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Cosa fare e vedere a Termoli: itinerario di 1 giorno

Cosa fare e vedere a Termoli, quali sono le spiagge più belle, dove vedere i Trabucchi, cosa fare nei dintorni, cosa mangiare e dove dormire: la guida completa con itinerario e consigli di viaggio per scoprire una delle città più belle del Molise.

Termoli è la seconda città del Molise per grandezza nonché il porto principale della regione. Nonostante custodisca dei veri e propri tesori architettonici, vanti un centro storico pittoresco e sia bagnata da un mare da cartolina, Termoli è una città quasi sconosciuta ai più e poco battuta dal turismo di massa.

Vediamo insieme cosa fare e vedere durante una visita a Termoli seguendo un itinerario veloce a piedi alla scoperta di questa graziosa città costiera molisana.

1. Borgo vecchio di Termoli

Il Borgo vecchio di Termoli non è altro che il cuore storico della città, caratterizzato da un dedalo di vicoli, stradine, piazzette e cortili dove ancora oggi la vita scorre scandita da ritmi lenti e da tradizioni che hanno il sapore di un lontano passato.

Io ho visitato Termoli in occasione di una cerimonia e devo ammettere di essere rimasta piacevolmente sorpresa dall’atmosfera vivace e genuina della città e dalla sua bellezza intima, signorile, d’altri tempi.

Man mano che ci si addentra tra i vicoli del centro storico di Termoli pare quasi di inoltrarsi in una dimensione atemporale, dove si viene avvolti da un senso di calma e di serenità che per qualche attimo fa dimenticare preoccupazioni e pensieri negativi.

La parte più antica della città è proprio il Borgo vecchio (o Borgo antico), adagiato su un promontorio e racchiuso interamente da un Muraglione a strapiombo sul mare.

Alcuni ritrovamenti archeologici hanno permesso di datare la presenza di alcuni insediamenti in quest’area già attorno al VI secolo a.C., a riprova della lunga e complessa storia della città molisana.

Nel corso delle epoche, Termoli visse avvicendamenti di popoli e dominazioni. Ogni dominazione, da quella longobarda a quella carolingia, da quella normanna fino a quella sveva, ha lasciato dietro di sé dei segni, nelle tradizioni, nei costumi e nelle architetture. In fondo Termoli è una città di mare e, come molte altre città di mare, nel corso della storia ha avuto diversi volti e innumerevoli anime.

Fino al 1847 il borgo era ancora interamente cinto dalle mura, ricostruite e ampliate (insieme al Castello) sotto gli Svevi. Fu Ferdinando II di Borbone a spingere per l’espansione della città fuori dalle mura, ordinando la costruzione di due strade tra loro ortogonali, una in direzione nord-sud (Corso Nazionale) e l’altra in direzione est-ovest (Corso Umberto).

Con il passare del tempo Termoli divenne un centro più moderno e proiettato verso il futuro senza, però, mai perdere la sua anima antica, ancora oggi riconoscibile nella cittadella fortificata del centro storico.

Cosa fare e vedere a Termoli: itinerario di 1 giorno | MOLISE
Borgo vecchio (Termoli)
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Borgo vecchio (Termoli)

2. Castello Svevo e Muraglione

La nostra passeggiata a Termoli parte dal Castello Svevo, che austero e fiero, accoglie i visitatori in corrispondenza di uno degli accessi al centro storico.

Proprio ai piedi del Castello Svevo si trova il Belvedere dei Fotografi, una piccola terrazza panoramica affacciata sulla sottostante spiaggia, con una bellissima vista aperta verso il mare e un lungo tratto di costa.

Il Castello Svevo e la cinta muraria che ancora racchiude il nucleo storico di Termoli risalgono all’epoca della dominazione sveva, quando queste antiche strutture difensive vennero ristrutturate e ampliate allo scopo di proteggere la città dagli attacchi esterni, provenienti da terra e da mare.

I Termolesi raccontano che il Castello Svevo sia “infestato” da un fantasma che si diverte a fare scherzi e dispetti ai passanti.

