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Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno

Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno

Itinerario completo per visitare Cremona in 1 giorno: cosa fare e vedere, dove parcheggiare, cosa mangiare e curiosità sulla “città delle tre T”.

Turòon, Turàs, Tetàs.

Cremona, graziosa cittadina nel cuore della Pianura Padana, è soprannominata “città delle tre T”.

La prima “T” si riferisce al Turòon, il torrone, specialità dolciaria tipica di Cremona. La seconda “T” rimanda al Turàs, il “Torrazzo”, nomignolo con cui i Cremonesi si riferiscono colloquialmente alla torre campanaria posta accanto al Duomo di Cremona. La terza “T” è, infine, un’allusione maliziosa alle forme procaci delle donne cremonesi: si, avete capito bene, Tetàs sta proprio per “tette”!

Qualcuno ama aggiungere a questo elenco anche una quarta “T”, Tugnàs, con riferimento a Ugo Tognazzi, uno dei Cremonesi più amati in assoluto, padre della commedia all’italiana insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.

A questo punto, però, non ci si può davvero esimere dal completare il quadro con un’ultima “T”, la “Tigre di Cremona”, soprannome della più grande voce della canzone italiana di tutti i tempi, Mina, cresciuta proprio nella città lombarda.

Dopo questa curiosa premessa, che ci avvicina emotivamente all’atmosfera più autentica e genuina della città, possiamo intraprendere la nostra visita a Cremona sapendo che:

  • dobbiamo per forza assaggiare il famoso torrone cremonese,
  • che dobbiamo salire sul Torrazzo per godere della veduta dall’alto,
  • che a Cremona incontreremo delle belle donne,
  • che vale la pena rispolverare qualche vecchio disco di Mina e le più belle pellicole in cui recita Tognazzi.
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Piazza del Comune (Cremona)
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Centro storico (Cremona)

Partiamo con il nostro itinerario di 1 giorno a Cremona e scopriamo insieme cosa fare e vedere durante una gita fuori porta in una delle città d’arte più belle della Lombardia.

Dove parcheggiare a Cremona (vicino al centro)?

Come di consueto, per prima cosa risolviamo il “problema parcheggio”.

Noi abbiamo parcheggiato appena fuori dal centro storico, presso il Parcheggio Saba di Piazza Marconi, praticamente accanto al Museo del Violino.

Se cercate un parcheggio comodo per visitare il centro storico di Cremona, ve lo consiglio: si paga 1,70 Euro all’ora e il prezzo giornaliero è di 14 Euro. Dal parcheggio in massimo una decina di minuti raggiungerete a piedi Piazza del Comune.

Potrebbe tornarvi utile sapere che i parcheggi del centro storico (di norma a pagamento dal Lunedì al Sabato) sono gratuiti sia di Domenica che nei giorni festivi per l’intera giornata e senza alcuna limitazione.

Per raggiungere Cremona, una comoda alternativa all’auto è il treno, mezzo che elimina a monte il problema di trovare parcheggio. Chi arriva a Cremona in treno potrà spostarsi a piedi dalla stazione ferroviaria al centro con una passeggiata di 10-15 minuti.

Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno

Partiamo con questo itinerario a piedi per visitare Cremona in 1 giorno senza perdere nulla.

  1. Piazza del Comune
  2. Duomo di Cremona
  3. Torre campanaria (Torrazzo di Cremona)
  4. Giovanni Baldesio (Zanen de la Bala)
  5. Battistero
  6. Palazzo del Comune
  7. Loggia dei Militi
  8. Botteghe storiche di Cremona
  9. Liuterie di Cremona
  10. Casa nuziale di Stradivari
  11. Torre Torresini
  12. Museo Civico “Ala Ponzone”
  13. Museo del Violino
  14. Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo

La prima tappa sarà obbligatoriamente il luogo più iconico della città nonché il “cuore” storico di Cremona: Piazza del Comune.

1. Piazza del Comune

La Piazza del Comune è il cuore pulsante di Cremona. Sulla piazza affacciano i monumenti-simbolo della città: innanzitutto il Duomo di Cremona, che al suo interno custodisce veri e propri capolavori pittorici e scultorei, ma anche il Battistero, il Torrazzo, il Palazzo Comunale e la Loggia dei Militi.

