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Cosa vedere a Città di Castello in 1 giorno: itinerario veloce con MAPPA

Cosa vedere a Città di Castello in 1 giorno: itinerario veloce con MAPPA

Città di Castello è una delle città più belle da visitare in Umbria in una giornata. Scopriamo insieme cosa fare e vedere a Città di Castello con un itinerario a piedi di 1 giorno.

Itinerario per visitare Città di Castello in 1 giorno

  1. Parcheggio Ansa del Tevere
  2. Piazza Gabriotti
  3. Duomo
  4. Giardini del Cassero
  5. Torre Civica
  6. Palazzo dei Priori
  7. Campanile rotondo
  8. Piazza Matteotti
  9. Chiesa di San Francesco
  10. Piazza Garibaldi
  11. Palazzo Vitelli alla Cannoniera
  12. Piazza delle Tabacchine
  13. Santuario della Madonna di Belvedere
  14. Collezione Burri Ex Seccatoi del Tabacco

1. Parcheggio Ansa del Tevere

Noi abbiamo posteggiato l’auto nell’ampio Parcheggio Ansa del Tevere, dal quale ci siamo spostati a piedi alla scoperta del centro storico di Città di Castello.

POSIZIONE GOOGLE MAPS: QUI

Da questa zona della città sono già ben visibili numerose torri che dominano dall’alto l’insediamento urbano cinto dalle mura medievali.

Dal Parcheggio Ansa del Tevere, semplicemente attraversando la strada, potrete raggiungere a piedi in meno di 5 minuti il centro storico di Città di Castello.

Entrerete all’interno della cinta muraria medievale passando dalla breccia di Via Antimo Marchesani, aperta in epoca recente sulle antiche mura cittadine collocate a nord del Cassero.

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Breccia di Via Antimo Marchesani (Città di Castello, Umbria)

2. Piazza Gabriotti

Già dai primi passi nel centro storico vi renderete conto che Città di Castello, l’antica Tiferno dei Romani, è un vero e proprio gioiellino.

La prima tappa dell’itinerario di 1 giorno a Città di Castello è Piazza Gabriotti, sulla quale affacciano tre importanti edifici storici: il Duomo, la Torre Civica e il Palazzo dei Priori.

Iniziamo, quindi, l’esplorazione del centro storico da questa vivace piazzetta molto frequentata dai Tifernati e gremita di bar e localini dove fermarsi a fare una colazione o uno spuntino.

Una curiosità: Piazza Gabriotti viene chiamata dai Tifernati “Piazza di Sotto” in contrapposizione a un’altra grande piazza del centro storico, Piazza Matteotti, conosciuta come “Piazza di Sopra”.

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Piazza Gabriotti (Città di Castello, Umbria)

3. Duomo

Il Duomo è una tappa irrinunciabile dell’itinerario di visita a Città di Castello. Noto anche come Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio, il Duomo di Città di Castello è il luogo di culto principale della cittadina ed è intitolato ai suoi Santi patroni.

La facciata del Duomo e il suo ingresso principale sono rivolti verso i Giardini del Cassero, dove un tempo si teneva un antico palio, ma anche le esecuzioni capitali e il mercato cittadino. Salendo una scenografica scalinata potrete entrare gratuitamente nel Duomo e visitarlo: ne vale certamente la pena, quindi non rinunciateci.

Sorta sui resti di un antico luogo di culto pagano, la Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio ha subìto diversi rimaneggiamenti. L’edificio attuale risale alla riedificazione della chiesa voluta dal vescovo Florido attorno al VII secolo. La precedente cattedrale era stata rasa al suolo dai Goti che durante il periodo buio delle invasioni barbariche avevano raggiunto e devastato la città umbra. Proprio il vescovo Florido si era fatto promotore della delicata fase di ricostruzione di Città di Castello. La chiesa, originariamente intitolata a San Lorenzo, ha subìto rimaneggiamenti prima nel XI secolo e successivamente nel XV e XVI secolo, per essere infine dedicata ai Santi Florido e Amanzio di cui dal 1450 accoglie le sante reliquie.

