Gaudí a Barcellona. Quali sono le opere di Antoni Gaudí da non perdere a Barcellona? Le più note sono il Parc Güell, la Casa Batlló e la Sagrada Família ma a Barcellona ci sono altri edifici progettati da Gaudí che dovete vedere assolutamente.
Sapevate che ben 7 edifici progettati da Antoni Gaudí a Barcellona sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO?
Tale straordinario riconoscimento ci aiuta a comprendere quanto importante sia stata l’attività di architetto di Gaudí, che con le sue opere ha donato alla città di Barcellona dei capolavori dal valore inestimabile.
Antoni Gaudí a Barcellona: opere più importanti
Scopriamo insieme quali sono le opere firmate da Antoni Gaudí che dovete obbligatoriamente inserire nel vostro itinerario a Barcellona.
1. Sagrada Família
La Sagrada Família non ha bisogno di presentazioni.
E’ senza dubbio l’opera architettonica più nota e visitata tra quelle edificate su progetto di Antoni Gaudí a Barcellona.
La “lettura” della Sagrada Família può risultare difficoltosa a chi non conosce approfonditamente l’opera, il pensiero e i meccanismi del processo creativo di Antoni Gaudí. Per tale ragione vi consiglio di programmare un tour guidato quando visiterete la Sagrada Família.
Senza dilungarmi oltre su questa straordinaria opera architettonica, massimo capolavoro e testamento di Gaudí, rimando ai miei precedenti articoli sulla Sagrada Família, che vi suggerisco di leggere se cercate maggiori informazioni sull’edificio e sulla sua iconologia, ma anche consigli pratici per visitarla, prezzi dei biglietti e una guida completa per decifrarne il significato.
Visitare la Sagrada Família: guida completa, consigli pratici e prezzi 10 cose che (forse) non sapevi sulla Sagrada Família di Antoni Gaudí |
La Facciata della Natività, l’unica realizzata quando Antoni Gaudí era ancora in vita, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005. Le spoglie dell’architetto ancora oggi riposano nella Cripta della Sagrada Família.
La Sagrada Família è uno degli edifici progettati da Antoni Gaudí che dovete assolutamente vedere e visitare durante il vostro viaggio a Barcellona.
Vi raccomando di prenotare con largo anticipo la vostra visita alla Sagrada Família: io ho partecipato a una visita guidata con accesso salta-fila acquistata su Tiqets e la consiglio senza indugi. |
2. Parc Güell
Tra le opere di Gaudí assolutamente da vedere a Barcellona non potevo non citare il Parc Güell.
Questo parco monumentale, situato su una collina in posizione panoramica, è uno dei luoghi-simbolo di Barcellona.
Il Parc Güell non nasce come parco pubblico ma come una zona residenziale pensata per ricchi borghesi, una sorta di quartiere-giardino con case dall’architettura originale, ampi spazi verdi, servizi di ogni tipo e una eccezionale veduta panoramica sulla città di Barcellona.
A commissionare questo utopistico quanto stimolante progetto ad Antoni Gaudí fu Eusebi Güell i Bacigalupi, noto affarista e politico dell’epoca.
IL SODALIZIO TRA GAUDÍ E GÜELL Oltre al parco, a cui diede il suo nome, Eusebi Güell commissionerà a Gaudí diverse opere nel corso della sua carriera di architetto. Molti di questi edifici sono proprio a Barcellona (il Palau Güell e i Padiglioni Güell) o negli immediati dintorni della capitale catalana (la Cripta della Colonia Güell a Santa Coloma de Cervelló e le Cantine Güell a Sitges). |
Il progetto di trasformazione del Parc Güell in un complesso residenziale di lusso per le famiglie facoltose della borghesia di Barcellona fallì miseramente.
Dei 60 alloggi previsti inizialmente, vennero effettivamente costruite solo 3 case. L’unica che venne di fatto venduta e abitata fu quella in cui si stabilì lo stesso Antoni Gaudí con la sua famiglia. Oggi questa graziosa casetta nel cuore del Parc Güell è stata trasformata nella Casa-museo di Gaudí ed è visitabile.