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Piazza del Comune (Cremona)

Siamo di fronte a una delle piazze più belle non solo della Lombardia ma dell’Italia intera. Luogo d’incontro e di socializzazione dei Cremonesi, la Piazza del Comune è anche l’attrattiva turistica principale della città.

2. Duomo di Cremona

Il primo edificio che attira la nostra attenzione è ovviamente il Duomo di Cremona, con la sua elegante facciata realizzata tra il XIII e il XIV secolo.

Originariamente in cotto, la facciata venne successivamente rivestita in marmo bianco di Carrara e marmo rosso di Verona.

Oggi si presenta come una perfetta sintesi di stili (romanico, gotico, rinascimentale e barocco), conseguenza dei vari rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli per adeguare il Duomo al gusto del tempo.

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Duomo e Torrazzo (Cremona)
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Duomo (Cremona)

La parte inferiore della facciata del Duomo di Cremona è arricchita da un magnifico loggiato che si allunga verso la parte sinistra, al di sotto del Torrazzo.

Il portale di ingresso al Duomo è “sorvegliato” da due leoni stilofori. Immediatamente al di sopra del portale troviamo un protiro sormontato da una loggetta a tre arcate dove sono state collocate le statue di Sant’Imerio, Maria e Sant’Omobono.

La parte alta della facciata è occupata da un grande rosone realizzato da Giacomo Porrata da Como nel XIII secolo.

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Duomo (Cremona)
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Duomo (Cremona)

Il Duomo di Cremona è a ingresso gratuito.

Una volta entrati all’intero del Duomo di Cremona vi renderete conto di essere di fronte a un grandioso capolavoro pittorico. Soprannominato “Cappella Sistina della Pianura Padana”, il Duomo di Cremona custodisce nella navata centrale un prezioso ciclo di affreschi con le storie di Maria e Gesù, realizzato a più mani nel XVI secolo.

La navata maggiore termina con uno scenico abside semicircolare. Il catino absidale è decorato con un affresco del XVI secolo raffigurante il Cristo pantocratore tra i Santi Marcellino, Imerio, Omobono e Pietro esorcista e i simboli dei quattro evangelisti. L’opera è stata ralizzata da Boccaccio Boccaccino, artista a cui dobbiamo anche la toccante Annunciazione collocata nel soprarco absidale.

Il Cristo redentore, che abbiamo appena visto in trono, ieratico e benedicente, lo ritroviamo torturato e messo in croce nella controfacciata, occupata dalla Crocifissione di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone. L’affresco della Crocifissione è spasmodico, veemente, straziante, e raffigura il sacrificio di Gesù per salvare l’umanità. Appena sotto vediamo la Deposizione (in basso a destra), sempre del Pordedone, e la Resurrezione (in basso a sinistra), opera di Bernardino Gatti.

Altre opere degne di nota all’interno del Duomo di Cremona sono la cinquecentesca Arca dei Santi Marcellino e Pietro esorcista, conservata nella cripta, e la Grande Croce in argento sbalzato, cesellato e dorato, risalente alla fine del Quattrocento e realizzata, secondo la tradizione, «colli ori che tolsero i Cremonesi ai Milanesi nella vittoria del 1213 a Castelleone». Capolavoro dell’arte orafa Lombarda del XV secolo, la Grande Croce è alta ben 3 metri, consta di più di 1000 pezzi e si articola in uno straordinario e complesso percorso figurativo.

C’è la Maddalena nell’Ultima Cena?

Alla destra dell’abside si apre la Cappella del Santissimo Sacramento, che a prima vista potrebbe sembrare una normale cappella, non degna di particolare attenzione. Decorata con ori, stucchi e pitture, la Cappella del Santissimo Sacramento nasconde un mistero. Sulla parete del lato nord della cappella troviamo l’Ultima Cena di Giulio Campi (1569), in cui molti hanno notato la presenza di un personaggio dai lineamenti fin troppo dolci e femminili. L’Apostolo Giovanni è raffigurato con le sembianze di una giovane donna, fatto che ha creato non pochi dibattiti. Si tratta, forse, della Maddalena? Altri indizi avvalorano questa tesi. Il personaggio che collega tutte le scene che decorano la cappella è proprio Maria Maddalena: compare in La Maddalena in casa di Simone fariseo (1569) di Giulio Campi e torna nell’Apparizione di Cristo alla Maddalena – Noli me tangere (1750) di Giovanni Angelo Borroni. Che sia la Maddalena anche il giovanissimo San Giovanni appoggiato con il capo, quasi addormentato, sulla spalla di Gesù nella scena dell’Ultima Cena?