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Castello Svevo (Termoli)

L’INCENDIO DEL CASTELLO

Protagonista di numerose leggende, il Castello Svevo fu anche teatro di un drammatico assalto da parte dell’esercito ottomano. Il 2 Agosto 1566 i Turchi raggiunsero Termoli via mare, mettendo a ferro e fuoco la città, incendiando il Castello, trucidando e catturando gli abitanti. I Termolesi lottarono con coraggio contro gli invasori e ancora oggi questo tragico evento viene rievocato ogni 15 Agosto con un grandioso spettacolo pirotecnico: l’Incendio del Castello è uno degli eventi imperdibili a Termoli.

Il sistema fortificato di Termoli comprendeva possenti mura su cui erano innestati grossi torrioni di forma cilindrica oltre a numerose torrette che rafforzavano la linea difensiva in direzione del mare.

Una delle torri del centro storico, la Torretta belvedere, oggi ospita l’Infopoint turistico di Termoli (si trova a pochi passi dal Castello Svevo). Altre torrette, in buono stato di conservazione, sono ancora visibili lungo la costa molisana.

Il Muraglione di Termoli può essere percorso grazie ad una lunga passeggiata (Via Federico II di Svevia), sopraelevata di 20 metri rispetto al mare e per tale ragione molto panoramica. Dal Muraglione godrete di belle vedute sulla spiaggia, sul mare e sul Trabucco Celestino.

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Trabucco Celestino (Termoli)

3. Rejecélle, il vicolo più stretto d’Italia

Tra le viuzze labirintiche del Borgo vecchio di Termoli si trova un vicoletto talmente angusto da essersi guadagnato il soprannome di vicolo più stretto d’Italia.

E’ largo appena 34 centimetri nel punto in cui le pareti sono più vicine tra loro e 41 centimetri nel punto più ampio!

La presenza di questa strettoia da record, che gli abitanti del posto chiamano Rejecélle (ossia “vicolo stretto/piccolo” in dialetto), ha fatto nascere un’accesa contesa tra Termoli e un piccolo borgo in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche.

A Ripatransone si trova, difatti, un altro vicoletto che mira ad ottenere il riconoscimento di vicolo più stretto d’Italia. Nel dubbio a Ripatransone hanno posizionato un cartello con la dicitura di “vicolo più stretto d’Italia” proprio in corrispondenza dell’imboccatura del passaggio, larga appena 43 centimetri (che diventano 38 in un punto più interno della strettoia).

Termoli, però, non ci sta e per gli abitanti è proprio la Rejecélle a detenere il titolo di vicolo più stretto d’Italia e d’Europa. Ai turisti comunque poco importa dell’ufficializzazione del record: la Rejecélle è una tappa imperdibile dell’itinerario di visita a Termoli!

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Rejecélle (Termoli)

4. Duomo di Termoli

Il fulcro del Borgo vecchio di Termoli è la Cattedrale di Santa Maria della Purificazione (o Duomo di Termoli), uno degli edifici religiosi più importanti del Molise.

La Cattedrale di Termoli, datata XII-XIII secolo, venne costruita al di sopra di un preesistente luogo di culto del quale sono stati rivenuti, in epoca recente, alcuni frammenti del mosaico pavimentale e altri elementi costitutivi. La firma dell’edificio è dell’architetto Alfano da Termoli.

La facciata monumentale presenta diversi stili e riferimenti architettonici: la parte inferiore della facciata rimanda all’architettura romanica pugliese del periodo svevo, con l’aggiunta di elementi d’ispirazione pisana e islamica; la parte superiore della facciata e la torre campanaria, invece, sono di chiaro stampo angioino.

Sulla facciata non faticherete a riconoscere la Statua di San Basso, santo patrono di Termoli, posizionata a sinistra della lunetta del portale della Cattedrale.

L’interno è a tre navate. Non dimenticate di individuare le scale che conducono alla cripta della chiesa, dove oggi sono custoditi il sarcofago di San Basso con alcune reliquie del Santo e la lapide che fungeva da coperchio del pozzo in cui erano custodite le reliquie di San Timoteo. Nella cripta si trovano anche alcuni frammenti di un antico pavimento a mosaico oltre a diversi elementi architettonici e decorativi della chiesa antica.

