Frantoi Aperti è una manifestazione volta alla valorizzazione di quella parte del territorio umbro che ha fatto della sua vocazione olivicola un’eccellenza. Quest’anno ho partecipato anche io!
Tra i borghi che hanno aderito a Frantoi Aperti con eventi, visite guidate, rievocazioni storiche e aperture straordinarie di monumenti, musei e frantoi c’era anche Giano dell’Umbria, meta del mio tour in compagnia di Laura di 4 piedi & 8.5 pollici.
Ecco una sintesi delle cose che ho fatto durante il mio weekend a Giano dell’Umbria, Marcellano e Bastardo in occasione di #FrantoiAperti.
1. Volo in ultraleggero su Trevi e Pissignano
In compagnia di Laura ho visitato l’Avio Club Trevi, una scuola di volo ma, soprattutto, un Club per appassionati di ogni età. A farci da guida sono stati prima Elia, istruttore di volo, e poi Pino Cirimele, pilota da oltre 30 anni e campione italiano di acrobazia aerea.
La sorpresa più bella di questa giornata è stata la possibilità di volare sopra una delle zone più affascinanti dell’Umbria, la vallata tra Trevi e Pissignano, ammirando “dall’alto” due borghi che la maggior parte delle persone può visitare solo “dall’interno”. Niente vicoli medievali, strade selciate, mura di cinta e case in mattoncini, ma solo un intrico di tetti perfettamente incastrati tra loro e, tutt’intorno, vallate e colline “abbracciate” dalla foschia.
Sotto l’attenta supervisione di Elia, cloche tra le mani, ho provato l’ebrezza di pilotare il piccolo ultraleggero. L’istruttore si è occupato del decollo e dell’atterraggio, rassicurandomi sul fatto che “sono molto meno movimentati di quelli di Ryanair!”. Per il tempo restante ho scattato fotografie: la veduta aerea della vallata immersa nella foschia era davvero un incanto!
2. Pranzo vegan nell’Osteria 4 piedi & 8.5 pollici
Tinte pastello, disegni sulle pareti, dettagli vintage, arredo deliziosamente Shabby chic e un tocco “naturale” che non guasta mai regalato da decorazioni floreali e piante ornamentali. L’Osteria 4 piedi & 8.5 pollici è un locale intimo, raccolto, che ti accoglie in un luogo all’apparenza quasi familiare, scanzonato e genuino.
Il ristorante 4 piedi & 8.5 pollici si trova a Bastardo, frazione di Giano dell’Umbria: un paesino che solo per il nome meriterebbe una sosta. Entra di diritto nell’elenco dei luoghi dai nomi più bizzarri d’Italia! Se passi da queste parti, fai una sosta in Piazza del Mercato e regalati un pranzo o una cena in questa graziosa “Osteria Bastarda“. La cucina è semplice ma mai scontata, gli ingredienti genuini e la proprietaria, Laura, è una vera forza della natura.
Alla richiesta di poter avere un menu vegan friendly, inoltre, non mi sono trovata di fronte alle consuete scene di panico del ristoratore italiano medio che non sa neanche cosa voglia dire la parola “vegano“, ma ad un atteggiamento di entusiasmo nel cercare piatti in grado di soddisfare anche i palati dei “non carnivori”. Torta al testo, vellutata di zucca, pasta fatta in casa con cavolo romanesco, insalatone misto, contorno di patate viola e un buon caffè per concludere in bellezza.
3. Chiesa di San Francesco a Giano dell’Umbria
Con Erika, la nostra simpatica e preparata guida turistica, abbiamo visitato la Chiesa di San Francesco a Giano dell’Umbria, prima tappa del tour “Oleovagando” organizzato durante Frantoi Aperti. La facciata in conci rosati, austera ed elegantissima, non può che preparare il visitatore agli splendidi interni. La chiesa risale alla seconda metà del XIII secolo e all’interno sono conservati un organo ligneo del XVIII secolo, sei altari lignei del XVIII secolo ed il sontuso altare maggiore, che separa l’abside dalle navate della chiesa.
A destra si apre la Cappella del Crocifisso, un tempo interamente affrescata: il prezioso ciclo di affreschi del XV secolo è andato perduto, fatta eccezione per alcune scene, tra le quali la Crocifissione e i Dannati. Gli affreschi sono opera di Giovanni di Corraduccio.
4. Olivo secolare di Macciano
Anche se non molti ne sono a conoscenza, proprio a Giano dell’Umbria si trova l’Olivo più vecchio dell’Umbria. Se vuoi fare visita a questo “monumento della natura”, devi recarti (seguendo le indicazioni turistiche) nei pressi del cimitero di San Savino, a circa 2 chilometri da Giano. Un bell’oliveto sulle colline umbre ospita questo vetusto ma ancora fruttuoso olivo secolare, che ha alle spalle 1000 anni di vita.
Datazioni recenti hanno dimostrato che l’Olivo di Macciano è molto più longevo di quello che fino ad ora era ritenuto l’olivo più vecchio della regione, cioè quello di Sant’Emiliano a Trevi, che ha circa 800 anni.
5. Visita guidata all’Abbazia di San Felice
A breve distanza dal borgo di Giano si trova un piccolo capolavoro del romanico umbro, l’Abbazia di San Felice. Edificata per accogliere le spoglie di San Felice, l’abbazia venne costruita con materiali di riuso nel luogo dove sorgeva una più antica chiesa paleocristiana. La struttura principale, in stile romanico, è del XII secolo. Il chiostro, affrescato con storie della vita di San Felice, ed altre parti della struttura furono aggiunte nei secoli successivi (XVI-XVIII).