3. Torre campanaria (Torrazzo di Cremona)

In Piazza del Comune si trova anche il cosiddetto “Torrazzo”, ossia la torre campanaria del Duomo, simbolo di Cremona.

Il Torrazzo di Cremona è la torre campanaria medievale in muratura più alta d’Europa, con i suoi 112 metri d’altezza.

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Torrazzo (Cremona)

Grazie alla scala interna di 502 gradini si può salire fino in cima alla torre campanaria, dove si trova una terrazza panoramica con veduta a 360°. Durante la salita, nei punti più stretti, troverete dei semafori: si passa allo scattare del verde e si dà la precedenza agli altri visitatori con il rosso!

Nelle giornate soleggiate, con il cielo terso e privo di nubi, si riesce ad avere una visuale molto ampia, che spazia dal rincorrersi di tetti e comignoli della città fino al Fiume Po, dalle Alpi alla Pianura Padana.

Le sale all’interno del Torrazzo sono state trasformate in un “museo verticale”.

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Torrazzo (Cremona)
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Torrazzo (Cremona)

Nella Sala del Quadrante e nella Sala del Meccanismo potrete vedere dal vivo alcune parti interne dell’orologio astronomico ospitato nella torre. Potrete anche visionare un filmato che illustra dettagliatamente il complesso meccanismo alla base del funzionamento dell’orologio astronomico, considerato uno dei più grandi al mondo con il suo diametro di 8,20 metri.

L’orologio astronomico del Torrazzo di Cremona scandisce ore, giorni, mesi, fasi lunari, eclissi di sole e di luna, oltre alle congiunzioni zodiacali.

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Orologio astronomico del Torrazzo (Cremona)

Nella successiva Sala della Misura del Tempo, dove sono stati collocati alcuni antichi strumenti di misura del tempo e delle ore, viene ripercorsa la storia della percezione umana del tempo. In questa sala si trova anche una ricostruzione in scala ridotta del cosiddetto “Artificio di Toledo”, nato dalla geniale intuizione dell’ingegnere cremonese Janello Torriani.

La Sala dell’Astronomia ospita un Pendolo di Foucault che, con la sua oscillazione e sfruttando l’effetto della forza di Coriolis, dimostra la rotazione della Terra.

Continuando a salire si giunge, poi, alla cella campanaria e alle terrazze panoramiche.

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Veduta dal Torrazzo (Cremona)
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Torrazzo (Cremona)

Il “filo di guardia”

In tutte le stanze del Torrazzo avvisterete un lungo cavo che attraversa gli ambienti protetto da apposite teche. Si tratta del “filo di guardia” della verticalità della torre. E’ fissato appena sotto la cella campanaria e arriva quasi fino a terra. All’estremità del cavo c’è un grave del peso di 3 chilogrammi immerso in una bacinella di olio che previene e smorza eventuali oscillazioni. Sopra il grave è stato collocato un sistema ottico con il quale vengono controllate la verticalità e la stabilità della torre.

4. Giovanni Baldesio (Zanen de la Bala)

Uscendo dal Torrazzo fermatevi qualche minuto sulla terrazza affacciata sulla Piazza del Comune, proprio al di sopra del loggiato.

Nel cortiletto proprio accanto al Torrazzo, in una nicchia di colore chiaro che contrasta con il cotto rossiccio della parete, potrete intravedere la statua di un giovane con una palla nella mano destra (alzata), una palla nella mano sinistra e una terza palla sotto il piede sinistro.

Secondo la leggenda si tratterebbe di Giovanni Baldesio, detto “Zanen de la Bala”, un personaggio mitico, legato alla storia di Cremona.

Una leggenda lo vuole protagonista della liberazione di Cremona dal pagamento di una tassa molto odiata dalla popolazione. All’epoca del Sacro Romano Impero la città di Cremona era obbligata a versare ogni anno all’erario imperiale una palla d’oro del peso di 5 chilogrammi.

