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Cimitero Acattolico di Roma: dove si trova, come visitarlo e tombe famose

CIMITERO ACATTOLICO DI ROMA. Dove si trova il Cimitero Acattolico di Roma, come visitarlo e quali personaggi famosi sono sepolti al suo interno.

Un itinerario alternativo a Roma non può non comprendere una visita al Cimitero Acattolico di Testaccio. Se hai scelto di visitare Roma senza seguire i soliti itinerari turistici e vuoi scoprire uno dei luoghi segreti più affascinanti della Città eterna, inserisci nel tuo itinerario il Cimitero Acattolico. Il Cimitero Acattolico di Roma è un “luogo dell’anima”, che consiglio di visitare a chi ama gli itinerari insoliti e i viaggi alternativi.

Dove si trova il Cimitero Acattolico di Roma?

Il Cimitero Acattolico di Roma si trova nel quartiere Testaccio, nei pressi di Porta San Paolo e della Piramide Cestia. L’entrata del Cimitero Acattolico di Roma si trova al civico 6 di Via Caio Cestio ( POSIZIONE GOOGLE MAPS: QUI).

Come raggiungere il Cimitero Acattolico di Roma?

Trovandosi vicino a Porta San Paolo e alla Piramide Cestia, nel quartiere Testaccio, il Cimitero Acattolico di Roma può essere facilmente raggiunto sfruttando la Metro B (fermata Piramide).

Quanto costa l’ingresso al Cimitero Acattolico di Roma?

L’ingresso al Cimitero Acattolico di Roma è gratuito. Nei pressi dell’entrata all’area cimiteriale c’è un punto informazioni dove viene chiesto ai visitatori di lasciare un’offerta libera. Le donazioni vengono utilizzate per la manutenzione e conservazione del cimitero.

Piramide Cestia, Cimitero Acattolico (Roma)
Piramide Cestia, Cimitero Acattolico (Roma)

Come e perché nasce il Cimitero Acattolico di Roma?

Il Cimitero Acattolico di Roma, anche conosciuto con il nome di “Cimitero degli Iglesi”, “Cimitero degli Artisti e dei Poeti” o “Cimitero Protestante”, è uno dei luoghi insoliti da vedere assolutamente a Roma. Questo cimitero venne istituito in seguito all’emanazione di una Legge Pontificia che proibiva a tutte le persone di fede non-cattolica (Ebrei, Ortodossi, Protestanti) di essere sepolti in chiese cattoliche e in terra consacrata. La medesima regola valeva anche per le persone morte suicide che, commettendo tale gesto, avevano di fatto scelto di rinnegare la fede cattolica e di conseguenza non potevano essere tumulati in terra consacrata.

Il luogo di sepoltura oggi conosciuto come Cimitero Acattolico in origine sorgeva in uno spazio aperto, privo di recinzioni, posto nei pressi della Piramide Cestia. La Piramide Cestia è una tomba in stile egizio costruita tra il 18 e il 12 a.C. per ospitare le spoglie di Caio Cestio Epulone. Nel 1716 Papa Clemente XI aveva concesso ai membri della Corte Stuart in esilio a Roma dall’Inghilterra di poter essere tumulati di fronte alla Piramide Cestia e ben presto questa possibilità era stata allargata a tutte le persone di credo differente da quello cattolico.

L’apertura ufficiale del Cimitero Acattolico per come oggi lo conosciamo risale al 1821, durante il pontificato di Papa Pio VII. Quello romano è uno dei cimiteri non cattolici più antichi d’Europa. La sua creazione venne resa necessaria dal numero sempre crescente di stranieri in visita a Roma a partire dall’Ottocento e dal conseguente aumento di decessi di persone non cattoliche nella Capitale. Nel 1821 il Papa proibì ulteriori tumulazioni nella vecchia zona di sepoltura vicino alla Piramide (Cimitero Vecchio), destinando un differente e limitrofo lotto di terra alle tombe delle persone non cattoliche. Il nuovo spazio cimiteriale (Nuovo Cimitero) venne delimitato da un muro perimetrale e protetto da un fossato. All’epoca, inoltre, fu fatto divieto di utilizzare croci o iscrizioni all’interno del cimitero (queste fecero la loro comparsa solo a partire dal 1870).

