Se state per visitare Como, non potete non inserire nel vostro itinerario il Monumento ai Caduti. Perché? E’ uno dei migliori esempi di architettura razionalista italiana e, in aggiunta, è un punto di osservazione perfetto per ammirare il panorama sul Lago di Como a 360° da ben 30 metri di altezza.
Il Monumento ai Caduti di Como domina dall’alto il primo bacino del Lario. In molti vi passano di fianco senza quasi accorgersi della sua presenza. Nonostante l’imponente figura, se ne sta lì, in disparte, sul lungolago, come una sentinella silenziosa che vigila sulla città.
Alto 30 metri, il Monumento ai Caduti di Como è stato eretto in memoria e in onore dei caduti comaschi della Grande Guerra. Oltre, però, ad essere un monumento commemorativo, è uno dei maggiori esempi di architettura razionalista italiana.
Il Razionalismo italiano e l’opera di Giuseppe Terragni a Como
Il Razionalismo italiano nasce tra gli anni venti e gli anni trenta del XX secolo, sviluppandosi quasi sino agli anni settanta, sulla scia del vivace rinnovamento culturale, artistico e architettonico internazionale.
Tra il 1926 e il 1930 un gruppo di innovativi architetti del Politecnico di Milano (Luigi Figini, Gino Pollini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Carlo Enrico Rava, Giuseppe Terragni e Ubaldo Castagnoli) danno vita al “Gruppo sette“, dal quale prese poi avvio il cosiddetto MIAR (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale).
Nella città di Como fu particolarmente attivo Giuseppe Terragni, che ha lasciato in città alcuni dei più importanti monumenti razionalisti italiani, come la Casa del Fascio, il Novocomum e, appunto, il Monumento ai Caduti.
Il Monumento ai Caduti di Como: da Sant’Elia a Terragni
Inizialmente, nel luogo dove oggi sorge il Monumento ai Caduti di Como doveva essere costruita una centrale idroelettrica.
Il progetto della centrale non fu mai realizzato, ma esiste un bozzetto a matite colorate ed acquarello del 1914, realizzato dal futurista Antonio Sant’Elia, che Terragni vide, decidendo di trarne ispirazione per il progetto del Monumento ai Caduti.
Antonio Sant’Elia, architetto e noto esponente del Futurismo italiano, si arruolò volontario e morì durante la Prima Guerra Mondiale. Il Monumento ai Caduti di Como fu intitolato a lui e agli altri caduti comaschi della Grande Guerra.
Ispirandosi al progetto mai realizzato del Sant’Elia, Giuseppe Terragni presentò una proposta per il monumento, anche se l’incarico di costruire l’enorme edificio commemorativo venne affidato a lui solo in seconda battuta. Terragni dovette seguire in parte il lavoro già impostato dal futurista Enrico Prampolini, che voleva trasformare il disegno di Sant’Elia in un’opera architettonica reale ma che non riuscì a portare a compimento l’opera.
Con l’intervento di Giuseppe Terragni il Monumento ai Caduti, seppur con modifiche rispetto al progetto iniziale, venne realizzato e inaugurato il 4 Novembre del 1933, con una accorata dedica a tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale e al Sant’Elia, tra i caduti più illustri del conflitto.
Il Monumento ai Caduti di Como oggi
Il Monumento ai Caduti di Como consta di una torre bi-frontale in cemento armato, rivestita di enormi blocchi di pietra del Carso. La pietra del Carso non fu una scelta casuale: è, infatti, il simbolo dei luoghi dove la Grande Guerra venne combattuta e dove persero la vita centinaia di Italiani.
Sulla facciata frontale, che dà sulla strada, è incisa la frase: “La città esalta con le pietre del Carso la gloria dei suoi figli. 1915-1918” Sulla facciata rivolta verso il lago, invece, campeggia la frase: “Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi“.
La torre è appoggiata su un basamento rialzato rispetto al piano stradale, al quale è collegata da una grande scalinata.
Percorrendo per interno la scalinata si giunge all‘ingresso affacciato sulla strada. Da questo ingresso si accede al Sacrario mentre attraverso la scala esterna simmetrica si arriva sulla sponda del Lago di Como.
Nonostante gli esterni del Monumento ai Caduti appaiano scarni, minimali, sobri e privi di fronzoli, gli interni sono un articolato dedalo di stanze, passaggi, scalinate.
All’interno del monumento si trovano il Sacello ai caduti, la Cripta, un vano ascensore (l’ascensore non è mai entrato in funzione) e due rampe di scale di 140 gradini, poste rispettivamente in corrispondenza dei due elementi della torre, che conducono i visitatori alle terrazze panoramiche.
Il corrimano delle scale è ancora quello originale come originale è il colore rosso delle pareti interne.
Appena entrati nel Monumento ai Caduti, troverete di fronte a voi un monolito di granito nero di Alzo, rivestito di diorite, su cui, in rosso, sono stati incisi i nomi dei 750 caduti comaschi della Prima Guerra Mondiale.
La veduta dall’ultima terrazza del Monumento ai Caduti, con vista a 360° su Como e sul lago da 30 metri d’altezza, è davvero mozzafiato.
Visitare il Monumento ai Caduti di Como
Volete visitare il Monumento ai Caduti di Como? Si trova in Viale Giancarlo Puecher, sul tratto di lungolago che dal Tempio Voltiano porta a Villa Olmo, di fronte allo Stadio Giuseppe Sinigaglia.
Il Monumento ai Caduti di Como è aperto tutte le Domeniche, da Aprile fino a fine Ottobre.
In caso di partite del Como Calcio, dato che il Monumento ai Caduti si trova vicino allo stadio, l’orario di apertura potrebbe subire delle modifiche.
Il biglietto d’ingresso costa 3 Euro (gratis per bambini sotto i 10 anni) e può essere acquistato direttamente all’ingresso del monumento.
La visita guidata è compresa nel biglietto d’ingresso. Non serve prenotare ma l’accesso è consentito a massimo 15 persone per turno.
Orari di apertura:
- Aprile, Maggio, Giugno, Settembre e Ottobre: dalle 15:00 alle 18:00 (con ultimo accesso ore 17:30).
- Luglio e Agosto: dalle 16:00 alle 19:00 (con ultimo accesso ore 18.30).
Prezzo dei biglietto:
- Biglietto standard: 3 Euro
- Bambini under 10: gratis
2 comments
Ciao Lucia, grazie per le dritte! Ti consiglio di parlare anche del Triangolo Lariano, un territorio ricco di passeggiate splendide con vista sul ramo di Lecco, che ne pensi? ciao!
Ciao Marta, grazie per la dritta. Non mancherò! ??