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Giovanni Baldesio, detto Zanen de la Bala (Cremona)

Proprio Giovanni Baldesio sfidò a singolar tenzone il figlio dell’Imperatore, Enrico IV, con la promessa che se lui avesse vinto il duello, la città non avrebbe dovuto più versare il pesante tributo annuale. Il duello venne ovviamente vinto dal Baldesio, da allora soprannominato “Zanen de la Bala” (Giovanni della palla), e la città di Cremona da quel giorno venne esentata dal versamento del tributo.

Sullo stemma cittadino di Cremona ancora oggi campeggia un braccio che solleva una palla e, in alcune versioni, riporta nel cartiglio il motto Fortitudo mea in brachio (“la mia forza sta nel braccio”), con chiaro riferimento alla leggenda di Giovanni Baldesio.

5. Battistero

Dopo aver visitato il Duomo e il Torrazzo, l’itinerario di 1 giorno a Cremona prosegue con il Battistero, sempre affacciato sulla Piazza del Comune.

Anche se la prima costruzione risale al 1167, il Battistero subì numerosi rimaneggiamenti, in particolare nel XVI secolo.

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Battistero visto dal Torrazzo (Cremona)
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Retro del Battistero (Cremona)

L’edificio, costruito con muratura in laterizio, è a pianta ottagonale, è alto 34 metri e ha un diametro di 20,50 metri. Al suo interno si trova un grande fonte battesimale cinquecentesco.

Solo 2 delle 8 pareti del Battistero di Cremona sono rivestite in marmo, per uniformarle allo stile della facciata dell’adiacente Duomo. Le pareti restanti sono in cotto e non presentano alcun rivestimento.

Il numero 8 nella simbologia cristiana

La pianta ottagonale non è affatto casuale: il numero 8, infatti, viene spesso associato nella simbologia cristiana alla Resurrezione di Gesù, avvenuta l’ottavo giorno. L’ottavo giorno è il giorno della salvezza e della rinascita, non è, quindi, un caso se i battisteri cristiani antichi spesso venivano costruiti con una pianta ottagonale.

«[…] era giusto che l’aula del Sacro Battistero avesse otto lati, perché ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all’alba dell’ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte.» (Sant’Ambrogio)

6. Palazzo del Comune

Spostiamo adesso lo sguardo sul lato opposto della Piazza del Comune.

Se da un lato il Duomo di Cremona è metafora della grandiosità del potere religioso, dall’altro lato della piazza il Palazzo del Comune e la Loggia dei Militi fungono da contraltare come rappresentazione monumentale del potere politico.

Il distacco tra i due lati della piazza è anche di natura cromatica: il Duomo, con il suo rivestimento in marmo bianco, si presenta con un candore che richiama la purezza del divino, in contrapposizione alle facciate rossastre del Palazzo del Comune e della Loggia dei Militi.

Il Palazzo del Comune, edificato nel 1206, ha subìto alcuni rimaneggiamenti alla fine del XV secolo e di nuovo nel XIX secolo. Non si presenta, quindi, nella forma originaria (o almeno non completamente) anche se le caratteristiche medievali sono in gran parte ancora presenti.

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Palazzo del Comune (Cremona)
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Palazzo del Comune (Cremona)
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Palazzo del Comune (Cremona)

All’interno del Palazzo del Comune di Cremona potete visitare diverse sale (Sala dei Violini, Sala della Consulta, Salone dei Quadri e Salone degli Alabardieri). Interessanti le due grandi tele opera del Genovesino che raffigurano la Moltiplicazione dei pani e dei pesci e l’Ultima cena.

7. Loggia dei Militi

Accanto al Palazzo del Comune si trova la Loggia dei Militi, luogo dove storicamente si riuniva la Società dei Militi, un gruppo di eminenti e potentissimi personaggi legati alla città di Cremona.

Una lapide posta sulla facciata ci ricorda che la Loggia dei Militi venne edificata nel 1292 secondo il tipico schema architettonico degli edifici lombardi dell’epoca. E’ caratterizzato da un ampio porticato al piano terra e un piano superiore in cui si aprono delle finestre ogivali. Il tetto è ornato da una merlatura a spioventi che immediatamente ci trasporta in epoca medievale.

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Palazzo del Comune e Loggia dei Militi (Cremona)
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Loggia dei Militi (Cremona)

Avvicinatevi al palazzo ed entrate nel portico. Proprio sotto alle arcate si trova l’emblema di Cremona, un tempo facente parte della Porta Margherita (demolita nel 1910). Lo stemma cittadino è sorretto da due sculture raffiguranti Ercole, mitico fondatore di Cremona.

