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Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni: itinerario in auto (con MAPPA)

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni itinerario in auto con MAPPA

Itinerario per visitare Tenerife in 10 giorni in auto: noleggio auto, cosa fare e vedere, cosa e dove mangiare, dove dormire, trekking e spiagge più belle.

Organizzare un viaggio a Tenerife

Prima di passare alla descrizione dettagliata del nostro itinerario di 10 giorni a Tenerife devo fare alcune dovute premesse in modo che possiate valutare se questo itinerario faccia o meno al caso vostro.

VOLO PER TENERIFE. Noi siamo partiti da Milano Malpensa con un volo EasyJet e siamo atterrati all’Aeroporto di Tenerife Sud (Aeroporto Reina Sofía). Tenerife è servita anche da un’altro aeroporto situato nel Nord dell’isola, l’Aeroporto di Tenerife-Nord (Aeroporto Ciudad de La Laguna). Il volo da Milano a Tenerife dura circa 4 ore e mezza. Occhio quando controllate gli orari dei voli per Tenerife perché c’è un fuso orario diverso dall’Italia: Tenerife è indietro di 1 ora, tenetelo in considerazione.

NOLEGGIO AUTO. Arrivati all’Aeroporto di Tenerife Sud abbiamo ritirato la macchina a noleggio prenotata online direttamente dall’Italia con Cicar, che consiglio vivamente per almeno 2 ragioni. La prima è che Cicar non richiede obbligatoriamente la carta di credito. Si può pagare in contanti o carta di debito senza alcun deposito se non pochi Euro per la benzina che vi verranno restituiti al termine del noleggio se riconsegnerete l’auto con il medesimo livello di pieno. La seconda ragione per scegliere Cicar è che il loro banchetto si trova dentro l’aeroporto proprio accanto al ritiro bagagli da stiva, posizione comodissima per chi atterra e non vuole perdere tempo prezioso.

DOVE DORMIRE/SOGGIORNARE. Noi abbiamo soggiornato nel Sud di Tenerife, nella zona turistica di Costa Adeje, presso il Residence Acapulco. Tutta la zona costiera compresa tra La Caleta e Los Cristianos è perfetta per soggiornare nel Sud di Tenerife. Ci sono hotel di lusso, residence all-inclusive, strutture alberghiere e Airbnb per tutte le tasche. La zona di Costa Adeje/Playa de las Américas (dove abbiamo soggiornato noi) è un’ottima base per esplorare il resto dell’isola con l’auto a noleggio: è ben collegata con il centro dell’isola (Teide) ma anche con la parte settentrionale (Puerto de La Cruz) e nord-orientale di Tenerife (Santa Cruz). Sulla Costa Sud si trovano alcune delle spiagge più belle di Tenerife ed è un’area molto turistica, quindi ricca di servizi di ogni genere.

ATTIVITÀ DA PROVARE A TENERIFE: escursioni in barca, uscite in quad, moto d’acqua, surf e molto altro.

WHALE E DOLPHING WATCHING: prenota un’escursione in barca per vedere delfini, balene e tartarughe marine.

VULCANO TEIDE: prenota un’escursione di gruppo nel Parco Nazionale del Teide (con biglietto della funivia incluso).

CERCA UN HOTEL A COSTA ADEJE: scopri i migliori hotel del Sud di Tenerife e prenota il tuo soggiorno da sogno alle Canarie.

Cosa troverete in questo itinerario di 10 giorni a Tenerife?

Il nostro viaggio di 10 giorni a Tenerife è stato molto “intenso”: l’itinerario è corposo e certamente non adatto a chi è in cerca di puro relax.

Abbiamo percorso più di 900 chilometri con l’auto a noleggio e non posso certo dire di aver vissuto una vacanza riposante, anzi! Abbiamo esplorato Tenerife senza sosta, con entusiasmo e brama di vedere il più possibile. È stata davvero una vacanza sorprendente e piena di ricordi stupendi. Fatta eccezione per qualche ora trascorsa in spiaggia o in piscina, per il resto del tempo siamo stati sempre in giro a esplorare l’isola sulla nostra Opel Astra a noleggio.

Avrete capito da questa premessa che noi NON siamo andati a Tenerife per fare la classica vacanza al mare. In molti lo fanno e non c’è nulla di male in questo, si tratta di preferenze personali quindi dico ciò senza alcun giudizio negativo sulle scelte di viaggio altrui. Semplicemente la vacanza balneare non si adatta ai nostri gusti, soprattutto in un luogo come Tenerife dove si potrebbe esplorare e scoprire l’isola per mesi senza mai riuscire a vedere tutto.

Per quanto la straordinaria bellezza della costa e del mare di Tenerife sia innegabile, sarebbe riduttivo limitarsi a trascorrere le giornate in spiaggia abbandonati al dolce far niente. L’intera isola è meravigliosa, con un paesaggio eterogeneo (colline, montagne, vulcani, spiagge dorate, spiagge nere, scogliere, etc.) che ad ogni chilometro percorso in auto regala scenari magici e continue sorprese. Le cose da fare e da vedere a Tenerife sono tante; da Nord a Sud, da Est a Ovest, non credo ci sia un singolo posto brutto… o almeno noi non lo abbiamo trovato!

Vi assicuro che scegliere cosa vedere e cosa tralasciare in questi 10 giorni di vacanza a Tenerife è stato faticoso proprio per la ricchezza dell’isola sotto il profilo turistico.

Stilando il nostro itinerario on the road a Tenerife abbiamo cercato di scoprire i vari “volti” dell’isola canaria, inserendo tra le tappe un po’ di tutto. Preparatevi a vedere spiagge da cartolina, calette selvagge, borghi pittoreschi, città brulicanti di vita, luoghi insoliti, foreste incantate, distese infinite di bananeti, paesaggi vulcanici lunari e molto altro.

Tenerife in 10 giorni: MAPPA

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni: itinerario completo

GIORNO 1

  • Costa Adeje
  • Playa de las Américas

GIORNO 2

  • Masca
  • Punta de Teno
  • Garachico

GIORNO 3

  • Santa Cruz de Tenerife
  • Playa de Las Teresitas

GIORNO 4

  • Spiagge di Las Américas e Los Cristianos

GIORNO 5

  • Avvistamento balene e delfini (Maxicat)

GIORNO 6

  • Parco Nazionale del Teide

GIORNO 7

  • Los Gigantes
  • Icod de los Vinos e Drago millenario
  • Puerto de La Cruz
  • Tramonto sul Teide

GIORNO 8

  • Piscine naturali e spiagge di Alcalá
  • Playa de Abama
  • El Puertito

GIORNO 9

  • Basilica di Candelaria
  • Parco Rurale di Anaga
  • La Laguna

GIORNO 10

  • Puerto Colón
  • Playa de la Pinta
  • Playa de Torviscas
  • Playa de Fañabé
  • Playa del Duque

GIORNO 1: Costa Adeje e Playa de las Américas

Il primo giorno a Tenerife è trascorso alla scoperta della zona di Costa Adeje e di Playa de las Américas, dove abbiamo deciso di soggiornare.

Essendo partiti da Milano alle 7 di mattina e atterrati a Tenerife nella tarda mattinata, abbiamo avuto giusto il tempo di ritirare la macchina a noleggio in aeroporto, raggiungere il nostro alloggio (Residence Acapulco) e fare un po’ di spesa per i giorni successivi.

Dopo pranzo ci siamo limitati a prendere confidenza con i dintorni, passeggiando nella zona compresa tra Costa Adeje e Playa de las Américas.

Il tratto costiero sud-orientale dell’isola di Tenerife si caratterizza come una zona dalla forte vocazione turistica ed è gremito di super-hotel, residence, ristoranti, negozi, bar e lidi attrezzati. La calca di stranieri in modalità vacanziera è una certezza praticamente tutto l’anno dato che a Tenerife fa sempre bel tempo e si può stare in siaggia praticamente tutto l’anno.

