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12 cose che (forse) non sapevi su Perugia

Cosa vedere a Perugia: curiosità
Palazzo dei Priori a Perugia. Sul portale campeggiano il Grifo e il Leone.

Piuttosto che dedicarci, come di consueto, alla scoperta dei luoghi da vedere in Umbria e delle cose da fare a Perugia, oggi ci divertiremo a scovare curiosità e fatti poco conosciuti sul capoluogo umbro.

Sapevi, per esempio, che esiste un’epica che racconta il mito della fondazione di Perugia? O che il Bacio Perugina prima aveva un nome diverso da quello attuale e che solo dopo averlo cambiato ha avuto successo tra i golosi di cioccolata? Sapevi che a Perugia si mangia il pane senza sale in seguito ad una protesta contro le tasse imposte dal Papa? E, ancora, che San Costanzo, patrono di Perugia, fa l’occhiolino alle ragazze in età da marito?

In questo post scoprirai tanti aneddoti divertenti, fatti meno conosciuti e curiosità su Perugia.

Se hai intenzione di visitare Perugia, ti consiglio di leggerli tutti e lasciarti ispirare nella pianificazione del tuo itinerario in città.

1. La mitica fondazione di Perugia

Leggenda vuole che a fondare la città di Perugia sia stato l’eroe Euliste (presunto fratello di Enea, fondatore di Roma), giunto con i suoi compagni in località Colle Landone.

A raccontarci questa storia (alquanto fantasiosa) è Bonifacio da Verona che, per 25 fiorini d’oro, sul finire del Duecento ricevette l’arduo incarico di comporre un’epica incentrata proprio sul mito della fondazione di Perugia.

L’Eulistea (1293) fu commissionata a Bonifacio da Verona dai potenti casati perugini all’epoca al comando della città, con palesi intenti autocelebrativi.

La figura di Euliste è ormai profondamente legata alla storia della città umbra. Euliste compare anche sulla vasca superiore della Fontana Maggiore, simbolo di Perugia e opera dei famosi Nicola e Giovanni Pisano.

Cosa vedere a Perugia: curiosità
La Fontana Maggiore in Piazza IV Novembre a Perugia

L’eroe fondatore di Perugia compare in un rilievo nell’estremità nord della vasca superiore, tra l’arcangelo Michele e il Capitano del Popolo. Una collocazione di prestigio, tutt’altro che casuale.

2. Il Grifo e il Leone di Palazzo dei Priori

Il Palazzo dei Priori di Perugia è uno squisito esempio edilizia pubblica di età comunale. Costruito tra il 1293 e il 1297, il Palazzo dei Priori ancora oggi è uno degli edifici storici più iconici della città. 

Sopra al portale affacciato su Piazza IV Novembre noterai due statue in bronzo e delle catene.  Le stuate rappresentano un Grifo perugino e un Leone guelfo (si tratta di copie, perchè gli originali di fine Duecento sono conservati all’interno del palazzo). Le catene che pendono sopra il portale, invece, sono quelle rimosse dalle porte di Siena proprio dai Perugini, in seguito alla Battaglia di Torrita del 1358.

Cosa vedere a Perugia: curiosità
Palazzo dei Priori a Perugia. Sul portale campeggiano il Grifo perugino e il Leone guelfo.

3. Gli autoritratti del Pinturicchio e del Perugino

Alla città di Perugia sono legate le sorti di due dei più importanti pittori del Rinascimento italiano: il Perugino e il Pinturicchio.

Bernardino di Betto (detto “il Pinturicchio“) fu uno dei più sublimi interpreti dell’arte italiana sul finire del Quattrocento. Pietro Vannucci (detto “il Perugino“) fu uno dei più influenti artisti della scuola rinascimentale umbra nonché maestro di un giovanissimo Raffaello.

A breve distanza da Perugia, nel borgo di Spello, si trova uno dei cicli di affreschi più famosi del Pinturicchio. La Cappella Baglioni, nella collegiata di Santa Maria Maggiore a Spello, è una tappa imperdibile per gli appassionati di arte. Al suo interno si trova anche un autoritratto del pittore, nascosto tra le storie di Maria e Gesù che tematizzano gli affreschi della cappella.

Autoritratto del Pinturicchio nella Cappella Baglioni
Autoritratto del Pinturicchio nella Cappella Baglioni. (Licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.)

L’autoritratto del Pinturicchio, incorniciato come fosse un quadro appeso alla parete, comprende un’iscrizione, sfruttata dall’artista per firmare il suo capolavoro:

BERNARDINVS PICTORICIVS PERVSINVS

Presso la Sala delle Udienze del Collegio del Cambio di Perugia potrai, invece, vedere la similare “firma” lasciata dal Perugino sugli affreschi da lui realizzati.

Su uno dei pilastri, nella parete sinistra, si trova il celebre autoritratto di Pietro Vannucci, integrato negli affreschi che decorano la sala.