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Cattedrale di Santa Maria della Purificazione (Termoli)
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Cattedrale di Santa Maria della Purificazione (Termoli)

5. Vicolo dei mazzemarille

A Termoli c’è anche un vicoletto in cui, secondo la leggenda popolare, si aggirerebbero molto frequentemente degli spiritelli particolarmenti inclini a fare dispetti e marachelle. Il vicolo dei mazzemarille collega Piazza Duomo e Via Federico II di Svevia (l’ingresso del vicolo è su Piazza Duomo, tra il civico 43 e il civico 41). Ma chi sono i mazzemarille?

Quella dei mazzemarille è una leggenda popolare diffusa in diverse zone del Molise e dell’Abruzzo.

Fantasiose storie, tramandate di generazione in generazione, raccontano dell’esistenza di buffi folletti o spiritelli dotati di poteri magici e riconoscibili perché indosserebbero sempre un bizzarro copricapo rosso. I mazzemarille si aggirerebbero di notte, brandendo un bastone usato per picchiare chiunque provi a toccarli o a catturarli. Secondo la leggenda, infatti, chiunque riesca ad acciuffare uno di questi folletti e a rubargli il cappello, può chiedere ai mazzemarille di esaudire dei desideri. Pur di riavere il prezioso copricapo rubato, i mazzemarille farebbero di tutto!

Si narra, poi, che sia comune trovare crini di cavallo intrecciati nei luoghi frequentati di notte da questi discoli gnometti. Non stupisce, quindi, che proprio nel vicolo dei mazzemarille di Termoli anticamente si trovassero delle stalle. In questa stradina, di notte, si sentivano “strani” rumori, probabilmente causati dagli animali nelle stalle. Le leggende popolari hanno fatto il resto…

Intrecciare crini e nastri sarebbe una delle loro attività preferite, ma i mazzemarille ne combinano davvero di tutti i colori: ordiscono inganni e tranelli, fanno sparire oggetti, battono il bastone contro le pareti di notte, infastidiscono le persone mentre dormono. Dei veri simpaticoni!

6. Palazzo Figliola

Recatevi con pochi passi nella zona retrostante al Duomo per una veloce tappa di fronte al magnifico portale di Palazzo Figliola. Il portone di ingresso al palazzo nobiliare, appartenuto ad una famiglia termolese molto in vista nell’Ottocento, è inquadrato da una cornice in mattoncini rossi.

Gli abitanti del palazzo, che ancora oggi ne conservano e tramandano la memoria storica, ricordano ancora i racconti di genitori e nonni sui fantasmi che si aggiravano nelle antiche e scricchiolanti stanze dell’edificio.

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Palazzo Figliola (Termoli)

7. Torretta belvedere

Dopo aver esplorato liberamente a piedi i vicoletti del centro storico di Termoli per ancora qualche minuto, passeggiando lungo Via San Pietro torniamo quasi al punto di partenza, uscendo però non dal lato del Castello Svevo ma dall’antica porta d’ingresso al Borgo vecchio, sita proprio accanto alla Torretta belvedere.

Attenzione. Guardando la mappa di Termoli, vi renderete conto che potete compiere un vero e proprio percorso ad anello: partendo dal Castello Svevo si percorre prima Via Federico II di Svevia e, successivamente, Via San Pietro, uscendo in corrispondenza della Torretta belvedere.

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Torretta Belvedere (Termoli)
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Antica porta del borgo medievale (Termoli)

8. Viale dei Trabucchi

Dalla Torretta belvedere ci spostiamo verso la spiaggia per vedere una delle attrazioni principali della città di Termoli, i Trabucchi.

Io che sono di origini abruzzesi conosco benissimo queste macchine da pesca, straordinarie opere di ingegneria popolare che costellano il litorale adriatico (si trovano in Abruzzo, in Molise e in alcune zone delle Marche e della Puglia).