Gli interni della Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio sono in stile rinascimentale. Attirano immediatamente l’attenzione del visitatore il pregiato soffitto a cassettoni seicentesco e gli affreschi di squisita fattura. L’altare maggiore è della fine del Settecento.

Grazie ad una scala è possibile raggiungere la cripta sottostante (o chiesa inferiore) risalente al XV secolo. Proprio nella cripta sono custodite le reliquie dei Santi Florido e Amanzio, il cranio di San Crescentino e la statua della Madonna nera di Città di Castello.

Se siete appassionati di arte antica non dimenticate di visitare l’attiguo Museo del Duomo dove sono esposte opere di Rosso Fiorentino e del Pinturicchio.

Fa parte della Cattedrale anche il campanile rotondo in stile ravennate che da Piazza Gabriotti si intravede appena ma che è ben visibile (oltre che visitabile) aggirando la chiesa e raggiungendone l’area retrostante. Del Campanile rotondo vi parlerò più avanti…

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Duomo (Città di Castello, Umbria)

4. Giardini del Cassero

Come già ho accennato poco sopra, la facciata del Duomo di Città di Castello è rivolta verso un piccolo parco pubblico.

Si tratta dei Giardini del Cassero, una sorta di giardino pensile incastonato nelle mura medievali che ancora cingono il centro storico di Città di Castello.

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Giardini del Cassero (Città di Castello, Umbria)

5. Torre Civica

Piazza Gabriotti è dominata dall’alto dall’austera e imponente Torre Civica, anche nota come Torre del Vescovo in quanto collocata accanto al Palazzo Vescovile.

La Torre Civica di Città di Castello risale al XIV secolo e un tempo era decorata con un affresco di Luca Signorelli, purtroppo irreparabilmente danneggiato dagli agenti esterni e infine rimosso. A proteggere l’affresco era stata posta una piccola tettoia, ancora parzialmente riconoscibile sulla torre.

Sulle pareti esterne della Torre Civica sono stati murati diversi stemmi nobiliari in pietra, ancora integri e visibili.

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Torre Civica (Città di Castello, Umbria)

6. Palazzo dei Priori

Voltandoci dal lato opposto della piazza rispetto alla Torre Civica troviamo uno dei palazzi più importanti di Città di Castello e tra i più raffinati esempi di architettura trecentesca di tutta l’Umbria. Sto parlando del Palazzo dei Priori (o Palazzo comunale) riconoscibile per il simbolo cittadino scolpito sul portale (una croce e una rocca con tre torri).

Edificato tra il 1322 e il 1338, il Palazzo dei Priori porta la firma dell’architetto Angelo da Orvieto, attivo in Umbria nella prima metà del XIV secolo e realizzatore di importanti progetti coevi come il Palazzo del Podestà, sempre a Città di Castello, e il Palazzo dei Consoli a Gubbio.

Caratteristica del Palazzo dei Priori è la facciata a bugnato realizzato in conci di arenaria. Sulla facciata si aprono un solenne portale e una serie di bifore. Varcata la soglia d’ingresso ci si trova di fronte a un atrio occupato da possenti pilastri ottagonali sormontati da capitelli a sostegno della copertura. Dall’atrio si diparte una scalinata monumentale che conduce al piano superiore, occupato dalla Sala del Consiglio e dalla Sala della Giunta.

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Palazzo dei Priori (Città di Castello, Umbria)
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Palazzo dei Priori (Città di Castello, Umbria)

7. Campanile rotondo

Dopo aver visitato il Palazzo dei Priori imbocchiamo Via delle Legne (che più che una via è un angusto vicoletto) e raggiungiamo la zona retrostante alla Cattedrale dove troviamo il Campanile rotondo (o Campanile cilindrico).

Il Campanile rotondo di Città di Castello è una vera rarità, trattandosi di un esempio di architettura romanica di stampo ravennate.

Alto più di 43 metri e con una circonferenza di 7 metri, il Campanile rotondo è databile all’XI-XII secolo. In questo periodo storico l’architettura dell’Alta Umbria accolse gli influssi del gusto architettonico bizantino-ravennate e il Campanile rotondo ne è una riprova, presentando spiccate analogie con costruzioni coeve realizzate a Ravenna e dintorni.