Il fallimentare progetto di Eusebi Güell, pur non portandogli la sperata ricchezza all’epoca, permise la nascita di uno dei luoghi più amati dai Barcellonesi e dai turisti. Nel 1922, infatti, il Parc Güell venne ceduto al Comune di Barcellona e divenne un parco pubblico.
Ancora oggi il Parc Güell è accessibile a tutti gratuitamente, fatta eccezione per la zona monumentale, per la quale è previsto il pagamento di un biglietto.
La zona monumentale del Parc Güell comprende tutte le attrazioni più note del parco: la Plaça de la Natura con l’iconica panca ricoperta di ceramiche colorate, la Sala Ipostila con le sue 86 enormi colonne, la scalinata monumentale che ospita la celeberrima salamandra-dragone, il Portico della Lavandaia, la Casa del custode e la Portineria.
Una visita al Parc Güell, in particolare alla zona monumentale nata dal genio di Gaudí, è imprescindibile in occasione di un viaggio a Barcellona. Se volete evitare imprevisti e saltare la fila, ricordate di acquistare il biglietto per visitare il Parc Güell di Barcellona con anticipo: potete farlo su Tiqets. |
L’UNESCO ha ufficializzato l’inserimento del Parc Güell nella lista dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità nel 1984.
3. Casa Batlló
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle opere di Antoni Gaudí da vedere assolutamente a Barcellona spostandoci su uno dei viali più importanti della città, il Passeig de Gràcia.
Lungo il Passeig de Gràcia troveremo ben due delle cosiddette “case di Gaudí”, la Casa Batlló e la Casa Milà, due degli edifici civili che vennero commissionati da abbienti mecenati al geniale “Architetto di Dio” nel corso della sua vita.
D. Josep Batlló y Casanovas, facoltoso industriale e imprenditore molto in vista nella Barcellona dell’epoca, acquistò l’edificio che oggi porta il suo nome, Casa Batlló, nel 1903.
Tra il 1904 e il 1906 l’imprenditore diede incarico ad Antoni Gaudí di demolire il palazzo e di riedificarlo, stilando ex novo un progetto per la casa.
All’architetto venne garantita la totale libertà creativa e proprio grazie alla genialità di Gaudí si evitò di demolire l’edificio, che venne completamente ristrutturato secondo il gusto e la fantasia del suo “creatore”.
La variopinta e luccicante facciata della Casa Batlló è caratterizzata da una particolarissima decorazione a mosaico basata su delle raffinate tonalità pastello e dalla presenza di peculiari finestre che ricordano delle bolle di sapone. Il tetto della casa ha un aspetto surreale, quasi “magico”, come se fosse il frutto di un incantesimo.
La copertura in tegole di ceramica vetrificata del tetto di Casa Batlló ricorda le squame di un drago e, secondo alcune interpretazioni (abbastanza verosimili data la fervente fede di Antoni Gaudí), la parte superiore dell’edificio sarebbe la rappresentazione della leggenda di San Giorgio (patrono della Catalogna).
Come già detto, la distesa di brillanti e colorate tegole imiterebbe il dorso di un rettile, metafora del drago nella leggenda di San Giorgio.
La torretta sul tetto, invece, rappresenterebbe allegoricamente la spada con cui il Santo martire trafiggerà il drago, uccidendolo.
Infine, i balconi e le colonnine che decorano la facciata di Casa Batlló, dall’aspetto inquietante e “scheletrico” (tanto da aver regalato alla Casa Batlló il soprannome di Casa dels ossos, cioè “casa delle ossa”), ricorderebbero le vittime innocenti sbranate e smembrate dal dragone.
La Casa Batlló, per la sua unicità architettonica, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005.