Poco sopra, parlando di Giovanni Baldesio, avevamo già raccontato la leggenda di Zanen de la Bala. Sono, quindi, certa che avete notato immediatamente la presenza del simbolo di Cremona, cioè il braccio che regge una palla, sul lato destro dello stemma, giusto?

8. Botteghe storiche di Cremona

Passiamo, adesso, a un paio di tappe del nostro itinerario di 1 giorno a Cremona che faranno la gioia dei golosi.

Nel centro storico di Cremona, spostandovi a piedi, incontrerete sul vostro cammino diverse botteghe storiche dove poter acquistare i migliori prodotti tipici e le specialità di Cremona.

Da Vergani, al civico 112 di Corso Matteotti, troverete il più famoso Torrone cremonese. Il negozio Vergani è ospitato in un edificio di valenza storica risalente al 1700. Qui, prima lavorando come garzone di bottega e successivamente divenendone il proprietario, Secondo Vergani imparò l’arte dolciaria e, con il passare degli anni, trasformò la sua passione in una delle più note industrie dolciarie italiane.

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Negozio Sperlari (Cremona)

Altro grande nome del settore dolciario è Sperlari, al civico 25 di Via Solferino. Anche in questa bottega storica potrete assaggiare delle vere e proprie delizie, ovviamente il torrone, ma anche i Torroncini, la Mostarda, il Mandorlato, la Cotognata, i Graffioni di cioccolato, liquori e molto altro.

Due soste praticamente dovute sono quelle presso la Pasticceria Duomo (Largo Boccaccino, 6) e presso la Pasticceria Ebbli (Via Cavallotti, 5). Entrambe mantengono ancora intatto l’arredo in stile liberty opera del maestro ebanista cremonese Luigi Guastalli.

Presso la Pasticceria Lanfranchi (Via Solferino, 30), attiva sin dalla fine del 1800 e inserita nella lista dei Locali storici d’Italia, potete (e dovete) degustare il Pan di Cremona, di cui questo storico esercizio commerciale detiene il brevetto.

9. Liuterie di Cremona

Cremona, città lombarda famosa per la costruzione di violini e altri strumenti musicali ad arco, è la patria indiscussa della liuteria.

A Cremona questa antica forma di artigianato si è evoluta nel corso dei secoli e, perfezionata dalle sapienti mani dei più bravi liutai cremonesi, si è trasformata in una vera e propria eccellenza.

L’arte della liuteria cremonese condensa un immenso patrimonio di conoscenze tramandate meticolosamente da maestro ad allievo per secoli. Il valore inestimabile di questo antico “saper fare” ha portato l’UNESCO a inserire l’arte liutaria cremonese nell’elenco dei Patrimoni immateriali dell’Umanità.

I violini e gli strumenti ad arco costruiti dai mastri liutai cremonesi hanno incantato e ancora incantano il mondo, suonati dai più grandi musicisti della storia.

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Liuteria (Cremona)
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Liuteria (Cremona)
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Liuteria (Cremona)

La produzione liutaria cremonese inizia a prendere forma in maniera strutturata e professionale attorno al XVI secolo. Le botteghe liutarie di Cremona ben presto perfezionano le tecniche di costruzione degli strumenti musicali ad arco, coinvolgendo interi nuclei familiari nella produzione e tramandando di padre in figlio e di maestro in apprendista conoscenze e tecniche costruttive.

Andrea Amati nel 1539 aprì una bottega liutaria che ben presto divenne una fucina di talenti. Andrea Amati fu il capostipite di una famiglia di mastri liutai e i violini della bottega Amati ancora oggi sono considerati dei piccoli capolavori.

Dell’ampia produzione dell’Amati sono sopravvissuti solo 16 preziosissimi violini databili tra il 1564 e il 1574, alcuni appartengono al Comune di Cremona, altri sono conservati presso l’Ashmolean Museum di Oxford (Inghilterra) e presso il National Music Museum di Vermillion (USA), altri ancora sono di proprietà di collezionisti privati.

Tra gli apprendisti di Nicola Amati (Nicolò Amati), erede della storica bottega di famiglia e ilustre liutaio a sua volta, vanno annoverati nomi illustri nel campo della liuteria, come Francesco Ruggieri, Andrea Guarneri e Antonio Stradivari, che iniziarono la loro carriera proprio nella bottega Amati.