Per approfondire Itinerario in Abruzzo sulla “Costa dei Trabocchi”: da San Vito a Punta Cavalluccio

I Trabucchi (o Trabocchi) sono costruiti su palafitta e vengono utilizzati per pescare manovrando con maestria una particolare rete sostenuta dalle “braccia” di legno della macchina da pesca e da alcune corde.

Avevamo già avvistato il Trabucco Celestino dall’alto, guardando il panorama da Via Federico II di Svevia. Passeggiando lungo Viale dei Trabucchi potete passare accanto al Trabucco Celestino e scattare qualche fotografia più da vicino. Più avanti rispetto al Trabucco Celestino un tempo era possibile vedere altri Trabucchi, inghiottiti in anni recenti dal mare durante una mareggiata.

Un’altra di queste insolite macchine da pesca si trova nel cuore del Porto turistico di Termoli, nella Marina di San Pietro.

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Viale dei Trabucchi (Termoli)
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Trabucco Celestino (Termoli)

9. Piazza Sant’Antonio

Durante la vostra passeggiata a Termoli non dimenticate di fare tappa in Piazza Sant’Antonio. La piazza ospita una fontana del 1949, opera dello scultore Renato Beretta, ma non siamo qui per questo.

Piazza Sant’Antonio, infatti, è una terrazza belvedere dalla quale potrete godere di un panorama mozzafiato!

La veduta abbraccia il Borgo vecchio, il Castello Svevo e il litorale Nord di Termoli, spaziando fino al Golfo di Vasto e al Faro di Punta Penna. Nelle giornate più terse si riesce addirittura ad intravedere la Majella in tutta la sua impressionante monumentalità.

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Piazza Sant’Antonio (Termoli)

10. Corso Nazionale

Appena fuori dalle mura del Borgo vecchio, merita una visita il Corso Nazionale, una delle arterie della città.

Lungo Corso Nazionale sono state posizionate le statue di 3 famosi cittadini di Termoli:

  • Carlo Cappella (artista e poeta vernacolare),
  • Benito Jacovitti (fumettista)
  • Gennaro Perrotta (filologo).

Le statue sono ritratte in posizione seduta e sono state collocate su 3 diverse panchine, su cui i turisti amano sedersi per una foto-ricordo.

Proseguendo lungo Corso Nazionale arriviamo in Piazza Vittorio Veneto, il “salotto” della città di termoli.

Lungo Corso Nazionale e in tutti i vicoletti che lo intersecano senza troppa fatica troverete localini e ristoranti tipici dove fermarvi a pranzo e cena, ma anche caffetterie e bar per uno spuntino dolce o salato. C’è l’imbarazzo della scelta, sia di giorno che di sera.

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Corso Nazionale (Termoli)
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Statua di Gennaro Perrotta (Termoli)
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Piazza Vittorio Veneto (Termoli)

11. Marina di San Pietro e Porto turistico

L’ultima tappa dell’itinerario a Termoli è la zona della Marina di San Pietro, dove si trova il Porto turistico. Da qui partono i collegamenti via mare per le Isole Tremiti.

Come già accennato, sulla Marina di San Pietro potete vedere anche un Trabucco, proteso verso l’acqua con le sue lunghe braccia di legno.

La veduta sul porto all’ora del tramonto è a dir poco spettacolare!

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Trabucco della Marina di San Pietro (Termoli)
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Marina di San Pietro e Porto turistico (Termoli)

LA GREENWICH ITALIANA

Affacciata sula costa sud di Termoli, in Via Rio Vivo, si trova la cosiddetta Torretta Meridiana (o Torre del Meridiano). In questo luogo, secondo la tradizione, si incrocerebbero il 42º parallelo Nord e il 15º meridiano Est. In realtà è stato determinato che il reale punto di intersezione non sia in corrispondenza della torretta, ma comunque non troppo lontano. Se volete vederlo, si trova a breve distanza dal Porto turistico di Termoli: vi basterà recarvi in Viale Marinai d’Italia presso il Monumento “Il Sogno”, posizionato dall’Associazione Geometri e Topografi Italiani nel punto corretto di intersezione tra il 42º parallelo Nord e il 15º meridiano Est . Il 15° meridiano Est determina il fuso orario dell’Europa centrale: Termoli è, quindi, una sorta di “Greenwich italiana”.


