L’Abbazia di San Galgano, della quale, nonostante il crollo del tetto, restano miracolosamente in piedi solo le pareti, si trova nelle campagne di Chiusdino, un paesino in Provincia di Siena.
Nel vicino Eremo di Montesiepi si trova la vera “spada nella roccia”, piantata in un masso dal cavaliere Galgano Guidotti a simboleggiare l’abbandono della vita dissoluta e l’accoglimento di un’esistenza virtuosa e pia.
Per visitare l’Abbazia di San Galgano e l’Eremo di Montesiepi si paga un biglietto unico di 2 Euro. Per raggiungere l’Abbazia basta recarsi verso Chiusdino e seguire le indicazioni apposite. E’ un po’ fuorimano ma è ben segnalata.
Nel mio navigatore satellitare poteva essere impostata come destinazione come “Abbazia di San Galgano (Chiusdino)”: niente di più facile!
Visitare l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino
L’Abbazia di San Galgano è un luogo che emana un’aura di sacralità e misticismo nonostante sia ormai un rudere (seppur restaurato).
Completamente vuota, priva del tetto e caratterizzata da architetture gotiche originalissime per l’epoca di costruzione (1200-1300), l’Abbazia di San Galgano è un vero capolavoro.
Una curiosità: le maestranze che lavorarono alla costruzione dell’Abbazia di San Galgano erano in parte pisane ed in parte senesi. Il gusto architettonico e le tradizioni costruttive che le maestranze all’epoca portarono con loro dalle rispettive città d’origine, conferirono all’Abbazia una conformazione originale.
Gli archi hanno, infatti, punti focali diversi. Ciò a causa delle differenti tecniche impiegate nel taglio dei “conci” (blocchi di pietra grezza) secondo le diverse tradizioni architettoniche medievali di Pisa e di Siena.
L’Abbazia è intitolata a Galgano Guidotti, cavaliere libertino che, dopo aver ricevuto l’illuminazione divina, decise di abbandonare una vita di vizi e lussuria per convertirsi a “uomo di Dio”. Il culto di San Galgano era molto sentito nel Medioevo e ciò è testimoniato dall’imponenza dell’Abbazia, che nel XIV secolo visse il suo periodo di massimo splendore.
Nei secoli successivi, gradualmente, l’importanza, un tempo cruciale, dell’Abbazia di San Galgano venne meno, fino al progressivo e devastante abbandono dell’edificio.
Oggi l’Abbazia è un maestoso e impressionate monumento storico e religioso, circondato da un alone di mistero e di leggenda.
Galgano Guidotti e la leggenda della “spada nella roccia” dell’Eremo di Montesiepi
Dall’Abbazia di San Galgano, a piedi, si raggiunge, seguendo un gradevole sentiero immerso nel verde e nei vigneti, l’Eremo di Montesiepi.
Qui è conservata la leggendaria “spada nella roccia”, conficcata da Galgano in un masso per consacrare la sua conversione religiosa.
Molti vedono forti similitudini tra il mito di Re Artù e le vicende collegate alla vita di San Galgano: l’ambientazione di entrambe le storie nel XII secolo e la presenza di un cavaliere di nome Gawain tra gli arturiani della Tavola Rotonda sono i principali indizi di una origine comune della leggenda.
Il fatto, inoltre, che la vicina Abbazia di San Galgano sorgesse in un importante crocevia viario medievale, dove si incontravano cavalieri, pellegrini, mercanti e monaci provenienti da diversi Paesi del mondo, spiegherebbe l’esportazione del mito della “spada nella Roccia” nel Nord Europa.
Le braccia mummificate nell’Eremo di Montesiepi: realtà o mito?
All’interno dell’Eremo di Montesiepi c’è una splendida cappella affrescata da Ambrogio Lorenzetti nel Trecento.
Qui, in una teca, sono conservate le braccia mummificate di uno dei tre invidiosi che, nel 1181, cercarono di estrarre e spezzare la spada di San Galgano e che, come punizione divina, furono sbranati dai lupi.
Realtà o leggenda? Nessuno lo sa, ma secondo recenti analisi al Carbonio 14, le braccia sarebbero davvero coeve di San Galgano e risalirebbero effettivamente al XII secolo.
che posto meraviglioso, è davvero un posto da vedere!!!!
L’Abbazia di San Galgano è davvero uno dei luoghi più belli in assoluto della Toscana.