Nel Sud di Tenerife non si ha la sensazione di trovarsi in Spagna… La lingua spagnola si mescola agli altri mille idiomi parlati dai turisti stranieri. Le architetture e i centri urbani hanno ben poco di spagnolo, in un susseguirsi di mega-hotel multipiano, piscine a sfioro, negozi di souvenir e chincaglierie, catene di abbigliamento internazionali, ristoranti con tavolini fronte-mare e, di sera, insegne luminose, casinò, discoteche e locali alla moda.

Tra affusolate palme proiettate verso il cielo, schiere di surfisti con la tavola sotto il braccio, viali lungomare lastricati su cui sfrecciano anziani alla guida di mobility scooter, spiagge che sembrano uscite da una cartolina e frotte di turisti in giro rigorosamente in flip flop e costume da bagno, in alcuni momenti vi sembrerà quasi di trovarvi in California. A riportarvi geograficamente nelle Isole Canarie infrangendo il “sogno californiano” ci penserà la sabbia nerissima delle spiagge di Tenerife che scintilla sotto il sole e “scotta” a contatto con le piante dei piedi nudi nelle giornate più calde.

COSA FARE A COSTA ADEJE E PLAYA DE LAS AMÉRICAS?

  • Paseo Marítimo. Una delle attività imperdibili è percorrere a piedi il Paseo Marítimo (passeggiata lungomare) che collega Costa Adeje e Playa de las Américas e si spinge fino a Los Cristianos, passando per le spiagge più frequentate della Costa Sud di Tenerife.
  • Spiagge più belle. Tra Costa Adeje e Playa de las Américas si trovano alcune delle spiagge più famose di Tenerife, come Playa de El Bobo, Playa de Troya, Playa del Camisón, Playa de Las Vistas, Playa de Los Cristianos, Playa del Duque, Playa Fañabé e molte altre.
  • Sport acquatici. Questa zona è un vero paradiso per gli appassionati di sport acquatici e attività all’aria aperta. Potrete cimentarvi in snorkeling, immersioni, moto d’acqua, kayak, surf, windsurf, banana boat, flyboard e parasailing, oltre a poter prendere parte a escursioni per avvistare i cetacei (whale watching e dolphin watching) e a tour in barca o catamarano.
  • Ristoranti e vita notturna. Trattandosi di una delle zone più turistiche di Tenerife, non mancano bar e pub aperti sia di giorno che di sera. Ci sono degli ottimi Tapas bar e ristoranti dove assaggiare la migliore cucina canaria, spagnola o internazionale. La vita notturna è abbastanza animata e ci sono eventi, spettacoli, concerti e locali per tutte le età e tutte le esigenze.
  • Siam Park. Se viaggiate con dei bambini non potete rinunciare a trascorrere una giornata al Siam Park, il parco acquatico più amato di Tenerife.

GIORNO 2: Masca, Punta de Teno e Garachico

Il racconto della seconda giornata del nostro viaggio di 10 giorni a Tenerife vi darà subito un’idea del ritmo serrato che abbiamo tenuto durante questo entusiasmante tour on the road nell’isola più grande delle Canarie.

Di buon mattino siamo partiti da Costa Adeje e, passando da Santiago del Teide, siamo arrivati a Masca, la piccola Machu Picchu canaria.

Nascosta tra boschi lussureggianti e vertiginose gole rocciose a un’altitudine di 750 metri s.l.m., Masca è raggiungibile in auto percorrendo una strada panoramica aperta su scenografiche vedute a metà tra oceano e montagne. Lungo la strada troverete diversi punti-belvedere: non rinunciate a fare una breve sosta per guardare il panorama e scattare qualche fotografia. Ne resterete sbalorditi!

Il centro abitato di Masca è minuscolo. Lo abbiamo esplorato senza itinerari prefissati, semplicemente lasciandoci guidare dal caso.

Con l’approssimarsi dell’ora di pranzo abbiamo deciso di regalarci un pranzo a base di specialità canarie al Bar Blanky Casa Fidel, un ristorantino tipico situato a pochi metri dall’inizio del sentiero che da Masca permette di raggiungere il mare e la baia sottostante. Abbiamo ordinato un antipasto di formaggi canari con miele di palma e olive, una tortilla di patate e un piatto unico con bistecca di manzo, patate fritte e insalata. Che dire: cucina canaria di ottima qualità, ambiente semplice e gioviale, il tutto arricchito dalla notevole veduta godibile dalla terrazza panoramica interna. Eccezionale rapporto qualità prezzo. Non dimenticate di assaggiare il Mascaquito, una rivisitazione speciale del Barraquito.

COSA VEDERE A MASCA?

  • Centro storico. Il minuscolo centro storico, immerso nella vegetazione e dominato da una grande roccia di forma piramidale, è un gioiellino. Lo scenario che vi troverete di fronte ricorda nell’aspetto la città inca di Machu Picchu (Perù) con la quale Masca viene spesso pagagonata.
  • Plaza de Masca. Tappa irrinunciabile è la piazzetta principale del paese, che ospita un grande albero secolare e sulla quale si affaccia la Ermita de la Inmaculada Concepción (XVIII secolo).
  • Camino del Barranco de Masca. Si tratta di un sentiero percorribile in 7 ore  (3 ore in discesa per l’andata e 4 ore in salita per il ritorno) che da Masca conduce sino alla costa, dove si può fare il bagno in una piccola baia nascosta.
  • Baia di Masca. Una caletta remota e protetta da scogliere, raggiungibile con un trekking impegnativo attraverso il Barranco de Masca oppure via mare con le escursioni organizzate in barca.

Dopo esserci più che dignitosamente rifocillati a Masca, abbiamo proseguito in direzione Punta de Teno, l’estremità sud-occidentale di Tenerife.

Punta de Teno è uno dei luoghi che più mi ha impressionato di tutta l’isola di Tenerife per la sua bellezza ruvida e selvaggia.

Il punto più iconico e fotografato di Punta de Teno è il promontorio roccioso sul quale dal 1978 svetta un moderno faro rosso e bianco, il Faro de Punta de Teno. Un più antico faro risalente al 1897 era posizionato sul medesimo promontorio ma venne dismesso in seguito all’edificazione del nuovo faro.

Il Faro de Punta de Teno si inserisce in un contesto naturalistico particolare e affascinante: una distesa di scogliere vulcaniche dal tipico colore bruno, bagnata dall’oceano e puntellata dal verde brillante di enormi cactus (e con “enormi” intendo più alti di una persona).

Non ci sono praticamente alberi e il sole picchia nelle ore più calde della giornata. Folate di vento scompigliano i capelli e increspano la superficie del mare. Ogni altro pensiero scompare di fronte all’impressionante bellezza delle scogliere di Los Gigantes che si stagliano all’orizzonte mentre precipitano nel mare da un’altezza di quasi 600 metri. Guadandole si viene pervasi da un misto di malinconia e rapimento.

Finita la nostra visita a Punta de Teno abbiamo concluso il nostro secondo giorno nell’isola dell’eterna Primavera con un’ultima tappa, il pueblo di Garachico, uno dei borghi più caratteristici di Tenerife.

Garachico è famoso soprattutto per due attrazioni: il Balneario El Caletón, un complesso di piscine naturali che si aprono lungo la costa rocciosa di Garachico e dove si può fare il bagno, e il Roque de Garachico, un isolotto roccioso che spunta dal mare di fronte all’abitato di Garachico e che offre riparo e ristoro a numerose specie di uccelli (alcune delle quali rare, come la Berta minore fosca e la Berta di Bulwer).

Garachico è molto amata dai turisti anche per il suo aspetto tipicamente canario, molto diverso dai centri urbani massicciamente antropizzati e invasi da turisti stranieri di Costa Adeje e Playa de las Américas.

COSA VEDERE A GARACHICO?

  • Centro storico. Il centro storico di Garachico è uno dei meglio conservati di Tenerife e si contraddistingue per le tipiche architetture in stile canario.
  • Piscine naturali di Garachico. Il complesso di piscine naturali che caratterizzano la costa di Garachico si chiama Balneario El Caletón. Quando le condizioni del mare lo consentono, qui si può fare il bagno e prendere il sole distesi sulle rocce vulcaniche.
  • Porta Sin Porta. La scultura Tensei Tenmoku (o “Porta sin Porta”), opera dell’artista giapponese Kan Yasuda, si trova nei pressi dei resti degli antichi magazzini del porto di Garachico.
  • Castillo de San Miguel. Piccola fortezza costiera in pietra lavica, edificata per proteggere il villaggio dagli attacchi dei pirati.
  • Parco della Puerta de Tierra. Un piccolo ma interessante giardino botanico. Al suo interno si trova la porta di accesso all’antico porto di Garachico, sopravvissuta all’eruzione del 1706.