Spiagge più belle di Termoli

Dato che siamo arrivati sul litorale, è arrivato il momento di citare i luoghi migliori per godere di una giornata di mare a Termoli.

La città molisana è affacciata sul mare e le spiagge più belle di Termoli sono a “portata di piede”. Non è fantastico?

Spiaggia di Sant’Antonio

La Spiaggia di Sant’Antonio si trova ai piedi del Castello Svevo, praticamente a pochi passi dal centro storico. Generazioni di Termolesi hanno trascorso le loro estati sulla Spiaggia di Sant’Antonio, oggi molto apprezzata anche dai turisti.

La spiaggia, caratterizzata da sabbia chiara e fine, è ben attrezzata e dotata di tutti i servizi. Sono presenti anche dei tratti di spiaggia libera. Il mare è calmo e il litorale è protetto dai frangiflutti, caratteristica che rende la Spiaggia di Sant’Antonio la meta perfetta per le famiglie e per chi è in cerca di puro relax.

Poco più a Nord della Spiaggia di Sant’Antonio si trova un bel tratto di litorale, costeggiato dal bel Lungomare Cristoforo Colombo. Qui troverete sia lidi attrezzati che aree di spiaggia libera, con mare pulito e poco profondo.

Spiaggia di Rio Vivo

Un’altra spiaggia molto amata dai Termolesi è la Spiaggia di Rio Vivo, nella zona sud della città.

Questa ampia baia di sabbia fine è esposta al vento, caratteristica che la rende perfetta per praticare sport acquatici come windsurf, kitesurf o vela.

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Spiaggia (Termoli)
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Spiaggia (Termoli)

Cosa vedere nei dintorni di Termoli

Campomarino

A 15 minuti in auto da Termoli potete visitare Campomarino, uno dei 4 comuni arbëreshë del Basso Molise (gli altri 3 sono Montecilfone, Portocannone e Ururi). Si tratta di paesini in cui vivono delle comunità di lingua e cultura albanese.

Gli arbëreshë, in fuga dalle invasioni dei Balcani da parte degli Ottomani, approdarono in Molise attorno alla fine del XV secolo e portarono con loro usi e costumi ancora oggi vivi in alcune zone della regione italiana.

Campomarino è particolarmente interessante dal punto di vista turistico perchè il centro storico del borgo è stato decorato con splendidi murales che raccontano la storia e le tradizioni del popolo arbëreshë. L’autrice dei murales è la pittrice di origine arbëreshë, Liliana Corfiati.

Per approfondire Campomarino, il borgo arbëreshë dei murales in Molise

Torre del Sinarca

Torre del Sinarca (o Torretta saracena) si trova in località Colle della Torre, sul Lungomare Amerigo Vespucci. Risalente al XIV secolo, questa torretta era un tempo inserita nel sistema litoraneo difensivo termolese, più precisamente negli ampliamenti della linea difensiva lungomare voluti da Don Pietro di Toledo, viceré di Napoli.

Per quanto rappresenti un interessante esempio di architettura militare del XIV secolo, la Torre del Sinarca merita di essere citata tra le cose da fare e vedere a Termoli perché oggi ospita un rinomato ristorante di pesce.

Se cercate una location insolita, dall’atmosfera romantica, con vista e ottima cucina marinara, la Torre del Sinarca è il ristorante perfetto per voi!

Santuario di Santa Maria del Canneto

Meta di pellegrinaggio e custode di pregevoli opere d’arte, il Santuario di Santa Maria del Canneto è una delle cose da non perdere assolutamente nei dintorni di Termoli. Questo complesso monumentale sorge in località Canneto, nel comune di Roccavivara (Campobasso), a un’oretta in auto da Termoli.

