PERUGIA TEMPLARE. Dal “Tempietto” a San Bevignate: un itinerario a Perugia nei luoghi-simbolo dei Cavalieri templari.
I misteri e le leggende che circondano i luoghi perugini collegati alla presenza dei Cavalieri templari in città possono offrirci un interessante spunto per visitare Perugia seguendo un itinerario alternativo.
Per il progetto #italiantreasures vi accompagnerò in un viaggio nei misteri della Perugia dei Cavalieri dell’Ordine del Tempio. Le tappe fondamentali di questa visita alla Perugia templare sono fondamentalmente tre: Corso Garibaldi, il Tempio di San Michele Arcangelo e la Chiesa templare di San Bevignate.
Percorrendo Corso Garibaldi nella sua interezza compiremo quel “cammino iniziatico” evocato dai simboli esoterici e alchemici che costellano la strada. Un percorso interiore che si conclude con il raggiungimento simbolico della Sapienza iniziatica, rappresentata dall’arrivo al “Tempietto”.
Alla fine di Corso Garibaldi, da cui si diparte Via del Tempio, si trova per l’appunto il Tempio di San Michele Arcangelo. L’edificio paleocristiano poi trasformato in chiesa sorge su una collinetta proprio a ridosso del Cassero di Porta Sant’Angelo, una delle antiche porte di accesso alla città medievale. In questo luogo, considerato sacro già dagli Etruschi e dai Romani, incontreremo, prestando un po’ di attenzione, nuove tracce della presenza templare a Perugia.
L’ultima tappa del nostro itinerario nella Perugia dei Cavalieri templari sarà la Chiesa di San Bevignate, situata nel contado di Porta Sole a breve distanza dal cimitero monumentale di Monteluce. Il complesso di San Bevignate è una delle più importanti testimonianze della presenza templare a Perugia. Al suo interno è conservato un ciclo pittorico fondamentale nello studio dell’Ordine templare: gli affreschi avevano l’obiettivo di illustrare la missione della Militia Templi in Terra Santa e tramandare ai posteri le gesta eroiche dei Cavalieri dell’Ordine del Tempio.
Ma non indugiamo e addentriamoci nei misteri della Perugia templare! Seguendo questo breve itinerario scoprirai una Perugia “alternativa”, poco turistica ma non per questo meno intrigante.
1. Corso Garibaldi
Partendo dal centro storico di Perugia, in prossimità dell’Arco Etrusco (III secolo a.C.) e dell’Università per Stranieri (Palazzo Gallenga Stuart, XVIII secolo), incamminati lungo Corso Garibaldi.
Corso Garibaldi, un tempo noto come Via della Lungara per la sua forma lunga e stretta, fu intitolato a Giuseppe Garibaldi, eroe del Risorgimento italiano e figura intrinsecamente legata alla Massoneria. Questo rione è caratterizzato da un’architettura popolare di chiara origine medievale: le abitazioni che costeggiano il corso sono addossate le une alle altre e dotate di cortili e orticelli nella parte retrostante. Oltre alle abitazioni, lungo Corso Garibaldi e nei vicoli che lo intersecano si riconoscono edifici storici di pregio, conventi e chiese.
Merita una particolare menzione il complesso di edifici appartenuti all’antica Arte della Mercanzia (numero civico 104), riconoscibili dal simbolo di un Grifo che afferra tra gli artigli una balla di lana d’argento.
Interessanti per chi cerca su Corso Garibaldi tracce delle presenza templare (e massonica) sono le iscrizioni sulle architravi dei portoni di alcune delle case più antiche. Qui si possono rintracciare simbologie alchemiche misteriose e affascinanti.
Fermiamoci, adesso, a osservare il bassorilievo sull’edificio al numero civico 104-106. La ex-chiesa di San Cristoforo (XIII secolo) è individuabile dalla ancor visibile facciata in conci di pietra con copertura a capanna e dal portale a baldacchino. Sulla facciata è facile riconoscere il simbolo di una squadra e un compasso sovrapposti entro un triangolo. La chiara simbologia massonica, istituzione radicata nell’antico Borgo Sant’Angelo, si intreccia qui all’iconografia templare.
Altra caratteristica peculiare di Corso Garibaldi è rappresentata dai nomi dei vicoli che incrociano la strada. Via della Spada, Via della Pietra, Via della Spina, Via dell’Oro: questi nomi lasciano supporre che la strada verso il Tempio fosse intesa come un simbolico cammino iniziatico di cui il Tempio di Sant’Angelo costituiva la meta finale, metafora della conquista della Sapienza.