Terminata la visita a Garachico siamo risaliti in auto e siamo tornati al nostro appartamento ma non senza qualche difficoltà.

Attenzione. Il navigatore (evidentemente impazzito) ci ha consigliato di percorrere una strada con diversi tratti caratterizzati da salite con pendenze spaventose!

Fortunatamente la nostra Opel Astra a noleggio ha retto bene alle pendenze e siamo riusciti a percorrere fantozzianamente le salite ma non sono sicura che un’auto di più bassa cilindrata ce l’avrebbe fatta. Pensando a quei momenti e rivivendoli a posteriori, adesso ci ridiamo su ma non è stata affatto un’esperienza piacevole da vivere! Mal comune, mezzo gaudio… ho letto online che non siamo stati i soli a trovarci ad affrontre questo imprevisto a causa di Google Maps.

Se state organizzando un viaggio a Tenerife e avete in programma di noleggiare un’auto, sappiate che alcune strade dell’isola sono impervie e con pendenze davvero notevoli. La scelta dei “turisti noleggiatori” spesso ricade sulla classica Fiat 500 ma, anche se da un lato avere una macchina piccola è un vantaggio per trovare con facilità parcheggio e percorrere le strade strette, potrebbe comunque essere una buona idea fare un piccolo upgrade per affrontare le salite in sicurezza.

GIORNO 3: Santa Cruz de Tenerife e Playa de Las Teresitas

Terzo giorno del nostro itinerario a Tenerife: si va verso la parte nord-orientale dell’isola, alla scoperta di Santa Cruz de Tenerife e di una delle spiagge più belle di tutte le Canarie, Playa de Las Teresitas, situata a breve distanza.

Santa Cruz de Tenerife, Capitale dell’isola, si è sviluppata originariamente come area portuale della vicina San Cristóbal de La Laguna. Dopo l’eruzione del 1706 che rase al suolo Garachico e il suo porto, quello di Santa Cruz si impose come il porto più importante dell’isola.

Da allora ad oggi la città ha vissuto un’esplosione demografica nonchè un impressionante boom turistico. A Santa Cruz attraccano le grandi navi da crociera che ogni giorno portano in città migliaia di turisti da ogni parte del mondo, senza contante gli altri viaggiatori che qui giungono in auto o in autobus dalle altre zone dell’isola.

Noi abbiamo raggiunto Santa Cruz da Costa Adeje in auto utilizzando la comoda Autopista del Sur (TF-1). Abbiamo parcheggiato in un’ampia area di sosta nei pressi del Parco marittimo César Manrique e dell’Auditorium Adán Martín. Il nostro itinerario a Santa Cruz è iniziato proprio dall’Auditorium, monumento-simbolo di Santa Cruz, opera dell’architetto Santiago Calatrava.

Una curiosità. Sui massi collocati lungo il tratto di costa di fronte all’Auditorium sono stati dipinti i ritratti delle più grandi personalità della musica di ogni epoca (musicisti, compositori, cantanti lirici, chitarristi, rockstar). Divertitevi a cercare il ritratto di Albano che fa capolino tra i Queen, Mozart, Jhonny Cash, Schubert, i Beatles, Giuseppe Verdi, Jimi Hendrix e Frank Sinatra.

A Santa Cruz de Tenerife ci siamo regalati una passeggiata senza itinerari prefissati. Abbiamo camminato tanto e l’unica sosta che ci siamo concessi è stata attorno all’ora di pranzo. Ci siamo fermati in uno dei tanti ristorante con tavolini all’aperto nel cuore del centro storico, a breve distanza da Plaza de España, e ci siamo goduti un pranzo a base di paella e sangria immersi nella vivace atmosfera di Santa Cruz.

Dopo aver visitato il centro di Santa Cruz de Tenerife siamo risaliti in auto per raggiungere Playa de Las Teresitas, una delle spiagge più belle di Tenerife, che si trova ad appena 15 minuti in auto dalla Capitale. Da molti Playa de Las Teresitas è considerata la spiaggia più scenografica dell’isola canaria, grazie alla sua sabbia dorata e alle acque cristalline che la bagnano.

La prima cosa che vi balzerà all’occhio andando a Las Teresitas è la presenza di sabbia fine e dorata, caratteristica insolita per una spiaggia di Tenerife, isola vulcanica famosa per le sue spiagge nere. Playa de Las Teresitas, infatti, è una spiaggia “artificiale”, realizzata importando sabbia chiara dal Sahara per rendere il suo aspetto più affine al gusto dei turisti!

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni itinerario in auto con MAPPA
Playa de Las Teresitas, Santa Cruz de Tenerife (Tenerife)
COSA VEDERE A SANTA CRUZ DE TENERIFE?

  • Auditorium Adán Martín. L’Auditorium di Santa Cruz è una delle opere più apprezzate dell’archistar Santiago Calatrava.
  • Castillo Negro. Il Castillo de San Juan Bautista è soprannominato “Castillo Negro” per il colore scuro delle pietre con cui è stato costruito.
  • Plaza de España. La Plaza de España ospita la fotografatissima scritta con il nome della città, oltre a una enorme fontana artificiale e alcuni padiglioni, frutto della ristrutturazione seguita dallo studio di architettura Herzog & de Meuron. Sulla piazza affaccia il Palacio Insular, sede del Cabildo di Tenerife, uno degli edifici più emblematici della città canaria.
  • Centro storico. Le attrazioni turistiche principali nel centro di Santa Cruz sono il Mercado municipal de Nuestra Señora de África, la Plaza de la Candelaria, il Teatro Guimerá, la Iglesia de San Francisco de Asís e la Iglesia de Nuestra Señora de la Concepción, oltre ai già citati Auditorium e Plaza de España.
  • Playa de Las Teresitas. Una delle spiagge di sabbia chiara più famose e instagrammate di Tenerife. Si trova in località San Andrés, a circa 10 chilometri dal centro di Santa Cruz. Se volete vederla dall’alto e scattare qualche fotografia panoramica, vi basterà recarvi in auto al Mirador de la Playa de las Teresitas.

GIORNO 4: Spiagge di Las Américas e Los Cristianos

Il quarto giorno della nostra vacanza a Tenerife è arrivata la temuta Calima. Se non avete mai sentito parlare della Calima deduco che non abbiate mai visitato le Canarie… Si tratta, infatti, di un particolare fenomeno atmosferico tipico delle Canarie orientali (Fuerteventura e Lanzarote) ma che spesso colpisce anche le altre isole, Tenerife inclusa.

La Calima si manifesta con l’arrivo di un caldo anomalo e di una specie di “foschia” giallastra causata dalla presenza di polvere e sabbia in sospensione nell’aria.

Il vento di Scirocco proveniente dal Nord Africa colpisce le Canarie diverse volte all’anno, trasportando con sé polveri, sabbia e altre particelle in sospensione che “offuscano” il cielo e rendono talvolta l’aria quasi irrespirabile. Nel nostro caso siamo stati abbastanza fortunati perché la Calima non è stata forte ma dalle fotografie scattate durante i giorni di Calima potrete facilmente notare la differenza con i giorni di non-Calima.

Ovviamente la Calima non ci ha impedito di dedicarci ai giri turistici. L’itinerario del quarto giorno a Tenerife ci ha visti svegli di buon mattino, pronti ad affrontare una “dura” giornata in spiaggia. Dopo una ricca colazione a base di pancake farciti, succo d’arancia e un buon espresso da The Smart Bakery (Av. Eugenio Dominguez Alfonso 5, Costa Adeje) ci siamo incamminati verso Playa de El Bobo con l’obiettivo di raggiungere da lì a piedi Los Cristianos percorrendo il Paseo Marítimo che collega Playa de las Américas e, appunto, Los Cristianos.