Particolarmente raffinata, seppur nella sua semplicità, la facciata in conci rossi di San Terenziano. All’interno il visitatore è accolto da una ripida e maestosa scalinata che conduce all’altare maggiore. Nella cripta è conservata l’arca con le reliquie di San Felice: la leggenda narra che distendersi o passare sotto all’arca a carponi aiuti coloro che soffrono di problemi reumatici a guarire.
6. Museo Archeologico e Castello di Montecchio di Giano
A pochi chilometri da Giano dell’Umbria è stata riportata alla luce da una serie di scavi archeologici un’antica villa romana. La Villa di Rufione sorgeva lungo la strategica Via Flaminia ed era un edificio lussuoso, interamente affrescato e decorato con arredi sontuosi e materiali pregiati. I più importanti reperti provenienti dagli scavi archeologici della Villa di Rufione sono oggi esposti nell’Antiquarium di Montecchio di Giano, un castelletto medievale di straordinario fascino.
Tra i reperti esposti nel piccolo Museo Archeologico di Montecchio vi sono frammenti di affreschi, pavimentazioni, oggetti di uso comune, monili, un enorme dolio in terracotta e un cippo in travertino, tutti rinvenuti nella località dove sorge la Villa di Rufione.
7. On the road sulle strade dell’olio e del vino
Come non approfittare della visita a Giano per un vagabondaggio senza mete prefissate nel cuore della campagna umbra. Che bello perdersi tra i vigneti e gli oliveti, che ricamano eleganti geometrie e danno vita a giochi di colori sui clivi delle colline di una delle zone rurali più suggestive dell’Umbria!
8. Passeggiata alla scoperta di erbe selvatiche e borghi medievali a Marcellano
Marcellano è un borgo medievale noto ai più per il Presepe Vivente che qui si tiene nel periodo natalizio. La mia passeggiata a Marcellano, però, è stata, per così dire, “alternativa”.
Con Laura ho seguito un itinerario alla scoperta delle erbe selvatiche e delle piante spontanee del territorio, ritrovandomi a camminare nei vicoli medievali del borgo accanto a vere primizie, come i Raperonzoli, la Borragine, la Cicoria selvatica, il Tarassaco e i Crispignetti, piante che, se non fossi stata in compagnia di un’appassionata di botanica come Laura, non avrei mai notato.
Il borgo di Marcellano ha fatto da cornice ad un viaggio in una natura più “autentica“, che non è quella “domata” dall’uomo che vediamo nei vivai e nei giardini fioriti. Sto parlando dell’universo delle piante spontanee, delle erbe medicinali, della verdura selvatica, che crescono ai bordi delle strade, nei boschetti che circondano i borghi e negli orticelli di paese, e passano inosservate agli occhi dei visitatori meno attenti.
9. Lezione di cucina con Nonna Quinta
Durante Frantoi Aperti l’Azienda Agraria Moretti Omero ha organizzato una divertente lezione di cucina in compagnia di Nonna Quinta, simpatica nonnina “cresciuta a pane e olio”. Nonna Quinta ha mostrato ai partecipanti come preparare un dolce tipico della tradizione umbra, la Rocciata.
Mentre Nonna Quinta, armata di matterello e spianatoia, riproduceva i gesti antichi della preparazione tradizionale, uno Chef reiventava la ricetta della Rocciata, proponendone una versione moderna e originale. Al termine della lezione di cucina, una deliziosa degustazione.
10. Rievocazione della “Festa della Frasca” a Giano dell’Umbria
A Giano dell’Umbria ogni anno si tiene la “Festa della Frasca”, rievocazione di una tradizione contadina comune a diverse aree dell’Umbria.
La “Festa della Frasca” fonda le sue radici nella vocazione olivicola di questi territori ed è legata ai ritmi scanditi dalla lavorazione e dalla raccolta delle olive. Proprio alla fine della raccolta, infatti, dopo tanto duro lavoro, veniva un tempo festeggiata la “buonfinita”. In ogni casale e cascina venivano organizzate festicciole spartane, in un generale clima festoso e divertito. Al padrone di casa o al “caposcala” venivano portati dei piccoli doni. Un tralcio di olivo (la cosiddetta “frasca“) veniva addobbato con nastri, dolciumi e quant’altro e tutt’intorno si dava inizio ai festeggiamenti, con musica, balli e buon cibo.
La rievocazione della “Festa della Frasca” a Giano dell’Umbria è un momento di festa. Un olivo viene addobbato come si faceva un tempo e disposto su un carretto. Delle chianine trainano il carro fino alla piazza principale di Giano, seguite da un corteo di donne, uomini e bambini in costume tradizionale, dalla banda e da gruppi di musica popolare.
Raggiunto il centro del borgo, si assiste all’esibizione dei gruppi folkloristici e si degustano bruschette con olio novello, buon vino e altre specialità locali.
11. Degustazioni di olio novello e bruschette
Ovviamente a Frantoi Aperti non potevano mancare le degustazioni di bruschette e prodotti delle campagne locali conditi con olio novello. Appare, però, quasi scontato sottolineare che i veri protagonisti delle degustazioni durante Frantoi Aperti sono le “eccellenze” del territorio: il vino Sagrantino DOCG e l’olio extravergine di oliva DOP Umbria.
E’ tutto bellissimo ^-^ vorrei visitare di nuovo l’Umbria, magari durante una manifestazione così 🙂