia della Famiglia Savoia e del Regno sabaudo, puoi visitare il Palazzo Reale di Torino accompagnato da una guida. Il percorso di visita comprende gli Appartamenti Reali, la Sala degli Specchi, la Sala da Ballo, l’Armeria Reale e la Biblioteca Reale. Nella biblioteca del Palazzo Reale di Torino, una delle più importanti d’Italia, sono custoditi oltre 200.000 volumi, antiche mappe, incisioni, disegni e altri oggetti appartenuti alla Famiglia reale. |
2. Cattedrale di San Giovanni Battista (Sacra Sindone)
La passeggiata nel centro storico prosegue con una sosta presso il Duomo di Torino, cioè la Cattedrale di San Giovanni Battista.
L’apprezzabile facciata rinascimentale in marmo bianco è certamente una buona ragione per visitarla ma la Cattedrale di San Giovanni Battista è nota soprattutto perché in una cappella al suo interno è conservata la Sacra Sindone.
La Sacra Sindone è il lenzuolo che, si dice, venne usato per avvolgere il corpo del Cristo morto. Su questo sudario sono rimasti impressi il viso e il corpo di Gesù. Sono, inoltre, ben riconoscibili sull’impronta rimasta sul lenzuolo i segni delle ferite provocate dalla flagellazione e dalla morte per crocifissione dopo una lenta agonia.
La Sindone viene esposta solo in particolari occasioni. Solo il Papa può decidere quando avverrà la prossima ostensione pubblica, quindi non esistono date o eventi specifici in cui è possibile vedere la Sindone “aperta”. Quando non è esposta al pubblico, la Sacra Sindone viene conservata in una teca chiusa dentro una cassa metallica. Potete fare visita alla Sacra Sindone e fermarvi in preghiera presso l’ultima cappella della navata sinistra del Duomo di Torino.
Dopo aver visitato il Duomo di Torino, fate una tappa veloce presso la vicina Porta Palatina, antica porta di accesso alla colonia romana di Iulia Augusta Taurinorum, nucleo originario della moderna Torino.
3. Piazza San Carlo
La tappa successiva di questo itinerario di 2 giorni a Torino è uno dei luoghi-simbolo della città, Piazza San Carlo. Ci si arriva in pochi minuti a piedi semplicemente percorrendo Via Roma da Piazza Castello.
Piazza San Carlo è una delle piazze più fotografate e conosciute della città. Qui si affacciano numerosi palazzi nobiliari e due chiese dalla struttura architettonica molto simile, la Chiesa di Santa Caterina e e la Chiesa San Carlo, soprannominate le “chiese gemelle” di Torino.
La piazza, al cui centro svetta il monumento equestre di Emanuele Filiberto, è fiancheggiata da facciate continue con i tipici portici torinesi. Proprio sotto i portici si trovano anche gli storici Caffè San Carlo e Caffè Torino, tappe imperdibili di un tour gastronomico alla scoperta delle specialità dolci di Torino.
4. Caffè storici di Torino
A proposito di caffè e locali storici di Torino… se avete voglia di fare una “pausa” dolce, uno snack o un aperitivo, perché non circondarvi di antica bellezza e raffinate suggestioni di passato? I caffè storici, tripudio di specchi, marmi, boiserie, stucchi, affreschi e porcellane antiche, incarnano la più autentica essenza torinese e sono i veri custodi della memoria collettiva cittadina.
Nei caffè storici di Torino ancora oggi si respira l’atmosfera dei salotti letterari ottocenteschi dove quotidianamente si consumavano incontri fra intellettuali, poeti, artisti e scrittori.
- Il Caffè Mulassano, in Piazza Castello, vanta l’invenzione di una delle specialità torinesi più sfiziose, il Tramezzino. In passato ritrovo degli artisti del vicino Teatro Regio e locale di riferimento della nobiltà torinese, il Caffè Mulassano è oggi uno dei locali preferiti dai Torinesi per mangiare i Tramezzini o sorseggiare un buon Vermouth.
- Al Caffè Platti, in Corso Vittorio Emanuele II, potrete assaggiare le Paste di meliga e i Gianduiotti, ricordando i celebri clienti che furono habitué di questo locale, come Einaudi e Cesare Pavese.
- Al Caffè San Carlo, al civico 156 di Piazza San Carlo, rivivrete le ferventi atmosfere del Risorgimento, dato che fra queste quattro mura si davano appuntamento patrioti, politici, intellettuali e artisti.
- Il Caffè Torino, in Piazza San Carlo, è noto per una curiosa peculiarità. Sul pavimento di fronte all’ingresso è incastonato un toro rampante in bronzo: secondo la tradizione popolare, calpestare gli “attributi” del toro porterebbe fortuna.
- Merita una sosta anche il Caffè Confetteria Al Bicerin, al civico 5 di Piazza Consolata, dove non si può non ordinare il Bicerin, tipica bevanda torinese a base di caffè, cioccolata e crema di latte. Camillo Benso Conte di Cavour, cliente abituale del Caffè Al Bicerin, apprezzava particolarmente il Bicerin.
5. Portici e gallerie coperte di Torino
I portici e le gallerie coperte di Torino sono dei veri e propri capolavori architettonici.