Il Paseo Marítimo costeggia il mare e permette di raggiungere le più belle spiagge del Sud di Tenerife. Noi amiamo camminare quindi, indossato il costume da bagno e preparato la borsa da spiaggia con teli mare, ciabattine, crema solare, occhiali da sole e una bottiglia di acqua, abbiamo iniziato la nostra passeggiata alla scoperta delle spiagge più belle della zona, fermandoci praticamente in tutte per riposarci, bere un drink o fare il bagno.

Partendo dalla zona dell’H10 Gran Tinerfe e del Casinò di Playa de las Américas, abbiamo raggiunto il centro di Los Cristianos semplicemente seguendo la passeggiata lungomare, facendo tappa nelle seguenti spiagge: Playa de El Bobo, Playa de Troia, Playa de las Américas, Playa del Camisón, Playa de Las Vistas e Playa de Los Cristianos.

Arrivati a Los Cristianos non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di fare una passeggiata in centro, un dedalo di negozietti, ristoranti e attività commerciali di ogni genere. Esplorando il centro urbano non potrete non notare il porto di Los Cristianos, snodo marittimo strategico e punto di partenza dei traghetti giornalieri che collegano Tenerife con le isole vicine, La Gomera, La Palma e El Hierro.

La giornata si è conclusa con il rientro, sempre a piedi, verso Playa de las Américas. Tornati al nostro appartamento abbiamo fatto un tuffo in piscina nel residence e ci siamo rilassati per un’altra oretta sui lettini quasi fino al calar del sole.

In serata ci siamo rifocillati con una cena a base di Tapas al El Jardin de la Abuela (Plaza Salyten, 43, Playa de la Américas), ristorantino tipico specializzato in cucina canaria e spagnola che ci era stato consigliato da amici habitué del posto. Se volete andarci, ricordatevi di prenotare con un po’ di anticipo perché il ristorante è piccolo e sempre pienissimo.

Nonostante servano un’ottima paella, noi abbiamo preferito assaggiare le loro famose Tapas, ordinando 3 piatti a testa in modo da condividere e assaggiare più pietanze. La nostra scelta è ricaduta su: Pulpo a la gallega (Polpo alla galiziana), Pinchos de almogrote gomero (crostini conditi con l’almogrote, un paté tipico de La Gomera a base di formaggio, paprika e olio), Papas arrugadas accompagnate da mojo verde e mojo rojo (patate rugose servite con tipiche salse canarie), Gambas con aguacate y guacamole (Gamberi con avocado e guacamole), Queso asado con miel local y mojo (tipico formaggio canario grigliato) e Cozze e patate in umido.

Una cena davvero ottima! Se soggiornate in zona Costa Adeje/Playa de las Américas non dimenticate di fare un salto a El Jardin de la Abuela!

GIORNO 5: Avvistamento balene e delfini con Maxicat

Un itinerario di viaggio a Tenerife non può non includere un’uscita in barca per vedere delfini e balene.

A differenza di quanto accade per il whale watching e il dolphin watching in altri Paesi del mondo, dove la fortuna ha un grande peso e non c’è garanzia di vedere i cetacei, nella zona di Costa Adeje a Tenerife è praticamente impossibile non avvistare balene e delfini dato che questi animali nuotano indisturbati al largo della costa, in una zona dichiarata Santuario dei cetacei.

Se si esce con una delle numerose escursioni organizzate in partenza dal Puerto Colón è quasi certo vedere balene, delfini e, talvolta, tartarughe marine. I cetacei sono molto facili da avvistare anche se si affittano delle piccole imbarcazioni guidabili senza patente nautica, noleggiabili sempre al Puerto Colón.

Noi abbiamo prenotato l’uscita di 3 ore in catamarano con pranzo e bevande incluse con Infinity Excursions, una piccola agenzia specializzata in escursioni situata sul Paseo Marítimo . L’uscita di 3 ore per fare whale watching e dolphin watching sul catamarano MaxiCat è costata 35 Euro a persona. Il prezzo include il biglietto per il catamarano, open bar e un pranzo a base di paella.

Arrivati al largo, siamo stati quasi immediatamente allertati dallo staff che accanto al catamarano stavano nuotando e saltando dei delfini. Pochi minuti dopo abbiamo notato le inconfondibili sagome di alcune pinne di colore scuro all’orizzonte: decine di balene pilota stavano nuotando a pochi metri dal catamarano! In prossimità dei gruppi più folti di balene composti da esemplari adulti e dai loro piccoli, il catamarano veniva fermato in modo da rendere il whale watching più soddisfacente per noi ma anche per non disturbare i cetacei.

Dopo aver avvistato i cetacei e aver pranzato, il catamarano ha continuato la sua navigazione in direzione di una scenografica caletta dove è stata gettata l’ancora per permettere ai partecipanti all’escursione di fare un tuffo e nuotare nelle acque blu cobalto dell’oceano.

Dopo 3 ore di navigazione, il catamarano è rientrato come da programma nel Puerto Colón.

Il resto della giornata lo abbiamo trascorso in piscina, approfittando di una bella giornata di sole rinfrescata da una apprezzata brezza. Doccia veloce, passeggiata serale sul lungomare e cena indiana da Mr. Singh (Calle Guatemala, 2, Costa Adeje), uno dei ristoranti indiani più quotati a Costa Adeje.

Abbiamo ordinato Palak paneer (specialità indiana a base di formaggio paneer immerso in una purea di spinaci molto speziata), King Prawn Sizzler (gamberi saltati con cipolle, serviti su un piatto caldo ancora sfrigolante), Mix Vegetable Rice (riso con verdure speziato), Garlic Cheese Naan (sofficissimo pane piatto fatto in casa insaporito con formaggio e aglio). Il tutto accompagnato da una birretta ghiacciata San Miguel.

Nelle zone più turistiche di Tenerife abbiamo notato la presenza di numerosi ristoranti specializzati in cucina indiana. Non credo esistano turisti che non abbiamo mangiato almeno una volta al ristorante indiano durante una vacanza a Tenerife. Per quanto possa sembrare strano, a Tenerife ci sono ristoranti indiani di ottimo livello ed è un’esperienza che vi consiglio di provare senza indugio. Vi basterà dare un’occhiata alle recensioni su Tripadvisor dei ristoranti indiani di Costa Adeje e Playa de las Américas per convincervi ancora di più a provare la cucina indiana a Tenerife!

Nel dopocena è d’obbligo una tappa presso La Cockteleria (Candido Garcia San Juan de la Rambla, 7, Costa Adeje) per assaggiare uno dei loro strepitosi cocktail, tutti a 4 o 5 Euro, a seconda della complessità (prezzo più che competitivo per la zona). La qualità è ottima e la titolare è un vero personaggio!

GIORNO 6: Parco Nazionale del Teide

La sveglia è suonata molto presto la mattina del nostro sesto giorno a Tenerife. La tappa del giorno? Il Parco Nazionale del Teide che ospita, appunto, il Teide, il vulcano di Tenerife.

Con i suoi 3.715 metri di altitudine, il Teide è la vetta più alta della Spagna.

La vetta del Teide è una zona protetta ad accesso limitato (200 permessi al giorno). Per raggiungerla è necessario essere in possesso di un apposito permesso che va richiesto con LARGO anticipo (anche 2-3 mesi in alta stagione), dato che c’è sempre moltissima richiesta e i permessi rilasciati sono pochi. Saperlo prima! Infatti noi non abbiamo fatto in tempo a prenotare i permessi e abbiamo dovuto rinunciare al trekking fino al Pico del Teide, con notevole rammarico, credetemi!

Se la sfortuna è vostra fedele compagna di viaggio, come nel nostro caso, e non siete riusciti a prenotare con largo anticipo i permessi non vi abbattete perché ci sono delle belle alternative per fare trekking nella zona del Teide.

Potete prendere la funivia fino a La Rambleta, raggiungendo comodamente e senza sforzi ben 3.555 metri di altitudine. Il panorama sull’isola di Tenerife e sull’oceano è spettacolare!