Durante tutto il XIX secolo, il Cimitero Acattolico venne più volte ampliato  fino a raggiungere l’estensione attuale. Oltre alle sepolture di persone protestanti e ortodosse, il cimitero accoglie tombe di diverse religioni, tra cui Islam, Zoroastrismo, Buddismo e Confucianesimo. A decorarle ed identificarle ci sono iscrizioni in più di 15 diverse lingue come Inglese, Tedesco, Lituano, Bulgaro, Giapponese, Russo, Greco.

Dal 1918 il Cimitero Acattolico di Testaccio è stato dichiarato Zona Monumentale di interesse storico nazionale. Ancora oggi nella parte del Cimitero Vecchio si trovano le lapidi più antiche così come nell’area del Nuovo Cimitero troviamo le sepolture più recenti.

Sepolture più antiche del Cimitero Acattolico

Tra le prime lapidi posate nel Cimitero Acattolico di Roma ci sono quelle del “dottor Arthur” (1718), di un viaggiatore inglese anonimo (1723) e di tale Langton, uno studente inglese di Oxford morto nel 1738 a seguito di una caduta da cavallo. Al 1803 viene fatta risalire la sepoltura della diciottenne nordamericana Ruth McEvers. Più o meno coeva è la tomba del piccolo Wilhelm, di appena 9 anni, figlio del Barone Friedrich Wilhelm von Humboldt, ministro prussiano residente a Roma.

A queste sepolture, le più antiche, ne seguirono tante altre. Tra le lapidi e i monumenti funebri di persone comuni è facile individuare le sepolture di personaggi di spicco nel campo letterario, scientifico, politico, artistico e diplomatico.

Tombe famose del Cimitero Acattolico di Roma

Oggi il Cimitero Acattolico di Roma accoglie le sepolture di numerosi personaggi famosi, soprattutto stranieri di nazionalità inglese e tedesca, ma anche statunitense, scandinava, russa, cinese e greca. Tra le tombe del Cimitero Acattolico di Roma troverai anche le sepolture di personaggi illustri italiani non-cattolici la cui storia personale venne segnata da esperienze che li resero, in un certo senso, “stranieri” nella propria Patria. Questo è, per esempio, il caso di Antonio Gramsci e Dario Bellezza.

Fra le tombe di personaggi noti troviamo quelle dei poeti John Keats e Percy Bysshe Shelley, di August Goethe (figlio del celebre scrittore tedesco), dello scrittore e poeta italiano Carlo Emilio Gadda, dello scultore Hendrik Christian Andersen, dell’archeologo tedesco Walther Amelung, del pittore russo Karl Pavlovič Brjullov, del politico e pensatore Antonio Gramsci.

In anni recenti hanno scelto di riposare nel Cimitero Acattolico di Roma lo scrittore Andrea Camilleri, padre letterario del Commissario Montalbano, e Giorgio Napolitano, il primo Presidente della Repubblica Italiana ad essere eletto per due mandati consecutivi.

Di seguito le tombe famose a cui fare visita nel Cimitero Acattolico di Roma.

Tomba di August von Goethe

Tra le tombe famose del Cimitero Acattolico di Roma c’è quella di August von Goethe, figlio dello scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe. August, deceduto durante un viaggio a Roma, venne sepolto nel Cimitero romano riservato alle persone non cattoliche. La sua tomba venne commissionata dal padre che vi fece iscrivere sopra “Goethe Filius”. Il medaglione con il ritratto di August von Goethe venne realizzato da Bertel Thorvaldsen, uno dei più importanti scultori neoclassici danesi (il medaglione originale è stato rimosso e rimpiazzato con una copia in bronzo).

