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A L’Aquila va tutto bene, anzi benissimo…

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Il terremoto del 2009 è solo un triste, lontano ricordo. Adesso a L’Aquila tutto è tornato alla normalità, anzi le cose sono migliorate. E di molto.

La politica in questo caso non ha mentito. I telegiornali nazional-popolari hanno raccontato, per una volta, i fatti per come sono realmente andati. Il piano di gestione dell’emergenza a L’Aquila ha salvaguardato il patrimonio artistico e culturale di una delle città più belle d’Italia e, al contempo, ha tenuto conto delle esigenze della cittadinanza, sconvolta dalla distruzione e dalle morti causate dal terremoto.

La gestione del post-sisma nel Capoluogo abruzzese è stata impeccabile, un esempio da imitare, un successo su tutta la linea. Chi visita L’Aquila oggi può vedere con i propri occhi il risultato di una buona politica, che ha tenuto a distanza corruzione e ingiustizie, e ha riportato la città allo splendore di un tempo.

A L’Aquila, se guardi il cielo, vedi solo nuvole, aquiloni e farfalle

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

I negozi del centro storico hanno riaperto e L’Aquila è diventata una delle più importanti città italiane dello shopping

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Piazza del Duomo è tornata agli antichi fasti

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

A L’Aquila si passeggia allegramente sotto i bei portici del centro storico

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

La zona rossa, le macerie, i danni alle abitazioni causati dal terremoto sono un lontano ricordo

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Tutti i palazzi storici della città sono stati ricostruiti e restaurati

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

La ricostruzione post-terremoto del Capoluogo abruzzese è stata portata a termine in tempi record

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Il centro storico aquilano è tornato a vivere

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

L’Aquila è diventata una meta gettonatissima per il birdwatching dato che in città hanno nidificato decine di rarissime Gru abruzzesi

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Il corso principale della città è affollato, i ristoranti sono pieni e tutte le persone hanno il sorriso stampato in faccia

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

L’Aquila oggi è un vivacissimo centro culturale che fa un vanto delle innovative opere di design costruite dopo il terremoto.

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

A L’Aquila abitazioni, negozi e palazzi storici sono di nuovo agibili e freschi di ristrutturazione

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

A L’Aquila si può ammirare uno dei tramonti più suggestivi e romantici del mondo

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

I danni al patrimonio artistico e culturale della città sono stati esigui, se non nulli

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

La ricostruzione del centro storico aquilano è un esempio all’avanguardia di progettazione intelligente, moderna ed eco-sostenibile

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

I disagi causati dal sisma agli aquilani sono stati minimi

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Tutte le attività commerciali hanno riaperto, lasciandosi alle spalle gli “anni bui” del terremoto

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Il terremoto non ha lasciato segni né ferite. A L’Aquila va tutto bene, anzi benissimo…

L'Aquila post-terremoto: va tutto bene, anzi benissimo

Lo confesso. In questo post ho detto tante, tante bugie. Ho mentito spudoratamente. Ho descritto un mondo idilliaco che in realtà non esiste.

Queste foto sono state scattate a L’Aquila nell’Agosto del 2015. Sono il doloroso frutto di una visita al “mio” Capoluogo, dilaniato e violentato prima dal terremoto del 2009 (i morti sono stati 309, i danni ingenti, le ripercussioni psicologiche ed emotive sugli abitanti incalcolabili), poi dalle bugie di orde di pseudo-politici e, ancora, da una schiera di avvoltoi che nutrono la loro avidità lucrando sulle disgrazie altrui.

A 6 anni dal terremoto, L’Aquila versa ancora in condizioni terribili. Le macerie a terra, i palazzi sventrati, i puntelli ovunque. Ponteggi, calcinacci, aree transennate, palazzi signorili tenuti in piedi da tiranti e impalcature, vetrine spaccate, tavolini dei bar (i pochi aperti) a due passi dalle gru. Una zona di guerra.

A coloro che hanno creduto alla favola della ricostruzione fulminea, a coloro che hanno plaudito alla notizia delle case costruite ex-novo per gli Aquilani sfollati, a coloro che hanno ghignato sentendo parlare dei soggiorni dei terremotati negli hotel di lusso sulla costa, consiglio di organizzare una gita a L’Aquila. Una vacanza “alternativa” in Abruzzo. Un viaggio di formazione nell’orrore del post-terremoto a L’Aquila.

Perchè a 6 anni dalla tragedia del 2009 a L’Aquila le cose vanno tutt’altro che bene

5 Comments

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  1. Stupito dal titolo sono venuto a leggere…
    Poi ho riso …
    Poi però ho pianto.
    Mi dispiace per la tua L’Aquila (ma anche di tutti)

  2. Sono passata dall’Aquila da poco (settembre 2016) e ancora non è cambiato nulla. Mi rende triste e arrabbiata. Brava per articolo e per la testimonianza di questa assurdità.

    • Io a L’Aquila ci vivo. Non sono aquilana,ho dato fiducia alla cittá,alla gente del posto. Mio marito si é laureato qui e ama questo territorio,ha portato qui la sua voglia di fare e la sua grande professionalitá.É stimato dai colleghi,é uno dei nostri meravigliosi cervelli italiani.
      Ma l’Aquila ci ha traditi.Ci ha riempiti di promesse,di bugie.Non possiamo fare un figlio,perché l’azienda in cui lavoro mi licenzierebbe,e il costo della vita qui non é banale.Trovare un lavoro dopo il parto sarebbe un’utopia,in una cittá in cui la disoccupazione la fa da padrona e la ricerca di personale viaggia sulle corde della frase “conosci qualcuno?” e noi qui conosciamo poche persone.
      Uscire la domenica,quando non lavoro,significa riempirsi di polvere in centro.
      Lo svago é raro da trovare,la cittá é implosa in un meccanismo di tristezza e immobilitá.
      E sì…immota manet. Magari fosse rimasta immota a prima del sisma.
      L’unica cosa che non cambia é il pregiudizio,la scarsa fiducia delle e nelle persone.
      Grazie l’Aquila. Grazie per averci truffati.

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