2. Tempio di San Michele Arcangelo
Dopo aver percorso per intero Corso Garibaldi siamo giunti in prossimità del Tempio di San Michele Arcangelo (detto anche “Tempietto” o Chiesa di Sant’Angelo).
Si tratta di un tempio paleocristiano a pianta circolare intitolato all’arcangelo Michele, il Santo guerriero (come i Cavalieri templari) che combatte contro il Demonio e pesa le anime dei morti destinandole al Paradiso o all’Inferno.
Il Tempio di San Michele Arcangelo risale al V secolo d.C. ma fu edificato in un luogo considerato sacro già dagli Etruschi e dai Romani. Si tratta di un raro esempio di architettura paleocristiana. La pianta è circolare e l’assetto è a cerchi concentrici, con un colonnato di 16 colonne corinzie che separa l’ambulacro dal presbiterio. La caratteristica copertura “a tenda” del Tempio di San Michele Arcangelo gli è valsa il soprannome di “padiglione di Orlando”. Una fantasiosa leggenda narra del passaggio dei paladini di Francia per Perugia: giunto in città per salvare l’amico Olivieri, Orlando si sarebbe accampato presso il “Tempietto” e, grazie all’intervento miracoloso di Michele, avrebbe compiuto la sua missione di salvataggio del compagno fatto prigioniero da un malvagio perugino.
Il “Tempietto”, come viene chiamato dai Perugini, cela indizi che lasciano presuppore un utilizzo dell’edificio da parte dei Cavalieri dell’Ordine templare. Nonostante sia cronologicamente antecedente agli insediamenti templari a Perugia, il Tempio di Sant’Angelo è un luogo in cui la presenza dei Templari si disvela, seppur in maniera criptica.
La forma circolare della chiesa diventerà uno dei >tòpoidell’architettura templare. La pianta richiama quella dell’antica Gerusalemme e simboleggia il cielo. All’interno del “Tempietto” compaiono croci patenti che immediatamente richiamano l’iconografia templare (sugli stipiti della porta d’ingresso e su un dipinto della Madonna).
Su alcuni dei capitelli del colonnato sono, poi, incisi misteriosi caratteri e sigle di difficile decifrazione. Le iscrizioni, che inizialmente sembravano essere le “firme” degli scalpellini che avevano realizzato i capitelli, sono in seguito state analizzate e collegate alla diffusione di un messaggio escatologico cristiano che identifica nella venuta di Gesù la salvezza per il genere umano.
Appena superato l’ingresso del Tempio di Sant’Angelo, sul pavimento, noterai una lapide su cui è stato inciso un pentacolo. La stella a cinque punte iscritta un cerchio, accompagnata da alcuni caratteri alfabetici, è un simbolo esoterico antichissimo spesso associato all’Ordine cavalleresco dei Templari, ma anche alla Massoneria e alla Magia nera.
Un’altra interpretazione plausibile della presenza di un pentacolo nella Chiesa di Sant’Angelo può essere ricercata nella funzione cimiteriale assolta dall’edificio secoli addietro: la stella a cinque punte era ritenuta un simbolo apotropaico in grado di allontanare il Maligno.
A questo punto del giro turistico a Perugia ti consiglio di fare un piccolo detour rispetto all’itinerario di partenza. Metti da parte per qualche minuto i misteri e le leggende collegate ai Cavalieri templari e, dato che sei in zona, visita il Cassero di Porta Sant’Angelo, sul quale si può salire per godere di un bel panorama.
3. Complesso templare di San Bevignate
Per concludere questo itinerario a Perugia alla ricerca delle tracce lasciate dai Cavalieri templari dobbiamo spostarci nel rione di Porta Sole.
Nei pressi del cimitero monumentale di Monteluce sorge il complesso monumentale di San Bevignate, una testimonianza unica e straordinaria dell’insediamento dei Milites templi a Perugia.
Fu Papa Gregorio IX a sancire ufficialmente l’istituzione della precettoria templare di San Giustino e San Girolamo nel perugino attorno al 1237. L’originaria Chiesa templare di San Girolamo si trovava lungo l’antica Via Spargente (attuale Via Enrico Dal Pozzo) nel luogo dove oggi troviamo San Bevignate. La Chiesa di San Bevignate (XIII secolo), intitolata al misterioso eremita umbro, è uno dei luoghi-simbolo della Perugia templare.
Il portale d’ingresso alla chiesa è decorato con motivi zoomorfi e fitomorfi di forte valenza simbolica. Il “fiore della vita” (simbolo templare) decora entrambi i lati del portale: quello a destra è isolato mentre quello a sinistra è sormontato da un secondo simbolo circolare (forse una rosa).