Il Campanile rotondo è visitabile grazie ad un sistema di scale e passerelle realizzate al suo interno. Dalla sommità si gode di una veduta panoramica sulla città decisamente suggestiva.

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Campanile rotondo (Città di Castello, Umbria)

8. Piazza Matteotti

Ripassando sotto l’arco di Via delle Legne, torniamo di fronte all’ingresso del Palazzo dei Priori. Da qui seguiamo Corso Camillo Benso Conte di Cavour, passando sotto a un caratteristico arco sormontato da un passaggio coperto dotato di tre grandi finestre. Così facendo raggiungiamo la tappa successiva dell’itinerario di un giorno a Città di Castello, Piazza Matteotti.

Piazza Matteotti è una delle piazze più importanti di Città di Castello. Su questo elegante salotto cittadino chiamato dai Tifernati “Piazza di Sopra” affacciano il Palazzo del Podestà, edificato su progetto di Angelo da Orvieto, e il Palazzo della Cassa di Risparmio, riconoscibile per una elegante facciata classicheggiante.

9. Chiesa di San Francesco

Se, come capitato a me, durante il vostro percorso di studi avete dovuto seguire un corso o sostenere un esame di Storia dell’Arte, molto probabilmente conoscerete lo Sposalizio della Vergine di Raffaello.

Con la realizzazione di questo straordinario capolavoro pittorico cinquecentesco, Raffaello Sanzio chiude il suo periodo giovanile e si presenta al mondo come uno dei più grandi maestri dell’Arte italiana.

Ebbene lo Sposalizio della Vergine venne commissionato a Raffaello dagli Albizzini per decorare la Cappella di San Giuseppe nella Chiesa di San Francesco di Città di Castello. Il dipinto oggi non si trova più a Città di Castello ma è custodito nella Pinacoteca di Brera a Milano. Nella Chiesa di San Francesco è stata collocata una copia in sostituzione del dipinto originale.

10. Piazza Garibaldi

Continuando a esplorare il centro storico di Città di Castello giungiamo in Piazza Garibaldi dove troviamo il Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e il Palazzo Albizzini.

Il Palazzo Vitelli a Sant’Egidio (XVI secolo), corredato da un pregevole giardino all’italiana, è uno dei quattro edifici nobiliari che la famiglia Vitelli, potente signoria umbra, decise di erigere in ognuno dei quattro rioni di Città di Castello.

L’obiettivo dei Vitelli era avere una rappresentanza monumentale in ogni quartiere della città a testimonianza del potere e della grandezza del casato e del loro dominio incontrastato su Città di Castello. I palazzi servivano anche da monito “affinché non perisse la memoria del loro nome e del loro valore”.

Oltre a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, per volere dei Signori di Città di Castello vennero realizzati il Palazzo Vitelli in piazza (incompiuto) in Piazza Matteotti, Palazzo Vitelli a San Giacomo in Via XI Settembre (sede della Biblioteca Comunale) e il Palazzo Vitelli alla Cannoniera, probabilmente il più apprezzato dai turisti per la facciata decorata con graffiti ideati da Giorgio Vasari.

Proprio Palazzo Vitelli alla Cannoniera sarà la tappa successiva di questo itinerario: per raggiungerlo passeggiamo per i vicoli del centro storico, scoprendo angoli e scorci sorprendentemente pittoreschi.

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Torri e mura (Città di Castello, Umbria)

11. Palazzo Vitelli alla Cannoniera

Eccoci finalmente di fronte a Palazzo Vitelli alla Cannoniera!

Durante la Signoria dei Vitelli prosperarono le arti e la cultura tanto che i membri del casato oltre che valorosi guerrieri e politici vennero descritti come “infiniti letterati et valentissimi dottori”.

I Vitelli intrattennero rapporti con le “vicine” corti rinascimentali toscane ed entrarono in contatto, restandone affascinati, con il fervente contesto culturale fiorentino del tempo. A Città di Castello vennero chiamati gli artisti e gli architetti più in voga dell’epoca.