Il cremonese Antonio Stradivari è universalmente riconosciuto come il più grande liutaio del mondo. La sua produzione comprende diversi strumenti ad arco, come viole, violoncelli, chitarre e arpe, ma a consacrarlo come il più grande liutaio della storia sono stati senza dubbio i suoi violini, considerati la più perfetta espressione dell’arte liutaria di sempre.

I violini Stradivari sono stati suonati dai più grandi violinisti di ogni tempo, tra cui spiccano Niccolò Paganini e Giovanni Battista Viotti.

Ancora oggi passeggiando per le strade di Cremona è facile percepire il legame della città con la musica e con l’arte liutaria.

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Street-art (Cremona)
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Souvenir (Cremona)
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Piazza Antonio Stradivari (Cremona)

In ogni vicoletto, piazza o angolo del centro storico troverete almeno una liuteria. A Cremona sono, infatti, attive più di 100 botteghe liutarie che mantengono viva questa antica arte ogni giorno, usando ancora le tecniche tradizionali di costruzione dei violini. La Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, inoltre, ogni anno accoglie studenti provenienti da tutto il mondo e permette loro di apprendere e padroneggiare l’arte liutaria.

Gli appassionati di musica in visita a Cremona non potranno, infine, rinunciare a vedere la Casa nuziale di Antonio Stradivari e a recarsi al Museo del Violino di Cremona.

10. Casa nuziale di Stradivari

Premetto che non si tratta di una casa-museo da visitare ma potete certamente fare una tappa per vedere dall’esterno la Casa nuziale di Antonio Stradivari.

Durante un itinerario a Cremona non potete non passeggiare lungo Corso Garibaldi e fermarvi presso il civico 57.

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Casa nuziale di Stradivari (Cremona)

Dinnazi a una modesta abitazione all’apparenza abbandonata noterete immediatamente una statua del grande liutaio cremonese, con in mano un violino e seduto su una panchina. In questa abitazione Antonio Stradivari visse dal 1667 al 1680 insieme alla prima moglie, Francesca Ferraboschi. Al piano terra, oggi occupato da uno spazio commerciale, si trovava la bottega del liutaio.

«L’architettura della casa è semplice, lunga e stretta. Essa è costituita da due corpi uno anteriore e uno posteriore, divisi da un cortiletto e congiunti da un porticato sorretto da colonne situato sul lato destro di chi entra…. Più in alto il terrazzo-essicatoio: Il caratteristico “seccadour” di molte case cremonesi, dove si mettono tuttora a stendere i panni e nell’estate-autunno trovano posto per la completa essiccazione i prodotti della vicina campagna. Ma a questa altana era riservato anche un altro privilegiato compito: quello di far asciugare, in un bagno di luce, riparata dai raggi diretti del sole la brillante vernice dei magici violini.» (La Casa Nuziale di Antonio Stradivari, 2005, Edizioni Cremonabooks)

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Chiesa di Sant’Agata (Cremona)

L’atmosfera di Corso Garibaldi è vivace e caratteristica, quindi sono certa che fare una passeggiata fin qui vi rallegrerà. Dato che siete in zona, arrivate fino al Palazzo Cittanova, risalente al 1265, e alla vicina Chiesa di Sant’Agata, che presenta un antico campanile romanico (XII secolo circa), interni del 1496 e una facciata neoclassica innalzata nel 1835.

11. Torre Torresini

Lungo in tragitto incontrerete anche una delle ultime “case-torre” medievali di Cremona, sopravvissuta alla demolizione operata tra fine Settecento e inizi Ottocento. Si tratta di Torre Torresini, una casa-torre di cui oggi è ben conservato solo il basamento, avendo subìto nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti.

Torre Torresini era annessa all’abitazione del giureconsulto Giovan Giacomo Torresino e parte delle proprietà in città del potente casato dei Torresino.

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Torre Torresini (Cremona)

L’edificio si configura come un perfetto esempio di casa-torre medievale cremonese, tipologia di costruzione che ebbe grande diffusione in città tra il XIII e il XIV secolo, epoca segnata dalle violente lotte interne tra la fazione guelfa e quella ghibellina.