Il “capriccio” dei reali di Casa Savoia di poter passeggiare in città restando sempre al riparo da pioggia, vento e freddo, ha regalato alla città di Torino una dei suoi patrimoni architettonici urbani più identitari. I portici torinesi sono un’opera monumentale grandiosa che si estende lungo oltre 18 chilometri.
Prestando un po’ di attenzione noterete che i portici di Via Po sulla sinistra non hanno interruzioni neanche nei punti di incrocio con altre strade passanti. Questo perché Vittorio Emanuele I in persona commissionò i lavori di prolungamento dei portici dal Palazzo Reale fino a Piazza Vittorio Veneto allo scopo di poter raggiungere, camminando sempre “al coperto”, la Chiesa della Gran Madre di Dio.
Passeggiando sotto i portici torinesi o esplorando qualche angolino nascosto di una piazzetta, di tanto in tanto, spesso senza alcun preavviso, vi ritroverete in una galleria coperta.
Nel centro storico di Torino ce ne sono diverse, grandi e piccole, affollate o deserte, protagoniste di fotografie virali o sconosciute ai più. Le gallerie coperte di Torino furono tutte costruite a partire dalla metà del XIX secolo e sono ispirate ai passages settecenteschi francesi.
Non rinunciate a percorrere la Galleria Subalpina, in delizioso stile ottocentesco, la cui costruzione venne finanziata dalla Banca Subalpina. Fate, poi, tappa presso la Galleria Umberto I, luogo ideale per un caffè o un aperitivo chic. Infine non dimenticate di vedere la novecentesca Galleria San Federico, scelta come prima sede del quotidiano La Stampa e del Cinema Lux, storica sala cinematografica di Torino (ancora attiva).
7. Mole Antonelliana e Museo del Cinema
Dopo aver camminato tra palazzi nobiliari, antichi caffè, portici infiniti e gallerie coperte dalle atmosfere ottocentesche ci spostiamo in direzione del monumento-simbolo di Torino, la Mole Antonelliana.
La Mole Antonelliana è il monumento più iconico di Torino. Grazie alla sua figura solenne e maestosa (la sua “mole”, appunto), è praticamente impossibile non notarla passeggiando per la città.
Quando fu costruita nel XIX secolo, era reputata una costruzione “ardita”. Oggi, invece, sarebbe difficile immaginare lo skyline di Torino senza la Mole Antonelliana, capolavoro architettonico “verticale” che oggi accoglie al suo interno il Museo Nazionale del Cinema, uno dei musei più visitati a Torino.
La visita al Museo Nazionale del Cinema dentro la Mole Antonelliana è a mio parere un’esperienza da vivere. La durata della visita dipende dal tipo di ingresso che sceglierete.
Si può acquistare:
- solo il biglietto di ingresso al Museo del Cinema,
- solo il biglietto per l’Ascensore panoramico,
- il biglietto cumulativo Museo del Cinema + Ascensore panoramico.
Noi abbiamo scelto il biglietto cumulativo Museo del Cinema + Ascensore panoramico (prezzo: 17 Euro). Come prima cosa abbiamo visitato il Museo del Cinema. Al termine della visita al museo siamo saliti sull’Ascensore panoramico che in appena 59 secondi ci ha portato sulla Terrazza panoramica della Mole Antonelliana, a ben 85 metri d’altezza. Dalla Terrazza panoramica potrete ammirare una veduta spettacolare sulla città di Torino e sulle montagne circostanti.
Quanto dura la visita alla Mole Antonelliana? Per visitare il Museo del Cinema e salire con l’ascensore fino alla Terrazza panoramica della Mole occorrono almeno 2 ore e mezza. Se opterete per il solo ingresso al Museo del Cinema, considerate 1 ora e mezza abbondante. L’Ascensore panoramico impiega meno di 1 minuto a salire e altrettanto a scendere, quindi per la salita sulla cupola e per guardare il panorama dalla terrazza vi occorreranno non più di 30-45 minuti (file permettendo, perché l’ascensore è piccolo e bisogna attendere il proprio turno per salire). Come prenotare i biglietti per la Mole Antonelliana? I biglietti per visitare il Museo del Cinema e per l’Ascensore panoramico sono acquistabili online slu sito ufficiale della Mole Antonelliana. I biglietti per il Museo del Cinema della Mole Antonelliana sono prenotabili anche su Tiqets (è incluso anche il Bus Hop-on Hop-off se non volete camminare fino alla Mole). Vi suggerisco caldamente di non presentarvi all’ingresso della Mole Antonelliana senza aver prenotato i biglietti con largo anticipo perché spesso si formano lunghe file per entrare. |
8. Piazza Vittorio Veneto
Dopo la visita alla Mole Antonelliana abbiamo raggiunto a piedi Piazza Vittorio Veneto, per una visita veloce a un’altra delle grandi piazze storiche torinesi.
Piazza Vittorio, come la chiamano i Torinesi, è la piazza porticata più grande d’Europa (leggenda vuole che sia la piazza più grande d’Europa ma non è così!).
L’elegante Piazza Vittorio Veneto, brulicante di vita ad ogni ora del giorno e della notte, costeggia il Po ed è collegata alla Chiesa della Gran Madre di Dio dal Ponte Vittorio Emanuele I.