Tomba di August von Goethe, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di August von Goethe, Cimitero Acattolico (Roma)

Tomba di John Keats

Il poeta inglese John Keats, morto a Roma di tubercolosi il 23 febbraio 1821 ad appena 25 anni di età, riposa nel Cimitero Acattolico di Roma. Keats si trovava in viaggio in Italia quando i sintomi della tubercolosi iniziarono a manifestarsi, non dandogli scampo. La lapide della tomba di John Keats non riporta il suo nome ma una criptica iscrizione: “Qui giace colui il cui nome fu scritto sull’acqua” (in Inglese, Here lies One Whose Name was writ in Water). A rilevare l’identità del personaggio tumulato in questa apparentemente anonima tomba contribuisce una targa in marmo apposta poco lontano.

K-eats! if thy cherished name be “writ in water”
E-ach drop has fallen from some mourner’s cheek;
A-ssured tribute; such as heroes seek,
T-hough oft in vain – for dazzling deeds of slaughter
S-leep on! Not honoured less for Epitaph so meek!

I primi due versi dell’iscrizione citano esplicitamente il cognome di Keats e fanno diretto riferimento all’epitaffio posto sulla sua lapide (“Keats! Se il tuo amato nome fu scritto sull’acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange.”). In aggiunta le iniziali di ogni verso compongono il cognome del defunto poeta.

Accanto alla tomba di Keats giace l’amico Joseph Severn, apprezzato pittore inglese, scomparso nel 1879. La lapide di Severn ricorda molto quella di Keats nello stile, riporta un’iscrizione con il nome del defunto ed è riconoscibile per la presenza di una tavolozza da pittore scolpita nel marmo.

Tomba di John Keats, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di John Keats, Cimitero Acattolico (Roma)

Tomba di Percy Bysshe Shelley

Non lontano dalla tomba dell’amico fraterno John Keats riposa Percy Bysshe Shelley, uno dei più importanti poeti del Romanticismo inglese. Deceduto per annegamento al largo della costa toscana a soli 29 anni, Shelley venne ritrovato esanime sulla spiaggia di Viareggio e cremato sul posto. Le ceneri del poeta vennero successivamente trasferite nel Cimitero Acattolico di Roma.

L’epigrafe, chiaro riferimento alla morte in mare di Shelley, cita versi dal canto di Ariel tratto dalla Tempesta di Shakespeare: “Niente di lui si dissolve ma subisce una metamorfosi marina per divenire qualcosa di ricco e strano” (in Inglese, Nothing of him that doth fade, but doth suffer a sea change, into something rich and strange). La tomba di Percy Bysshe Shelley è una delle più visitate nel Cimitero Acattolico di Roma ed è meta di pellegrinaggio da parte degli ammiratori del poeta che qui arrivano per deporre fiori e omaggi.

Tomba di Percy Bysshe Shelley, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di Percy Bysshe Shelley, Cimitero Acattolico (Roma)

Tomba di Antonio Gramsci

La Tomba di Antonio Gramsci, noto intellettuale e politico italiano, è tra le più note e visitate del Cimitero Acattolico di Roma. La lapide in marmo è sobria e riporta una semplice iscrizione con il nome e le date di nascita e morte di Antonio Gramsci.

Tomba di Antonio Gramsci, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di Antonio Gramsci, Cimitero Acattolico (Roma)

Tomba di Karl Pavlovič Brjullov

L’artista russo Karl Pavlovič Brjullov è stato sepolto nel Cimitero Acattolico di Roma dopo essere deceduto in Italia. Probabilmente conoscerete il suo capolavoro, L’Ultimo Giorno di Pompei, dipinto tra il 1830 e il 1833, che gli garantì prestigio internazionale in ambito artistico.