Autoritratto del Perugino al Collegio del Cambio, Perugia
Autoritratto del Perugino nel Collegio del Cambio. (Licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons)

L’opera (40×30,5 centimetri) comprende una iscrizione encomiastica che rappresenta una brillante novità nel campo artistico dell’autoritratto:

PETRVS PERVSINVS EGREGIVS PICTOR

PERDITA SI FVERAT PINGENDI

HIC RETTVLIT ARTEM

SI NVSQVAM INVENTA EST

HACTENVS IPSE DEDIT

La traduzione è, più o meno, la seguente: Pietro perugino, pittore insigne. Se era stata smarrita l’arte della pittura, egli la ritrovò. Se non era ancora stata inventata egli la portò fino a questo punto.

4. Il finestrone gotico di San Domenico

La Basilica di San Domenico, situata nel quartiere Borgo Bello di Perugia, si presenta con una mole imponente, che lascia a bocca aperta il visitatore. Con i suoi 96 metri di lunghezza, 20 metri di larghezza tra le navate, 60 metri la lunghezza del transetto e 30 metri di altezza delle volte è una chiesa che si fa sicuramente notare.

La sua figura maestosa stona con gli interni quasi completamente spogli. Particolare suggestione desta nel visitatore la vista dell’enorme finestrone gotico del XV secolo posto sull’abside.

Il finestrone absidale è finemente istoriato ad opera di Fra’ Bartolomeo di Pietro e Mariotto di Nardo. Si tratta di una delle più grandi finestre dell’epoca pervenute sino ai giorni nostri: con i suoi 23 metri di altezza fa concorrenza al finestrone del più famoso Duomo di Milano.

Cosa vedere a Perugia: curiosità
Veduta dall’alto sulla Chiesa di San Domenico (Perugia)
Cosa vedere a Perugia: curiosità
Il campanile di San Domenico visto dal Museo Archeologico di Perugia

Il chiostro (XV secolo) della Basilica di San Domenico accoglie il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, che merita certamente una visita se ti trovi in zona.

5. San Costanzo e l’occhiolino alle ragazze nubili

Secondo una tradizione molto sentita a Perugia, le giovani ragazze nubili devono recarsi in chiesa in occasione della Festa di San Costanzo per scoprire se si sposeranno entro l’anno.

Se San Costanzo fa l’occhiolino alla ragazza interessata significa che la fanciulla convolerà a nozze entro l’anno. Se ciò non dovesse accadere, il fidanzato dovrà consolarla regalando alla sua amata il Torcolo di San Costanzo. Ricorda che l’occhiolino del Santo può essere visto solo dalle ragazze nubili vergini.

Leggenda a parte, sono i giochi di luce che colpiscono l’immagine del Santo a far sembrare che lui strizzi l’occhio agli astanti.

6. L’anello nuziale della Madonna

Restando sempre in tema di chiese, forse non sapevi che nella Cappella dell’Anello della Cattedrale di San Lorenzo, nel centro storico di Perugia, è custodito un oggetto preziosissimo: la fede nuziale della Madonna.

Cosa vedere a Perugia: curiosità
La Cattedrale di San Lorenzo a Perugia: all’interno è custodito l’anello nuziale della Madonna

L’anello della Vergine Maria è conservato in un reliquiario composto da due casseforti, riposte a 8 metri di altezza sopra l’altare.

Per aprirlo bisogna utilizzate ben 14 chiavi: 7 chiavi si trovano nel Palazzo Comunale, una nel Nobile Collegio del Cambio e una nel Collegio della Mercanzia; altre 4 vengono custodite dai Canonici della Cattedrale e una ultima chiave viene data all’Arcivescovo.

L’anello è esposto al pubblico ogni 29 e 30 Luglio, giorni in cui viene celebrata la Festa del Santo Anello.

7. Il pane sciapo di Perugia

Il pane sciapo che si consuma in Umbria può risultare sgradevole (o, almeno, peculiare) al gusto dei visitatori provenienti da altre regioni.

Se a Perugia (nonché in gran parte dell’Umbria, della Toscana e in altre regioni limitrofe) si mangia il pane senza sale, una ragione c’è.

Quando, dopo la “Guerra del sale” del 1540, i Perugini subirono la definitiva sottomissione territoriale allo Stato Pontificio, pur di non accettare l’odiata tassa sul sale imposta dal Papa, questi, come forma di protesta, smisero di salare il pane. Da allora il pane a Perugia e dintorni si mangia sciapo.

8. L’acquedotto medievale di Perugia

Nel cuore del centro storico di Perugia è ancora possibile ammirare una parte dell’antico acquedotto medievale.

Lungo 5 chilometri, l’acquedotto (XIII secolo) fu costruito per portare l’acqua dal Monte Pacciano alla Fontana Maggiore (Piazza IV Novembre). La manutenzione dell’acquedotto medievale nel corso dei secoli si rivelò complessa e dispendiosa, perciò nel 1835 fu costruito un nuovo acquedotto più pratico, moderno e funzionale.

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Acquedotto medievale di Perugia
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Veduta dall’alto dell’Acquedotto medievale di Perugia

L’acquedotto medievale, per fortuna, non fu distrutto e l’ultimo tratto (da Via Appia a Via Fabretti) fu convertito in un percorso pedonale pensile sorretto da suggestivi arconi tuttora in uso.