9. Chiesa della Gran Madre di Dio
Una visita alla Chiesa della Gran Madre di Dio è imprescindibile una volta che sarete giunti fino a Piazza Vittorio Veneto, se non altro per la veduta che si gode dall’alto della chiesa, voltandosi in direzione della città.
10. Murazzi
Piazza Vittorio Veneto è anche collegata alla zona dei cosiddetti Murazzi, un tempo cuore pulsante della movida notturna torinese.
I Murazzi ospitavano i vecchi magazzini e le rimesse delle imbarcazioni usate per le attività sul Po. Successivamente vennero riconvertiti in piccole attività dando vita a un susseguirsi di bar e localini sempre gremiti di gente, soprattutto in Estate.
Purtroppo nel corso degli anni, per tutta una serie di problematiche logistiche e burocratiche, i Murazzi hanno un po’ perso il loro ruolo di fulcro della vita notturna e di luogo di aggregazione. Oggi i Murazzi sono utilizzati per praticare jogging, per fare tranquille passeggiate e per godere di momenti di relax in riva al fiume.
Cosa fare a Torino di sera? Torino mi ha stupito per la vivacità della sua vita notturna. Tutta la zona intorno a Piazza Vittorio Veneto è particolarmente ricca di locali dove bere qualcosa e trascorrere la serata in compagnia. In questa parte della città di sera c’è tantissima gente in giro per le strade, sotto i portici e seduta ai tavolini dei bar. Letteralmente ad ogni passo c’è un locale! |
TORINO: GIORNO 2
1. Museo Egizio
La mattina del secondo giorno a Torino l’abbiamo dedicata alla visita al Museo Egizio. Noi abbiamo prenotato il biglietto d’ingresso con largo anticipo per non rischiare brutte sorprese e abbiamo scelto la visita guidata di gruppo con l’Egittologo (è possibile prenotare anche i biglietti per le visite in autonomia o per le visite guidate private).
Dal nostro hotel abbiamo raggiunto il Museo Egizio in meno di 10 minuti a piedi. Il museo si trova al civico 6 di Via Accademia delle Scienze, in pieno centro storico, quindi è molto comodo da raggiungere senza utilizzare la macchina.
Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo dedicato alla storia e alla cultura egizia del mondo.
La sua fondazione risale al 1824, anno in cui Carlo Felice di Savoia acquistò la collezione di reperti egizi dal Console Generale di Francia in Egitto (la Collezione Drovetti rappresentò il primo nucleo della collezione del Museo Egizio di Torino). Nel corso dell’Ottocento il museo acquistò altre collezioni private minori ma un deciso ampliamento della collezione si realizzò con l’arrivo a Torino di più di 30.000 reperti rinvenuti tra il 1903 e il 1937 da Ernesto Schiaparelli e successivamente da Giulio Farina durante diverse e imponenti campagne di scavi in varie zone dell’Egitto.
Nel Museo Egizio di Torino è attualmente esposta la collezione di reperti egizi più grande e importante del mondo dopo quella del Museo Egizio del Cairo.
Non dimenticate di leggere il post sulle 13 cose più importanti da vedere nel Museo Egizio di Torino e il post dove ho elencato 12 curiosità da sapere sul Museo Egizio di Torino prima di visitarlo.
Tra i reperti di più grande valore conservati nel Museo Egizio di Torino vanno menzionati:
- Il Tempietto rupestre di Ellesiya, donato al Museo Egizio di Torino dal Governo Egiziano, è stato ricostruito all’interno del museo dopo essere stato suddiviso in 66 blocchi per il trasporto dall’Egitto a Torino.
- Il Corredo funerario di Kha e Merit, corredo funerario del Nuovo Regno ritrovato intatto, a tutti gli effetti una capsula del tempo che ci aiuta a comprendere usanze, riti e abitudini degli Egizi tornando indietro nel tempo fino ad oltre 3.400 anni fa.
- La Galleria dei Re, dove sono esposte le sfingi in arenaria, risalenti al 1292-1250 a.C., ma anche la Statua di Ramesse II, una delle opere d’arte più importanti dell’intera storia egizia, e la Statua di Sethi II, dal peso record di ben 5 tonnellate.
- La Mummia predinastica, una delle mummie più antiche in assoluto, risalente al 3500 a.C., all’epoca Predinastica.
- Il Libro dei Morti di Iuefankh, antico papiro risalente al 332-320 a.C., è il papiro più lungo tra quelli conservati al Museo Egizio di Torino.
- La Statua della principessa Redji (2592–2544 a.C.), in basalto e lavorata in maniera magistrale tanto da mostrare una cura quasi maniacale dei dettagli (unghie, capelli, ornamenti e gioielli).
- La Tomba di Ignoti da Gebelein, scoperta a Gebelein e databile alla V dinastia, comprendeva un corridoio con tre camere, al cui interno sono stati rinvenuti sarcofagi, mummie e relativi corredi funerari.
- La Tomba di Iti e Neferu (2118-1980 a.C), con le variopinte pitture parietali ottimamente conservate ed esposte ricostruendo la disposizione all’interno dell’enorme tomba originaria.