La Casa Batlló, splendida all’esterno, è visitabile anche all’interno. Ricordatevi di acquistare i biglietti salta-fila per non sprecare tempo prezioso in coda: li trovate su Tiqets. |
4. Casa Milà (La Pedrera)
Poco più avanti, continuando la nostra passeggiata lungo il Passeig de Gràcia, incontriamo la Casa Milà, progetto concluso da Antoni Gaudí nel 1912 e finanziato da Pere Milà, da cui la casa prende il nome.
L’aspetto insolito e stravagante dell’edificio, per nulla in linea con il gusto del tempo, non incontrò il favore del pubblico. Gli abitanti di Barcellona iniziarono a chiamare la Casa Milà utilizzando un appellativo dispregiativo, “La Pedrera”, che significa “cava di pietra” o “grotta di pietra”.
Il progetto architettonico per la costruzione della Casa Milà è frutto della fantasia sfrenata di Antoni Gaudí, dei suoi azzardi costruttivi e della forza propulsiva del suo desiderio di innovare e rivoluzionare i canoni estetici dell’epoca.
La facciata ornamentale in pietra grezza con dettagli in ferro battuto della Casa Milà è un turbinio di onde e linee curve.
Anche il cortile centrale interno, creato per fornire la luce naturale a tutte le stanze, è ondulato, quasi ipnotico nelle sue forme fluide e morbide.
E’ sul tetto, però, che, ancora una volta, Gaudí crea un mondo fantastico e ricco di sottotesti e messaggi nascosti: comignoli stravaganti, distese di mosaici vetrificati, passaggi incurvati, scalinate spettacolari che sembrano innalzare il visitatore verso il cielo.
Particolare menzione meritano i comignoli della Casa Milà che mimano una fila di minacciosi guerrieri, schierati e pronti per la battaglia. Sono loro i silenziosi “guardiani” che, dall’alto della terrazza di Casa Milà, vegliano sulla Pedrera e sull’intera Barcellona.
Con questo lavoro Gaudí ruppe tutti gli schemi, al punto da suscitare critiche anche da parte degli architetti coevi. Oggi La Pedrera è, però, considerata uno dei capolavori dell’architetto spagnolo ed è per questo stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984.
Come già consigliato per la Casa Batlló, se volete visitare Casa Milà acquistate i biglietti salta-fila (su Tiqets) in modo da evitare di perdere ore a fare la coda all’ingresso. |
5. Casa Vicens
Lasciandoci alle spalle la Manzana de la Discordia, ci spostiamo nel quartiere di Gràcia per vedere una delle opere giovanili di Antoni Gaudí, Casa Vicens, costruita tra il 1883 e il 1885 e considerata l’opera antesignana del Modernismo catalano.
Manuel Vicens i Montaner, facoltoso imprenditore e intermediario in Borsa, desiderava possedere una dimora estiva dove andare in villeggiatura con la sua famiglia. Fu così che, entrato in contatto con il 32enne Gaudí, decise di commissionargli la realizzazione dell’edificio.
Casa Vicens è un embrione di tutto ciò che contraddistinguerà l’opera di Antoni Gaudí negli anni successivi ed è molto interessante da visitare per immergersi nelle creazioni fantasiose e originali di un giovane ma già brillante architetto.
Gaudí, come sappiamo, spesso cercava l’ispirazione nel mondo naturale e un aneddoto collegato alla costruzione della Casa Vicens ci permette di entrare parzialmente nell’originale processo creativo dell’architetto spagnolo.
“Quando andai a prendere le misure del terreno – spiega Gaudí – questo era interamente coperto da fiorellini gialli; fiorellini che sono stati ripresi come motivo fondamentale delle piastrelle in ceramica. Trovai anche un esuberante margallón (una palma), la cui forma delle foglie, come fuse nel ferro, formano le inferriate e la porta di ingresso”.
Anche Casa Vicens, insieme ad altre opere di Gaudí, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005.
Volete visitare Casa Vicens? Non dimenticate di prenotare la vostra visita con anticipo e di acquistare i biglietti salta-fila (li trovate su Tiqets). |
6. Casa Calvet
Quella di cui parleremo adesso non è certamente una delle “case di Gaudí” più famose o originali ma certamente merita una sosta se state esplorando il quartiere dell’Eixample di Barcellona.
