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Itinerario a Procida: cosa vedere, dove mangiare e dove pernottare

Cosa fare e vedere a Procida

Un viaggio a Procida è un’esperienza intensa. Ecco qualche consiglio su cosa vedere, dove dormire e dove mangiare sull’isola.

L’isola di Procida merita una giornata o, meglio ancora, un paio di giorni per esplorarla bene. Si tratta di un luogo affascinante ma strano, anni luce dall’eleganza di Capri o dal trambusto di Ischia.

Alcuni – ma non tutti – i traghetti e gli aliscafi da Napoli per Ischia fanno scalo a Procida. Il viaggio in aliscafo dura circa 40 minuti, quello in traghetto un po’ di più (ma non molto). Dopo aver visto qualcuno lamentarsi su un forum di viaggi di quanto sia complicato trovare il porto da dove partono traghetti e aliscafi a Napoli, è meglio precisare che i traghetti per Procida partono dal Porto di Calata Porta di Massa, mentre gli aliscafi dal Molo Beverello.

Tuttavia al Molo Beverello, invece di cercare come destinazione “Procida” bisogna cercare “Ischia via Procida”. C’è un bus navetta tra i due terminali, molto frequente e gratuita.

Le brevi note che seguono sono solo i miei pensieri ed esperienze personali raccolte durante il mio viaggio a Procida. Vi è un eccellente piccolo sito internet dove troverete tutto quello che c’è da sapere su l’isola.

Cosa fare e vedere a Procida

Cosa vedere sull’isola di Procida

Cominciamo col dire che cosa Procida non è. Non è un isola delle vacanze, non ci sono alberghi a cinque stelle con piscine, non ci sono ristoranti gourmet, non ci sono eleganti negozi. Procida è un’isola di pescatori. I suoi abitanti sono sempre stati “sposati” con il mare attraverso la pesca o lavorando sui traghetti o sulle flotte mercantili. Il Procidiani sono taciturni e religiosi.

Ci sono, naturalmente, alcuni ristoranti, meno ambiziosi forse di quelli di Ischia, e un paio di alberghi più eleganti. Si vedrà anche il turista occasionale, soprattutto con un tour di mezza giornata organizzato da Ischia o dalle navi da crociera attraccate a Napoli.

Procida

Le strade del centro storico sono lastricate e molto strette e se si sente un veicolo in avvicinamento è sempre consigliabile appiattirsi contro un muro e tirare la pancia in dentro. L’intera isola è un sistema di traffico a senso unico che lo rende leggermente piu comprensibile e facile da prevedere: almeno si sa da quale direzione aspettarsi gli aspiranti piloti di F1.

Detto questo, l’unico modo pratico per girare Procida, almeno durante un breve soggiorno, è il taxi. Chiederanno circa 30 euro per un viaggio intorno all’isola ed è sempre una buona idea chiedere al conducente di scegliere un bar lungo la strada dove si può offrirgli un caffè. Non ci vorrà più di 1 ora e mezza per fare il giro (l’isola copre appena 4 chilometri quadrati). Ci sono un paio di autobus molto piccoli, ma non vale la pena cercare di capire come funzionano per un breve soggiorno. Sempre se non vi piace viaggiare in compagnia delle persone del luogo e magari scambiare quattro chiacchiere con loro.

A Procida consiglio di passeggiare per le vie del centro storico prima di girare l’isola. A piedi, ad un paio di centinaia di metri lungo la banchina (a sinistra rispetto a dove si scende dal traghetto/aliscafo) vedrete la strada principale del borgo. Bisogna salire subito dietro una piccola chiesa dedicata ai marinai. Si può anche arrivare fino alle fortificazioni che si affacciano sul centro, ma tenete a mente che si tratta di una salita lunga. Forse sarebbe saggio includere questa zona nel vostro viaggio in taxi, se non siete molto allenati.

Marina Chiaiolella

Grazie al sistema del senso unico adottato, il taxi probabilmente vi porterà in senso antiorario intorno all’isola. Al punto più occidentale c’è il borgo di Marina Chiaiolella. Questo è il punto più lontano che si può raggiungere dal porto (conosciuto localmente come Marina Grande, anche se grande è un termine relativo). E’ ad un paio di chilometri di distanza, ma sembra piu lontano date le strade strette e tortuose che bisogna percorrere per arrivarci.

A Marina Chiaiolella c’è un piccolo porto turistico collegato ad una spiaggia con il nome ottimistico di Lido di Procida. Si tratta di una stretta striscia di grigia sabbia vulcanica, suppongo molto bella in estate (io ero lì fuori stagione). C’è un bel bar proprio sulla banchina per una pausa-caffè o un gelato. Proseguendo la visita a Chiaiolella, sono imperdibili le magnifiche vedute che si godono dalle scogliere sul lato sud dell ‘isola.