- L’Ostrakon della Ballerina, rinvenuto a Deir el-Medina, capolavoro pittorico in miniatura (10,5 x 16,8 centimetri) risalente al Nuovo Regno che dimostra la straordinaria manualità e consapevolezza artistica degli Egizi.
- La Galleria dei Sarcofagi, dove sono esposti alcuni dei più bei sarcofagi del Terzo Periodo Intermedio e dell’Epoca Tarda (1100 – 600 a. C.).
- Il Sarcofago del visir Gemenefherbak, risalente alla XXVI dinastia, è un sarcofago antropoide finemente decorato (raffinatissimo il grande scarabeo alato inciso sul coperchio). La sua peculiarità è il materiale utilizzato per realizzarlo, una pietra di colore scuro molto dura e di difficile lavorazione, ragion per cui è ancora più stupefacente l’abilità decorativa dimostrata dagli artigiani che vi lavorarono.
- Le Mummie, risalenti a diverse epoche, ognuna con le sue caratteristiche e particolarità. La collezione del Museo Egizio di Torino comprende 24 mummie umane e 17 mummie animali.
Quanto dura la visita al Museo Egizio di Torino? Per visitare il Museo Egizio di Torino in autonomia o accompagnati da una guida avrete bisogno di almeno 2 ore. La durata della visita guidata al Museo Egizio di Torino è di 2 ore. Al termine della visita guidata si può restare all’interno del museo per tutto il tempo che si desidera (noi siamo rimasti per un’altra ora abbondante). Come prenotare i biglietti per il Museo Egizio di Torino? I biglietti per il Museo Egizio di Torino possono essere acquistati comodamente online sul sito web ufficiale del museo e su Tiqets. Ci sono diverse tipologie di biglietto (visite guidate, visite in autonomia, visite per famiglie o scuole, visite per gruppi, etc.). Acquistando il biglietto online dovrete selezionare data e ora della visita, basandovi sulla disponibilità indicata di volta in volta sul calendario. Per organizzare al meglio la vostra visita al Museo Egizio vi consiglio di prenotare con un po’ di anticipo i biglietti d’ingresso, sia quelli con la normale audio-guida che quelli per la visita guidata (i migliori, a mio parere). Il Museo Egizio di Torino è enorme, i reperti sono numerosi e sono disposti su 4 piani. Chi non ha una (perlomeno di base) conoscenza della storia egizia potrebbe avere una sensazione di confusione e disorientamento, data la vastità della collezione museale. Senza la guida dell’Egittologo con molta probabilità la nostra visita al Museo Egizio di Torino sarebbe stata molto meno stimolante e non avremmo colto al meglio alcuni dettagli e caratteristiche dei reperti più importanti (senza contare aneddoti, curiosità e sintetiche nozioni di carattere storico-culturale che la guida ha condiviso con noi durante tutto il percorso museale). Se può esservi utile, qui trovate un elenco dei 13 reperti più importanti da vedere nel Museo Egizio di Torino. |
2. Piazza Carignano
Usciti dal Museo Egizio dopo aver compiuto un entusiasmante viaggio nella storia, nella cultura, nell’arte e nelle tradizioni dell’Antico Egitto lungo ben 4.000 anni, ci spostiamo nella vicina Piazza Carignano.
Piazza Carignano è una piazzetta circondata da splendidi edifici storici, come il Teatro Carignano, pregevole esempio di teatro all’italiana, e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, in stile barocco, che porta la firma dell’architetto Guarino Guarini.
Il Monumento a Vincenzo Gioberti veglia su Piazza Carignano.
Nei suoi pressi decidiamo di fermarci per qualche minuto, approfittando di una panchina, incrociando sul nostro cammino famiglie torinese uscite a fare qualche “vasca”, gruppi di anziani impegnati a fare quattro chiacchiere con gli amici di sempre, signore intente a leggere un libro e turisti stranieri colti dalla frenesia di fotografare ogni singolo centimetro della piazzetta.
3. Galleria Subalpina e Piazza Carlo Alberto
Da Piazza Carignano raggiungerete velocemente la Galleria Subalpina: se non l’avete ancora incrociata durante la vostra passeggiata a Torino, questa è un’ottima occasione per attraversarla.
Dato che si trova a pochi passi, fate anche una piccola deviazione in Piazza Carlo Alberto, altra storica piazza torinese che ospita, oltre alla Statua equestre di Carlo Alberto, la Biblioteca nazionale universitaria di Torino.
L’approssimarsi dell’ora di pranzo ci porta da Trivè Time, in Via Giovanni Amendola, dove assaggiamo una specialità tutta torinese, i Tramezzini.
Ebbene sì, i Tramezzini, ormai diffusi e apprezzati in tutta l’Italia, sono stati inventati proprio a Torino, nello specifico nello storico Caffè Mulassano. Degli ottimi Tramezzini vengono ancora serviti al Caffè Mulassano quindi potete recarvi in questo storico caffè torinese per assaggiarli (noi eravamo indecisi tra il Caffè Mulassano e Trivè Time ma alla fine abbiamo optato per il secondo).
4. Parco del Valentino
Dopo pranzo avete due opzioni, il Parco del Valentino o il Monte dei Cappuccini (che potete anche combinare, tutto dipende da quanta voglia avete di camminare).