La Casa Calvet, nata dalla collaborazione di Gaudí con gli architetti Francesc Berenguer, Joan Rubió e Juli Batllevell, è probabilmente uno dei progetti meno innovativi di Antoni Gaudí. Il suo stile, di solito riconoscibilissimo, nella Casa Calvet sembra “frenato” e si manifesta in un edificio certamente più tradizionalista e conservatore.
La Casa Calvet, costruita nel 1899, venne realizzata su commissione di un facoltoso industriale del cotone, Pere Màrtir Calvet, con la doppia funzione di abitazione per la famiglia Calvet e di negozio di stoffe e tessuti.
Probabilmente le forme statiche, simmetriche ed equilibrate della facciata di Casa Calvet, già a prima vista meno esuberanti e fantasiose rispetto a quelle delle architetture più note di Antoni Gaudí, furono il frutto dell’esigenza di integrare l’edificio nel contesto elegante, formale e ordinato del quartiere dell’Eixample.
E’ comunque interessante osservare il lavoro di Antoni Gaudí in una forma diversa da quella a cui l’estroso “Architetto di Dio” ci ha abituati nelle sue opere più famose.
Casa Calvet non è visitabile all’interno, fatta eccezione per gli ambienti occupati dal ristorante al piano terra, dove potete regalarvi un pranzo o una cena indimenticabile.
7. Plaça Reial e i lampioni di Gaudí
Non sono in molti ad esserne a conoscenza e io stessa ho scoperto questa “chicca” per caso, esplorando il Barri Gòtic, il quartiere gotico di Barcellona, e le zone attorno alla Rambla.
Arrivata nella Plaça Reial, una deliziosa piazzetta adornata da palme e brulicante di vita, non ho potuto fare a meno di notare degli strani lampioni. Ebbene, i lampioni in metallo, ghisa e pietra della Plaça Reial, dalle forme a dir poco bizzarre e decorati con motivi e colori stravaganti, sono stati progettati proprio dal nostro amato Antoni Gaudí!
I lampioni della Plaça Reial di Barcellona sono di fatto il primo progetto commissionato a Gaudí dalla città di Barcellona e sono l’opera che fece per la prima volta conoscere l’architetto catalano al grande pubblico. Inutile dire che i lampioni di Antoni Gaudí riscossero notevole successo all’epoca, per la loro innegabile originalità.
Passeggiando lungo la Rambla o nei vicoletti del Barri Gòtic, non potete rinunciare a fare una piccola deviazione verso la Plaça Reial per andare a vederli dal vivo.
8. Padiglioni Güell
I Padiglioni Güell (Pavellons Güell), come già accennato parlando del Parc Güell, vennero commissionati nel 1883 ad Antoni Gaudí da Eusebi Güell, mecenate, estimatore e amico dell’architetto catalano.
Lavorando ai padiglioni della Finca Güell, una tenuta di proprietà dell’imprenditore spagnolo situata in quella che attualmente è la zona universitaria di Barcellona, Gaudí liberò la sua fantasia e sperimentò sia dal punto di vista architettonico che materico.
Degno di particolare menzione è il maestoso cancello in ferro battuto dei Padiglioni Güell. Il cancello, dal tema allegorico, ospita uno degli animali mitologici preferiti da Antoni Gaudí, cioè il drago.
Oltre al cancello, sono opera di Gaudí anche i due edifici posti vicino all’ingresso della Finca Güell, che dovevano fungere da casa del custode e da scuderia per i cavalli.