La lapide è decorata con un ritratto di Karl Pavlovič Brjullov e un bassorilievo che raffigura un bambino tra figure di difficile identificazione. Il personaggio barbuto nel bassorilievo simboleggia il Tevere (Roma, città cara all’artista) mentre figura femminile simboleggia la Neva (San Pietroburgo, città natale di Brjullov). L’epigrafe riporta la frase: “Carolus Brullof pictor qui Petropolis in imperio russiarum natus anno MDCCXCIX / decessit MDCCCLII”.

Tomba di Karl Pavlovič Brjullov, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di Karl Pavlovič Brjullov, Cimitero Acattolico (Roma)

Tomba di Emelyn Story

Particolarmente toccante è la scultura posta sulla tomba di Emelyn Story anche conosciuta come Angel of Grief (“Angelo del dolore”). Tra le più ammirate del Cimitero Acattolico, la sepoltura di Emelyn Story consta di un sarcofago sul quale un angelo, in preda alla disperazione, si accascia gemente. L’opera fu realizzata dal marito di Emelyn, lo scultore statunitense William Wetmore Story, che morì poco dopo averla ultimata e oggi riposa insieme all’amata consorte nel Cimitero Acattolico romano.

Tomba di Emelyn Story, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di Emelyn Story, Cimitero Acattolico (Roma)

Tomba di Devereux Plantagenet Cockburn

Il sarcofago del soldato scozzese Devereux Plantagenet Cockburn, scomparso nel 1850 all’età di appena 21 anni, è un capolavoro dello scultore Benjamin Edward Spence. Il grandioso monumento funebre ritrae il giovane soldato in una posa distesa, con un’espressione di pace e tranquillità in volto. Nella mano destra, regge un libro aperto a simboleggiare la sua giovinezza e la passione per la lettura. La testa è adagiata sul palmo della mano sinistra e accanto a lui giace il fedele cane, scolpito con grande realismo, per sempre al suo fianco in eterna veglia.

Tomba di Devereux Plantagenet Cockburn, Cimitero Acattolico (Roma)
Tomba di Devereux Plantagenet Cockburn, Cimitero Acattolico (Roma)

Colonia felina del Cimitero Acattolico e Tomba del gatto Romeo

Se sei diretto a Roma e ami i gatti non perdere l’occasione di visitare il Cimitero Acattolico. Sul tuo cammino incontrerai placidi e sornioni felini che scorrazzano liberamente per il cimitero e nell’area limitrofa alla Piramide Cestia. La tomba monumentale di Caio Cestio Epulone, che già di per sé è in grado di immergerti in una (quasi) perfetta atmosfera funebre egizianeggiante, fa da casa proprio all’animale sacro dell’antico Egitto: la Piramide “veglia” su una delle colonie feline più antiche di Roma.

Tra i residenti felini più celebri della colonia c’è l’indimenticato gatto Romeo, morto nel 2006 tra lo sgomento di chi lo aveva incontrato durante una visita al cimitero. La Tomba del gatto Romeo è situata in un angolo nascosto del Cimitero Acattolico di Roma, a poca distanza dalla tomba di Antonio Gramsci. La Tomba del gatto Romeo è riconoscibile per la presenza di un’iscrizione con il nome e l’anno della scomparsa del celebre felino, oltre a un disegno stilizzato di un gatto.

Perché visitare il Cimitero Acattolico di Roma?

Il Cimitero Acattolico di Roma si presenta ai visitatori come una distesa di spazi verdi contornata da cipressi secolari. Qui si trovano centinaia di lapidi, sarcofagi e monumenti funebri appartenenti per la maggior parte a cittadini stranieri non cattolici. Alcune delle tombe del Cimitero Acattolico di Testaccio sono delle vere e proprie opere d’arte. Le lapidi, incise in diverse lingue, ricordano i defunti e le loro vite terrene, permettendo a chi visita il Cimitero di stabilire un rapporto quasi personale e intimo con i morti che qui riposano.