Il Parco del Valentino è il polmone verde di Torino, luogo ideale per fare jogging, regalarsi una passeggiata nel verde o trascorrere qualche ora di tranquillità. Non si tratta, però, di un “semplice” parco pubblico cittadino: il Parco del Valentino è un piccolo mondo a sé, ricco di cose da fare e vedere.
Cose da vedere nel Parco del Valentino:
- Il Castello del Valentino, antica residenza sabauda costruita sulle rive del Po, è oggi una delle attrazioni principali del Parco del Valentino.
- Il Borgo Medievale, perfetta ricostruzione di un villaggio medievale piemontese/valdostano del XV secolo, venne edificato nel 1884 in occasione dell’Esposizione Generale Italiana e mai abbattuto (piacque troppo ai Torinesi per distruggerlo!).
- Il Giardino roccioso, l’area del Parco del Valentino dove ammirare giochi d’acqua, sentieri, aiuole e terrazzamenti fioriti.
- I Lampioni innamorati, opera dell’artista-giardiniere Rodolfo (Rudy) Marasciuolo, ritrae due lampioni seduti su una panchina nei pressi del Giardino Roccioso.
- La Fontana dei Mesi (o Fontana delle Quattro Stagioni), monumentale fontana luminosa decorata con 12 statue femminili che simboleggiano i 12 mesi dell’anno e da 4 gruppi statuari che ritraggono i fiumi torinesi (il Po, la Dora, il Sangone e la Stura).
Se sarete fortunati, la vostra passeggiata nel Parco del Valentino sarà allietata dalla presenza di scoiattoli sorprendentemente amichevoli.
La seconda opzione di visita nella medesima zona del Parco del Valentino è il Monte dei Cappuccini (in realtà è assolutamente fattibile visitare sia il Parco del Valentino che il Monte dei Cappuccini, dipende da quanto tempo avete a disposizione e quanta voglia avete di camminare).
Il Monte dei Cappuccini è una zona collinare situata in posizione panoramica nel quartiere di Borgo Po. Facilmente raggiungibile a piedi da Piazza Vittorio Veneto, è un punto panoramico privilegiato per scattare delle belle fotografie dall’alto sulla città o, semplicemente, per ammirare una scenografica veduta di Torino.
5. San Salvario
Concludiamo questo itinerario di 2 giorni a Torino con una passeggiata nel quartiere multietnico e bohémien di Torino, San Salvario.
Le tappe imperdibili a San Salvario sono:
- Piazza Saluzzo, “cuore” del quartiere e centro della movida.
- Il Condominio 25 Verde, cioè il “Bosco verticale” torinese nonché uno dei primi tentativi in Italia di costruire degli edifici residenziali seguendo i principi della bioarchitettura.
- Il Portone dei Melograni, al civico 4 di Via Giovanni Argentero, magnifico esempio di portale in stile liberty.
- Il Centro storico della FIAT, interessante museo dedicato alla casa automobilistica italiana che proprio nel quartiere di San Salvario aprì uno dei primi stabilimenti di produzione. Il museo è ospitato all’interno di un edificio liberty dalle linee ricercate, altra buona ragione per andare a vederlo.
Il quartiere di San Salvario è una tappa irrinunciabile per chi ama gli itinerari insoliti e le atmosfere alternative. Tra opere di street art e reperti di archeologia industriale, vi perderete in un susseguirsi di caffetterie, botteghe di artigianato, ristoranti tipici piemontesi, negozi e ristoranti etnici, panetterie, birrerie e vinerie.
Le pietre d’inciampo Durante la passeggiata a Torino non potrete non incontrare sul vostro cammino una o più pietre d’inciampo. Le pietre d’inciampo non si trovano solo a Torino ma in numerose città europee. Come riconoscerle? Si tratta di targhe di ottone di forma quadrata (10×10 centimetri) collocate sopra a sampietrini e incastonate nel selciato. Poste di fronte all’ultima residenza dei deportati morti nei campi di concentramento, ci ricordano l’orrore e la brutalità del regime nazista, materializzando davanti ai nostri occhi la scia di morte che questo periodo buio della storia si è lasciato alle spalle. Sulla superficie delle pietre d’inciampo viene sempre realizzata un’incisione con nome, anno di nascita, giorno e luogo di deportazione e data della morte delle persone a cui sono dedicate. |
Luoghi da vedere a Torino per approfondire la visita
Se vi resta ancora del tempo da dedicare alle visite turistiche, potete aggiungere una di queste tappe al vostro itinerario di 2 giorni o di un weekend a Torino.
Vi consiglio musei, attrazioni insolite e altri luoghi da vedere a Torino per approfondire la conoscenza della città.
Museo del Carcere “Le Nuove”
Il Carcere “Le Nuove”, edificato nella seconda metà dell’Ottocento e inaugurato nel 1870, è l’ex-carcere di Torino (restò attivo fino al 1986, anno dell’apertura della nuova e più moderna Casa Circondariale Lorusso e Cutugnonella).