Corricella

Continuando l’esplorazione si giunge ad un altro villaggio tipico, Corricella. Vale la pena di compiere un viaggio solo per vedere Corricella. Si tratta di un borgo di pescatori costruito a terrazze di case dipinte con i colori più vivaci. Può essere raggiunto solo a piedi, scendendo decine di gradini ripidissimi. La discesa è piacevole, ma la salita è un altro discorso, soprattutto se fa caldo!

Se qualcuno ricorda il film del 1995 “Il Postino” con Massimo Troisi, vi farà piacere sapere che Corricella è il paesino dove la pellicola è stata girata. Noterete, sia a Corricella che negli altri paesini dell’isola di Procida, che molte case antiche hanno tetti a forma di cupola.

Questa caratteristica architettonica aveva un tempo uno scopo ben preciso: raccogliere l’acqua piovana che qui veniva poi conservata o convogliata all’interno di cisterne, in genere sotterranee. Per evitare il ristagno di acqua gli effetti negativi del calore dell’estate, delle anguille venivano introdotte nelle cisterne per tenere l’acqua in movimento. Le anguille rappresentavano anche una sifiziosa aggiunta alla dieta del padrone di casa, di tanto in tanto.

Terra Murata

La tappa successiva del giro in taxi è il borgo fortificato di Terra Murata. La fortezza risale al XVI° secolo e fu costruita per proteggere Procida dai predoni saraceni. Prima di entrare nel complesso, fermatevi un attimo a guardate indietro, vero Corricella: ammirate la stupenda veduta del borgo visto dall’alto.

L’intera area di Terra Murata è lugubre e abbastanza inquietante, con quel fascino tipico dei luoghi antichi. C’è il forte su una scogliera a picco sul mare, una chiesa assolutamente da vedere (se aperta), poche case ed i resti di un enorme prigione che ospitava ergastolani provenienti da tutta Italia. La prigione è stata chiusa solo nel 1980 ed oggi ne restano le tristi vestigia: l’edificio è immutato e mantiene l’aspetto che aveva nel giorno in cui avvenne il trasferimento dell’ultimo prigioniero. Dal paesino di Terra Murata si scende verso Marina Grande, e il gioco è fatto.

Marina Grande

A Marina Grande troverete numerose trattorie e pizzerie. Naturalmente Procida sembrerà un vero paradiso agli amanti dei piatti a base di pesce fresco e frutti di mare.

A Corricella ci sono 3 o 4 trattorie sul lungomare. Il ristorante dove ho mangiato io si chiama “Graziella“. Ha solo posti all’aperto, le porzioni sono abbondanti e consiglio di non ordinare un secondo prima di aver finito la pasta. Si mangia benissimo e molto!

Isola di Procida: dove dormire e dove mangiare

Se avete 2-3 giorni a disposizione per visitare Procida, è importante scegliere l’hotel giusto e stare comodi. Per quanto ne so (o almeno per quanto mi hanno detto) per gli hotel di Procida non è molto comune offrire la mezza pensione o la pensione completa. Moltissimi hanno solo il servizione B&B: camera e colazione. Mi è stato spiegato che non c’è un grosso mercato per il servizio completo e non è economico mettere spazio a disposizione per le cucine e assumere personale per i pochi turisti che pernottano sull’isola in estate.

Io ho soggiornato in quello che i recensori su Internet considerano il miglior hotel di Procida, Albergo “La Vigna”. Lo consiglio caldamente.

Si tratta di un hotel 4 stelle con il proprio giardino e vigneto. La struttura si trova a pochi passi dal centro storico di Procida. Nei pressi c’è anche una spiaggia di sabbia con scogli pittoreschi. E’ a breve distanza anche dal porto di Marina Grande. L’Albergo “La Vigna” è nella città vecchia e non è facile da trovare: di certo avrete bisogno di un taxi la prima volta per raggiungerlo senza intoppi.

Chiedete una camera che si apre sul giardino, così, dopo una giornata di sightseeing, potrete riposarvi sotto gli aranci e limoni, e gustare un cocktail refrigerante ammirando il verde. La colazione è davvero deliziosa. C’è una pizzeria in piazza a 5 minuti dall’hotel che vi rifocillerà a pranzo o cena.

Un’ultima cosa. Se preferite qualcosa di più insolito, che potranno ispirarvi maggiormente rispetto ai consigli delle solite guide, vi è un classico italiano ambientato a Procida, “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, che suggerisco caldamente. Scritto nel 1957, è il diario di infanzia e adolescenza di un ragazzo che racconta la sua vita sull’isola fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

Written by Peter

Gallese, in Italia dal 1982, pensionato, ex-bancario. Ho viaggiato dagli anni '60 in poi, sia per svago che per lavoro. Mi piacciono le "sfide" quando viaggio, i Paesi "difficili". Ora - con l'età - viaggio un po' di meno. Quando viaggio sono un solitario. Non amo la folla, non sono un foodie. Non faccio più fotografie (è tutto nella mia testa). Sono rimasto un nostalgico backpacker degli anni '60/'70.

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