Tra il XV e il XVI secolo lavorarono alla corte dei Vitelli artisti del calibro di Raffaello, Luca Signorelli, Giorgio Vasari, Parmigianino, Gentile da Fabriano, Rosso Fiorentino, Pontormo, Doceno e Ghirlandaio.

Palazzo Vitelli alla Cannoniera è un edificio in stile rinascimentale costruito su commissione di Alessandro Vitelli. È famoso per la sua bella facciata bicromatica decorata con un graffito realizzato su disegno di Giorgio Vasari.

Oggi Palazzo Vitelli alla Cannoniera ospita la Pinacoteca Civica che vanta la seconda collezione di opere d’arte più importante dell’Umbria, superata solo dalla collezione della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. Le opere più importanti esposte nella Pinacoteca di Città di Castello sono le terrecotte invetriate di Andrea e Giovanni Della Robbia, il Martirio di San Sebastiano di Luca Signorelli e lo Stendardo della S.S. Trinità di Raffaello.

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Palazzo Vitelli alla Cannoniera (Città di Castello, Umbria)
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Palazzo Vitelli alla Cannoniera (Città di Castello, Umbria)

La leggenda di Sora Laura

Una leggenda popolare che risalirebbe al 1500 narra la storia di Sora Laura, giovane amante di Alessandro Vitelli.

Alessandro Vitelli aveva commissionato l’edificazione del sontuoso Palazzo Vitelli alla Cannoniera in occasione del suo matrimonio con Angela Paola dei Rossi, in modo da farne la loro dimora coniugale. Ben presto, però, Alessandro Vitelli era riuscito a convincere la consorte a trasferirsi presso Palazzo Vitelli a San Giacomo in modo da poter trasformare Palazzo Vitelli alla Cannoniera nella sua alcova d’amore, dove trascorrere ore liete in compagnia dell’amante Laura.

Il condottiero trascorreva molto tempo lontano dalla sua Laura che, sola e triste in un enorme palazzo vuoto, un bel giorno notò un cavaliere e decise di far cadere a terra un fazzoletto per farsi notare. Il giovane cavaliere fu solo il primo di una lunga serie di amanti. Sora Laura faceva cadere con fare ingenuo un fazzoletto dalla sua finestra, seduceva il malcapitato di turno per poi liberarsene con una modalità a dir poco brutale. Gli amanti venivano fatti cadere da Laura in una botola sul cui fondo erano state disposte decide di lame aguzze. Il tutto per non far scoprire le numerose scappatelle al geloso (e sposatissimo) compagno.

Nel frattempo, però, la moglie di Alessandro Vitelli, sentendosi offesa dall’infedeltà plateale del marito, decise di assoldare un sicario per uccidere Laura. Da allora il fantasma di Sora Laura si aggirerebbe tra le stanze di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, alla disperata ricerca di pace e redenzione per le crudeli azioni terrene.

12. Piazza delle Tabacchine

A pochi passi dal Palazzo Vitelli alla Cannoniera si trova Piazza delle Tabacchine, una enorme piazza estesa su 6.000 metri quadrati, realizzata allo scopo di valorizzare alcuni resti archeologici delle antiche mura di Città di Castello.

Nella piazza è stata collocata la Statua della Tabacchina, dedicata a tutte le tabacchine che instancabilmente si occupavano della lavorazione della foglia di tabacco nelle fabbriche dell’Alta Valle del Tevere.

Nell’attuale Piazza delle Tabacchine si trovava la Fattoria Autonoma Tabacchi (FAT), polo di riferimento della lavorazione del cosiddetto “oro verde” a Città di Castello. La FAT, dove migliaia di tabacchine prestarono servizio garantendo a loro e alle loro famiglie l’emancipazione sociale ed economica, contribuì a cambiare la storia di Città di Castello e dell’Alta Valle del Tevere.

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Piazza delle Tabacchine (Città di Castello, Umbria)
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Statua della Tabacchina (Città di Castello, Umbria)

13. Santuario della Madonna di Belvedere

Dopo aver visitato il centro storico di Città di Castello vi consiglio di fare tappa presso il Santuario della Madonna di Belvedere, situato a 5 chilometri dal centro, in posizione panoramica su una collina ricoperta da floridi boschetti.