La chiesa attuale risalirebbe al XI-XII secolo. Si presenta con una raffinata facciata in pietre quadre, con pochi elementi decorativi fatta eccezione per la lunetta del portale, arricchita da un bassorilievo. Sul lato destro della facciata si apre un campanile risalente al 1329. La pianta della chiesa è a croce latina, con 3 navate. Immediatamente noterete il prezioso ambone del 1223 e, sull’altare, un bassorilievo di straordinaria fattura con l’Ultima Cena.

Nella chiesa è coservata la statua gotica della Madonna di Canneto (XIV secolo): la “Vergine del Sorriso” è venerata da secoli e ogni anno giungono in questo luogo migliaia di pellegrini da ogni parte del mondo.

Larino

Larino si trova a mezz’ora in auto da Termoli. Facilmente raggiungibile dalla cittadina molisana, non di rado Larino è la meta prescelta dai turisti per una gita fuori porta vicino a Termoli.

Perché visitare Larino? Qui si trova un anfiteatro romano in ottimo stato di conservazione, datato tra il 70 e il 150 d.C., epoca d’oro dell’antica città di Larinum.

L’anfiteatro di Larino, di forma ellittica, veniva utilizzato per ospitare spettacoli con gli animali e combattimenti di gladiatori. Era dotato di 4 ingressi principali, 12 porte secondarie e numerose gradinate che potevano accogliere fino a 15.000 spettatori.

Lago di Guardialfiera

A 40 minuti in auto da Termoli potete visitare uno dei laghi più grandi e suggestivi di tutto il Molise, il Lago di Guardialfiera.

Il lago, creato tra gli anni ’60 e ’70 da un invaso artificiale, è immerso in un paesaggio di rara bellezza.

Sull’acqua passa, quasi sospeso nel vuoto, un viadotto che, sulla sponda Est del lago, incrocia la Diga del Liscione. Si tratta senza dubbio di un luogo dal fascino insolito, a metà tra natura e architettura.

Una curiosità: completamente coperto dall’acqua del Lago di Guardialfiera, quindi nascosto agli occhi dei visitatori, giace un antico ponte noto come Ponte di Sant’Antonio (o Ponte di Annibale). Solo in alcuni giorni d’Estate, quando le precipitazioni scarseggiano e il livello dell’acqua scende notevolmente, il Ponte di Sant’Antonio spunta fuori dall’acqua, regalando un’insolita veduta ai fortunati passanti.

Civitacampomarano

Una meta da non perdere vicino a Termoli è certamente il borghetto di Civitacampomarano, con il suo groviglio di stradine e scalinate tipico dei paesini medievali.

A dominare il borgo dall’alto c’è il meraviglioso Castello angioino, simbolo del paesino e considerato uno dei castelli più belli del Molise.

A Civitacampomarano si trova anche uno dei rarissimi esempi di cimitero napoleonico del centro e Sud Italia. La rinascita turistica del borgo è, però, dovuta maggiormente al CVTà Street Fest, che ha portato nel centro storico firme note e meno note della Street art mondiale, trasformando negli anni Civitacampomarano in un piccolo museo a cielo aperto di arte di strada e contemporanea.

Isole Tremiti

Nonostante siano convenzionalmete inserite nella Provincia di Foggia, le Isole Tremiti sono facilmente raggiungibili dal porto di Termoli, da dove partono collegamenti quotidiani con le isole.

Se sognate da tempo di visitare queste edeniche isole dell’Adriatico, potete approfittare della visita a Termoli per organizzare un’escursione di un giorno alle Tremiti oppure prolungare la vacanza di qualche giorno per scoprire l’arcipelago con più calma.


Cosa magiare a Termoli?

Durante una visita a Termoli non potete rinunciare ad assaggiare i migliori piatti tipici della città. Il centro storico è un intrico di pittoreschi vicoletti che accolgono i tavolini di innumerevoli ristoranti e bistrot.