La storia del Carcere “Le Nuove” di Torino è profondamente legata ad alcune fasi storiche vissute dalla città e dall’Italia. Durante il Fascismo nel Carcere “Le Nuove” vennero detenuti partigiani e oppositori del regime e nel cosiddetto “braccio tedesco” della struttura carceraria, gestito dalle SS, vennero perpetrate violenze e torture di ogni sorta.
La visita guidata al Carcere “Le Nuove” dura 1 ora e mezza e la prenotazione è obbligatoria. Durante la visita sarà possibile esplorare una ampia porzione della struttura detentiva, dal cortile interno al braccio femminile, fino al braccio tedesco, alle celle riservate ai condannati a morte e al bunker antiaereo.
Santuario della Consolata
Il Santuario della Consolata di Torino (Basilica di Santa Maria della Consolazione) sorge su un preesistente luogo di culto.
Le varie fasi della storia architettonica della chiesa sono ancora riscontrabili ponendo un po’ di attenzione. Il campanile è ancora quello della chiesa romanica originaria. La facciata dell’edificio è neoclassica.
I rimaneggiamenti più consistenti, però, furono quelli in stile barocco operati da Guarino Guarini nella seconda età del Seicento e da Filippo Juvarra nella prima metà del Settecento.
Portano la firma del Juvarra, architetto di corte dei Savoia, sia il presbiterio ovale che il monumentale altare maggiore della Basilica di Santa Maria della Consolazione, uno dei capolavori barocchi di Torino.
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Il GAM di Torino è un museo dedicato all’arte moderna e contemporanea.
Articolato in un ricco percorso nella storia dell’arte italiana e internazionale dall’Ottocento a oggi, il GAM di Torino vanta una collezione di più di 40.000 opere tra dipinti, sculture, opere su carta, fotografie, installazioni e video.
Il museo venne aperto nel 1863 come sezione dedicata all’arte moderna del Museo Civico di Torino. La creazione del primo nucleo del GAM fece di Torino la prima città italiana a promuovere una raccolta pubblica di arte moderna.
Tra gli artisti più importanti esposti al GAM di Torino vanno ricordati Canova, Balla, Severini, Boccioni, Modigliani, De Chirico, Morandi, De Pisis, Fontana, Klee, Picasso, Warhol, Twombly e Kiefe.
Juventus Museum
Per i tifosi del club bianconero, una visita al J-Museum (Juventus Museum) di Torino è quasi d’obbligo. All’interno dello Juventus Museum la storia passata e presente della Juventus e del calcio italiano si mescolano con la storia della città di Torino e italiana.
L’esposizione di 1.500 metri quadrati è uno spazio museale interattivo, tecnologico, multimediale e moderno. La visita allo Juventus Museum dura circa 50 minuti ed è bilingue (Italiano – Inglese).
Lo Juventus Museum può essere visitato singolarmente o in abbinamento con l’Allianz Stadium.
MAUTO – Museo dell’Automobile di Torino
Il passato industriale di Torino, di cui la FIAT è l’emblema indiscusso, ci fornisce un altro tassello fondamentale della storia della città sabauda.
La storica industria automobilistica italiana è parte integrante della storia di Torino e questa interconnessione è talmente radicata nella cultura popolare italiana che non si può non menzionare Torino senza pensare immediatamente alla FIAT e, di conseguenza, al patron Gianni Agnelli.
Proprio a Gianni Agnelli è intitolato il MAUTO – Museo dell’Automobile di Torino, che vanta una preziosa collezione di automobili d’epoca. Oltre a numerosi modelli di automobili FIAT (dal 1899 ai primi anni 2000), il museo custodisce oltre 200 vetture originali di 80 marchi storici italiani e stranieri.
Nato nel 1933, il MAUTO di Torino è uno dei musei dell’automobile più antichi a livello globale ed è stato citato dal Times tra i 50 musei più belli al mondo. Se siete appassionati di automobili e motori, non potete davvero rinunciare a visitarlo.
Cosa vedere fuori dal centro di Torino?
Venaria Reale (o Reggia di Venaria)
La Reggia di Venaria è una delle Residenze Reali Sabaude del Piemonte inserite nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997.
Edificata fra il 1658 ed il 1679 per volere dei Savoia come residenza di piacere e di caccia alle porte di Torino, la Reggia di Venaria porta la firma di diversi importanti architetti dell’epoca. Si avvicendarono nei lavori di costruzione e successivi ampliamenti Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove e Filippo Juvarra.
La monumentale reggia è circondata da un enorme parco con sentieri, fontane, giochi d’acqua, terrazzamenti, aiuole fiorite e sculture. Inserito nel circuito dei Grandi Giardini Italiani, il parco della Reggia di Venaria è uno dei giardini più belli d’Italia.
Facilmente raggiungibile da Torino, trovandosi ad appena 10 chilometri dal capoluogo piemontese, la Reggia di Venaria è una delle mete imperdibili per una gita fuori porta partendo dalla città sabauda. Se non avete l’auto al seguito potete raggiungere la Venaria Reale grazie al servizio bus “Venaria Express” che collega il centro storico di Torino (ferma nelle centralissime Piazza Vittorio Veneto e Piazza Castello) con il Borgo Antico di Venaria, la Reggia di Venaria e il Parco della Mandria.