L’edificio, arrivato ai giorni nostri nella sua struttura originale, accoglie un ciclo di affreschi (nella controfacciata) che ha l’obiettivo esplicito di spiegare al popolo e tramandare ai posteri la missione dell’ordine cavalleresco in Terra Santa. Il linguaggio figurativo, apparentemente semplice e alla portata anche dei meno colti, è in realtà stratificato semanticamente.
Gli affreschi si articolano su tre livelli, illustrando la missione templare nel mondo e, attraverso decorazioni pittoriche altamente metaforiche, elogiando l’opera di difesa della Cristianità svolta dall’Ordine del Tempio.
Tra quelli custoditi all’interno della Chiesa di San Bevignate, gli unici affreschi coevi alla presenza dei Templari a Perugia sono quelli della controfacciata e quelli che decorano l’area che sovrasta l’abside.
Una corretta lettura cronologica e iconologica degli affreschi inizia proprio dall’abside. Qui è riconoscibile una grande croce greca circondata da nove stelle (palese richiamo al numero dei fondatori dell’Ordine templare). Accanto si riconoscono due croci cosmologiche mentre in alto a sinistra è visibile la scena con la Vergine in trono con bambino, altro rimando al simbolismo templare. La Madonna è posta fra l’arcangelo Gabriele e l’arcangelo Michele.
Passiamo alla controfacciata, dove gli affreschi assumono un chiaro orientamento figurativo dettato dalle esigenze apologetiche dell’Ordine templare.
- Il primo registro di affreschi va letto in chiave esplicitamente celebrativa della missione dei valorosi Milites Templi in Terra Santa. Il Beauceant, vessillo dell’ordine cavalleresco, è al centro della scena e ci aiuta a chiarire come lo stendardo fosse realmente strutturato (bipartito, bianco nella parte superiore, nero nella parte inferiore e con una croce patente rossa nel mezzo). La scena rappresenta una battaglia violentissima, da molti identificata come la Battaglia di Nablus del 1242.
- Il secondo registro di affreschi presenta un soggetto dalla forte valenza metaforica, con il leone che qui si fa simbolo della lotta contro il male. Alcuni studiosi vedono in questa scena una riproposizione della leggenda di San Girolamo che libera la zampa di un leone da una spina. La scena va sempre letta in chiave apologetica.
- Il terzo registro di affreschi conclude la narrazione figurativa con la scena del mare in tempesta solcato da un veliero gremito di persone. Tutt’intorno pesci enormi e un ambiente minaccioso, a simboleggiare i pericoli affrontati dai Cavalieri templari nell’opera di difesa della Cristianità e di protezione dei pellegrini che visitavano la Terra Santa .
Con la Chiesa di San Bevignate si chiude questo itinerario nei misteri della Perugia templare, che rappresenta un punto di partenza per una visita alternativa al meraviglioso capoluogo umbro. Segui le altre tappe del nostro viaggio tra i “tesori” del Centro Italia con l’hashtag #italiantreasures su Facebook e Twitter.
Wow Lucia! Molto particolare questa chiave di lettura per Perugia! C’è sempre qualcosa da scoprire! 🙂
E’ vero. Io ho scoperto da poco alcuni di questi luoghi collegati ai Templari. Mi entusiasmano gli itinerari alternativi e non potevo non condividerlo sul blog. 🙂
Ciao, se sei interessata a percorsi templari in Basilicata stiamo sviluppando un itinerario templare molto affascinante. Si dice che il sacro graal sia nascosto nella cattedrale di Acrenza (PZ)…….
Acerenza…non acrenza..scusa 🙂
Ciao Lucia, bello e ben documentato, complimenti! Non vedo l’ora di visitare Perugia!
Grazie mille, Anca. Credo sia un itinerario carino per chi ha già visitato i luoghi più “turistici” di Perugia e vuole provare qualcosa di nuovo. 😉
Grazie delle importanti informazioni; sto pianificando un soggiorno in Umbria e credo prorpio che attingerò da questo e dagli altri articoli qualche spunto.
A proposito di Templari… Sai che tracci una retta ideale tra Le Mont Saint Michel e Monte Sant’Angelo (FG), troverai sul percorso la Sacra di San Michele, nel torinese….. e anche Perugia……
Davvero? Molto interessante. 🙂 Grazie Dario. 😉
ciao Lucia e complimenti per questo interessantissimo itinerario..sapresti darmi il nome o il contatto di una guida di perugia che potrebbe descrivere ed accompagnare un gruppo in questo percorso??
Ciao Gennj, purtroppo no. Io ho seguito questo itinerario in autonomia. 🙂 Da sola, senza guida.