Dalla stazione superiore del Teide (La Rambleta) parte il sentiero che porta al Belvedere di Pico Viejo e il sentiero fino al Belvedere La Fortaleza. Ai piedi del Teide, senza quindi salire con la funivia, ci sono decine di sentieri per fare trekking ed escursioni: c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Dato che nel nostro caso abbiamo avuto la sfortuna di trovare la funivia chiusa per vento forte, piuttosto che salire verso la vetta del vulcano abbiamo fatto un trekking alternativo lungo il Sendero Roques de García (Sendero 3), un bell’anello di facile percorrenza che parte dal Mirador de La Ruleta e attraversa alcuni dei paesaggi più affascinanti e iconici del Parco Nazionale del Teide.

Il Sendero 3 parte nei pressi di alcune delle formazioni rocciose più fotografate di Tenerife, chiamate Roques de García. Lungo il cammino potrete vedere il Roque Cinchado, El Torrotito, il Roque Del Burro e La Catedral, tutte formazioni di origine vulcanica, dei veri e propri monumenti naturali adagiati ai piedi dell’impressionante sagoma piramidale del Teide.

Lungo il cammino ho perso prima il mio cappello preferito e, poco dopo, anche la felpa che portavo legata in vita (per fortuna recuperata tornando indietro lungo il sentiero, tra le maledizioni di chi mi accompagnava nel trekking). Ero probabilmente troppo distratta dalla stupefacente bellezza di questo luogo che sembra quasi non appartenere al pianeta terra..

Stanchi morti dopo il trekking (entrambi) e (io) con i piedi ferocemente dilaniati dalle ciabattine infradito usate in spiaggia nei giorni precedenti, abbiamo deciso di chiudere la giornata tornando al residence e godendoci un po’ la piscina fino al tramonto. Aperitivo in balcone con birretta refrigerante e bruschette condite con Mojo canario, cenetta in balcone con vista sul mare e un po’ di Netflix scroccato agli ospiti precedenti che avevano lasciato il loro account loggato sulla Smart TV: cosa si può volere di più?

GIORNO 7: Los Gigantes, Icod de los Vinos, Puerto de La Cruz e tramonto sul Teide

L’itinerario di 10 giorni a Tenerife procede in maniera spedita. Arrivati al settimo giorno dall’atterraggio nell’isola dell’eterna primavera c’è ancora molto da vedere…

Dato che eravamo tutt’altro che stanchi di sfrecciare con l’auto a noleggio in lungo e largo per Tenerife, il settimo giorno del nostro tour on the road alla scoperta di Tenerife abbiamo stilato un itinerario serrato. Siamo partiti alla volta di Los Gigantes, località famosa per le colossali scogliere a picco sul mare, uno dei luoghi naturali più visitati sulla costa occidentale dell’isola di Tenerife.

Avevamo avuto già modo di ammirare le scogliere di Los Gigantes da Punta de Teno (Giorno 2 di questo itinerario di 10 giorni a Tenerife) ma sul versante opposto rispetto a quello più amato e fotogafato dai turisti. Passando dal Mirador de Archipenque, punto di osservazione privilegiato per guardare e fotografare le scogliere, siamo scesi verso Playa de Los Guíos, spiaggetta di sabbia nera vulcanica nota soprattutto per la splendida vista su Los Gigantes.

La spiaggia è accessibile solo a piedi da una stradina nei pressi del Porto di Los Gigantes. In zona ci sono molte attività legate al turismo (agenzie per la prenotazione di escursioni e sport acquatici, negozietti di abbigliamento e souvenir, ristoranti e bar). Dal Porto di Los Gigantes partono diversi tour in barca per vedere le scogliere dal mare o per avvistare i cetacei.

Dopo aver visto Playa de Los Guíos e fatto un giro tra i negozietti, siamo ripartiti verso la tappa successiva, Icod de los Vinos.

Icod de los Vinos è un pittoresco paesino canario. Si trova nel primo entroterra, nella parte nord-occidentale di Tenerife.

Il nome del borgo deriva dalla sua antica vocazione vitivinicola ma noi non lo abbiamo visitato per degustare il rinomato vino locale o prendere parte a un tour eno-gastronomico. Difatti la maggior parte del turisti che giunge a Icod de los Vino lo fa perché qui è possibile vedere una Dracena millenaria unica al mondo.

Il Drago millenario (El Drago) di Icod de los Vinos è stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1917 e da allora è diventato il simbolo del borgo.

Per vedere il Drago millenario avete 2 possibilità: entrare nel Parco del Drago (Parque del Drago) pagando il biglietto di ingresso di 5 Euro oppure recarvi nel limitrofo parco pubblico cittadino e osservare la pianta secolare dal belvedere ad accesso gratuito. Le mie foto di El Drago sono state scattate proprio da lì!

A pochi passi dal belvedere gratuito affacciato sul Drago millenario abbiamo deciso di fermarci a pranzo, avvistando casualmente un ristorantino dall’aspetto tradizionale. Avevamo voglia di assaggiare del buon cibo canario e devo ammettere che il pranzo al Restaurante Carmen (Av. de Canarias, 1, Icod de los Vinos) ci ha tutt’altro che delusi!

Il locale è arredato in tipico stile canario. Sulle pareti fa bella mostra di sé una collezione di maioliche con proverbi e detti a tema vino. L’atmosfera è familiare, rustica, cordiale. Per ordinare qualcosa di tipico ci siamo fatti consigliare dal cameriere, prendendo Taba de quesos canarios (selezione di formaggi canari), Lentejas compuestas (zuppa di lenticchie con l’aggiunta di uovo sodo e patate), Pescado al Horno con verduras y papas arrugadas (pesce del giorno con contorno di verdura e patate rugose), Tequeños rellenos de queso (stuzzichini arrotolati ripieni di formaggio, accompagnati da composta di frutta) e l’immancabile accoppiata di Mojo picón e Mojo verde.

COSA VEDERE A ICOD DE LOS VINOS?

  • Centro storico. Recatevi nel Parque Andrés de Lorenzo Cáceres, dove si trova il belvedere gratuito per vedere El Drago, poi visitate la Iglesia de San Marcos (XVI secolo) e perdetevi tra i vicoletti e le file di antiche casette in stile canario.
  • Parque del Drago. Il giardino botanico che custodisce il Drago millenario, il più antico Albero del drago (Dracaena draco) delle Canarie.
  • Mariposario del Drago. Il Giardino delle Farfalle, dove potrai camminare tra più di 800 svolazzanti farfalle appartenenti a specie da tutto il mondo.
  • Casa del Plátano. Una antica casa canaria trasformata in museo dedicato al Platano Canario, la banana coltivata a Tenerife e nelle altre isole delle Canarie. Prezzo di ingresso: 5 Euro.

Con lo stomaco pieno e le papille gustative soddisfatte dal pranzetto a base di specialità canarie siamo risaliti in macchina per raggiungere la tappa successiva dell’itinerario a Tenerife, Puerto de La Cruz.

Puerto de La Cruz è una cittadina rivierasca incastonata lungo la costa Nord dell’isola di Tenerife.

Il centro ideale della città è Plaza del Charco, perno di un veloce itinerario a piedi alla scoperta di Puerto de La Cruz. A pochi passi da Plaza del Charco troviamo sia il centro storico di Puerto de La Cruz, con case coloniche e stradine tortuose, che la zona della città più moderna e turistica, con viali alberati, piscine, hotel di lusso, ristoranti, negozietti e architetture più recenti.

COSA VEDERE A PUERTO DE LA CRUZ?