Molte delle famiglie più in vista della città iniziarono, infatti, a trincerarsi, a scopo di difesa, dentro abitazioni fortificate simili ad alte torri. Pare che le case-torre fossero visibili in tutta la città ma, sfortunatamente, la maggior parte è andata distrutta nei secoli successivi.

12. Museo Civico “Ala Ponzone”

A due minuti a piedi da Torre Torresini si trova il Museo Civico “Ala Ponzone”, uno dei musei più interessanti di Cremona insieme al Museo del Violino, tappa successiva del nostro itinerario.

Il Museo Civico “Ala Ponzone” è ospitato all’interno di Palazzo Affaitati, di epoca cinquecentesca, e comprende una pinacoteca e una sezione dedicata interamente agli strumenti a corda.

La collezione di opere d’arte esposta nella pinacoteca è costituita in gran parte da beni donati dalla famiglia Ponzone e comprende più di 2.000 pezzi, tra dipinti e sculture. Particolarmente meritevoli di menzione tra i dipinti ci sono il San Francesco in meditazione del Caravaggio e L’ortolano di Giuseppe Arcimboldi.

Le Stanze per la Musica del Museo Civico “Ala Ponzone” custodiscono, inoltre, una straordinaria collezione di strumenti musicali antichi appartenuta a Carlo Alberto Carutti.

13. Museo del Violino

A Cremona, città del violino e dei liutai, si trova anche il celebre Museo del Violino, che vi consiglio assolutamente di visitare.

Tra le stanze del museo cremonese, interamente dedicato al violino e all’arte liutaria, potrete avvicinarvi a quel complesso e interessante insieme di tradizioni e conoscenze artigiane che costituisce la base della costruzione dei violini migliori del mondo.

La tradizione liutaria ha donato lustro e fama alla città lombarda e il Museo del Violino è anche un “omaggio” alle piccole e grandi botteghe liutarie di Cremona.

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Museo del Violino (Cremona)

All’interno del Museo del Violino di Cremona potrete vedere dal vivo diversi strumenti realizzati dai grandi maestri della liuteria cremonese, tra i quali spiccano violini e altri strumenti a corda firmati Amati, Guarnieri e Stradivari.

I pezzi più rari e antichi della collezione sono il violino “Carlo IX” di Andrea Amati (1566 circa), la viola “Stauffer” di Girolamo Amati (1615), il violino “Hammerle” di Nicolò Amati (1658 circa) e il violino “Stauffer” di Giuseppe Guarneri del Gesù (1734).

Tra gli strumenti realizzati da Antonio Stradivari e custoditi nel Museo del Violino di Cremona ci sono il violino “Il Cremonese” (1715), il violino “Clisbee” (1669), il violoncello “Stauffer – ex Cristiani” (1700) e il violino “Vesuvius” (1727).

Il Museo del Violino comprende anche la ricostruzione della bottega di un liutaio, che permette ai visitatori di scoprire da vicino come si costruiscono gli strumenti musicali a corda, a cosa servono le otto componenti principali del violino e quali sono le fasi della lavorazione liutaria. In sostanza vedrete come si arriva alla costruzione di un violino partendo dalla scelta del legno da impiegare.

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Museo del Violino (Cremona)
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Museo del Violino (Cremona)

Nel caso non lo sapeste, presso l’Auditorium “Giovanni Arvedi” del Museo del Violino di Cremona è possibile assistere alle audizioni con strumenti storici, spettacoli emozionanti durante i quali solisti di fama suonano di fronte al pubblico violini e altri strumenti a corda storici, compresi quelli realizzati dai più grandi liutai cremonesi, come Stradivari, Amati e Guarnieri.

Il programma completo delle audizioni con strumenti storici è disponibile sul sito ufficiale del Museo del Violino di Cremona, che vi consiglio di consultare anche per conoscere orari, prezzi e modalità di prenotazione degli spettacoli.

14. Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo

Concludo questo itinerario di 1 giorno a Cremona con un ultimo consiglio di viaggio o, per meglio dire, un’ultima tappa, cioè il Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo.

Se avete ancora qualche ora a disposizione e volete approfittare della visita a Cremona per vedere il più possibile anche nei dintorni, non potete perdere il Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo.

Situato nei pressi dell’Ospedale Maggiore di Cremona, il Monastero di San Giuseppe in San Sigismondo sorge sul luogo dove era stata eretta una chiesetta molto antica intitolata proprio a San Sigismondo.