I MOSAICI DI TRENCADÍS Una curiosità che rende la progettazione dei Padiglioni Güell da parte di Antoni Gaudí particolarmente interessante sta nel fatto che qui, per la prima volta, l’architetto utilizza una tecnica che ricorrerà nelle opere successive. Sto parlando del trencadís, una tecnica di decorazione a mosaico realizzata mediante l’applicazione su una superficie di frammenti giustapposti di ceramica variopinta. Il mosaico di trencadís, tratto distintivo del Modernismo catalano, vedrà la sua massima espressione nelle opere successive di Antoni Gaudí, in particolare nel Parc Güell e nella Casa Batlló.< |
9. Palau Güell
Continuiamo a cercare le opere di Antoni Gaudí in giro per Barcellona e giungiamo di fronte al frutto di un nuovo sodalizio tra l’architetto della Sagrada Família e il conte Eusebi Güell.
Pietra, legno, ferro battuto, vetro, ceramica e mattoni sono i materiali scelti da Gaudí per la realizzazione di un nuovo, ambizioso progetto: l’ampliamento del Palau Güell, residenza della famiglia Güell nel centro di Barcellona, a pochi passi dalla Rambla.
L’edificio venne costruito tra il 1886 e il 1890 e presenta temi e linguaggi che saranno ricorrenti nei lavori successivi di Gaudí.
La facciata del Palau Güell, in pietra calcarea del Garraf, ospita due enormi portali in ferro battuto.
I toni scuri, predominanti nella facciata, contribuiscono a donare al palazzo un’aura tetra e austera.
L’atmosfera goticheggiante, sicuramente non casuale (ci troviamo, infatti, tra il Barri Gòtic e il quartiere El Raval), rende la visita al Palau Güell ancor più emozionante.
Soffermatevi ad osservare il soffitto del salone principale del Palau Güell. Qui Gaudí è riuscito a “mimare” un angolo di cielo stellato sfruttando un ingegnoso gioco di luci.
L’architetto fece realizzare dei fori sul soffitto in modo da potervi inserire delle lanterne. La luce delle lanterne, filtrando da queste strategiche aperture, dà l’impressione a chi entra nella stanza e volge lo sguardo verso l’alto di trovarsi al di sotto di un romantico cielo notturno illuminato da decine di stelle.
Tra le decorazioni del Palau Güell non possono ovviamente mancare i mosaici di trencadís che ricoprono, tra le altre cose, i bellissimi comignoli del palazzo.
Come altre importanti opere architettoniche di Gaudí, anche il Palau Güell è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. L’inserimento nella prestigiosa lista risale al 1984.
10. Torre Bellesguard
La Torre Bellesguard è un po’ fuorimano rispetto agli edifici più famosi progettati da Gaudí e visibili a Barcellona.
Se, però, siete interessati ad approfondire il lavoro dell’architetto catalano vale senza dubbio la pena raggiungere la Torre Bellesguard e visitare questo particolare “castelletto” in puro stile Gaudí.
Per raggiungere la Torre Bellesguard dovete prendere la metro L7 fino ad “Avenida Tibidabo” e camminare per 15-20 minuti oppure viaggiare sulla Linea Blu del Barcelona Bus Turístic e scendere alla fermata “Tibidabo”.
A commissionare il progetto a Gaudí fu María Sagués, vedova di Jaume Figueras, che aveva acquistato una tenuta ai piedi del Tibidabo dagli eredi del vescovo Grau d’Astorga.
Dell’antica tenuta era rimasto ben poco, quindi nel 1900 Antoni Gaudí venne incaricato di costruire una grande villa neo-gotica per la famiglia dei committenti. Data la posizione panoramica, la villa si meritò il nome di Bellesguard che significa “bella vista”.
Ma perché Antoni Gaudí scelse di costruire un castello?
Questa è la domanda che ci si pone immediatamente guardando l’edificio in mattoncini, in tutto e per tutto simile ad una piccola fortezza medievale.
La risposta è semplice: nel luogo dove oggi sorge la Torre Bellesguard, un tempo si trovava la residenza estiva dell’ultimo Re di Barcellona, Martino I di Aragona detto “l’Umano” (1356 – 1410).
Oltre ad integrare le rovine del preesistente castello (alcuni muri e il patio) nel suo progetto, Gaudí si ispirò alle fortificazioni medievali per il progetto della sua Torre Bellesguard, adottando tra l’altro lo stile Neogotico catalano come omaggio al sovrano.