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Tra le residenze sabaude da vedere nei dintorni di Torino devo per forza citare anche la Palazzina di Caccia di Stupinigi, costruita sempre su commissione di Casa Savoia tra il 1729 e il 1733.
Il progetto porta la firma dell’architetto di corte, Filippo Juvarra, tra i più grandi protagonisti del periodo barocco piemontese e uno dei maggiori esponenti del Barocco in Italia.
La Palazzina di Caccia di Stupinigi è una delle residenze sabaude dedicate alle feste e alle attività di piacere (in particolare, come ci suggerisce il nome, alle attività venatorie). È inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO insieme alla Reggia di Venaria e a diverse altre Residenze Reali Sabaude del Piemonte.
Basilica di Superga
La Basilica di Superga è ben visibile da gran parte del centro città sulla collina che domina Torino dall’alto.
Anche nota come Real basilica di Superga in quanto costruita per volere di Vittorio Amedeo II di Savoia, venne edificata su progetto di Filippo Juvarra.
Vittorio Amedeo II di Savoia, implorando la Madonna di aiutarlo a vincere in battaglia contro l’esercito di Luigi XIV per liberare Torino dall’invasore, fece un voto: in caso di vittoria avrebbe fatto innalzare un tempio in onore della Vergine Maria. In seguito alla vittoria delle truppe piemontesi e con Torino finalmente liberata, Vittorio Amedeo II tenne fede alla sua promessa e da allora la Basilica di Superga veglia dall’alto la città di Torino.
Villa della Regina
Nascosta tra le colline che dominano Torino, la Villa della Regina è piacevole da visitare se avete un paio di ore a disposizione e non sapete cosa fare.
Oltre che per la magnifica vista sulla città che da qui si gode, sono certa che gradirete visitare questa lussuosa villa seicentesca in sontuoso stile barocco.
Un tempo chiamata Villa Ludovica, in quanto residenza personale di Ludovica di Savoia, la Villa della Regina ospitò personalità di rilievo di Casa Savoia. L’inquilina che succedette a Ludovica fu altrettanto “regale”: vi si trasferì, infatti, Anna Maria di Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II, Regina di Sardegna e Duchessa di Savoia.
Dal 1994 la villa appartiene al demanio ed è visitabile previo pagamento di un biglietto di ingresso. Villa la Regina è stata inserita dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità insieme ad altre residenze sabaude piemontesi.
Villaggio Leumann
Il Villaggio Leumann si trova a una mezz’oretta in auto da Torino ed è una destinazione da non perdere, magari sulla via del ritorno a casa dopo aver visitato il capoluogo piemontese.
Ma cos’è il Villaggio Leumann? Si tratta di un quartiere operaio costruito nel paese di Collegno tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento come corollario del Cotonificio Leumann.
L’imprenditore illuminato Napoleone Leumann commissionò all’ingegnere Pietro Fenoglio la realizzazione di un complesso residenziale dotato dei più moderni servizi. Lo scopo era di permettere agli operai del suo cotonificio di lavorare e vivere in un contesto funzionale, autosufficiente ed esteticamente appagante, ponendo la bellezza tra le basi necessarie per garantire una buona qualità della vita alla classe operaia.
Il Villaggio Leumann ospitava edifici residenziali, una scuola, una chiesa, una stazione ferroviaria, un ambulatorio medico, un circolo ricreativo, un piccolo alimentari, un albergo, un circolo sportivo, un teatro e un ufficio postale. All’interno del complesso residenziale gli operai e le loro famiglie potevano condurre una vita serena e confortevole, riuscendo a conciliare senza strappi e problematiche la vita lavorativa con quella domestica.
Il Villaggio Leumann, frutto di quello che successivamente venne ribattezzato paternalismo industriale, è un magnifico esempio di archeologia industriale italiana di fine Ottocento.
Cosa mangiare a Torino e in Piemonte?
Una visita a Torino non sarebbe completa senza un assaggio della cucina tipica locale. Se vi state chiedendo cosa mangiare a Torino, ecco una sintetica rassegna delle specialità e dei piatti tipici torinesi e piemontesi assolutamente da provare.
Il Fritto misto alla piemontese è una specialità a base di carne preparata con le parti meno nobili dell’animale (cervello, fegato, animelle, polmone, rognoni, frattaglie varie) con l’aggiunta di frutta e verdura. È un piatto unico dal sapore inconfondibile, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso.
Altre tre specialità piemontesi da degustare se amate la carne sono il Vitello tonnato, la Carne cruda all’albese e il Bollito misto alla piemontese (o Gran bollito alla piemontese).
Chi non ha mai sentito parlare della Bagna càuda? Questa salsa della tradizione povera a base di aglio, olio extravergine d’oliva ed acciughe è diventata nel tempo una delle prelibatezze più tipiche della gastronomia piemontese. Quale migliore occasione di un weekend a Torino per provarla?
Passiamo ai primi piatti tipici piemontesi. Ve ne consiglio due che dovete assaggiare assolutamente durante una visita a Torino: gli Agnolotti del Plin, pasta ripiena fatta in casa che viene chiusa con un “pizzicotto” (plin, in dialetto), e i Tajarin, pasta all’uovo della tradizione povera piemontese e langarola, servita con vari condimenti (sugo di salsiccia di Bra, ragù rosso o bianco, burro e parmigiano, tartufo bianco).