  • Plaza del Charco. Punto di patenza di un itinerario alla scoperta di Puerto de La Cruz, Plaza del Charco, un tempo fulcro delle attività commerciali e portuali, è oggi il salotto verde della città canaria.
  • Playa del Muelle. Una caletta di ciottoli neri situata nella zona dell’antico porto cittadino. Nei pressi si trovano il Monumento a la pescadora, la Casa de la Real Aduana (XVII secolo) e la Batería de Santa Barbara, con alcuni cannoni del XVII e XIX secolo.
  • Iglesia de Nuestra Señora de la Peña de Francia. Risalente al XVII secolo, è la chiesa principale di Puerto de La Cruz. Degna di nota è anche la vicina Ermita de San Telmo (XVIII secolo).
  • Punta del Viento. Il punto panoramico di Punta del Viento è affacciato su un bel tratto di costa ed è sferzato da vigorose folate di vento, come il nome ci suggerisce. Occhio ai cappelli! Io stavo perdendo il secondo, dopo la prima “vittima” dispersa tra i deserti vulcanici del Teide.
  • Piscine naturali. Le piscine naturali di San Telmo sono visibili solo con la bassa marea. Quando le condizioni del mare lo consentono, qui si può fare il bagno o un tuffo rinfrescante.
  • Lago Martiánez. Il Lago Martiánez è un enorme complesso di piscine progettato da César Manrique. Da vedere anche la limitrofa Playa de Martiánez, una grande spiaggia di sabbia nera perfetta per fare il bagno, prendere il sole in relax e praticare surf (è possibile noleggiare l’attrezzatura e prendere lezioni di surf).
  • La Ranilla. Imperdibile il quartiere La Ranilla, cuore pulsante della Street Art di Puerto de La Cruz. Fate tappa anche presso Calle Mequinez, famosa per le caratteristiche file di casette con le facciate colorate.
  • Spiagge. A Puerto de La Cruz ci sono diverse spiagge degne di nota. Da vedere assolutamente il complesso di Playa Jardín progettato dall’artista canario César Manrique, che comprende Playa del Castillo, Playa Chica, Playa Maria Jiménez e Punta Brava, tra le più belle spiagge di Tenerife.
  • Scalinata di Agatha Christie. Sicuramente l’avrete vista su Instagram. A Puerto de La Cruz si trova una scalinata dipinta dedicata ad Agatha Christie: è uno dei luoghi più fotografati a Puerto de la Cruz e la trovate in Calle San Amaro.
  • Playa El Bollullo. Si tratta di una delle spiagge nere più famose di Tenerife. La si può raggiungere a piedi da Puerto de La Cruz percorrendo un sentiero panoramico (volendo si può proseguire fino a Playa Los Patos e Playa del Ancón).
  • Loro Parque. Letteralmente “Parco dei Pappagalli”, il Loro Parque è un enorme zoo che comprende giardini con orchidee e piante tropicali, acquari con pesci delle più disparate specie, piscine con spettacoli di delfini e orche, un ambiente polare con centinaia di pinguini e, ovviamente, un’area interamente dedicata ai papagalli.

Terminata la visita a Puerto de la Cruz abbiamo deciso di rientrare verso Costa Adeje passando per la zona del Teide. È vero che il viaggio di ritorno scegliendo questo percorso sarebbe stato più lungo ma in compenso avremmo potuto esplorare un po’ il Parco Nazionale del Teide in libertà.

Mai scelta fu più azzeccata! Siamo arrivati ai piedi del Teide proprio all’ora del tramonto: che spettacolo! Fatelo anche voi senza indugio, non ve ne pentirete.

GIORNO 8: Piscine naturali e spiagge di Alcalá, Playa de Abama ed El Puertito

Quasi senza accorgercene siamo arrivati all’ottavo giorno del nostro itinerario a Tenerife. La data del volo di ritorno si avvicina minacciosa ma non vogliamo pensarci! C’è ancora molto da fare e vedere a Tenerife e il timore di non fare in tempo a visitare gli altri luoghi che abbiamo messo in lista già aleggia nell’aria.

Il mare è stato il protagonista indiscusso dell’ottava giornata del nostro itinerario di 10 giorni a Tenerife. La mattinata è trascorsa tra spiaggette di sabbia nera, piscine naturali sferzate dalle onde e baie incantate.

Dopo aver impostato come destinazione sul navigatore la zona di Alcalá, abbiamo parcheggiato in strada non lontano dal super-hotel RedLevel at Gran Meliá Palacio de Isora e raggiunto a piedi Playa La Jaquita, una tratto di costa vulcanica caratterizzato dalla presenza di una serie di spiaggette nere e di alcuni charcos.

Qui è possibile godere delle bellezze della costa di Tenerife in relax, lontano dalla bolgia tipica delle spiagge più frequentate della Costa Sud.

Le spiagge sono bellissime, intime e poco affollate, ma ciò che ci ha attirato ad Alcalá sono le piscine naturali che si aprono tra le rocce laviche lungo un tratto di costa selvaggia di una bellezza mozzafiato. I charcos, piscine naturali tipiche di Tenerife, sono molto amati dai “locali” oltre che dai turisti ma non farete fatica a trovare un posticino tranquillo dove stendere il telo da spiaggia e fare una nuotata.

Dopo aver vissuto la magica esperienza di nuotare nei charcos di Alcalá, abbiamo raggiunto una spiaggetta non troppo conosciuta ma spettacolare. Incastonata tra scogliere rocciose e circondata da verdeggianti bananeti, Playa de Abama è un vero gioiellino!

La spiaggia è lunga appena un centinaio di metri e si caratterizza per la sua finissima sabbia dorata (artificiale). Playa de Abama si trova appena sotto un altro famosissimo hotel di lusso, The Ritz-Carlton Tenerife Abama. La si raggiunge a piedi seguendo una tortuosa scalinata in pietra oppure sfruttando una mini-funivia. Mai vista una funivia costruita per poter raggiungere una caletta incantata senza fare sforzi!

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni itinerario in auto con MAPPA
Playa de Abama (Tenerife)

L’ultima tappa della giornata è stata El Puertito, uno dei luoghi più instagrammati di Tenerife. Per raggiungerlo abbiamo percorso una stradina stretta e piena di curve.

Ai bordi della strada, man mano che ci stavamo avvicinando alla caletta, continuavamo a comparire sempre più tende, camper, caravan e van. Abbiamo scoperto che la zona intorno a El Puertito è un punto di attrazione per appassionati di viaggi on the road che pernottano in tenda o sul loro mezzo. Alcune tende sdrucite, vecchie roulotte, casupole erette più o meno legalmente e caravan sgangherati appartengono a dei “residenti” che qui vivono in maniera, per così dire, bohémien.

El Puertito de Armeñime è avvolto da un’atmosfera hippy e “alternativa”. La baia ospita un piccolo agglomerato di casette bianche che ricorda alcuni borghi della Grecia ed è tanto bella da sembrare uscita da un quadro. A dominare il paesino c’è l’Ermita de la Virgen del Carmen. All’orizzonte il mare è puntellato dalle silhouette delle imbarcazioni ancorate non lontano dalla riva.

Attenzione. Fino a qualche anno fa la baia di El Puertito era quotidianamente frequentata da una colonia di simpatiche tartarughe marine. Era, quindi, diventata un luogo dove i turisti si recavano in gran numero per avvistare e interagire a distanza ravvicinata con le tartarughe. Per motivi di sicurezza, la colonia è stata spostata in una zona più sicura quindi se state pensando di andare a El Puertito perchè avete sentito dire in giro che è facilissimo vedere le tartarughe, cambiate destinazione. Le tartarughe non ci sono più!

GIORNO 9: Basilica di Candelaria, Parco Rurale di Anaga, La Laguna

Il nono giorno a Tenerife volevamo fare un po’ di trekking nelle foreste del Nord. Ci siamo, quindi, diretti verso il Parco Rurale di Anaga, una delle aree naturali protette di Tenerife più amate dagli appassionati di trekking ed escursioni.

Prima di arrivare ad Anaga, però, abbiamo deciso di fare una breve sosta lungo il tragitto, dato che saremmo passati nei pressi della Basilica di Candelaria.

A pochi metri dalla Basilica c’è un comodo ma piccolo parcheggio pubblico. Con un bel po’ di pazienza abbiamo atteso che si liberasse un posto per parcheggiare l’auto e raggiungere il santuario. Per fortuna la vista sulla costa e sull’oceano spumeggiante ci ha fornito un piacevole diversivo mentre attendevamo che qualche turista tornasse verso l’auto dopo aver visitato la Basilica.

Il santuario più antico, risalente al 1672, venne distrutto da un incendio. La Basilica di Candelaria odierna è molto più recente. Edificata nel 1959, la Basilica è stata progettata dell’architetto Enrique Marrero Regalado e al suo interno custodisce l’effige della Vergine di Candelaria, una Madonna nera che sorregge con la mano sinistra una candela e porta Gesù bambino con il braccio destro.