Noi abbiamo pranzato presso la Trattoria Z’Bass (Via Oberdan, 8), aperta dallo “Zio Basso” più di 15 anni fa e ancora oggi attiva. Le pietanze sono ispirate dalla tradizione con un tocco di modernità, gli ingredienti sono freschi e di qualità, le porzioni abbondanti e l’atmosfera familiare e genuina, tipica delle trattorie marinare di un tempo. Consigliatissima!

Cosa fare e vedere a Termoli: itinerario di 1 giorno | MOLISE
Pranzo alla Trattoria Z’Bass (Termoli)
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Pranzo alla Trattoria Z’Bass (Termoli)

Termoli è una città di mare e, per ovvie ragioni, nella cucina tipica termolese l’ingrediente principale delle ricette tradizionali è il pesce.

Il pescato fresco viene utilizzato per preparare la pietanza-simbolo della gastronomia di Termoli, cioè il Brodetto alla termolese (“vredette” in dialetto). Il Brodetto alla termolese è una sinfonia di sapori e profumi: la zuppa viene preparata con diverse tipologie di pesce cosiddetto “povero” e insaporita con l’aggiunta di pomodori, peperoni, aglio e prezzemolo.

Storicamente U vredette era un piatto della cucina povera, inventato dalle mogli dei pescatori per non sprecare il pesce meno pregiato che restava invenduto (la cosiddetta “scaffetta”, cioè il pescato che restava sullo scafo delle barchette di legno dei pescatori). Da una ricetta di riciclo è nato il piatto simbolo della gastronomia di Termoli, una vera delizia che soddisferà i palati degli estimatori dei piatti di pesce.

Altri piatti tipici di Termoli sono:

A ciavdelle, una panzanella preparata con pane raffermo ammorbidito in acqua e condito con pomodori, cetrioli, cipolla, basilico, origano e altri prodotti freschi di stagione.

Sécce e ‘pisille, seppioline saltate in padella e insaporite con l’aggiunta dei piselli.

U scescille (o U Sciscille), piatto amatissimo della cucina termolese, veniva un tempo affiancato al Brodetto come una sorta di contorno rinforzato. Si tratta di polpette di pane e formaggio cotte nel sugo. Chi frequenta l’Abruzzo e ha già avuto modo di assaggiare i migliori piatti tipici della regione noterà delle somiglianze con una pietanza della tradizione gastronomica abruzzese: non è un caso se le Sciscille sono state soprannominate le Pallotte cacio e ova termolesi.

Pulepe ‘mbregatorie, letteralmente “polipi in purgatorio”. La ricetta tradizionale li vuole cotti in padella senza aggiunta di sale ma insaporiti con abbondante cipolla e olio extravergine d’oliva. L’accompagnamento ideale dei polipi in purgatorio è una fetta di pane casereccio, da sfruttare strategicamente per fare la scarpetta al sughetto.

U pappòne, un altro piatto tipico termolese della tradizione povera. Il pane raffermo non poteva essere sprecato e lo si utilizzava per preparare questa pietanza semplice e gustosa. Il pescato del giorno viene servito con un fondo di pane raffermo ammorbidito con il sugo di pomodoro..

U pesce fujjute (letteralmente “il pesce fuggito”), un piatto antico che nel nome nasconde anche la genuina ironia di chi lo preparava, cioè le donne delle famiglie povere. Il pesce è “fuggito” perché nel piatto non c’è! L’estrema povertà di un tempo non permetteva a tutti di poter mettere del pesce in tavola quindi questa modesta zuppa veniva preparata solo con pomodoro, cipolla, peperone verde, acqua e un filo di olio.

Dove dormire a Termoli?

Noi abbiamo pernottato presso il B&B Vanda Rooms, vicinissimo al centro storico e strategico per raggiungere a piedi tutte le attrazioni principali di Termoli, le spiagge e il parcheggio nella zona del Porto turistico (dove abbiamo posteggiato l’auto).

Per la colazione, il B&B è convenzionato con GustiAmo, una delle migliori pasticcerie di Termoli, raggiungibile in 2 minuti a piedi dalla struttura. Cornetti strepitosi, atmosfera piacevole e cordialità: vi consiglio di farci un salto anche se non pernotterete al B&B Vanda Rooms!


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