Oltre a godere di una splendida veduta panoramica che abbraccia tutta la vallata sottostante, dove scorre placido il Tevere, potrete visitare il santuario che ospita una piccola chiesa barocca e una statua della Madonna venerata dai Tifernati in quanto ritenuta miracolosa.

Cosa vedere a Città di Castello in 1 giorno: itinerario veloce con MAPPA
Santuario della Madonna di Belvedere (Città di Castello, Umbria)
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Santuario della Madonna di Belvedere (Città di Castello, Umbria)

14. Collezione Burri Ex Seccatoi del Tabacco

Appena fuori dal centro di Città di Castello si trova anche un museo dedicato ad Alberto Burri. Il recupero del complesso degli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello (Via Francesco Pierucci, 2) per farne uno spazio espositivo rappresenta le precise volontà di Burri.

L’artista, originario di Città di Castello, aveva scelto gli Ex Seccatoi del Tabacco come luogo ideale per accogliere i suoi lavori e qui sono ancora esposte le opere più significative della carriera artistica di Alberto Burri. Nello specifico la collezione comprende 128 opere di pittura e scultura datate 1974-1993 e 196 opere grafiche datate 1957-1994.

Una seconda collezione di 150 opere di Burri, altrettanto rappresentativa e rilevante, è esposta presso Palazzo Albizzini per esplicita volontà dell’artista.

La realizzazione del museo di Burri presso gli Ex Seccatoi del Tabacco è anche un apprezzabile esempio di recupero e valorizzazione di un reperto di archeologia industriale in grado di raccontarci un pezzo di storia dell’Alta Valle del Tevere. Le prime grandi piantagioni di tabacco vennero impiantate a cavallo tra Umbria e Toscana agli inizi del Seicento e la filiera del tabacco fu per l’Alta Valle del Tevere uno straordinario propulsore dell’economia.

Viaggiate con dei bambini?

Nei pressi degli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello potete fare una rapida deviazione per vedere il Lago dei Cigni, una piccola oasi verde con al centro laghetto popolato da cigni e anatre. Qui si trova anche una area-gioco per bambini, perfetta per chi viaggia in compagnia dei “piccoli di casa”.

Mappa: itinerario di 1 giorno a Città di Castello

Cose da sapere prima di visitare Città di Castello

Per cosa è famosa Città di Castello?

Città di Castello è famosa per aver dato i natali all’attrice Monica Bellucci.

È, inoltre, una delle “città del tartufo” più importanti d’Italia. A Città di Castello si tiene una delle più rinomate sagre del tartufo d’Italia e il prodotto-simbolo della città è il pregiatissimo Tartufo Bianco di Città di Castello.

Città di Castello è famosa soprattutto per una peculiarità: è l’unica città dell’Umbria dove domina l’impronta rinascimentale rispetto a quella medievale.

L’Umbria, come saprete, è celebre per i suoi borghi e le sue città d’arte medievali. Passeggiando nel centro storico di Città di Castello, invece, vi accorgerete immediatamente della differenza, avendo la sensazione di trovarvi in Toscana piuttosto che in Umbria.

Nonostante il suo aspetto spiccatamente rinascimentale, eredità della signoria Vitelli, Città di Castello non ha completamente cancellato le sue radici medievali. Guardata da lontano, la città evoca la fisionomia dei tipici insediamenti medievali per la presenza di alte torri e di una possente cinta muraria lunga 3 chilometri che ancora protegge il centro storico.

Quanto tempo per visitare Città di Castello?

Città di Castello può essere visitata facilmente in mezza giornata anche se io vi consiglio di trascorrervi una giornata intera, in modo da poter esplorare con lentezza il centro storico e avere il tempo di entrare in un museo.

Non fatevi scappare l’occasione di fermarvi a pranzo in un ristorantino tipico per degustare i piatti più gustosi della tradizione gastronomica locale. In Umbria si mangia divinamente, non smetterò mai di ripeterlo, quindi approfittatene.

Cosa vedere nei dintorni di Città di Castello?