Invocata a protezione dell’isola di Tenerife durante pestilenze, catastrofi naturali, eruzioni vulcaniche e siccità, la Vergine di Candelaria è oggetto di profonda devozione religiosa. La Basilica viene visitata ogni anno da migliaia di pellegrini. Nei giorni che precedono la festa annuale tenuta in onore della Madonna il 15 Agosto, da ogni parte dell’isola partono centinaia di pellegrini che raggiungo a piedi il paesino di Candelaria per rendere omaggio alla Santa Patrona delle Canarie.

Merita una sosta la Plaza de la Patrona de Canarias, principale piazza di Candelaria, che ospita le possenti statue celebrative dei Re Guanci (Menceyes) che governarono i regni pre-castigliani (Guanche menceyatos) dell’isola di Tenerife. Un tempo le statue dei Re Guanci di Plaza de la Patrona de Canarias erano in pietra vulcanica. Per proteggerle dall’esposizione costante a vento, intemperie e salsedine, nel 1993 le statue in pietra vulcanica sono state spostate e sostituite da altrettante statue in bronzo, opera dell’artista José Abad.

Il centro storico del paesino costiero di Candelaria è molto pittoresco, quindi vale la pena fare una veloce passeggiata tra abitazioni colorate con tipiche architetture canarie e dedalici vicoletti costellati di negozi, gelaterie e caffetterie.

L’eredità dei Guanci, gli aborigeni di Tenerife, è ancora molto viva a Candelaria. Non dimentichiamoci che qui, più di 2000 anni fa, si trovava Regno guancio di Güímar, uno dei più grandi e importanti dell’isola di Tenerife.

COSA VEDERE A CANDELARIA?

  • Basilica di Candelaria. La Basílica de Nuestra Señora de Candelaria, primo tempio mariano delle Canarie, è il santuario più importante di Tenerife e dell’arcipelago. Al suo interno si trova la Vergine di Candelaria, Madonna nera venerata in tutte le Canarie.
  • Statue dei Re Guanci. Plaza de la Patrona de Canarias, piazza sulla quale affaccia la Basilica di Candelaria, ospita le Statue dei nove Re Guanci.
  • Casa Cabildo. Uno degli edifici storici più importanti della città, Casa Cabildo è un magistrale esempio di architettura canaria.
  • Ermita de San Blas. L’Ermita de San Blas, raggiungibile percorrendo il Paseo de San Blas, sorge nel luogo scelto dai Guanci per venerare la statua della Vergine rinvenuta da due pastori lungo la costa in circostanze fortuite.
  • Playa de la Candelaria. Playa de la Candelaria è la spiaggetta urbana di Candelaria. Caratterizzata dalla presenza di sabbia nera, la spiaggia è affacciata su un tratto ammaliante di oceano, spesso sferzato dal vento e dipinto di bianco dallo spumeggiare delle onde.

Lasciata Candelaria ci siamo spostati verso Nord, inseguiti da fitti gruppetti di nuvole scure che non promettevano nulla di buono. Siamo partiti da Costa Adeje in tenuta estiva, pantaloncini e maniche corte. Mai errore fu più fatale! Ancora non lo sapevamo ma al Nord avremmo trovato condizioni meteorologiche totalmente differenti…

Partendo da Candelaria, in circa 40 minuti di auto abbiamo raggiunto il Parco Rurale di Anaga. Giunti al Mirador Cruz del Carmen, abbiamo posteggiato la macchina a bordo strada in maniera un po’ “creativa” data la scarsità di parcheggi. Prestate attenzione a questo passaggio sul parcheggio perché ci tornerò (ahimé) più avanti.

Un reticolo di sentieri attraversa il Parque Rural de Anaga, che si estende su una superficie di 14.500 ettari ed è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO oltre che Zona di Protezione Speciale (ZPS) per l’avifauna.

Dal Mirador Cruz del Carmen abbiamo imboccato il Sendero de los Sentidos, ben segnalato e, con nostra sorpresa, gremito di trekker. Il Sendero de los Sentidos è uno dei sentieri più belli del Parco Rurale di Anaga e ricalca un’antica strada reale che metteva in collegamento i paesini di Anaga con La Laguna.

Ci avevano avvisati che la zona nord-orientale dell’isola era più fredda ma mai potevamo immaginare una tale escursione di temperatura. Arrivati dal Sud indossando abbigliamento da trekking leggero abbiamo subìto un vero e proprio shock termico. La zona è esposta agli Alisei e tipicamente contraddistinta da un clima umido e fresco. Inutile specificare che ha iniziato a piovere nel bel mezzo della nostra escursione, rendendo il terreno scivoloso (nonostante le scarpe da trekking) e impregnando l’aria di collosa umidità.

Tralasciando la pioggia battente addosso e il freddo patito, il trekking nelle foreste del massiccio montuoso di Anaga è stato appassionante ed è un’esperienza che senza indugio vi consiglio di inserire nel vostro itinerario a Tenerife.

Rientrati dal trekking, stanchi per la camminata e fradici per la pioggerella fitta e incessante, ci siamo fermati a pranzo nel Restaurante Cruz del Carmen, adiacente all’omonimo Mirador.

Il locale è rustico, l’atmosfera famigliare e la cucina tipica canaria. Siamo stati serviti da uno staff amichevole, disponibile e attento e abbiamo degustato pietanze deliziose: Queso asado con Mojo (formaggio grigliato accompagnato da Mojo canario), Tagliata di Angus e Champiñones empanados rellenos de Almogrote (Funghi impanati ripieni di Almogrote, paté al formaggio tipico di La Gomera). Se non sapete cosa ordinare, puntate sul Puchero Canario, per il quale il ristorante è famoso. Da non perdere anche le tipicissime Rosquete de batata, specialità dolce canaria.

Ma torniamo al passaggio sul parcheggio di cui vi parlavo poco sopra… Concluso il lauto pasto, ci siamo diretti verso la macchina per riprendere l’esplorazione. Sotto il tergicristallo un foglietto bianco che non prometteva niente di buono. E infatti era una multa!

Il motivo? “Hecho denciado: estacionar el vehículo dentro de la calzada en vía interurbana”. Da quanto abbiamo potuto capire, la multa è dovuta a un parcheggio fatto a bordo strada dove non era permesso. Premettendo che tutte le auto erano parcheggiate a bordo strada negli immediati pressi del Mirador Cruz del Carmen, quindi mai potevamo immaginare che fosse vietato farlo, sappiate che non si può fare e che le multe sono salate: ben 80 Euro (che diventano 40 Euro se la sanzione viene pagata entro 20 giorni).

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni itinerario in auto con MAPPA
Parco Rurale di Anaga (Tenerife)

Rassegnati a dover pagare la salata multa, non ci siamo lasciati abbattare dallo spiacevole imprevisto e siamo risaliti in auto. Dopo una veloce tappe al Mirador Pico del Inglés, dal Parco Rurale di Anaga ci siamo spostati a San Cristóbal de La Laguna, prima Capitale di Tenerife e sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Da tutti conosciuta semplicemente come La Laguna, è una delle più interessanti città storiche di Tenerife, assolutamente da non perdere se volete passeggiare in un centro storico che ancora conserva il suo aspetto originario. Potrete immergervi in un contesto urbano che trasporta la mente indietro nel tempo, agli splendori del periodo in cui La Laguna era Capitale dell’isola. San Cristóbal de La Laguna è sinonimo di labirintiche stradine acciottolate, eleganti architetture nobiliari in tradizionale stile coloniale, piazzette invase dai tavolini dei locali turistici e file di casette dalle facciate color pastello.

COSA VEDERE A LA LAGUNA?