Il fascino del Cimitero Acattolico di Roma sta nel suo essere non un luogo di tristezza e di rimpianto, ma un omaggio monumentale ai cari estinti, dove ricordarli per quello che hanno rappresentato in vita. Questo aspetto solenne, lontano anni luce dal carattere lugubre e malinconico di altri cimiteri, è denotato anche dal fatto che fra il XVIII e il XIX secolo questo luogo venisse chiamato “prati del popolo romano” e fosse percepito come un luogo di svago e ritrovo.

Il poeta Henry James descrisse il Cimitero Acattolico come “una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso, che ci dà l’impressione di volgere uno sguardo alla morte dal lato più felice della tomba”.

Cosa vedere vicino al Cimitero Acattolico di Roma

Il Cimitero Acattolico di Roma si trova nel rione di Testaccio, quartiere di Roma ricco di luoghi di interesse. Apprezzato dai turisti per la sua autenticità e per la vivace vita notturna, Testaccio è un quartiere pieno di ristoranti e trattorie tipiche quindi è un’ottima zona di Roma dove mangiare la vera cucina della tradizione romana. C’è però molto altro da fare e vedere a Testaccio!

Proprio accanto al Cimitero Acattolico si erge la Piramide Cestia, una piramide funebre romana risalente al I secolo a.C. ed eretta per ospitare le spoglie di Caio Cestio (da cui prende il nome). La Piramide Cestia è alta ben 36,40 metri ed è una delle attrazioni più insolite del rione Testaccio.

Poco lontano si trova Porta San Paolo, una delle porte meglio conservate delle antiche Mura Aureliane. Risalente al III secolo d.C. e un tempo conosciuta come Porta Ostiensis, Porta San Paolo deve il suo nome odierno alla vicina Basilica di San Paolo fuori le Mura, altro luogo da non perdere.

Se sei appassionato di arte e ti piacciono i musei insoliti non puoi non visitare l’Ex Mattatoio di Testaccio. Edificato tra il 1888 e il 1891 su progetto dell’architetto Gioacchino Ersoch, il Mattatoio di Testaccio era uno dei principali centri per la macellazione del bestiame di Roma. Oltre ad essere un significativo esempio di archeologia industriale ottocentesca, l’Ex Mattatoio di Testaccio è oggi un interessante museo dedicato all’arte moderna e contemporanea.

Sempre nel rione Testaccio c’è un punto panoramico imperdibile. Mai sentito parlare del Monte dei Cocci? Il Monte Testaccio, popolarmente noto come “Monte dei Cocci”, è una collinetta artificiale di notevole interesse archeologico in quanto è formato da strati di frammenti di anfore in terracotta risalenti all’epoca romana (“cocci”). Questi frammenti provenivano dal vicino fiume Tevere, dove le anfore venivano smaltite dopo essere state utilizzate per il trasporto di olio e altri generi alimentari. Dalla sommità del Monte Testaccio si può godere di una gradevole veduta panoramica di tutto il rione di Testaccio e della Piramide Cestia.

A breve distanza dal Cimitero Acattolico ci sono altri luoghi di interesse storico e culturale. Uno di questi è la Basilica di San Saba, dalle inconfondibili architetture medievali e con una pregevole facciata romanica. Un luogo, questo, poco conosciuto ma meritevole di una visita.

Spostandoti, invece, verso il Lungotevere Aventino puoi raggiungere la Basilica di Santa Sabina all’Aventino, tra le chiese più antiche di Roma, e il Giardino degli Aranci, dal quale godere di una spettacolare veduta panoramica di Roma. Non distante è anche il celeberrimo Buco della serratura del portone del Priorato dei Cavalieri di Malta, in Piazza dei Cavalieri di Malta. Se ancora non conosci questo insolito punto panoramico è giunto il momento di rimediare: sbirciando nel buco della serratura ammirerai la cupola della Basilica di San Pietro da una prospettiva inedita e sorprendente!


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