Vi racconto la mia escursione a Curzútt e al ponte tibetano Carasc. Ho scoperto che c’è un ponte tibetano nascosto in mezzo alle montagne della Svizzera ed è accessibile a tutti gratuitamente.
Un ponte tibetano? In Svizzera? Gratis?
Immaginatemi mentre, nell’udire queste frasi, il mio viso assume un’espressione a metà tra stupore ed eccitazione.
Ho fatto qualche ricerca, chiesto in giro, googlato le poche informazioni che avevo reperito (“ponte tibetano svizzera ticino”) e un bel Sabato sono partita all’avventura. Pranzo al sacco, scarpe comode, qualche Franco in tasca: destinazione Canton Ticino (Svizzera).
Come raggiungere il ponte tibetano Carasc?
Andiamo per gradi. La prima informazione necessaria a chi voglia raggiungere ed attraversare il ponte tibetano Carasc è, ovviamente, come trovarlo.
Il ponte tibetano si trova in mezzo alle montagne del Canton Ticino, vicino a Bellinzona, e unisce Curzútt a Sementina.
Anche se è in una posizione abbastanza isolata, è facilmente raggiungibile partendo dal paesino di Monte Carasso. Io sono arrivata a Monte Carasso in auto (impostando proprio “Monte Carasso” come destinazione sul navigatore).
Da Monte Carasso parte la funivia Monte Carasso-Curzútt-Mornera. Parcheggiata la macchina nei pressi della funivia (a pagamento, quindi premunitevi di Franchi svizzeri in moneta per il parchimetro), abbiamo preso la funivia e siamo scesi alla prima fermata, Curzútt.
La funivia è piccola e molto caratteristica. Ogni cabina può ospitare al massimo 8 persone. Informatevi sugli orari di apertura e sulle corse in modo da non perdere tempo in attesa della funivia.
COSTO DELLA FUNIVIA : 8 CHF da Monte Carasso a Curzútt GUARDA IL VIDEO: Ponte tibetano Carasc |
Una volta scesi a Curzútt, bisogna imboccare il sentiero (ben segnalato) che indica la direzione verso il ponte tibetano. Le indicazioni dei sentieri sono molto chiare e ben visibili, non si può sbagliare.
Il sentiero è adatto a tutti, anche alle famiglie con bambini e alle persone meno allenate.
Durante la mia escursione io ho incontrato anziani, bambini, adulti e anche padroni con i loro amici cani (non ci sono indicazioni che vietano di portarli). Gli unici tratti che possono creare un po’ di affaticamento a chi non è abituato a camminare in montagna sono quelli in salita ma tenendo un’andatura normale e fermandovi di tanto in tanto non dovreste avere problemi a raggiungere il ponte tibetano.
Da Curzútt, a piedi, si arriva al ponte tibetano Carasc in circa 45-60 minuti di passeggiata. Una volta raggiunto il ponte si può decidere di attraversarlo e proseguire per un po’ sull’altro versante, dove ci sono altri sentieri, oppure tornare indietro, verso la funivia.
Sottolineo che il medesimo percorso può essere fatto evitando la funivia e salendo a piedi da Monte Carasso a Curzútt, proseguendo, poi, sempre a piedi verso il ponte tibetano ma ci vuole molto più tempo, circa 4 ore.
Cosa vedere: Curzútt e la chiesa di San Barnàrd
Prima di arrivare al ponte tibetano Carasc, meta della nostra escursione, abbiamo fatto piccole soste in due tappe intermedie: il paesino di Curzútt e la chiesa di San Barnàrd.
Curzútt
Curzútt, con le sue casette in pietra a secco scura e le sue stradine strettissime, è un antico insediamento moncarassese sopravvissuto allo scorrere del tempo. Fino alla fine del 1700, infatti, sulle montagne risiedevano in forma stanziale numerosi Moncarassesi, prima del definitivo spostamento a valle seguito alla bonifica delle paludi.
Chiesa di San Barnàrd
Poco distante da Curzútt, incontriamo sul nostro cammino anche la chiesa di San Barnàrd (o chiesa di San Bernardo), inserita nella lista dei monumenti più importanti del Bellinzonese.
Costruita tra i secoli XI e XII, la chiesa di San Barnàrd conserva affreschi antichissimi, di una bellezza indescrivibile a parole. I più antichi risultano essere la Madonna del Latte e il San Cristoforo, realizzati attorno al 1300. Sono successivi al 1450, invece, gli affreschi attribuiti ai Seregnesi, Cristoforo e suo nipote Nicolao, due artisti provenienti da Seregno (Brianza), molto attivi nel Ticino.
Meravigliosa è l’Ultima cena, attribuita a Cristoforo da Seregno: sulla tavola il sacro si mescola al profano, con riferimenti alla vita quotidiana locale (gamberi di fiume e ciliegie non si erano mai visti in un cenacolo, così come un maialino sulla tavola degli ebrei).
Una guida (una simpatica signora brasiliana seduta ad un tavolino davanti all’ingresso della chiesa), gratuitamente, ci ha illustrato tutti gli affreschi e raccontato la storia della chiesa di San Barnàrd. La nostra visita alla chiesa è durata una mezz’oretta. Siamo rimasti colpiti da questa donna, dal suo entusiasmo e dal suo desiderio di far conoscere le bellezze nascoste tra queste montagne, spesso ignorate anche dagli stessi Ticinesi.
Ponte tibetano Carasc: come arrivare?
Dopo aver visitato la chiesa di San Barnàrd ci siamo incamminati di nuovo lungo il sentiero e, finalmente, siamo giunti al ponte tibetano Carasc.
Il ponte, sospeso sulla valle che divide Monte Carasso da Sementina, è davvero spettacolare: è lungo 270 metri, pesa 50 tonnellate e, nel punto più alto, dista 130 metri dal fondovalle. E’ stato realizzato in metallo e legno di larice ed il camminamento è largo meno di un metro.
Il ponte Carasc è aperto a tutti e si può attraversare gratuitamente. Per essere un ponte tibetano, è molto stabile: c’è qualche oscillazione ma, in linea di massima, si attraversa senza particolari problemi. Non incute timore né fa percepire a chi lo attraversa un senso di pericolo. E’, anzi, molto piacevole da attraversare: un’esperienza insolita ma del tutto positiva.
Dopo aver attraversato il ponte ci siamo fermati a fare un pic-nic e, sulla via del ritorno, abbiamo approfittato della passeggiata nel folto castagneto per raccogliere qualche castagna da arrostire la sera, come premio per aver superato la “prova” del ponte tibetano. Un’esperienza che consiglio a tutti!
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Che bella escursione! Io ho visto tanti posti nel Ticino, ma questo non lo conoscevo!