  • Plaza del Adelantado. A pianta quadrata, la piazza è il salotto verde della città. Al centro spicca una fontana ornamentale del 1870, e lungo il suo perimetro troviamo gli edifici più importanti del centro storico, il Palazzo dell’Ayuntamiento, il Palacio de Nava, l’Iglesia-Convento de Santa Catalina de Siena, la Casa de Anchieta e l’Ermita de San Miguel.
  • Ayuntamiento de La Laguna. Il Palazzo del Comune di La Laguna, edificato nel XVI secolo, è stato più volte rimaneggiato nel tempo ma resta uno degli edifici più notevoli del centro storico di San Cristóbal de La Laguna.
  • Santa Iglesia Catedral de Nuestra Señora de Los Remedios. La Cattedrale di San Cristóbal, in stile mudéjar, è il principale luogo di culto di La Laguna. Ospita i resti di Alonso Fernández de Lugo, fondatore di La Laguna nonché “conquistador” ufficiale delle isole di Tenerife e La Palma per conto del Regno di Castiglia.
  • Casa Salazar. Sede del Vescovado, è uno dei più mirabili esempi di architettura barocca delle Canarie.
  • Iglesia de la Concepción. Risalente al XVI secolo, è famosa per l’alto campanile su cui si può salire per ammirare il panorama dall’alto sulla città.
  • Residenze nobiliari. Durante la passeggiata a San Cristóbal de La Laguna non potrete non notare le antiche residenze nobiliari sparse nel centro storico. Tra le più interessanti vanno citate Casa del Corregidor, Casa Granero, Casa Riquel, Casa de los Capitanes Generales e Casa Praza.

GIORNO 10: Puerto Colón e spiagge du Costa Adeje

È tristemente giunto l’ultimo giorno della nostra vacanza a Tenerife. Il programma prevede una giornata tranquilla, restando nella zona di Costa Adeje.

Dopo esserci gustati un Barraquito in uno dei localini disposti lungo la passeggiata panoramica che collega la zona di Playa de El Bobo (vicino al nostro appartamento) con il Puerto Colón, abbiamo semplicemente proseguito verso alcune delle spiagge più belle della Costa Sud di Tenerife, tutte collegate da un Paseo lastricato abbellito da panchine, aiuole e filari di palme.

La cura del verde pubblico e privato a Tenerife è maniacale. Non abbiamo visto in tutta la vacanza sull’isola un’aiuola maltenuta o delle piante appassite. Se considerate che Tenerife è un isolotto in mezzo all’oceano dove l’acqua dolce scarseggia, l’attenzione alla manutenzione del verde sull’isola vi sorprenderà ancora di più. In ogni angolo di Tenerife non potrete non incontrare schiere di giardinieri impegnati nella cura del verde.

Se a ciò si aggiunge anche l’elevato senso di sicurezza che si percepisce nelle principali città e spiagge di Tenerife, la buona educazione delle persone che frequentano l’isola, l’elevato senso civico e il ligio rispetto delle norme stradali da parte degli automobilisti, vi sembrerà di essere capitati in un luogo quasi utopico. Durante il nostro soggiorno a Tenerife non c’è stata una singola auto che non si sia fermata quando abbiamo avuto esigenza di attraversare la strada sulle strisce pedonali e la cosa fa molta impressione a chi, come noi, è abituato a dover combattere nella giungla del traffico cittadino italiano.

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni itinerario in auto con MAPPA
Barraquito, Costa Adeje (Tenerife)

Partendo dal Puerto Colón la prima spiaggia che abbiamo incontrato è Playa de la Pinta, una mezzaluna di sabbia chiara circondata da hotel, ristoranti e attività commerciali di ogni genere. Attrezzata con ombrelloni, lettini, cabine e docce, Playa de la Pinta è perfetta soprattutto per le famiglie data la presenza di attività dedicate a bambini e ragazzi, come i giochi gonfiabili.

Proseguendo lungo il Paeso lungomare siamo giunti in pochi minuti prima a Playa de Torviscas, spiaggetta molto carina e ben attrezzata, e subito dopo a Playa de Fañabé.

Playa de Fañabé è una lunghissima spiaggia di sabbia scura vulcanica tra le più rinomate della zona di Costa Adeje. La spiaggia è attrezzata con ombrelloni e sdraio e servita da beach bar, ristoranti, negozi. Si possono praticare molti sport acquatici e ci sono diverse attività per i bambini. La passeggiata sopraelevata che permette di proseguire verso Playa del Duque garantisce anche incantevoli vedute panoramiche aperte verso l’oceano.

Poco più avanti si trova Playa del Duque, una delle spiagge più belle di Tenerife. In questa spiaggia la sabbia è in parte di colore chiaro, in parte scura, caratteristica che rende il lungo litorale di sabbia fine di Playa del Duque paesaggisticamente molto attraente.

Abbiamo trascorso la mattinata in riva al mare, facendo il bagno e prendendo il sole, spostandoci nel tratto di costa compreso tra Playa de la Pinta e Playa del Duque.

Il mare cristallino e calmo, l’abbondanza di bar, hotel, ristoranti e attività commerciali, e la comodità della passeggiata lastricata che mette in collegamento tutte le spiagge rendono questa zona adatta a soddisfare le esigenze di praticamente ogni tipo di turista.

All’ingresso di ogni spiaggia sono stati collocati dei cartelli che indicano il nome della spiaggia e tutti i servizi di cui questa dispone. Come accade nella maggior parte delle spiagge di Tenerife, ci sono tratti attrezzati con ombrelloni e lettini e zone completamente libere e gratuite. È tutto a misura di turista, ben organizzato e pensato per garantire il comfort dei bagnanti.

Cosa vedere a Tenerife in 10 giorni itinerario in auto con MAPPA
Playa del Duque, Costa Adeje (Tenerife)

Conclusa la mattinata in spiaggia e dopo un pranzo veloce, siamo tornati nell’appartamento, preparato le valigie e saliti in auto in direzione dell’aeroporto. Alle 17:35 ci attendeva il volo di ritorno che ha sancito la fine di questa meravigliosa e indimenticabile vacanza a Tenerife, l’isola dell’eterna Primavera.


Di Tenerife ricorderemo le spiagge caraibiche di sabbia chiara (artificiali) e le spiagge vulcaniche (naturali) a cui la sabbia nera dona un fascino selvaggio e primordiale. Ricorderemo le vivaci città brulicanti di turisti e i borghi incastonati lungo il litorale roccioso o tra le montagne. Ricorderemo le marziane distese laviche ai piedi del “padre Teide”, come lo chiamano gli isolani.

Resteranno, però, impressi nei nostri ricordi anche gli aspetti più quotidiani, insoliti e folcloristici di Tenerife. Gli anziani che sfrecciano in lungo e largo sui mobily scooter a noleggio. Le onnipresenti colombelle dal collare che bevono l’acqua dalle piscine dei residence e scorrazzano in spiaggia e in città in cerca di cibo. Le donne di ogni taglia ed età finalmente libere di fare topless senza essere soggette al giudizio altrui. Gli spacciatori che abbordano i turisti sul lungomare gridando “coffee-shop, coffee-shop”. I fricchettoni con i dreadlock e l’iphone in mano che a Tenerife sono convinti di aver trovato un paradiso in terra (e che forse non hanno tutti i torti). I viaggiatori alternativi accampati dovunque con van, camper e malandati trabiccoli di ogni sorta. I surfisti consumati dal sole e dalla salsedine in cerca dell’onda perfetta. I turisti agée dediti alla sfrenata vita da diversamente maggiorenni tra pub e discoteche.

E come dimenticare le disavventure vissute durante il viaggio… La multa di 80 Euro presa ad Anaga per un parcheggio un po’ troppo “creativo”. Il cappello perso sul Teide in circostanze ancora poco chiare e la felpa persa e poi ritrovata sul Sendero Roques de García. La carrozzeria della macchina a noleggio graffiata in seguito a una manovra improbabile e la successiva ricerca disperata, tra supermercati e negozi di bricolage, della Pasta Abrasiva (se dovesse servirvi si chiama Riparador e l’abbiamo trovato all’HiperDino). I miei piedi lacerati dalle infradito Havaianas dopo ore di cammino a Las Américas e Los Cristianos e costantemente incerottati per il resto della vacanza. I permessi per salire sulla vetta del Teide esauriti e la funivia chiusa per il vento forte. Il mal di mare sul catamarano mentre tutt’intorno nuotavano indisturbate decine di Balene pilota.

Che vacanza! E dire che si è trattato di un viaggio organizzato all’ultimo minuto semplicemente perché era il mio compleanno e alle terme di Bormio e del Garda c’erano prezzi folli. “Tanto vale andare all’estero!” Detto. Fatto.


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