In questa chiesetta, il 25 Ottobre 1441, Bianca Maria Visconti, figlia unica ed erede di Filippo Maria Visconti, si unì in matrimonio a Francesco Sforza. Il matrimonio, oltre che un’unione familiare, fu anche un “rito di passaggio” che vide il passaggio del Ducato di Milano dai Visconti agli Sforza.

L’antica chiesetta venne demolita e sostituita da un più grande monastero, del quale, il 20 Giugno 1463, venne posata la prima pietra di fondazione (potete ancora vederla, entrando nella chiesa e recandovi nella prima cappella sulla destra).

Non lasciatevi ingannare dall’esterno spoglio e apparentemente modesto perché entrando nella Chiesa di San Sigismondo, adiacente al monastero di clausura, vi troverete di fronte ad un vero capolavoro.

La navata della chiesa è affrescata in maniera magistrale da Camillo Boccaccino, il più importante pittore cremonese del Manierismo, al quale si affiancarono nel corso degli anni altri importanti artisti dell’epoca, come Giulio Campi, Bernardino Campi, Bernardino Gatti e Antonio Campi.

La Chiesa di San Sigismondo è aperta al pubblico tutti i giorni.

Lo splendido chiostro, trattandosi di un monastero di clausura, è purtroppo quasi sempre chiuso fatta eccezione per due date: l’1 Maggio, in occasione della Festa di San Giuseppe, e la terza Domenica del mese di Settembre, ricorrenza della dedicazione della Chiesa di San Sigismondo, avvenuta il 15 settembre del 1600.

Cosa mangiare a Cremona?

Seguendo il mio itinerario di 1 giorno a Cremona è praticamente d’obbligo regalarsi una piacevole sosta per il pranzo in un ristorantino o un’osteria tipica cremonese. Ma cosa mangiare a Cremona di tipico? Scopriamo insieme i migliori piatti della tradizione cremonese e le specialità del territorio.

Mai sentito parlare dei Marubini? Si tratta di una pasta ripiena tipica cremonese simile nell’aspetto ai tortelli, che viene tradizionalmente servita nei “tre brodi”, ottenuti con diversi tipi di carne (pollo, manzo, maiale, salame da pentola). I Marubini sono il simbolo gastronomico di Cremona e vanno assolutamente provati durante una visita in città!

Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno
Marubini (Cremona)

Un’altra specialità da provare è il Gran bollito cremonese, preparato con almeno cinque tagli diversi di carne dalle mani sapienti delle nonne e delle mamme di Cremona. Il Gran bollito cremonese è di solito accompagnato da salsa verde, mostarda, purè o verdure.

L’abbiamo appena citata come accompagnamento del Gran bollito cremonese ma la Mostarda di Cremona merita una menzione a sé stante. Si tratta di una delle specialità gastronomiche cremonesi più apprezzate. Oltre ad assaggiarla, potete anche acquistarne qualche barattolo da portare a casa con voi o da regalare ad amici e parenti come souvenir.

Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno
Mostarda (Cremona)

Oltre alla mostarda, come “ricordo” della vostra visita a Cremona potete anche acquistare l’ottimo Torrone artigianale preparato in città. Cremona è la patria del Torrone e lo troverete in vendita in tutte le gastronomie e nelle botteghe storiche della città. Perché non approfittare della visita a Cremona per degustare questo delizioso dolce tipico nelle storiche botteghe di Vergari e Sperlari?

Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno
Torrone Vergani (Cremona)

Restando in tema di dolci, come già vi avevo accennato parlando delle botteghe storiche di Cremona, dovete fare un salto presso l’antica Pasticceria Lanfranchi per assaggiare il Pan di Cremona!

Se siete appassionati di salumi e formaggi, infine, a Cremona troverete delle vere eccellenze tutte da assaggiare, come il Salame Cremona IGP, il Cotechino vaniglia, il Provolone Valpadana DOP e il Salva Cremasco DOP. Un tagliere di salumi e formaggi locali è l’antipasto perfetto per un pranzetto a base di specialità tipiche cremonesi!


Itinerario per visitare Cremona in 1 giorno
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L’itinerario di 1 giorno a Cremona si conclude qui. Se avete altri suggerimenti o se volete raccontarmi cosa vi è piaciuto di più della vostra gita fuori porta a Cremona, lasciate un commento.

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