9. Baci o Cazzotti?

A Perugia è nata la Perugina, nota azienda cioccolatiera italiana. Il cioccolatino più famoso della Perugina è il Bacio, venduto in tutto il mondo e gettonatissimo come regalo tra gli innamorati.

Tutti conoscono i Baci Perugina ma in pochi sanno che il successo di questo dolciume è arrivato solo in seguito al cambiamento del nome originale. All’inizio, infatti, i Baci si chiamavano Cazzotti.

E’ facile immaginare perchè nessun innamorato volesse dichiarare il proprio sentimento con un Cazzotto… ma con un Bacio è tutta un’altra storia!

10. Profondo Rosso a Perugia

Perugia è stata scelta come location per girare diversi film. Uno dei più peculiari è Profondo Rosso (1975) di Dario Argento, un vero cult per gli appassionati del genere.

La scena del funerale di Helga, la medium, è stata girata a Perugia nella sezione ebraica del Cimitero Monumentale di Monteluce, in Via Enrico dal Pozzo.

11. L’amata-odiata Rocca Paolina

La Rocca Paolina (chiunque si sia recato almeno una volta nel centro di Perugia l’ha attraversata grazie alle scale mobili installate nella fortezza) è stata a lungo odiata dalla popolazione perugina in quanto simbolo del potere papale.

Fu costruita tra il 1540 e il 1543 per volere di Papa Paolo III Farnese, che ha dato alla rocca il suo nome. Per fare spazio all’imponente maniero furono abbattute le case dei Baglioni (parzialmente inglobate nella nuova stuttura) e gran parte dell’elegante e antico Borgo di Santa Giuliana.

Cosa vedere a Perugia: curiosità
Sotterranei della Rocca Paolina (Perugia)

La furia del popolo, esasperato dai soprusi del papato, esplose e ne derivò una parziale distruzione della Rocca Paolina nel 1848.

Pio IX nel 1860 la fece ricostruire ma la fortezza fu di nuovo presa d’assalto dai perugini e demolita. Insieme all’edificio e alle mura della Rocca Paolina, vennero distrutte opere d’arte, mobilio di pregio e i preziosi affreschi di Giorgio Vasari, Raffaellino del Colle e Dono Doni che ne adornavano le stanze.

Parte dei materiali derivati dalla demolizione della rocca fu utilizzata per la costruzione di nuove abitazioni. Del maniero originario oggi restano solo delle piccole porzioni, pur sempre affascinanti da visitare.

12. Biblioteca Augusta e Via delle Prome

Nel 1582 l’umanista Prospero Podiani decise di donare al Comune di Perugia la sua biblioteca personale, che raccoglieva più di 10.000 volumi. Così nacque il nucleo principale che diede vita alla Biblioteca Augusta, ospitata nel bel Palazzo Conestabile della Staffa del primo Seicento.

Aperta al pubblico in maniera stabile nel 1623, la Biblioteca Augusta di Perugia è una delle più antiche biblioteche pubbliche italiane.

A brevissima distanza dalla Biblioteca Augusta di Perugia, ad una delle estremità di Via delle Prome, si diparte una sinuosa scalinata in mattoncini in parte adagiata alle antiche mura etrusche.

Cosa vedere a Perugia: curiosità
Il Rione Porta Sole e l’imbocco della scalinata di Via delle Prome
Cosa vedere a Perugia: curiosità
La veduta da Via delle Prome è una delle più belle di tutta Perugia

Nel punto più alto della scalinata si può ammirare (e fotografare) una delle vedute più belle di Perugia, con affaccio mozzafiato su Borgo Sant’Angelo e Borgo Sant’Antonio.

Written by Lucia D'Addezio

Viaggiatrice seriale, fotografa per passione e scrittrice compulsiva. Le cose che non mancano mai nella sua borsa sono: un fornito beauty case, la sua fedele macchina fotografica, carta e penna.

4 Comments

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  1. Quella di Porta Sole è una delle vedute più belle di Perugia. Io ci passavo sempre quando, ai tempi (beata gioventù!) andavo all’università e la ricordo bellissima, con il sole, la pioggia, il nuvolo e il sereno. Che bei ricordi!

  2. perugia è una città da scoprire lentamente. un jeans, una maglietta o maglione, una macchina fotografica a tracolla , un blok notes e una matita. si, anche scarpe comode. ma le cose, luoghi e siti d’arte più caratteristiche direi quasi che non sono le 12 location pubblicate sopra ma altre bellissime, più nascoste ma ugualmente incredibili che rivelano l’anima di una gente unica che in altri tempi ha scritto una storia interessantissima per la nostra italia ma che già d’allora era votata a racconti e storie d’europa. qual sono questi siti? cercate profondamente specialmente sugli ultimi riscoperti e vedibili e avrete ….una resurrezione d’interesse nella vita notevole. ………laboratori ….archeologia …… residenze nobiliari …..

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