Come già ho raccontato, a Torino, nello specifico al Caffè Mulassano, è stato inventato il Tramezzino. Mangiatene almeno uno quando visiterete la città sabauda.
Per chiudere degnamente un pasto tipico piemontese non può mancare il Bonet, un budino preparato seguendo una ricetta molto antica usando amaretti, cacao, uova, latte, rum e caramello.
Restando in tema di prodotti dolciari, sapevate che il Gianduiotto è stato inventato a Torino. La città di Torino è anche la patria del Vermouth, un vino aromatizzato nato da una ricetta molto antica (XVIII secolo) e oggi consumato su scala globale.
Ah, quasi dimenticavo! Non lasciate Torino senza aver bevuto almeno un Bicerin, una bevanda calda tipica che viene preparata stratificando caffè, cioccolato e crema di latte. Tradizionalmente il Bicerin viene servito in bicchieri di vetro dalla forma tondeggiante: oltre che delizioso è anche molto scenografico. Il Bicerin è stato inventato al Caffè Al Bicerin di Torino quindi, se volete provare il Bicerin originale, potete ordinarlo in questo caffè storico torinese.
Le Piole di Torino La Piola è un particolare tipo di locale dall’atmosfera informale e familiare dove vengono serviti rigorosamente piatti tipici torinesi e regionali. Le Piole sono frequentate dagli avventori che vogliono consumare un pasto a base di vere specialità gastronomiche piemontesi. Per capirci, la Piola è l’equivalente di una trattoria o osteria, ma in versione piemontese. Una buona Piola dove mangiare a Torino? La Piola da Cianci in Largo IV Marzo, nel cuore del Quadrilatero Romano. Se non fate in tempo a prenotare e non trovate posto Da Cianci, sulla stessa piazzetta si trova un’ottima osteria tipica piemontese, l’Osto del Borgh Vej, provata personalmente e approvata! Largo IV Marzo, graziosa piazzetta circondata da casette medievali, è una delle più antiche della città ed è costellata di ristoranti, localini e cocktail bar: appuntatela tra i luoghi della città dove mangiare o bere qualcosa di sera a Torino, fidatevi! |
Dove dormire a Torino: zone e hotel consigliati
Scegliere la zona giusta dove alloggiare a Torino è fondamentale per non sprecare tempo prezioso in inutili spostamenti e per far sì che l’hotel diventi un punto strategico dal quale raggiungere le attrazioni principali della città.
Quali sono le zone migliori dove dormire a Torino?
- Zone limitrofe alle stazioni. La Stazione di Porta Nuova ha nei pressi metropolitana e bus ed è comodissima per raggiungere a piedi il centro di Torino. Lo stesso vale per la Stazione di Porta Susa, in un contesto più tranquillo ma comunque molto ben collegata grazie alla metropolitana.
- Centro città: dalle vie secondarie alle grandi piazze (Piazza Castello, Piazza San Carlo, Piazza Vittorio Veneto, giusto per citare le maggiori), prenotando un hotel in centro andrete sul sicuro. Il centro è la zona migliore se volete avere tutte le attrazioni turistiche “a portata di piedi”.
- Lingotto. Se la vostra permanenza a Torino è legata alle manifestazioni fieristiche, optate per un alloggio in zona Lingotto.
In linea di massima, per fini turistici a mio parere conviene spendere un po’ di più ma pernottare in centro per almeno un paio di ragioni.
A Torino il traffico è folle, quindi sconsiglio vivamente l’utilizzo della macchina per spostarvi in città. Prediligete gli spostamenti a piedi e, oltre ad evitare lo stress del traffico, potrete immergervi appieno nella particolare atmosfera di Torino.
I clienti degli hotel del centro storico, inoltre, hanno diritto al Pass per entrare nella ZTL, quindi pernottare in centro azzera tutte le problematiche legate alla ricerca del parcheggio (molti sono dentro la ZTL) e all’arrivo in città con la paura di attraversare per errore un varco della Zona a traffico limitato.
Vi consiglio 2 strutture in centro a Torino dove ho personalmente pernottato e dove mi sono trovata molto bene: Hotel Chc Torino Castello e B&B Torino Très Chic.
ORGANIZZATE LA VISITA A TORINO IN POCHI CLICK: ACQUISTATE LA TORINO CARD: questa city card da 1, 2, 3 o 5 giorni (a scelta) vi permetterà di pagare una sola volta ed entrare in tutte le principali attrazioni turistiche e nei musei di Torino e del Piemonte risparmiando sul prezzo totale dei biglietti d’ingresso. PRENOTATE ONLINE MUSEI E ATTIVITÀ: scoprite quali sono le attività, le attrazioni e i musei più belli di Torino e prenotate online l’ingresso saltando la fila. CERCATE UN HOTEL A TORINO: cercate tra i migliori hotel di Torino la struttura perfetta per voi e prenotate il soggiorno approfittando delle offerte Genius. |
Pronti a organizzare un indimenticabile weekend a Torino, alla scoperta delle meraviglie della città sabauda? Se avete altri consigli di viaggio a Torino, sono sempre ben accetti: lasciate un commento!
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