Trovandosi nella Valtiberina umbra, Città di Castello è un’ottima base per esplorare una zona di notevole interesse turistico a cavallo tra Umbria e Toscana.

A breve distanza potete visitare Gubbio, il Lago Trasimeno, Corciano, Perugia, la Valdichiana, Cortona, Anghiari, Arezzo e il Santuario della Verna. Altre mete interessanti vicino a Città di Castello sono Umbertide, Montone, Sansepolcro e Poppi.

La visita a Città di Castello può essere, quindi, parte di un più ricco itinerario on the road tra Umbria e Toscana.

Dove parcheggiare a Città di Castello?

Per visitare il centro storico di Città di Castello vi consiglio di lasciare l’auto nel Parcheggio Ansa del Tevere. Da questo parcheggio in meno di 5 minuti a piedi raggiungerete il centro storico.

Cosa mangiare a Città di Castello?

Il prodotto d’eccellenza assolutamente da assaggiare (o da acquistare come souvenir gastronomico) è il Tartufo Bianco di Città di Castello. Il pregiato tartufo locale viene impiegato in cucina per realizzare squisite ricette, come i primi piatti a base di tartufo o i crostini con la salsa tartufata.

A proposito di crostini… a Città di Castello e in tutta l’Alta Valle del Tevere troverete tantissime varietà di crostini insaporiti con i più disparati ingredienti. Ottimi per un aperitivo veloce o come antipasto, sono assolutamente da degustare, meglio se accompagnati da un bicchiere di buon vino locale come il vino dei Colli Altotiberini DOC.

Tra i piatti tipici di Città di Castello da provare va segnalata la Baggiana, una minestra preparata con fave, pomodoro e basilico e tradizionalmente servita in abbinamento con la Tigella, una sorta di piccola e più spessa piadina.

Voglia di dolce? I dolci tipici di Città di Castello sono le Castagnole fritte, deliziose frittelle ricoperte di zucchero a velo, miele o Alchermes da consumare rigorosamente calde, e i Crostini ubriachi (o “briachi”), ricetta dolce tipica del Carnevale a base di pane raffermo insaporito con liquore, cioccolato, caffè e mandorle.

Parlando di eccellenze del territorio Altotiberino non si possono non citare il Pecorino stagionato in botte, il Marrone di Città di Castello e il Mazzafegato dell’Alta Valle del Tevere.

Come nel resto dell’Umbria, anche nella zona di Città di Castello troverete un’ampia selezione di prodotti norcini. Tra i salumi più particolari della norcineria umbra non posso non segnalarvi le Palle del nonno e i Coglioni di mulo, da me immortalati su una bancarella di specialità norcine nel centro di Città di Castello. Se avete degli amici o dei parenti spiritosi ai quali volete fare un regalo, questi salumi secondo me sono perfetti!

Cosa vedere a Città di Castello in 1 giorno: itinerario veloce con MAPPA
Palle del nonno e Coglioni di mulo (Città di Castello, Umbria)

Dove mangiare a Città di Castello?

Noi abbiamo pranzato all’Accademia hostaria, proprio ai piedi del Campanile rotondo.

Il ristorante si presenta con un’ambientazione rustico-chic, che richiama la tradizione con l’aggiunta di un tocco di eleganza. Ci sono stati serviti piatti ricercati e preparati con ingredienti di ottima qualità.

Abbiamo ordinato degli antipasti misti (assaggini vari, salumi e formaggi) per poi passare ai primi piatti: Tagliatelle al Tartufo, Agnolotti al ragù antico, Risotto zucca e liquirizia. Il tutto accompagnato da una bottiglia di Montefalco Grechetto DOC della Cantina Scacciadiavoli. Nonostante volessimo assaggiare i dolci della casa, dopo antipasti e primi eravamo già sazi e non ci siamo riusciti. Un’ottima scusa per tornare una seconda volta a mangiare all’Accademia hostaria!

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Antipasto (Città di Castello, Umbria)
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Tagliatelle al Tartufo (Città di Castello, Umbria)
Per approfondire Piatti tipici dell’Umbria: le specialità più buone da mangiare

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