Costruito tra il 1900 e il 1909, l’edificio si sviluppa in altezza, come vuole il Gotico, ed è corredato da una slanciata torre sormontata da una croce, che ricorda notevolmente le iconiche torri della Sagrada Família.
Se siete arrivati fin qui, non rinunciate a visitare la Torre Bellesguard all’interno: potete acquistare i biglietti (ingresso + audioguida) su Tiqets. |
11. Cripta della Colonia Güell
Concludiamo questo entusiasmante viaggio alla scoperta delle più belle architetture di Antoni Gaudí a Barcellona con una doverosa gita fuori porta a Santa Coloma de Cervelló.
A Santa Coloma de Cervelló, un piccolo comune a Nord di Barcellona, l’imprenditore Eusebi Güell fece costruire, attorno al 1890, un organizzato e funzionale villaggio operaio per i dipendenti delle sue fabbriche tessili.
Il villaggio operaio venne chiamato Colonia Güell e ben presto venne popolato dagli operai delle fabbriche di Eusebi Güell, accompagnati da mogli e figli.
La Colonia Güell venne ideata per permettere agli operai di vivere in un contesto tranquillo, lontano dalla città (all’epoca in continuo tumulto) e fornito di tutti i principali servizi.
Il villaggio, secondo le direttive di Eusebi Güell, doveva essere dotato di un teatro, di una scuola, di alcuni negozi, di una locanda e di un ospedale. L’imprenditore non esitò, quindi, ad assoldare i migliori architetti dell’epoca, Francesc Berenguer, Joan Rubió, Josep Canaleta e Antoni Gaudí, per dare vita al suo ambizioso progetto.
Sentendo la necessità di mettere a disposizione degli operai e delle loro famiglie un luogo di culto, Eusebi Güell commissionò alla sua squadra di architetti anche la costruzione di una cappella.
Antoni Gaudí si dedicò personalmente alla progettazione di questo edificio, riuscendo però a realizzare solo la cripta della cappella. I lavori vennero, infatti, interrotti bruscamente in seguito alla morte del conte Güell nel 1918.
La Cripta della Colonia Güell nel 2005 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Oggi sia la Colonia Güell che la Cripta della cappella firmata da Antoni Gaudí sono visitabili acquistando un biglietto di ingresso. Il tour per visitare la Colonia Güell può essere prenotato su Tiqets. |
Anche se è un po’ fuorimano, è molto facile raggiungere la Colonia Güell partendo da Barcellona. Di seguito vi spiego come fare.
Da Plaça de Espanya a Barcellona prendete il treno Ferrocarril della FGC (linee S4, S8 oppure S33) in direzione Martorell-Igualada-Manresa. Scendete alla fermata “Colonia Güell” e da qui, seguendo le indicazioni che troverete sulla pavimentazione, camminate per circa 5 minuti fino a raggiungere il villaggio operaio. Il viaggio in treno da Barcellona alla Colonia Güell dura circa 20 minuti.
Visionario, avanguardistico e anticonvenzionale, Antoni Gaudí tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ha rivoluzionato i canoni architettonici con il suo originalissimo linguaggio artistico, regalando al mondo dei capolavori dal valore incalcolabile e cambiando per sempre il volto di Barcellona.
Un itinerario alla scoperta delle opere più belle di Antoni Gaudí a Barcellona arricchirà il vostro viaggio nella capitale catalana di sorprese, emozioni e ricordi indelebili.
Fantastico! Non vedo l’ora di vedere dal vivo le opere del grande Maestro Gaudì. Grazie mille per i consigli e per avermi aiutato nell’organizzazione del mio viaggio a Barcellona. Ho trovato itinerario e consigli davvero utili e completi. Ti ringrazio tantissimo e già ho qualche altro viaggetto in mente che organizzerò presto prendendo spunto dal tuo blog… 😉
Ciao Simone, sono molto felice di esserti stata utile e d’ispirazione per futuri viaggi. Un abbraccio e buon viaggio a Barcellona.